ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Incontro in Vacanza (Racconto Completato pt.1) 
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Incontro in Vacanza (Racconto Completato pt.1)


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Incontro in Vacanza (Racconto Completato pt.1)

by Anni24
Посмотрели: 760 раз Комментарии 4 Date: 08-11-2024 Язык:Language

Annapia e il suo fidanzato arrivarono in spiaggia, lei camminava leggera sulla sabbia mentre lui, atletico e allegro, sistemava il telo mare sotto il sole cocente. Mentre lui si concentrava a sistemare tutto, lei, una ragazza vivace di 22 anni, con capelli rossi che scintillavano sotto i raggi del sole e un corpo magro e sensuale esaltato da un costume molto poco coprente che catturava gli sguardi di tutti gli uomini, si voltò verso il mare. I suoi occhi, dolci e innocenti, brillavano di entusiasmo. “Vado a fare due passi, ci vediamo tra poco!” disse con un sorriso, sentendosi attratta dalla bellezza della giornata e dalla tranquillità del mare che si estendeva all’orizzonte.

Con i piedi nudi che affondavano nella sabbia calda, Annapia camminava lungo la riva, lasciando che le onde le lambissero delicatamente i piedi. Il cielo era limpido e l’acqua cristallina sembrava riflettere tutta la pace del mondo. Si sentiva leggera e immersa nell’atmosfera vibrante della spiaggia affollata.

Mentre proseguiva, persa nei suoi pensieri, un uomo affascinante, sembrava avesse 35 anni, si avvicinò. Era alto, possente, muscoloso, con un aspetto curato, le sue gambe robuste, messe in risalto dal suo costume ben aderente che sottolineava la sua mascolinità, suggerendo una presenza notevole. I suoi occhi, sicuri e magnetici, si posarono su di lei con un sorriso accattivante. “Non penso di averti mai vista prima. Come ti chiami?” chiese con tono amichevole, ma deciso.

Annapia, sorpresa ma lusingata dall’attenzione, gli rispose con un sorriso: “Mi chiamo Annapia.” Lui annuì, gli occhi che brillavano di interesse. “Un nome bello per una ragazza ancora più bella. Io sono Marco.” Dopo una breve pausa, continuò: “Sei in vacanza qui?”

Lei annuì. “Sì, sono qui con il mio fidanzato,” rispose, come a voler stabilire subito un confine, anche se dentro di sé sentiva una strana vibrazione per quell’incontro improvviso. Marco, tuttavia, non sembrava scoraggiato, mantenendo il suo sorriso sicuro.

“Capisco,” disse lui, senza mostrare alcun segno di ritirata.
Marco le raccontò che frequentava quella spiaggia da anni, conoscendone ogni angolo nascosto. “Sai,” disse con un tono complice, “c’è una spiaggia segreta tra le rocce. È un posto incredibile. Solo i locali lo conoscono.”

Annapia sorrise, divertita, ma anche lievemente nervosa. “Sembra affascinante, ma sono qui con il mio fidanzato,” ammise con un tono esitante. Marco, però, non sembrava minimamente turbato. “Non c’è niente di male in una piccola avventura, giusto? È solo una passeggiata, e il panorama vale davvero la pena.”

Lei esitò un attimo, riflettendo. La proposta la intrigava, ma sapeva che forse sarebbe stato meglio tornare dal fidanzato. “Non lo so, forse dovrei rientrare…” disse, ma la sua voce tradiva l’incertezza che sentiva. Marco, con un sorriso rassicurante, le disse: “Non stiamo andando lontano, te lo prometto. Vedrai qualcosa che non dimenticherai mai.”

Dopo un momento di silenzio, Annapia decise di seguirlo. “Ok, perché no? Solo una rapida occhiata,” disse, sentendosi già emozionata per ciò che l’aspettava. Marco la guidò lontano dalla spiaggia principale, verso una zona più rocciosa e isolata. Mentre camminavano, l’atmosfera tra loro diventava sempre più carica di tensione.

Arrivati a una stretta apertura tra le rocce, Annapia si sentiva nervosa ma allo stesso tempo affascinata. Marco, rilassato e sicuro di sé, la condusse verso l’insenatura poco visibile ad un occhio non tanto attento. Quando giunsero, lo spettacolo che si aprì davanti a loro era mozzafiato: una piccola baia circondata da alte scogliere, con l’acqua cristallina che rifletteva il sole e la sabbia bianca che sembrava quasi brillare. “Eccoci,” disse Marco, “non è incredibile?”

Annapia guardava meravigliata quella bellezza naturale. “È stupendo! Non avrei mai immaginato che esistesse un posto così.” Si sentiva leggera, libera, come se il peso della quotidianità fosse scomparso. Marco la osservava con un sorriso, avvicinandosi lentamente.

Si misero a chiacchierare, raccontandosi frammenti delle loro vite. Marco parlava delle sue passioni e delle sue riflessioni sulla vita, mentre Annapia condivideva i suoi sogni di viaggiare e vedere il mondo. Il dialogo, prima leggero, si fece sempre più intimo, e la connessione tra loro cresceva a ogni parola, a ogni sguardo.

Ad un certo punto, Marco le propose di fare un tuffo. “Che ne dici di un bagno? L’acqua è fantastica,” disse con un sorriso malizioso. Annapia, titubante e insicura, esitò un attimo, ma alla fine si convinse: “D’accordo, facciamolo.”

I due si tuffarono nelle acque calme, ridendo e scherzando come se si conoscessero da sempre. Ogni movimento, ogni risata sembrava accendere una scintilla in più tra di loro.

Dopo il nuoto, si sedettero vicini sulla sabbia per asciugarsi al sole. Il silenzio tra di loro era carico di possibilità. Marco, osservandola, disse con dolcezza: “Non devi sentirti in colpa per essere qui. A volte è bello lasciarsi andare.”

Annapia lo guardò, incerta ma attratta. “Non voglio essere scortese con il mio fidanzato, ma è tutto così… magico qui.” Marco le rispose con uno sguardo intenso: “La vita è fatta di scelte, e a volte devi solo seguire ciò che ti fa sentire viva.”

Con queste parole, la barriera della razionalità sembrò cedere. Annapia si alzò, decisa a seguire l’istinto. Marco le prese la mano, conducendola verso un’area ancora più appartata, tra le alte rocce. Il loro contatto fisico intensificava la tensione già palpabile. I loro corpi si avvicinavano sempre di più, e il cuore di Annapia batteva forte, eccitato da quella strana avventura.

Giunti a un piccolo angolo nascosto, Marco si fermò, voltandosi verso di lei con uno sguardo penetrante. “Non posso fare a meno di sentire che tra noi c’è qualcosa di speciale,” le disse a bassa voce, avvicinandosi. Lei arrossì, sorpresa dalla forza delle sue stesse emozioni. “Anch’io lo sento,” sussurrò, mentre le loro mani si sfioravano, creando un brivido lungo la schiena.

Il desiderio tra loro crebbe rapidamente. Marco le accarezzò delicatamente la guancia, la sua mano forte ma dolce. “Posso baciarti?” chiese con un sussurro appena udibile. Annapia annuì lentamente, e in un attimo, le loro labbra si incontrarono. Il bacio iniziò dolcemente, ma presto si trasformò in qualcosa di più profondo, più urgente.

Marco la spinse gentilmente contro una delle rocce lisce, le mani che si spostavano sui fianchi di lei, esplorando la morbidezza della sua pelle. Annapia, avvolta dalla passione del momento, si inarcò leggermente mentre un sospiro le sfuggì dalle labbra. Marco scivolò una mano sotto il suo costume, sfiorando delicatamente il suo seno, provocando un’ondata di piacere che attraversò tutto il suo corpo.

I loro respiri si fecero sempre più affannati, mentre Marco scendeva lentamente, inginocchiandosi davanti a lei. “Posso?” chiese, i suoi occhi fissi nei suoi. Annapia, con il cuore che batteva forte, annuì di nuovo, incapace di resistere a quell’eccitazione crescente. Sentiva ogni tocco di lingua di Marco come una scarica elettrica, il suo corpo rispondeva a ogni sua carezza con brividi di piacere.

Le mani di lui si posavano sui suoi fianchi, le gambe di lei invece posavano sulle sue spalle. Annapia si sentiva persa in quell’intimità crescente, sopraffatta dalle emozioni e dal desiderio che la avvolgevano.

Annapia, ancora leggermente tremante per l’intensità del momento, si inginocchiò davanti a Marco con un gesto inaspettato. Con le mani delicate ma decise, sfiorò il tessuto degli slip di lui, abbassandoli con grazia e lentezza. Una volta libero, il corpo di Marco si rivelò in tutta la sua imponenza, lasciando Annapia senza parole. I suoi occhi si spalancarono, riflettendo sorpresa e ammirazione, mentre un leggero sorriso le sfuggì dalle labbra.

“Wow…” mormorò senza pensarci, sentendo un misto di eccitazione e timore riverente di fronte alla presenza imponente di Marco. “È incredibile…” aggiunse con un sussurro appena percettibile, come se stesse confessando un segreto solo a se stessa.

Poi, con un’innata naturalezza, si avvicinò a lui. Le sue labbra umide sfiorarono la pelle di Marco, la sua lingua seguì delicatamente il contorno della sua pelle, esplorando tutto con delicatezza. Ogni movimento era studiato, e la sensazione di connessione tra loro cresceva con ogni respiro, con ogni contatto. Annapia sentiva il calore del suo corpo irradiarsi contro di lei, avvolgendola come una calda onda che la travolgeva.

Marco, sorpreso e affascinato da lei, la osservava con uno sguardo carico di desiderio. Sentiva il controllo di sé scivolare via, travolto dalle emozioni che Annapia gli stava suscitando. Con un gesto deciso, Marco la sollevò con dolcezza, prendendola in braccio con fermezza. Annapia si sentì leggerissima, come se fluttuasse nell’aria. Annapia, con lo stesso istinto naturale, si liberò degli ultimi frammenti di stoffa che coprivano il suo corpo, scoprendo la sua pelle liscia e sensuale.

I loro membri si sfiorarono, creando un contatto intimo e intenso. Marco si appoggiò allo scoglio liscio, sentendo il contrasto tra la freschezza della pietra e il calore del loro incontro, mentre delicatamente posa Annapia sopra di se. I loro corpi si incontrarono in un movimento che sembrava naturale, inevitabile, generando una tensione palpabile tra di loro. Ogni sfioramento creava una nuova onda di sensazioni, e Annapia si abbandonava a quelle emozioni.

Le mani di lui scivolarono lungo i suoi fianchi, avvolgendola e guidandola in movimenti intensi e appassionati. Ogni volta che i loro corpi si univano, una scarica di piacere attraversava entrambi, e Annapia, con il cuore che batteva furiosamente, sentiva come se il tempo stesso si fosse fermato attorno a loro.

I loro corpi si muovevano all’unisono, il ritmo accelerava, e l’aria sembrava vibrare attorno a loro. Annapia sentiva ogni battito, ogni colpo contro il suo corpo farsi sempre più intenso, fino a quando l’eco di quei momenti non le fece temere che qualcuno potesse sentirli dalla spiaggia vicina. Il piacere cresceva in lei, travolgendola completamente, e il respiro di Marco si fece sempre più affannoso.
Con un ultimo, profondo colpo, Annapia sentì un’ondata di piacere travolgerla. Il suo corpo si irrigidì per un attimo, poi cedette completamente, e un urlo di godimento le sfuggì dalle labbra, appena soffocato, raggiungendo l’orgasmo. La sensazione era così intensa da farle perdere il senso di tutto, come se ogni nervo, ogni muscolo, vibrasse all’unisono in un’esplosione di piacere incontrollabile.


All’improvviso, in un gesto inaspettato e carico di audacia, Annapia si staccò da lui, chinandosi lentamente di fronte a Marco, quasi a invitarlo senza parole. Si ritrovò inginocchiata, il viso ad altezza vita di lui, guardandolo con occhi che riflettevano una miscela di desiderio e vulnerabilità.
Nel momento in cui anche l’eccitazione di Marco raggiunse il suo apice, Annapia sentì un calore improvviso posarsi delicatamente sul suo viso, come un segreto che scivolava sul suo volto. Era una sensazione nuova, inaspettata, che la fece rabbrividire mentre ogni fibra del suo corpo risuonava dell’intensità di quel momento.

Marco, preso dall’istinto e dall’intensità del momento, la osservava, e lei non riuscì a trattenere una leggera esclamazione di sorpresa. “Non mi sono mai spinta così oltre… nemmeno con lui,” confessò, il respiro ancora spezzato, mentre le sue gambe vibravano per l’eccitazione.

Annapia rimase avvolta tra le braccia di Marco per qualche istante, ascoltando il suono delle onde e cercando di riprendere fiato. La realtà iniziava lentamente a farsi strada nei suoi pensieri, e un lieve senso di colpa cominciò a insinuarsi. Aveva perso la cognizione del tempo, ed era trascorso molto più di quanto si fosse aspettata. Doveva tornare da lui… dal suo fidanzato.

Dopo qualche istante, si voltò verso di lui, mordendosi il labbro inferiore con un lieve sorriso imbarazzato.

“Non ho mai provato niente di simile prima d’ora…” sussurrò, la voce quasi tremante. “Non ho mai avuto un orgasmo così profondo.”

Marco la guardò, sorpreso ma anche soddisfatto da quelle parole, e le accarezzò il viso con dolcezza. “Sono felice di averti fatto provare qualcosa di così intenso,” rispose, il tono basso e morbido. “Non lo dimenticherò.”

Annapia abbassò lo sguardo, ancora arrossendo. “Nemmeno io… non pensavo fosse possibile sentirmi così.”

Marco le sollevò il mento con un dito, fissandola negli occhi. “Con me puoi essere te stessa, sempre. Non c’è nulla di sbagliato in ciò che provi.”

Si mosse lentamente, separandosi da Marco con un lieve sospiro. “Sono già passate due ore…” disse, la voce ancora bassa, quasi dispiaciuta di rompere quell’incantesimo.

Marco la guardò, con un sorriso rilassato, ancora avvolto dal calore del momento. “Rimani ancora un po’,” disse con una voce morbida, ma decisa. “Nessuno ci sta cercando.”

Annapia sorrise debolmente, accarezzando il petto di Marco con le dita, ma poi scosse la testa. “Non posso… lui si starà chiedendo dove sono. Non voglio farlo preoccupare.”

Marco la fissò per un istante, come se stesse valutando cosa dire, poi annuì. “Capisco,” rispose, sollevandosi dallo scoglio. “Ma sappi che non dimenticherò questo momento… e credo che nemmeno tu lo farai.”

Annapia arrossì, sentendo quel misto di imbarazzo e desiderio che ancora le bruciava dentro. “No… non lo dimenticherò mai,” ammise, guardando Marco negli occhi. “Ma devo andare.”

Si sollevò, recuperando i pochi pezzi del suo costume, sentendosi vulnerabile per un attimo. Una volta pronta, Marco la afferrò delicatamente per il polso, trattenendola. “Se mai avrai bisogno di evadere di nuovo, sai dove trovarmi.”

Lei sorrise, mordendosi il labbro inferiore, e annuì, senza dire una parola. Poi si liberò dolcemente dalla presa e si voltò, iniziando a camminare verso la spiaggia. Con ogni passo, sentiva il distacco da quella passione, ma il ricordo di quel momento con Marco rimaneva vividamente impresso nella sua mente.

Mentre tornava dal suo fidanzato, il cuore le batteva ancora forte, come se non riuscisse a scrollarsi di dosso l’intensità di quello che era appena accaduto. Quando finalmente lo vide da lontano, disteso al sole, una sensazione di realtà la colpì, riportandola al presente. Annapia si chiese se mai sarebbe riuscita a dimenticare Marco, o se quell’episodio sarebbe rimasto una parte di lei per sempre.

Annapia si avvicinò a Luca, il cuore che batteva forte nel petto. Lui, disteso sulla sabbia, la guardò con un sorriso, inconsapevole del tumulto che si agitava dentro di lei.

“Dove sei stata?” chiese Luca, sollevandosi su un gomito. “Ti stavo cercando.”

“Ero… ero solo in giro,” rispose Annapia, cercando di mantenere la calma, ma la sua voce tradiva un leggero tremolio. “Ho fatto una passeggiata lungo la spiaggia.”

Luca la scrutò, notando l’espressione sfuggente sul suo volto. “Sembri un po’ diversa,” osservò, sollevando un sopracciglio. “Tutto bene?”

“Mi sento solo un po’ sopraffatta,” ammise Annapia, abbassando lo sguardo sulla sabbia. “La spiaggia è così affollata, e c’è così tanta energia qui intorno.”

“Capisco,” disse Luca, cercando di confortarla. “A volte è facile perdersi in questo posto. Ma mi sei mancata.”

Le parole di Luca le scossero il cuore. Si sentiva in colpa per la sua assenza e per tutto ciò che era successo. “Mi dispiace di essere stata via così a lungo,” mormorò, girando lo sguardo verso il mare. “Non volevo preoccuparti.”

“Non è un problema,” disse Luca, facendo spallucce. “Volevo solo assicurarmi che fossi al sicuro. È una spiaggia affollata, sai?”

“Lo so,” rispose Annapia, cercando di scacciare i pensieri su Marco. “Grazie per esserti preoccupato.”

Luca sorrise e si alzò in piedi, mettendosi a sua volta in piedi. “Ora che sei qui, che ne dici di fare una passeggiata lungo la spiaggia? Possiamo prendere un gelato più tardi.”

Annapia annuì, cercando di ricomporsi e di non lasciarsi sopraffare dai ricordi recenti. “Sì, mi piacerebbe molto.”

Mentre camminavano insieme, Annapia sentiva il peso del segreto che portava dentro. Ogni passo la avvicinava alla realtà, ma il pensiero di Marco continuava a tormentarla, facendo eco in ogni sua risata condivisa con Luca.
Dopo la passeggiata lungo la spiaggia, Annapia e Luca rientrarono in hotel, avvolti dal crepuscolo che calava sulla costa. Una volta in camera, Annapia si diresse verso la doccia per rinfrescarsi, sentendo il bisogno di scrollarsi di dosso la sabbia e il sale accumulati durante la giornata. L’acqua calda scorreva sulla sua pelle, e mentre si asciugava, iniziava a prepararsi per la serata.

Quando uscì dal bagno, indossava un vestito leggero, aderente, che cadeva morbidamente lungo le sue curve. La stoffa sottile si avvolgeva intorno al suo corpo, accarezzando la vita stretta e i fianchi rotondi, mentre il tessuto scivolava su di lei con una naturalezza che accentuava ogni dettaglio del suo fisico.

Il vestito era di un colore scuro, che contrastava con il suo incarnato chiaro, e il taglio profondo sul décolleté lasciava scoperta parte del seno, senza però rivelare troppo. Tuttavia, sotto la stoffa leggera, i suoi capezzoli nudi si intuivano appena, creando un lieve gioco di ombre e curve che non potevano passare inosservate. Era un dettaglio discreto ma carico di sensualità, che catturava l’attenzione senza essere eccessivo.

Il vestito si fermava appena sopra la metà delle cosce, mettendo in risalto le sue gambe lunghe e slanciate. Ai piedi portava un paio di tacchi alti, che le donavano una postura ancora più sensuale, sollevando il suo corpo e conferendo un portamento deciso e femminile. Ogni passo era un’armonia tra grazia e seduzione, esaltata dalla figura che sembrava dominare l’intera stanza.
Annapia si guardò allo specchio, consapevole dell’effetto che il suo aspetto poteva suscitare. C’era una femminilità palpabile nel modo in cui si muoveva, un’aura di sicurezza mescolata a un pizzico di malizia, come se fosse in pieno controllo del proprio corpo e di ciò che poteva trasmettere.

Luca, seduto sul letto, la osservava silenziosamente mentre lei si avvicinava allo specchio per sistemarsi i capelli. Il suo sguardo era rapito, affascinato dalla delicatezza dei suoi movimenti e dalla sensualità che sembrava emanare da ogni gesto. Era come se Annapia fosse avvolta in una luce particolare, che la rendeva irresistibile agli occhi di chiunque la guardasse.

La macchina si fermò davanti a un ristorante elegante, illuminato da una morbida luce calda che invitava i passanti a entrare. Luca scese per primo, facendo il giro dell’auto per aprire la portiera ad Annapia. Lei lo ringraziò con un sorriso, scendendo con grazia, i suoi tacchi che toccarono il suolo con un leggero ticchettio. Il vestito, ora ben visibile sotto la luce soffusa delle lampade, sembrava brillare, disegnando il suo corpo in ogni curva.

Attraversarono l’ingresso del ristorante, accolti dal profumo invitante di cibi raffinati e dal suono discreto delle conversazioni dei commensali. Il maître li guidò verso un tavolo appartato, vicino a una grande finestra che dava sul mare. Le onde si infrangevano delicatamente sulla riva, creando un sottofondo perfetto per la serata.

Annapia si sedette con grazia, il tessuto del vestito che si posava leggero sulle sue gambe, mentre Luca, sempre attento, le lanciava uno sguardo ammirato. “Sei bellissima questa sera,” disse con una sincerità che la fece arrossire appena.

“Grazie,” rispose lei, abbassando lo sguardo per un momento, consapevole di quanto la sua femminilità fosse in risalto quella sera. Sentiva ancora addosso l’energia del pomeriggio, ma cercava di mantenere la calma, sorseggiando l’acqua che il cameriere aveva appena versato nei loro bicchieri.

Luca riempì i loro bicchieri di vino rosso, sollevando il calice per un brindisi. “A noi, e a questa serata perfetta,” disse, con un sorriso complice. Annapia alzò il bicchiere, i loro occhi che si incrociarono brevemente mentre brindavano. Il vino era corposo, lasciando una scia calda mentre scivolava in gola, e Luca, complice l’atmosfera rilassata e qualche sorso di troppo, sembrava lasciarsi andare sempre di più.

Dopo qualche minuto di conversazione leggera, Luca si schiarì la gola e si inclinò verso di lei, abbassando la voce come se stesse per fare una confessione. “Sai, Annapia… ultimamente ho iniziato a pensare a… cose diverse. Fantasie, diciamo.” Fece una pausa, cercando le parole giuste. “Cose che non ti ho mai detto.”

Annapia, sorpresa dal tono del discorso, lo guardò con un sopracciglio sollevato, leggermente incuriosita ma anche cauta. “Cosa intendi?”

Lui le rivolse uno sguardo intenso, quasi sfidando la sua reazione. “Beh, ho iniziato a pensare… a certe cose che vorrei provare. Sai, quelle cose un po’ fuori dagli schemi.” Fece una risatina nervosa, bevendo un altro sorso di vino. “Forse qualche fetish… roba che non abbiamo mai sperimentato.”

Annapia sorrise appena, incerta su come rispondere. “Che tipo di cose?” chiese, cercando di mantenere la conversazione leggera, ma sentendo l’argomento farsi sempre più intimo.

Luca si spostò un po’ sulla sedia, come se fosse diviso tra il voler rivelare i suoi pensieri e il timore di esagerare. “Non lo so, magari… cose come il controllo, o certi ruoli. O cose più fisiche, tipo… leggeri giochi di potere,” disse, arrossendo appena.

Annapia lo fissò per un momento, sorpresa dalla piega che la conversazione stava prendendo. “Non ti ho mai visto in questo modo,” disse con un mezzo sorriso, mentre sorseggiava il suo vino. Ma, sotto sotto, sentiva una lieve curiosità. Il modo in cui Luca si stava aprendo le faceva capire che forse c’era molto di più che non conosceva di lui.

Luca sorseggiò ancora un po’ di vino, il suo sguardo diventava sempre più intenso. Si avvicinò di nuovo ad Annapia, come se volesse svelarle un segreto, e parlò con una voce più bassa, intima. “Sai… c’è una cosa che mi eccita più di tutto nei nostri momenti insieme.”

Annapia lo guardò incuriosita, ma anche un po’ sorpresa dalla sua sincerità improvvisa. “Cosa intendi?” chiese, giocando distrattamente con il bordo del suo bicchiere.

Luca si fermò per un attimo, come se stesse cercando di trovare il coraggio per rivelare qualcosa di molto personale. “Mi eccita vederti godere. Vedere come il tuo corpo reagisce, come ti lasci andare… È la cosa che mi manda più fuori di testa. Quando siamo insieme, il mio piacere dipende dal tuo.”

Annapia lo ascoltava attentamente, un misto di sorpresa e curiosità. Sentiva che Luca stava per rivelare qualcosa di ancora più profondo. E così fu.

“Ultimamente, però…”, continuò Luca, abbassando lo sguardo per un attimo, “non riesco a togliermi dalla testa una fantasia. Qualcosa che non ti ho mai detto, perché non sapevo come l’avresti presa.” Fece una pausa, fissando il suo bicchiere come se cercasse le parole giuste. Poi, finalmente, sollevò gli occhi verso di lei. “Immagino spesso te… in un rapporto a tre.”

Annapia sgranò gli occhi leggermente, sorpresa, e rimase in silenzio per un momento. Luca continuò, senza lasciarle troppo tempo per assimilare la rivelazione. “Io, te… e un altro uomo. Immagino di metterti al centro di tutto, di farti sentire al massimo. Vederti perdere il controllo, vivere un turbine di emozioni, di piacere… un’esperienza così intensa che non la dimenticheresti mai.”

Il cuore di Annapia batteva più forte mentre cercava di assorbire le parole di Luca. Non si era mai aspettata una confessione del genere, e sicuramente non in un momento così improvviso. “Un… rapporto a tre?” ripeté, come per essere sicura di aver capito bene.

Luca annuì, mantenendo lo sguardo fisso su di lei, con un misto di timore e desiderio. “Sì. Non posso togliermi questa immagine dalla testa. Te… tra di noi, completamente sopraffatta dal piacere, al centro di tutto.”

Annapia prese un respiro profondo. Quello che stava per dire era forse la cosa più difficile che avesse mai fatto, ma dopo le confessioni di Luca si sentiva spinta a essere sincera. “Luca…” iniziò con voce tremante, “Devo dirti una cosa.”

Luca sollevò lo sguardo dal bicchiere, incuriosito. “Cosa c’è?” le chiese, la sua voce calma ma attenta.

Annapia abbassò gli occhi per un istante, cercando il coraggio. “Oggi pomeriggio, quando mi sono allontanata… non ero da sola.”

Le parole rimasero sospese nell’aria. Luca non reagì subito, ma la guardò in silenzio, aspettando che continuasse.

“Ho incontrato un uomo. Si chiama Marco,” continuò Annapia, il cuore che le batteva in gola. “L’ho visto sulla scogliera… è molto diverso da te.” Si fermò un istante, cercando di trovare le parole giuste. “È alto, muscoloso, con un fisico imponente. Era impossibile non notarlo, c’è qualcosa in lui… un’energia che ti travolge.”

Luca rimase immobile, fissandola intensamente, senza parlare. La sua curiosità sembrava crescere.

“E poi… è incredibilmente dotato,” aggiunse Annapia, abbassando lo sguardo e sentendo un leggero rossore sul viso. “Quando l’ho visto, sono rimasta… stupita. Non avevo mai visto niente del genere.”

Luca sollevò un sopracciglio, apparentemente incuriosito. “Dotato?” chiese, la sua voce più bassa, con un misto di sorpresa e interesse. “In che senso?”

Annapia esitò un momento, ma ormai era troppo tardi per fermarsi. “Non solo per il fisico,” continuò, cercando di spiegare senza essere troppo esplicita. “Ma… insomma, era evidente, anche sotto i suoi vestiti. Mi ha colpito molto.”

Luca sembrava assimilare ogni dettaglio, e Annapia notò un lampo di eccitazione nei suoi occhi. “E poi? Cos’è successo?” le chiese con voce più bassa, inclinando leggermente il corpo verso di lei, come se volesse sapere di più, nonostante l’incredulità che doveva provare.

Annapia, vedendo la crescente curiosità di Luca, si sentì più sicura nel proseguire. “Abbiamo fatto l’amore lì, su quella scogliera. È stato diverso da tutto quello che avevo provato prima. Era… travolgente, potente. Non sapevo nemmeno cosa stesse accadendo fino a quando mi sono resa conto che mi stavo lasciando andare in modi che non avrei mai immaginato.”

Luca non disse nulla, ma il suo respiro si era fatto più profondo. Sembrava quasi… eccitato da ciò che stava ascoltando, una reazione che Annapia non si sarebbe mai aspettata.

“Quando ho raggiunto l’orgasmo,” proseguì Annapia, la voce leggermente tremante, “ho fatto qualcosa che non avevo mai fatto nemmeno con te. Mi sono chinata davanti a lui… e lui mi ha…” esitò per un attimo, poi lo disse tutto d’un fiato, “eiaculato sul viso.”

La confessione, che Annapia pensava avrebbe sconvolto Luca, sembrò invece avere l’effetto opposto. Il suo respiro era diventato più affannoso, e abbassando lo sguardo, Annapia notò una chiara erezione nei suoi pantaloni. Non riusciva a credere ai suoi occhi.

“Ti eccita tutto questo?” gli chiese, incredula.

Luca deglutì, il suo sguardo acceso di un desiderio che sembrava impossibile da trattenere. “Non so perché… ma sì. Sentirti raccontare tutto questo… immaginarti con lui… mi fa impazzire.”

Annapia rimase a bocca aperta per un istante, confusa da quel misto di sorpresa ed eccitazione che sentiva crescere tra loro. La confessione che pensava avrebbe messo fine alla loro serata, invece, sembrava aver aperto un nuovo mondo di possibilità.

Annapia non riusciva ancora a credere alla piega che la conversazione stava prendendo. Luca, il suo ragazzo, non solo sembrava eccitato dal racconto del suo incontro con Marco, ma sembrava volerne di più. Era una situazione che la lasciava confusa e, allo stesso tempo, elettrizzata.

Tra un sorso di vino e l’altro, Annapia lo guardò dritto negli occhi, con un misto di curiosità e audacia. “Luca,” iniziò, la voce bassa e quasi incredula per quello che stava per dire, “se ti eccita così tanto… cosa ne diresti di… conoscerlo anche tu?”

Luca la fissò, sorpreso, come se cercasse di capire se lei stesse davvero proponendo quello che sembrava. “Conoscerlo?” ripeté, le sopracciglia leggermente sollevate.

Annapia annuì, mordendosi il labbro inferiore. “Sì, intendo… beh, tu mi hai appena confessato che ti eccita l’idea di vedermi godere con un altro uomo. E lui… lui è esattamente quel tipo di uomo che potrebbe renderti parte di tutto questo, di quello che abbiamo appena fatto.”

Luca rimase in silenzio per un lungo istante, il bicchiere di vino ancora stretto tra le mani. Il pensiero lo stava attraversando, e Annapia poteva quasi vederlo lavorare nella sua mente.

“Vuoi dire che… potrebbe esserci lui… con noi?” chiese infine, la sua voce un misto di sorpresa e curiosità, come se stesse cercando di comprendere il confine di quella proposta.

Annapia abbassò lo sguardo, imbarazzata ma decisa a esplorare quella possibilità. “Sì… voglio dire, hai appena detto che ti piacerebbe vedermi con qualcun altro… magari proprio con lui. Potrebbe essere un modo per realizzare quella fantasia che hai. E… non so, forse potresti esserne parte anche tu.”

Le parole uscirono dalla sua bocca più facilmente di quanto si aspettasse. In un certo senso, il pensiero di coinvolgere Luca in qualcosa di così proibito le faceva girare la testa, creando una strana elettricità tra loro.

Luca la guardò intensamente, poi abbassò lo sguardo e prese un lungo respiro. “Non avrei mai pensato che saremmo arrivati a parlare di una cosa simile…” ammise. Poi, dopo un lungo silenzio, sollevò di nuovo lo sguardo e un sorriso leggero si disegnò sulle sue labbra. “Ma… sì. Credo che potrebbe essere interessante.”

Annapia trattenne il fiato per un istante, sorpresa dalla risposta di Luca, ma sentì una sensazione di eccitazione crescere dentro di lei. Non si sarebbe mai aspettata di sentirsi così mentre discuteva di qualcosa di così audace, eppure, lì, sotto quella luce soffusa e con il vino che scorreva, tutto sembrava possibile.

La tensione tra loro era palpabile mentre finivano il loro vino in fretta, quasi senza parlare. Gli sguardi che si scambiavano, il linguaggio dei loro corpi, erano già il preludio di ciò che entrambi sapevano sarebbe successo una volta rientrati in hotel. L’eccitazione li aveva travolti, spingendoli a lasciare il ristorante in fretta, camminando quasi in silenzio verso la camera, ma con i cuori che battevano forte e i pensieri rivolti a ciò che li aspettava.

Appena la porta della stanza si chiuse dietro di loro, Luca la prese tra le braccia, attirandola a sé con una forza che lei non gli aveva mai visto. Senza parole, la baciò con una passione incontrollata, come se tutto il desiderio accumulato durante la cena dovesse esplodere in quel momento.

Annapia si lasciò andare completamente, rispondendo ai suoi baci con la stessa intensità. Nel giro di pochi istanti i vestiti volarono via, lasciando che la pelle nuda dei loro corpi si sfiorasse, accendendo un fuoco che nessuno dei due riusciva più a contenere. Luca la portò sul letto con un gesto deciso, senza smettere di baciarla, e subito dopo le loro mani e i loro corpi si fusero in un’unica esplosione di passione.

Mentre facevano l’amore, l’aria era carica di un’elettricità nuova. Annapia sapeva che c’era altro dietro quella frenesia, e decise di spingere Luca oltre, verso il confine della sua fantasia. Tra un respiro affannoso e l’altro, sussurrò il nome di Marco. “Sai,” disse, con la voce rotta dal piacere, “quando ero con Marco… lui mi ha fatto provare qualcosa che non avevo mai sentito.”

Luca si fermò per un istante, guardandola negli occhi, mentre il suo respiro si faceva sempre più pesante. “Che cosa ti ha fatto?” chiese, la voce profonda, carica di curiosità e desiderio.

Annapia lo fissò intensamente, un sussurro di eccitazione nei suoi occhi. “Mi ha toccato in modi che non pensavo possibili… il suo corpo era così forte…e poi… c’era lui, così imponente. Era… diverso.”

Luca gemette piano, e lei notò l’effetto che quelle parole avevano su di lui. La sua eccitazione cresceva a ogni parola, e Annapia poteva sentire che stava oltrepassando quel confine. “E cosa ti è piaciuto di più?” chiese, il respiro più affannoso, mentre continuava a muoversi contro di lei, sempre più preso dal racconto.

Annapia mordicchiò il labbro, godendo dell’effetto che le sue parole avevano su di lui. “Lui sapeva come prendermi… come spingermi al limite. E poi… quando mi ha fatto raggiungere l’orgasmo… mi sono sentita come se il mondo intero si fosse fermato. Mi ha fatto sentire così… viva.”

Luca la baciò con ancora più foga, le sue mani che esploravano il suo corpo con un’urgenza incontrollata. “E ti piacerebbe che ci fosse anche lui? Qui… con noi?” sussurrò, la sua voce tremante di desiderio.

Annapia sorrise leggermente, la mente persa in quella fantasia. “Sì… e so che anche tu lo vuoi,” disse, provocandolo, sapendo che le sue parole lo avrebbero eccitato ancora di più. “Immagina… immagina lui qui, con me… con noi.”

Luca chiuse gli occhi, completamente sopraffatto dall’eccitazione, e iniziò a muoversi ancora più intensamente, come se stesse cercando di ricreare nella sua mente quel momento proibito che ora sembrava sempre più reale.

Il respiro di Luca diventava sempre più affannoso mentre Annapia continuava a raccontare, le parole che fluivano tra un gemito e l’altro accendevano la fantasia di entrambi. Ogni dettaglio che lei rivelava del suo incontro con Marco sembrava spingerli oltre il confine della loro intimità, in un luogo dove il desiderio e l’immaginazione si fondevano.

Lei, travolta dal momento, continuava a raccontargli di Marco. “Quando mi ha preso… non era solo il modo in cui mi toccava,” sussurrò, con la voce tremante per l’eccitazione. “Ogni volta che mi penetrava, era come se mi travolgesse completamente.”

Luca gemette, più preso che mai da quelle parole. Sentiva crescere il desiderio e l’eccitazione in modo quasi incontrollabile.

Luca, affascinato, la guardava intensamente, i suoi occhi brillavano di una curiosità inquieta. “Dimmi di più,” disse, appoggiandosi indietro, ansioso di sentire ogni dettaglio.

“C’era un momento in cui… la sua forza era così palpabile. Quando mi penetrava, sentivo un misto di vulnerabilità e potere, come se fossi completamente sua.” Annapia si mordicchiò il labbro, notando l’eccitazione crescente negli occhi di Luca. “E il suo corpo… era così… imponente. Non riuscivo nemmeno a prenderlo tutto in gola,” confessò, sentendo un brivido di piacere mentre pronunciava quelle parole.

La reazione di Luca fu immediata e inaspettata. Un gemito soffocato, e poi, mentre le immagini si insinuavano nei loro pensieri, entrambi raggiunsero un culmine di piacere.

Annapia, avvolta nell’intensità del momento, si rese conto che, nonostante la passione che provava per Marco, il suo cuore apparteneva a Luca. “Ma tu sei l’unico per me,” sussurrò, cercando di trasmettere il suo amore attraverso quegli istanti condivisi. “Non dimenticare mai quanto ti amo.”

Luca la strinse a sé, il respiro affannoso, e in quel momento entrambi capirono che, nonostante le fantasie e le esplorazioni, l’amore che li univa era ciò che realmente contava.

La mattina successiva, Annapia si svegliò presto, il corpo ancora scosso dalle emozioni e dalle fantasie della notte precedente. Si alzò dal letto con delicatezza, cercando di non svegliare Luca, ma la sua mente era già proiettata verso un’unica direzione: la spiaggia. Lì, dove tutto era iniziato, dove Marco aveva scosso ogni sua certezza.

Mentre si preparava, Annapia si specchiava con attenzione, cercando di accentuare ogni aspetto della sua sensualità. Indossò un bikini più audace rispetto a quello del giorno prima, il tessuto appena sufficiente a coprire le sue curve, mettendo in risalto la linea sottile dei fianchi e il suo seno pieno, che sembrava quasi voler sfuggire dalle esigue coperture. Il suo corpo emanava una femminilità naturale, avvolto in quella leggera abbronzatura dorata che aveva acquisito nei giorni precedenti.

Davanti allo specchio, aggiunse un tocco finale: una leggera passata di rossetto sulle labbra e una spruzzata del suo profumo preferito, che sapeva essere irresistibile. Lasciò i capelli sciolti, che cadevano con morbide onde rosse sulle spalle. Si guardò un’ultima volta, e un lieve sorriso sornione si fece strada sul suo viso. Era pronta.

Luca si svegliò poco dopo e, vedendola già pronta e incredibilmente seducente, non riuscì a trattenere uno sguardo di apprezzamento. “Stai cercando di farmi impazzire?” scherzò, alzandosi dal letto con un sorriso.

“Siamo solo noi, no?” rispose Annapia con un tono provocante, aggiustandosi una ciocca di capelli.

“Già… solo noi,” disse Luca, ma entrambi sapevano che la speranza di incontrare di nuovo Marco era nell’aria. L’eccitazione si mescolava a un’aspettativa quasi palpabile.

Annapia e Luca si diressero verso la spiaggia, il sole splendeva alto nel cielo e l’aria era calda, carica di promesse. Camminando mano nella mano, Annapia sentiva un misto di eccitazione e nervosismo. Ogni passo la portava più vicina al luogo in cui aveva condiviso momenti intensi con Marco.

Arrivati sulla spiaggia, il panorama era incantevole. Le onde si infrangevano dolcemente sulla riva, e i bagnanti già affollavano la sabbia dorata. Luca si sistemò il cappello, mentre Annapia si sforzava di non dare troppo nell’occhio, anche se la sua presenza non passava inosservata. Gli sguardi si volgevano verso di lei, e il suo cuore batteva forte.

Si sistemarono su un lettino, e Luca si sdraiò, godendosi il calore del sole. Annapia si sentiva viva, circondata da tutte quelle persone, ma il suo pensiero continuava a vagare verso Marco. Si voltò, curiosa, scrutando la spiaggia in cerca di un volto familiare.

“Luca, che ne dici di un bagno?” propose Annapia, cercando di allontanare i suoi pensieri da Marco e concentrarsi su di loro.

“Certo, andiamo,” rispose Luca, alzandosi e allungandole una mano. Insieme si diressero verso l’acqua, l’onda fresca che accarezzava i loro corpi mentre entravano.

Mentre nuotavano, Annapia cercava di godere del momento, ma non riusciva a scrollarsi di dosso l’idea di un incontro casuale con Marco. Si sforzava di godersi il tempo con Luca, ma un sottile senso di attesa le serrava lo stomaco.

“Ti va di esplorare un po’ la spiaggia?” chiese Luca, notando che Annapia sembrava distratta.

“Certo, andiamo,” rispose lei, cercando di nascondere la propria ansia.

Luca e Annapia passeggiavano lungo la spiaggia, godendosi il calore del sole e il suono delle onde che si infrangevano sulla riva. Dopo un po’ di passi, Annapia si sentì rilassata, il pensiero di Marco che le girava in testa mentre camminavano fianco a fianco.

Improvvisamente, la sua attenzione fu catturata da una figura che emergeva dall’acqua. Un uomo alto, con una muscolatura tonica che sembrava scolpita dal mare stesso, si avvicinava verso di loro.

Annapia si fermò, il cuore in tumulto, quando riconobbe Marco mentre usciva dall’acqua. L’uomo era imponente, l’acqua scivolava sul suo corpo muscoloso, mettendo in risalto le sue forme perfette e il suo slip aderente che evidenziava le sue dimensioni. Un brivido le percorse la schiena.

“Ehi, guarda chi c’è,” disse Annapia a Luca, cercando di mantenere la calma.

Luca si voltò, ma non sembrò sorpreso. “Dovremmo salutarlo,” suggerì, ma Annapia sentì un nodo nello stomaco.

“Magari è meglio se glielo spiegassi da sola,” propose, cercando di suonare naturale. “Non voglio che la situazione diventi imbarazzante.”

Luca annuì, percependo il suo disagio. “Va bene, vado a prendere due mojito, così ti lascio un po’ di spazio,” rispose con un sorriso comprensivo.

“Grazie, amore,” disse Annapia, sollevando un po’ il morale mentre lo guardava allontanarsi verso il chiosco.

Quando Luca si allontanò, Annapia si sentì sollevata. Si girò verso Marco, il suo cuore batteva forte mentre cercava di mantenere la sua aria disinvolta. “Ciao, Marco,” disse, cercando di nascondere l’emozione nella voce.

Marco sorrise, una luce negli occhi che sembrava anticipare la conversazione. “Ciao, Annapia. Non ti aspettavo qui, e come mai oggi sei truccata al mare?” rispose con una nonchalance che la fece sentire più a suo agio.

“Beh, siamo venuti a goderci un po’ di sole e mare,” disse lei, mentre cercava di mantenere il tono casuale. “E tu?”

“Stavo facendo un tuffo per rinfrescarmi. È una giornata perfetta per stare in spiaggia,” rispose Marco, mentre i suoi occhi scivolavano lentamente su di lei, come se la stesse apprezzando in modo più profondo.

Annapia si sentì vulnerabile sotto il suo sguardo, ma sapeva che doveva approfittare di quel momento. “Senti, riguardo a ieri… voglio dirti che è stata un’esperienza incredibile per me,” disse, cercando di trovare le parole giuste.

“Anche per me. È stato… speciale,” disse Marco con un tono calmo, i suoi occhi che cercavano i dettagli sul viso di Annapia.

Annapia si sentiva un po’ nervosa, consapevole di ciò che stava per dire. Si avvicinò un po’, abbassando la voce per non essere sentita da lontano. “Ieri sera ho raccontato tutto a Luca.”

Marco alzò un sopracciglio, curioso. “Davvero? Come l’ha presa?”

Annapia deglutì, cercando di trovare le parole giuste. “Non come pensavo. Non si è arrabbiato, anzi… si è eccitato. Molto più di quanto avrei mai immaginato.”

Marco sorrise leggermente, con un’espressione che esprimeva tanto interesse quanto sorpresa. “E cosa l’ha eccitato esattamente? Pensavo che avrebbe reagito diversamente.”

L’idea di noi due insieme… e non solo. Ha iniziato a parlarmi di certe fantasie che ha sempre avuto, fantasie su di me con… più di un uomo,” disse Annapia, sentendo il calore salirle alle guance, ma decisa a continuare.

Marco restò in silenzio per un momento, poi fece un passo verso di lei. “Quindi gli piace l’idea di vederti con un altro uomo, magari uno come me?” chiese, il suo tono carico di sottintesi.

“Esattamente,” rispose Annapia, sussurrando. “Gli ho raccontato di te, del tuo corpo, di come sei… dotato. E l’idea lo ha mandato fuori di testa. Non smetteva di farmi domande, voleva sapere ogni dettaglio. E più raccontavo… più sembrava eccitarsi.”

Marco sorrise, con aria compiaciuta. “Interessante. E tu… come ti senti all’idea? Lo faresti?”

Annapia si mordicchiò il labbro inferiore, cercando di mantenere la calma. “Non posso negare che mi eccita. Non ho mai pensato a una cosa del genere prima, ma… dopo quello che è successo tra noi, e vedendo la reazione di Luca, comincio a pensare che potrebbe succedere davvero.”

Il sorriso di Marco si allargò, mentre il suo sguardo diventava più intenso. “Mi stai dicendo che Luca sarebbe d’accordo se ci fosse… una cosa a tre?”

Annapia annuì, imbarazzata ma anche intrigata dalla direzione che stava prendendo la conversazione. “Sì. Mi ha detto che lo eccita pensare a me con te… ha confessato che l’idea di vedermi in mezzo a voi due lo farebbe impazzire. Gli ho raccontato ogni dettaglio di ieri, persino… di quanto non riuscivo a prenderti tutto in gola da quanto è grande. E quando gli ho detto questo… è venuto subito.”

Marco ridacchiò, divertito e compiaciuto da quella rivelazione. “Sembra che abbiamo un comune interesse allora… e una grande occasione.”

Annapia guardò Marco negli occhi, consapevole che stava spingendo i confini della sua relazione, ma allo stesso tempo si sentiva trascinata da un’ondata di eccitazione. “Sì… e mi chiedevo… se ti piacerebbe incontrarlo, magari parlare di questa fantasia… vederla diventare reale.”

Mentre Annapia e Marco parlavano, Luca arrivò con i due mojito in mano, e un sorriso sicuro sul volto. Si avvicinò, consapevole che Annapia avesse già introdotto l’argomento. “Ciao, tu devi essere Marco,” disse Luca, porgendogli la mano con sicurezza. “Ho sentito parlare di te ieri sera.”

Marco strinse la mano di Luca con altrettanta sicurezza, sfoggiando un sorriso che non tradiva nulla. “Piacere di conoscerti, Luca.”

Luca annuì, guardando Marco negli occhi. “Beh, visto che ci siamo conosciuti così… in modo indiretto,” disse con un leggero tono scherzoso, “pensavo che magari potremmo uscire tutti insieme stasera. Fare un giro tra i locali, bere qualche drink, passare una serata divertente.”

Marco, con un’espressione di calma e padronanza della situazione, scosse la testa sorridendo. “Ti ringrazio per l’invito, ma ho un’idea migliore. Sto organizzando una serata in spiaggia, c’è un DJ internazionale che suona e ho tutto il necessario per fare festa. Se vi va, potreste unirvi a me lì. Sarete miei ospiti, naturalmente. Tutto gratis.”

Annapia lanciò uno sguardo curioso a Luca, chiedendosi quale sarebbe stata la sua reazione. Luca sorrise, colpito dall’offerta inaspettata. “Una serata in spiaggia, eh? Sembra interessante.”

Marco annuì. “Sarà una serata molto rilassata, con l’atmosfera giusta… e nessuna pressione. Solo divertimento.”

Luca si girò verso Annapia, osservandola per un momento prima di rispondere. “Cosa ne dici, Annapia? Ti va di andare?”

Annapia, ancora leggermente nervosa per l’intera situazione, ma intrigata dall’invito, annuì con un sorriso. “Sì, perché no. Può essere divertente.”

“Perfetto allora,” concluse Marco, con un tono sicuro. “Ci vediamo stasera. Vi assicuro che sarà una notte che non dimenticherete.”

Dopo una lunga giornata trascorsa insieme sulla spiaggia, Luca e Annapia tornarono in hotel, stanchi ma con una strana energia che li caricava per la serata che li attendeva. Nonostante la rilassatezza del mare, c’era una tensione palpabile nell’aria, un’eccitazione che li accompagnava mentre salivano le scale fino alla loro camera.

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