Io e Paola....secondo incontro
by Snake66Посмотрели: 592 раз Комментарии 5 Date: 08-07-2023 Язык:
Passa qualche mese. Ogni tanto ci scriviamo su Whatsapp, mi manda qualche foto delle tette, o di come è vestita. Io la ricopro di apprezzamenti, e ogni tanto, le dedico qualche foto del mio cazzo in tiro per lei. Lei gradisce, incita, dice che si metterebbe volentieri sotto la mia scrivania per prenderlo in bocca mentre lavoro. Che le piacerebbe fare la segretaria sexy e maiala.
Proseguiamo con qualche telefonata mentre lei rientra dal lavoro. Qualche volta si ferma in macchina, al telefono con me, e si masturba, mandandomi foto a testimonianza. E comunque i gemiti al telefono sono più che espliciti.
Un giorno l'avviso che devo andare a Milano per lavoro, e che avrei una mezza giornata vuota. Lei immediatamente si organizza: mi dice a che ora può uscire dal lavoro, dove dobbiamo trovarci e che motel prenotare. Io prendo nota, prenoto il motel, e mi faccio trovare all'ora indicata al centro commerciale che mi aveva dato come punto di incontro. Siamo a settembre, fa caldo. Lei scende dalla macchina con una gonnellina viola tutta svolazzante, gambe abbronzatissime, scarpe con il tacco, maglietta tipo canottiera senza reggiseno sotto. Prima cosa che mi colpisce .... i capezzoli che spingono sotto la maglietta. Si vedevano benissimo: due bottoni belli pronunciati che si ergevano come antenne. Iniziamo bene.
Si avvicina, mi bacia sulla bocca, lingua che mi fruga la gola, e nel frattempo io le palpo il culo. Saliamo in macchina. Direzione motel. In macchina i soliti convenevoli e battutine a doppio senso da parte sua. Penso che il pomeriggio si preannunci interessante ..... e caldo. Arriviamo al motel, pago la prenotazione e ci infiliamo nel parcheggio riservato della nostra camera. Appena entrati in camera, mi ributta la lingua in bocca, e nel frattempo mi slaccia la cintura e mi cala i pantaloni. Mentre continua a baciarmi, mi sbottona la camicia, lentamente, un bottone dopo l'altro, e nel frattempo mi lecca il torace, i capezzoli, e scende ..... scende ...... ora sull'ombelico .. ..e scende...... scende........ io ho un paio di slip a vita bassa, molto aderenti, e le sue labbra si scontrano con la mia cappella che sbuca appena dagli slip.
Prima slinguazzata sul prepuzio ....... una fitta al cervello. Mi cala gli slip, e il cazzo rimbalza fuori colpendola su una guancia. Inizia a ridere a crepapelle. Io resto imbambolato, in piedi, con il cazzo di fuori e lei li davanti che ride.
Tra me spero che non rida per lui .... insomma l'altra volta non le era dispiaciuto.
Di colpo smette di ridere, mi afferra per le natiche e tirandomi a sé, se lo infila tutto in bocca.
E inizia.
Mi lecca l'asta sino in fondo, risale con le labbra serrate e muovendo la lingua, per arrivare sino alla cappella dove inizia un lavoro di lingua e labbra inebriante. Quindi ...... io tutto nudo in piedi, e lei tutta vestita in ginocchio davanti a me a spompinare.
Dopo 5 minuti di questa situazione, si alza, si toglie maglietta e gonna, rimanendo completamente nuda. Non aveva neanche le mutandine questa volta. La ammiro con calma. Lei ruota su sé stessa per farsi guardare. Io resto ammaliato dalle tette, che vedo nella loro completezza su tutto il resto del corpo. Un corpo burroso, ma con cosce toniche e tette sode, un sorriso splendido e due occhi nei quali leggo voglia e lussuria.
Si allontana da me, tutta nuda con solo le scarpe con i tacchi, e si dirige verso il letto. Vi si lascia cadere di spalle, con il culo appena appoggiato sul materasso e le gambe aperte che poggiano a terra. Mi guarda e mi dice:
tesoro, sai cosa devi fare, vero?
. e io certo che lo so cosa devo fare. Mi inginocchio davanti a lei, le metto le due gambe sulle mie spalle e tuffo labbra e lingua in quel bocciolo di rosa che mi si apre davanti.
Con le labbra aperte, umide e gocciolanti, il clitoride pronunciato in bella vista.
E inizio, lentamente, partendo quasi dall'ombelico, e scendendo lungo l'incavo delle cosce, girando sempre intorno alla sua figa, ma senza mai toccarla. Continuo questa piccola tortura, lei ogni tanto si muove per mettersi sotto le mie labbra, ma io niente, schivo ogni possibile mossa, e continuo a leccarle la pelle tutto attorno. Profuma di buono, di mandorle e miele. Quando mi avvicino alla figa prorompe un profumo dolce di miele, quando mi allontano prende il sopravvento il profumo di mandorle. Decido che è ora di accontentarla, e lascio che le mie labbra si poggino sopra il suo clitoride.
Lo prendo fra le labbra, lo stringo, quasi lo succhio come se io facessi un pompino a lei. Lei geme, si muove, mi chiede di metterle un paio di dita dentro. E io ubbidisco: con la bocca le stimolo il clito, e con 2 dita la penetro, avanti e indietro, lasciandole dentro e aprendole a forbice e roteandole. La sento ansimare, mi incita a non smettere, e io nel frattempo con una mano mi sego. Ad un certo punto la sento irrigidirsi tutta, la sua figa si contrae sulle mie dita, quasi stringendole, La sento muoversi, si stringe e si allarga, si stringe e si allarga ripetutamente. Io faccio roteare ancora una volta le dita dentro di lei, e come le tolgo ...... ecco che il suo nettare schizza ovunque.
La lascio esausta un momento sul letto. Nel frattempo vado in bagno a sciaquarmi. Passano 3 minuti e arriva in bagno anche lei. Mi chiede di andare sotto la doccia con lei. Apro l'acqua, lascio che si scaldi, e entriamo sotto la doccia insieme. La insapono, soffermandosi molto sui seni, come se glieli massaggiassi. E in effetto è proprio come un massaggio, solo che invece dell'olio c'è il bagnoschiuma. Percorro con le mani insaponate ogni centimetro del suo corpo.
Salgo, scendo, le giro attorno. Intrufolo le mani scivoloso fra le sue natiche, standole alle spalle, le cingo un seno mentre la bacio sul collo e mi ritorna un'erezione.
Ora è lei che mi insapona, partendo dalle spalle, per scendere lungo il torace e poi sulle gambe. Io sempre visibilmente in erezione, ma lei probabilmente vuol ricambiare la piccola tortura di prima, e quindi ci gira attorno, lo sfiora, ma non lo prende mai in mano. Io allora mi masturbo davanti a lei, sotto l'acqua scrosciante.
Lei divertita da questa situazione si siede a terra nella doccia (nei motel le docce sono sempre ampissime), apre le gambe e con le mani si apre la figa completamente depilata. La tiene aperta, mostrandomela in modo osceno, ma estremamente eccitante. Se ne rende conto, perché io aumento la velocità della mano lungo il mio cazzo, scappellandolo e stringendomi le palle con l'altra mano.
Allora si rialza, si asciuga velocemente, ma proprio appena appena, e lo stesso fa con me. Torniamo in camera, io dietro di lei con il cazzo in mano che quasi mi duole. Mi spinge sul letto e mi dice:
adesso stai fermo e ascolta
. Io sono sul letto, disteso, con il cazzo che svetta fra le mie gambe, la cappella lucente e rossa. Lei viene verso di me, si mette a cavalcioni, me lo prende con una mano, e se lo infila dentro.
Di colpo. Nessun preservativo, nulla di nulla. (poi mi dirà che è donatrice AVIS ed è sotto controllo mensilmente). Io resto un attimo basito, ma anche contento, perché non sopporto il preservativo
A questo punto fa tutto lei. Si alza e si abbassa sul mio cazzo con una leggiadria che non potevo immaginare, data la sua morbidosità.
E invece, una delizia. Quando sale sembra che me lo lasci uscire, e invece si ferma esattamente nel punto in cui solo la mia cappella resta dentro le sue piccole labbra. E poi ridiscende lentamente, quasi ad assaporare ogni centimetro del mio cazzo.
Peccato che siano solamente 16 o 17, ma lei pare che questa cosa non la disturbi. Anzi. Ogni volta che lo ha tutto dentro sospira, geme, si morde le labbra. E poi risale, sino in cima, e poi di nuovo giù, per farselo entrare tutto dentro. Quasi ci entrano anche le palle da quanto sembra che lei si apra. Ora inizia una cosa strana. Lo fa anche mia moglie, e mi fa andare fuori di testa.
Stando con il mio cazzo tutto dentro, inizia a muovere le pareti della figa.
Me lo stringe, me lo accarezza, sembra quasi che mi stia facendo un pompino con la figa. Va avanti per un paio di minuti, ed ecco che squirta di nuovo.
Mi ritrovo con il cazzo e le palle a mollo, completamente bagnato.
Nel frattempo che squirta la figa si contrae a ritmo velocissimo, e io faccio una fatica boia a non sborrarle dentro.
Si calma, si alza e si mette alla pecorina, offrendomi la visione delle sue terga, del suo culo e della sua figa. Mi alzo, mi posiziono dietro di lei e lo struscio la cappella sulle labbra e sul clitoride. Più volte, sento che le piace, lo ripeto ancora, e poi con colpo deciso lo affondo in quel bignè umido e cremoso. Le manca il respiro per un attimo, ma sento che si riprende subito.
La tengo per i fianchi, mentre entro ed esco da lei. Con una mano le stuzzico un seno, e nel frattempo la bacio sul collo e sulla schiena. Rimetto entrambe le mani sui fianchi e aumento l'affondo.
Non il ritmo, solo l'affondo, non sono uno che scopa da coniglio. Mi piace la sensazione tattile della sua figa sul mio cazzo. Sembra sempre che quando esca la sua figa voglia risucchiarlo.
Insisto spingendolo una volta a destra e una volta a sinistra, e cosi via. Ho le palle gonfie da quanta voglia hanno di potersi liberare. Ma insisto ancora un po '.... voglio sentirla godere ancora. E vengo ricompensato a breve, dopo 3 o 4 affondi, eccola che ricomincia a tremare tutta. Morde le lenzuola con i denti, mentre mi ribagna nuovo cazzo e palle. Per poi cadere sul letto sazia, o almeno io credevo.
Si gira, mi dice di salirle a cavalcioni, mi prende il cazzo bagnato dai suoi umori e un po'da un inizio di eiaculazione, e se lo mette in mezzo alle tette. Iniziando una spagnola fantastica.
Me lo stringe lì in mezzo, al caldo, e quando la cappella spunta fuori la prende in bocca e me la lecca.
E poi riprende. Io comincio a capire poco, sento che il piacere sta salendo dalle palle lungo l'asta, glielo dico ma lei non molla la presa. Sborro, copiosamente, uno schizzo dopo l'altro. Le finiscono sugli occhi, fra i capelli, sul viso, sulle labbra che lei si lecca avidamente.
E io continuo a svuotarmi, sembra che mi stia prosciugando anche il midollo.
Cado quasi su di lei, che mi bacia, facendomi sentire il sapore del mio seme.