STORY TITLE: femmina 
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femmina

by arcornuto
Viewed: 480 times Comments 2 Date: 30-01-2023 Language: Language

finalmente ritornata a casa sono ad accoglierla come mi ha lasciato, completamente nudo ed ancora virilmente represso nella gabbietta contenitiva, che ho l’obbligo di tenere quando si assenta e che ne sancisce l’indiscussa superiorità.
Prostrandomi subito ai suoi piedi, come so di doverle, ed ammirandola nella sua statuaria presenza, resa ancora più elevata sulle elevatissime calzature dal tacco acuminatissimo, che fanno di quell’incedere verso di me, il suo remissivo schiavo, sono pronto a servirla come merita.
inizio immediatamente con lambirne le estremità, attendendo l’autorizzazione a poter risalire lungo le gambe sapientemente inguainate in quelle calze di nylon che sono un ineludibile barriera alle mie feticistiche passioni di schiavo, mentre mi lancia le chiavi che potranno liberare ciò che del mio pene, sino a quell’istante inservibile, ancora rimane nella rattrappita forma in cui è stato relegato.
Grato per tale benevolenza, inizio a dare segnali di flebile ripresa, ben sapendo che ogni manifestazione ritenuta eccessiva verrà considerata quale oltraggiosa, e potrà riservarmi soltanto una implacabile punizione.
non attendo altro che di poterla venerare come è giusto che sia, strisciando umilmente ai suoi piedi, immaginando, senza poter ne chiedere, e neppure sperare di ricevere una esplicita conferma, di quanto avvenuto per tutta la duratura assenza che ha visto sancita la mia inerte condizione di sottomesso.
sfilandosi le mutandine, con la gestualità che gli è congeniale, a dimostrazione di poter fare tutto ciò che illimitatamente desidera, e senza con ciò che io possa minimamente vantare un qualsiasi forma di privilegio, che non sia da lei espressamente elargito, la guardo mentre accavallando le gambe racchiude tra le cosce quella meravigliosa fessura che a qualche fortunato mortale avrà permesso di poter forse anche varcare.
vana ed inutile la speranza che quelle intime labbra non siano divenuto oggetto segreto dell’altrui desiderio, e che il percorrerle abbia saputo generare orgasmiche passioni condivise con altrettanta soddisfazione da entrambi i fautori di un amplesso a fare di me il frustrato complice impossibilitato a vietare ogni possibile adulterio.
al solo permettermi di poter a mia volta lambire quel pertugio, supplicando di potermi almeno masturbare, quale tributo a tanta magnificenza, e con la promessa di non avere nulla a che dire neppure nell’apprendere di colui che vi ha eruttato all’interno il proprio seme spermatico, totalmente occultato dalle aromatiche lavande che ne hanno cancellato ogni traccia, lasciandomi inesorabilmente cornuto, mi avvicino trepidante compiendo il mio dovere, lambendole la clitoride, e scacciando ogni altro morboso pensiero.

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