ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Piccole trasgressioni informatiche 
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Piccole trasgressioni informatiche


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Piccole trasgressioni informatiche

by senzabuccia
Посмотрели: 568 раз Комментарии 2 Date: 17-09-2024 Язык:Language

Mi era capitato di sfogliare un catalogo online per cercare capi di abbigliamento un po’ particolari per la mia signora.
Stavo adocchiando una maglietta carina, con un taglio semplice ma insolitamente trasparente.
Pensavo all’effetto che avrebbe potuto fare su mia moglie quest’estate se, lontano da persone conosciute, si fosse convinta ad indossarla direttamente sulla pelle.
Non era probabile che potesse accadere: stranamente mia moglie non si tira indietro quando le è richiesto il nudo integrale in una spiaggia fkk, ma evita quasi sempre di uscire di casa senza reggiseno, dicendo di non sentirsi a suo agio.
Perchè mia moglie non è un’esibizionista. Semplicemente non ha pregiudizi se le condizioni esterne le permettono un comportamento più naturale e meno convenzionale.
La maglietta sarebbe stata in ogni caso utile anche solo per poter fare qualche foto casalinga a quello che è sempre stato il mio soggetto preferito: il suo corpo.
Fotografo mia moglie molto spesso, solitamente senza niente addosso, ma apprezzo il vedonon vedo che un abbigliamento specifico può esaltare. Questa maglietta sembrava particolarmente adatta a lasciar vedere quello che palesemente non era in grado di coprire.
La cosa importante era che non fosse un indumento troppo volgare. Doveva essere un capo raffinato, che permettesse però di lasciar vedere il più possibile (magari in controluce), senza farla sentire in imbarazzo.
C’era anche una foto postata da una precedente cliente, in cui una mano infilata sotto il tessuto testimoniava l’evidente trasparenza della stoffa. Sembrava potesse essere un buon acquisto.
Fatto l’ordine, in pochi giorni arrivò un minuscolo pacchetto.
La maglietta era realmente impalpabile, decisamente trasparente e dal taglio assai piacevole.
Una rapida sciacquata e poi subito appesa ad asciugare. Svolazzava leggera sul balcone, stolleticando il mio desiderio di vedere come le sarebbe stata addosso.
Le chiesi di indossarla senza reggiseno per poter fare qualche foto. Mia moglie mi accontentò senza particolare difficoltà. Non si tirava mai indietro quando le chiedevo di fotografarla.
Non si poteva negare che fosse una maglietta molto carina.
Le feci una nutrita serie di foto, esaltando la trasparenza che il controluce evidenziava.
Volevo che le foto rendessero ancora più evidente il “vedo” a discapito del “non vedo”.
Come poteva accadere che andasse in giro così? Forse in un campeggio nudista l’avrebbe indossata, ma per strada avrebbe sicuramente sentito la necessità di mettere il reggiseno… Insomma, una maglietta perfetta per le foto ma nulla di più.
E allora ho trovato un modo per poter vivere una piccola fantasia personale senza dover mettere in imbarazzo mia moglie.
Scelsi fra le foto fatte quelle più esplicite, assolutamente anonime. Si doveva vedere la camicetta, o meglio, quello che c’era sotto, ma non il viso.
Tornai sul sito, andai sulla pagina delle recensioni, scrissi un breve commento all’acquisto allegando le foto. Vidi subito comparire le immagini sullo schermo. La maglietta sembrava invisibile, offuscata dalla presenza ingombrante di quel seno, con tanto di capezzoli eretti.
Fu come un’improvvisa scarica di adrenalina.
Sentii subito l’impulso di masturbarmi con foga, esaltato dall’imprevista trasgressività della situazione creatasi.
Le poppe di mia moglie erano online. Quante persone le stavano guardando? Sarei stato l’unico a masturbarmi o l’eccitazione che mi assaliva si stava diffondendo sul web?
Per tre sere consecutive, tornato dal lavoro, mi sono collegato al sito per provare nuovamente questa sensazione inaspettata: ogni sera, con grande stupore, trovavo l’immagine ancora più perversa di quanto la ricordassi, più sfacciata e provocante di quanto mi sarei aspettato. E ogni sera il collegamento includeva un inevitabile getto spermatico.
Poi, il quarto giorno, le immagini scomparvero. Evidentemente qualcuno aveva ritenuto che fossero troppo sconcie e inadatte al sito. O forse c’era lo zampino di qualche donna gelosa che aveva segnalato la cosa a chi di dovere.
Sono certo però che una percentuale di clientela femminile possa anche aver apprezzato, insieme ovviamente alla quasi totalità di quella maschile...

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