STORY TITLE: Una Gita di Giovedì – Racconto dal Golfo 
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Una Gita di Giovedì – Racconto dal Golfo

by fotografo3512019
Viewed: 43 times Comments 0 Date: 24-06-2025 Language: Language



Ultimamente, da messaggi e mail che ricevo, mi sembra di cogliere un certo timore in molte coppie all’idea di una gita in barca. Forse pensano si tratti di qualcosa di troppo spinto o fuori controllo, chissà. Eppure, speravo che chi mi conosce o anche solo legge il mio profilo capisse che, pur essendo un amante delle situazioni insolite e trasgressive — sì, lo ammetto, con un’anima da “gran porcello” — non sono un assatanato in cerca di sesso facile.
Per me contano di più la conoscenza, l’atmosfera, la bellezza del gioco erotico, l’emozione dell’essere guardati e del guardare, senza fretta, senza forzature, conta il sapere che si si espone sa di farlo e gode nel farlo.

Per questo voglio raccontare, quasi come fosse un invito a chi ancora ha qualche timore, la gita della scorsa settimana con una coppia — userò nomi di fantasia: Marco e Simona.

Ci siamo dati appuntamento come sempre alle due del pomeriggio, al porticciolo di Cadimare, una piccola oasi discreta sulla strada per Portovenere, con comodi parcheggi e lontano da occhi indiscreti. Da lì, da anni, partono le mie “gite fuori programma”.

Simona, secondo un rito ormai consolidato, è arrivata con un vestitino leggero, un cappello elegante… e, ovviamente, senza slip. È una piccola provocazione che chiedo sempre, perché adoro che una donna, salendo in barca, mi regali già un’anteprima della sua intimità. E lei non si è fatta pregare: elegante, disinvolta, con un sorriso complice che diceva tutto.

Dopo le presentazioni, due chiacchiere, qualche cenno sulla storia della città e del golfo — da bravo cicerone e comandante — siamo partiti. Una navigazione dolce, morbida, verso il mare aperto. Appena oltre Portovenere, il paesaggio cambia: le spiagge diventano selvagge, gli anfratti più nascosti, perfetti per chi ha voglia di gioco e libertà.

Simona, già a suo agio, ha tolto il sopra del costume: un seno da quarantenne meravigliosamente scolpito, terza abbondante, fermo e sensuale, che danzava con le onde mentre si abbronzava in prua. La vista, inutile dirlo, era incantevole. Indossava un minuscolo perizoma che lasciava scoperto un fondoschiena abbronzato da far girare la testa.

Abbiamo navigato così per un oretta, costeggiando le Cinque Terre, tra racconti e scorci meravigliosi e sempre quel seno che riempiva la mia visuale. Da fotografo e porcello quale sono, il seno per me è sempre stato un attrazione incredibile, non paragonabile alla vista di nessuna altra parte del corpo femminile.
Nel frattempo, come cocncordato io osservavo — con piacere e rispetto — ogni dettaglio del corpo di Simona, mentre lei sembrava godersi lo sguardo che le scivolava addosso.

Quando siamo arrivati in una spiaggetta quasi deserta, tutto era già stato deciso: un massaggio. E con la complicità di Marco, ho dato il meglio di me. Con olio solare e mani esperte, ho accarezzato la sua schiena per lunghi minuti, fino a quando lei, completamente nuda, si è girata offrendo anche il davanti: quel seno perfetto, tondo, e la sua intimità completamente rasata, mostrata con naturalezza e piacere.

Il marito, silenzioso e sorridente, guardava. Io, come sempre, non cercavo sesso — non è quello lo scopo — ma in quel momento tutto era carico di erotismo puro, rispettoso, condiviso.

Alla fine, come gesto di dolce complicità erotica, Simona ha ricambiato con un breve massaggio anche per me, delicato, sensuale. Non c’è stato altro. E non serviva altro, se non ripetere a Marco che chiedeva un po' di considerazione.

Siamo poi sbarcati per un bagno nudi in acqua cristallina, con il sole che filtrava tra le onde e creava una luce perfetta, abbiamo fatto qualche foto e video sott’acqua, che vanno per la maggiora :).
Le forme di Simona, inutile dirlo, rendevano tutto ancora più bello, e le foto e i video davvero arrapanti.

Siamo rientrati quasi al tramonto, tra sorrisi sinceri e un senso di libertà profonda.

Ecco, tutto questo per dire che, per quanto mi riguarda, non si parla di “montare” o spingere per forza sul sesso. Basta voler condividere un pomeriggio trasgressivo, sensuale, divertente, con rispetto e voglia di stare bene.

A chi è incuriosito ma titubante, dico solo: lasciatevi andare. La gita in barca è prima di tutto un’esperienza da vivere, e da ricordare.

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