ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Autogrill 
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Autogrill


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by napoling79
Посмотрели: 998 раз Комментарии 4 Date: 14-07-2024 Язык:Language

Autogrill
Tornavo da un corso di specializzazione ma avevo fame e non riuscivo ad andare ad oltranza fino a casa! Così decisi di fermarmi ad un autogrill ma mangiando qualcosa di caldo e cucinato e non la solita rustichella veloce. Mi ero decisa a prendere 10 minuti per me. Entro nell’autogrill e vado a destra. Non c’era molta gente era tardi tipo le 15:00. Prendo la mia insalata grande la mia mozzarella bottiglia di acqua e mi accomodo in sala. C’era una famiglia tedesca credo e c’era un uomo che non mi staccava gli occhi di dosso dal momento che sono entrata. Non era un bel uomo però ti guardava con il fuoco e già un certo di eccitazione lo faceva. Lo iniziai a fissare anche io. Aveva una canotta e un pantaloncino e aveva le crocs ai piedi e quindi tra me e me pensai fosse un camionista e mi salii in eccitazione bestiale. Quella fermata inaspettata si stava trasformando in una trasgressione meritata. Io non mi vesto con tacchi e calze anzi mi vesto normale e quindi sono i miei seni ad attirare l’attenzione oppure quello che faccio. Lui era lì immobile con una mano sul pacco ed io iniziai il mio show. Quando mangiavo l’insalata spalancavo la bocca e cacciavo la lingua e poi passavo i capelli da una parte all’altra. La cosa mi stava sfuggendo di mano quando vidi la mia mano che andava su e giù sulla bottiglietta di plastica. Beh penso che era eloquente il mio messaggio ed infatti il tipo venne subito verso di me. Signorina posso darle compagnia e e si sedette affianco a me! Si chiamava Gianni e faceva il camionista e subito mi invitò a visitare la sua cabina. Io alla fine non cercavo altro e maliziosamente gli chiesi se invece volesse andare nel motel sopra per un po’ di relax. Lui invece da rude che era prese la mia mano, la mise sul suo pacco già duro come il marmo e sussurrandomi all’orecchio mi disse che la sua cabina era una suite a confronto e che fare salire un puttanone come me sopra era un sogno. Li per lì avrei dovuto dargli uno schiaffo e andare via. Ma alla fine volevo essere scopata e forse aveva azzeccato proprio l’aggettivo giusto. Ero diventato il suo puttanone.
Saluti in cabina lui era già pronto e si spogliò in pochi secondi mentre io mi accomodai su questo letto singolo che faceva anche da divano. Mi legai i capelli e gli dissi di avvicinarsi. Gesù bambino pensai. Il marmo era un tronchetto che immediatamente mi soffoco’ la gola. Mi raccomando gli dissi non fare male a questa puttanone tua. E lui subito autoritario stai zitta e zuca e me li infilava in gola. Dopo poco non ce la feci più mi tolsi la maglietta mi abbassai i pantaloni e nuda avanti a lui inizia a leccarlo e baciarlo con la lingua mentre lo segavo. Lui si sentiva ansimare e quindi mi misi a pecorina su quel lettino e lui prese le mie chiappe e inizio a scoparmi. Lo sentivo il tronchetto cazzo mi stava facendo arrivare. Cosi mi scostai mi allargai le chiappe e gli ordinai di scoparmi il culo. Scopami dai scopami dai. Lui lo lubrifico prima con la saliva e poi mi scopo’. Mamma mia quanto ho goduto. Sentivo sbatterlo e sentivo godere, sentivo godere e mi sentivo un puttanone in estasi. Ad un certo punto si scostò si levo velocemente il preservativo e mi rimise il tronchetto in gola. Furono inutili i miei tentativi mi arrivò in gola e cacciai tutto fuori. Lui soddisfatto mi inizio ad accarezzare tutta per pulirmi. Fammi vedere puttanone quanto sei bona. Che cazzo di tette mi diceva! io cercavo un fazzoletto per ripulirmi e pensando di dover andare via. Invece lui fece un sorso di acqua e mi guardò con gli occhi infuocati e mi disse ora tocca a te arrivare. Si fiondò verso la mia fica e mi leccava poi mi mise due dita in bocca che io leccai e salivai esasperata e poi inizio a masturbarmi forte. Inizia a godere e poi lo facevo più tendevo ad allargare le gambe. Cazzo mi stai facendo impazzire urlavo !!! Esplosi in un orgasmo che tremai per almeno due minuti senza mai fermarmi. Ero nuda seduta su quel letto con le mani sulle ginocchia quando lo guardavo rivestirsi e gli dissi. Mica vuoi lasciarmi così. Voglio godere ancora. Lui rideva e mi diceva tranquilla il tempo di una sigaretta e avrai quello che ti meriti. Io ancora immobile restai lì incredula ad aspettare. Il tempo di una sigaretta Gianni risalii in cabina venne verso di me e mi fece rilassare distesa. Inizio a masturbarmi tutta. Tette culo e fica. Capezzoli e Lobi. Iniziai a godere ancora!! Questa volta più intenso più lungo. Tremavo ancor prima di arrivare. Esplosi nuovamente cacciando un urlo di soddisfazione. Finalmente potevo andare via avevo avuto quello che volevo. Inutile dire che Gianni provò a pagarmi ma non accettai niente e la sera tornata a casa presi la mano di mio marito e la misi sulla fica facendogli capire che mi doveva toccare. Ebbi un altro lungo orgasmo e lui penso che era stai bravo essa’ sape’ che era i 5 orgasmo tipo della giornata. Mi addormentai soddisfatta.

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