STORY TITLE: Incontri notturni 
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Incontri notturni

by DiscretoMi
Viewed: 141 times Comments 0 Date: 04-05-2025 Language: Language

Era tardi, l’aria della sera ancora tiepida, satura dell’odore del mio corpo appena uscito dalla palestra. Camminavo lungo il viale semideserto, la felpa leggera legata in vita, le cuffiette spente per godermi il silenzio. Le luci gialle dei lampioni creavano coni di ombra intermittenti, quasi a voler nascondere qualcosa.

Una macchina scura, posteggiata poco più avanti, abbassò lentamente il finestrino. Un uomo al volante mi fece cenno con la mano, il viso cordiale, ma c’era qualcosa nel suo sguardo, un’inquietudine controllata.

«Scusa, sai indicarci come arrivare alla tangenziale da qui?» chiese, con un tono rilassato. Accanto a lui, una donna. L’abito che indossava era una minigonna nera che lasciava poco all’immaginazione, le gambe lunghe, lucide, elegantemente incrociate. Tacchi vertiginosi, rosso fuoco sulle labbra. Lo sguardo puntato su di me, intenso.

Mentre parlavo, lei si mosse. Lentamente. Cambiò la posizione delle gambe con una grazia studiata, come se volesse farsi notare. E ci riuscì. I suoi occhi non lasciavano mai i miei, carichi di una curiosità audace. Una mano scivolò pigramente sulla coscia, accarezzandola, giocando con l’orlo della gonna.

Il marito accennò un sorriso, complice, poi guardò dallo specchietto retrovisore. «Se vuoi, ti diamo un passaggio. È tardi, e sembri stanco.»

Ci pensai un secondo di troppo. Lei aprì la portiera posteriore senza dire una parola. Il messaggio era chiaro. E io… salii.

Appena fui seduto, lei si spostò accanto a me, la pelle delle sue gambe sfiorò la mia. Il suo profumo era inebriante, caldo, avvolgente. Le sue dita iniziarono a esplorare il mio braccio, poi il petto, con lentezza, come se volesse studiarne ogni angolo. Ogni tocco accendeva scintille sotto la pelle.

Dal sedile anteriore, il marito osservava in silenzio, lo specchietto retrovisore come unico tramite tra noi.

Lei mi sussurrò qualcosa all’orecchio. Parole lievi, ma cariche di intenzione. Il gioco era appena iniziato. E nessuno di noi sembrava volerlo fermare.

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