La festa aziendale
by diavoletta90Посмотрели: 1314 раз Комментарии 5 Date: 17-01-2025 Язык:
Dicembre. Tempo di feste aziendali.
La diavoletta è alla sua prima festa aziendale nel nuovo ambiente di lavoro, in cui è arrivata la scorsa estate. Non vorrà di certo perdere l'occasione per farsi conoscere un po' in giro,
fare networking
come dice lei.
Mi annoio infinitamente a queste feste
. Non le credo, lo dice solo per farmi stare tranquillo. Come faccio a credere che si annoi in un posto figo, con gente elegante, dove si balla e si beve senza limiti? Sono abbastanza grande per sapere come si svolgono le feste aziendali in certi ambienti…
In ogni caso, arriva il fatidico giorno di metà dicembre. Per combinazione, anch'io ho una cena aziendale la stessa sera. In un posto meno figo: cena con karaoke, da veri povery.
La mattina usciamo insieme di casa, vedo che si prepara il cambio per la sera: vestitino corto e scollato con paillettes, collant scuri, stivali sopra il ginocchio.
Dall'outfit non mi sembra che ti annoierai troppo
le dico.
Ma dai che dici, è solo che è la mia prima festa, ci saranno tutte le persone che contano, non vuoi che mi faccia vedere carina?
e sorridendo si incammina sulle scale lasciandomi l'incombenza di chiudere la porta.
La giornata lavorativa scorre frenetica. Sto per lasciare l'ufficio quando mi arriva un suo messaggio.
Pronta per la festa!
. E' un selfie in cui intravedo solo una parte della scollatura. Lei è fantastica con i suoi capelli lunghi e scuri, le labbra carnose a simulare un bacio verso l'obiettivo e un filo di trucco che le esalta alla perfezione gli occhi chiari e le guancette rosse.
Non passerà di certo inosservata alla festa e faranno a gara per conoscerla, parlare con lei, berci qualcosa insieme, ballare, strusciarsi…
La mia fantasia inizia a viaggiare ma cerco di non pensarci e godermi la mia, di serata. Anche perché, dopo quel messaggio, sparisce per ore.
Durante la mia cena, tra portate fredde e canzoni stonate, non riesco a resistere alla tentazione di dare una sbirciatina a quello che sta succedendo.
Non ricevendo notizie da lei, decido di dare un'occhiatina ai suoi profili social e come per magia ecco comparire le prime storie.
All'inizio foto tranquille, sobrie, qualche selfie qua è là con colleghe.
Poi, presumibilmente con l'innalzarsi del livello dell'alcol, si alza anche il livello di troiaggine in sala e incominciano a comparire le prime foto dove non ci sono più solo colleghe ma anche colleghi, abbracci, linguacce, scollature mostrate senza più alcun ritegno.
Fino ad arrivare a video di balli dove l'oscurità non fa capire molto cosa stia succedendo, ma sicuramente non mi sembra che si stia annoiando come mi aveva fatto credere.
Non sentendola da qualche ora decido di scriverle un messaggio
tutto ok?
.
Nessuna risposta. Fino all'una quando mi arriva finalmente un suo messaggio
non trovo taxi, non so come tornare a casa
. Io sono dall'altra parte della città, non ho modo di aiutarla. Provo a chiamarla ma non mi risponde. Inizio a preoccuparmi, ma dopo poco ecco un altro messaggio:
ho trovato un passaggio, non preoccuparti
. Mi tranquillizzo:
avvisami quando sei a casa
, le scrivo.
Nel frattempo, anche la mia serata volge al termine. Dopo i saluti di rito, esco dal locale, salgo in macchina e provo a chiamarla: ancora nessuna risposta.
Passa qualche minuto e ricevo un suo messaggio:
sono a casa, mi metto a letto, troppo stanca, buonanotte
.
La sento un po' fugace, penso davvero che sia stanca. Lo sono anch'io e, appena arrivato a casa, mi butto a letto senza farmi troppe domande.
Il giorno dopo lavora da casa, io esco presto per andare in ufficio. Verso metà mattinata ci sentiamo al telefono e iniziamo a raccontarci come sono andate le rispettive serate. Sembra girare alla larga dall'argomento, allora a un certo punto le faccio la domanda diretta
ma quindi chi ti ha accompagnato a casa?
. Inizia il suo racconto.
Non puoi capire, sono andata alla stazione dei taxi ma non c'era nessun taxi. In giro non se ne vedeva l'ombra. Ho chiamato più volte il servizio taxi ma mi dicevano che non c'erano vetture disponibili per la mia zona. Assurdo. Non sapevo davvero cosa fare, ho anche pensato di farmela a piedi a un certo punto, ma poi mi sono venute mille paranoie con tutto quello che si sente in giro. Allora sono tornata dentro al locale, erano rimaste pochissime persone. Tra questo un tizio che mi aveva puntato per tutta la sera e ho pensato che con lui sarei andata sul sicuro. Gli ho detto però subito che sarebbe stato solo un passaggio a casa, di non aspettarsi altro. Lui mi ha detto di stare tranquilla e mi ha accompagnato, tutto qui
.
Ah ok
dico io un po' scoglionato.
Sicura allora che non ha voluto niente in cambio?
Ero davvero in difficoltà e ho chiesto un passaggio. Non mi ha sfiorato e non è successo nulla. Dovresti essere contento che mi trovano piacente
e chiude la discussione con una battuta.
Ora, questa è la sua versione dei fatti. Io, come al solito, per non fare il geloso paranoico, ho evitato di fare ulteriori domande e mi sono fatto andare bene questa versione.
Cosa penso che sia successo veramente? Mi sono immaginato una scena di questo tipo.
Arrivano sotto casa. Non c'è posto e lei dice al tizio di svoltare in quella vietta isolata sulla destra poco più in là dove sicuramente si potrà fermare.
Allora non mi merito un ringraziamento per averti salvato la vita?
domanda lui.
Esagerato, per un passaggio
Sì ma senza di me a quest'ora staresti tornando a piedi e chissà se ci saresti arrivata a casa, vestita così
Hai ragione, mi hai fatto un gran favore e ti ringrazio per questo. Ma sono impegnata e non mi sembra il caso, anche volessi e ti dico che non voglio fare niente
Non ti sto dicendo di fidanzarci, né che ti voglio frequentare. Non ti ho chiesto nessun contatto e dopo stasera sparirò dalla tua vita. Lavoriamo in uffici così diversi che non ci capiterà neanche di incontrarci sul posto di lavoro. Dai, cosa ti costa, lo so che in fondo sei tentata anche tu
Lei ha bevuto, ha passato una serata disinibita. Le tornano in mente i momenti in cui da single poteva spassarsela come voleva, l'adrenalina di farsi uno sconosciuto. Le cade l'occhio sui suoi pantaloni e vede che è eccitato. Lo capisco, stare affianco a una diavoletta calda come lei con l'idea che arrivato a destinazione ti possa far salire su in casa farebbe eccitare anche un morto.
Lui nota il suo sguardo e inizia a toccarsi.
Solo un pompino
dice lei.
Tutto tuo
risponde lui.
Si accascia su di lui e inizia la nobile arte. L'eccitazione è al massimo, lui allunga la mano sotto il suo vestito per toccarla e trova un lago. Inizia a penetrarla con le dita. Lei aumenta il ritmo sopraffatta dal godimento, non riesce a trattenere i suoi gemiti. All'improvviso si ferma, lo guarda e senza dire una parola si alza e si siede sul suo cazzo ormai diventato di marmo.
Inizia a cavalcare e dal vestito sobbalzano fuori le sue tettone che finiscono in faccia al fortunato collega. Troppo anche per lui che, già eccitato come un toro per la situazione, non resiste e le esplode dentro litri di seme.
Solo in quel momento lei realizza quello che sta succedendo veramente, come se prima fosse stata presa da una trance agonistica che le aveva offuscato la mente.
Con un balzo si sposta sul sedile del passeggero, prende velocemente dalla borsa un fazzoletto e se lo porta in mezzo alle gambe. Si riveste alla buona per evitare di prendere freddo, apre lo sportello e guardando il suo accompagnatore esclama
grazie per il passaggio, buonanotte
.
Sale in casa, si spoglia, si dà una sciacquata veloce, si mette a letto. E mi scrive un messaggio:
sono a casa, mi metto a letto, troppo stanca, buonanotte
.