ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Weekend a Roma (Parte seconda) 
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Weekend a Roma (Parte seconda)


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Weekend a Roma (Parte seconda)

by cornutoestivo
Посмотрели: 836 раз Комментарии 2 Date: 21-06-2024 Язык:Language

Ciao popolo! Oggi, 20 Giugno, è stata appena pubblicata la prima parte del weekend romano, nel frattempo mi appresto alla stesura della seconda parte, rivolgendo sempre un pensiero alla mia musa impegnata nella seconda giornata della sessione di esami nel liceo di sua pertinenza, oggi per i ragazzi impegnati nel greco sarà dura, dovranno esprimersi su Platone (un Grande Filosofo) di cui ricordo piacevolmente un suo pensiero:
“La verità ha tre prospettive di vedute, la mia, la tua e quella vera..”
Giungemmo nel paesino Ciociaro poco prima dell’ora di pranzo, le foto relative sono nell’album dal titolo “Gita domenicale nel basso Lazio”, mi sentivo decisamente rilassato sia nel fisico che nella mente, tutto stava procedendo nel modo meraviglioso per eccellenza, mi dispiace che le foto non possano raccontare dei nostri dialoghi tra una foto e l’altra, ma in sostanza il dialogo avuto in macchina durante il viaggio continuava, se non c’erano nelle vicinanze presenze ingombranti ed indiscrete mia moglie mi raccontava sempre qualcosa di grazioso per le mie orecchie, chiaramente in relazione al suo passato di moglie cornificatrice, insomma tutto appariva roseo oltre la prospettiva studiata, non solo la volontà di proporle qualcosa di eccellente era andata a buon fine senza colpo ferire, ma ciò che mi ha reso davvero felice è stato l’aver ritrovato con mia moglie l’antico dialogo che ci vide (allora) estremamente complici, chi amabilmente segue i miei scritti potrà rendersene conto facilmente, perché in fin dei conti, il dialogo, è il Deus Ex Machina di cui non si può fare a meno, e questo ha valenza unica ed universale, i giovani prendano nota..
Un giro turistico tra le bellezze architettoniche del luogo ci portò fino all’ora di pranzo, non ci crederete, ma l’impellente arrivo dell’appetito fu la dimostrazione pratica del fatto che si era entrambi sereni, non a caso quando non si è sereni la prima cosa che si chiude è la bocca dello stomaco e l’appetito non c’è.
Scegliemmo una piccola ma graziosa taverna, a maggior ragione la scegliemmo perché c’era anche la possibilità di ottenere una camera, la decisione che prendemmo fu quella di restare lì per la notte e ripartire al mattino per Roma, quello che avevamo in mente di poter vivere (il desiderato car sex) era soltanto rimandato di poche ore, la cosa più importante ed inderogabile sarebbe stato poter rientrare in Ancona nella giornata dì martedì 18 Giugno, in modo tale da permettere a mia moglie di poter essere presente e disponibile dalle ore 8 del mattino de 19 per l’apertura della sessione di esami nel suo plesso scolastico di appartenenza, inutile dire che fu puntualissima, nonostante la sera precedente fosse a più di 350 km di distanza intenta a lasciarsi scopare (e altro) da uno uomo cazzuto e sconosciuto.
La mattinata prima del pranzo la trascorremmo a fare foto, ma soprattutto a parlare parlare parlare..
Dio quanto mi piaceva sentirla narrare del suo esser stata una gran puttana a partire da 20 anni prima di quel momento in cui me ne stava relazionando, io che ero sicuro che non scopava più con Pasquale ed invece.. accettò addirittura di lasciarsi scopare da un uomo da lui procuratole, ed era all’epoca una giovane mamma di soli 37 38 anni circa, ogni tanto mi riguardo le foto dell’epoca e non posso non concordare con me stesso che, chi se la scopava era davvero fortunato, sapete quelle ‘mammine’ pudiche ed apparentemente serie che soltanto a vederle ti fanno drizzare il cazzo? A parte il fatto che per me è stato molto facile diver prendere atto che mia moglie con i suoi odierni 57 anni lo fa drizzare ancora in maniera potente, ma 20 anni fa era spettacolare, oggi verrebbe definita una gran bella milf, in quei tempi il termine ‘mammina’ era più che congro ed esaustivo, spesso (a sua insaputa) mi ponevo quotidianamente in disparte per gustarmi in quale modo porco veniva guardata da altri uomini, lei era davvero una gran bella visione, giunonica ma non grassa, giusto qualche kg in più che contribuiva in modo eccellente a riempire le vesti, seno strepitoso, vestitini volé che ne esaltavano le forme, scarpe sempre eccellenti, mai con le scarpe ginniche o altro di inadeguato, il suo essere sempre provocantemente elegante era nel suo modus operandi, spesso (ma non ho mai saputo se lo facesse di proposito) recandosi fuori della scuola o fuori dell’impianto sportivo frequentato dai nostri bambini (una piscina ed un campo di calcio) mia moglie accudendo al momento il bimbo in questione si chinava in modo inusitato, fino a far quasi vedere le mutande, alcuni papà in quella circostanza presenti diciamo che.. venivano rapiti dalla visione, anch’io mi divertivo un mondo eccitandomi a tale visione, seppur restandomene in disparte, poi la sera ne parlavamo e lei molto ingenuamente mi diceva

“..ma davvero mi dici? Io non mi sono accorta di nulla..”

Secondo me lo sapeva, e come se lo sapeva, lei ha sempre avuto lo spirito e gli atteggiamenti di una puttanella, le piaceva, mi confessò (allora) che in quei panni ci si sentiva di un gran bene, come d’altronde anche oggi, voi che mi leggete non avete idea di quanti giovanissimi mi contattano nella mia casella di posta, uno di questi mi ha scritto

“..mi chiamo F. ho compiuto 18 anni la settimana scorsa, se deciderai di incontrarmi ti mostrerò i miei documenti, tua moglie mi è entrata nel sangue..”

Gli ho risposto, ma soltanto per carineria, l’ho ringraziato dicendogli che mia moglie ama uomini più adulti, già fatti e scaltri, augurandogli nel contempo di potersi divertire come merita un 18enne..”

Non è comunque ne il primo di quella età che si propone ne sarà l’ultimo, capisco i giovanotti di quella fascia di età, d’altronde io stesso bramavo per qualche mamma dei miei amici in gioventù, il fascino per la donna matura resta immutato anche tra le fasce giovanili di oggi.
Pranzammo gustando i prodotti tipici del posto, un buon bicchiere di vino e poi in camera, tutti e due avevamo bisogno di una buona doccia e di un momento di relax, era da tanto che volevo fare una doccia insieme a mia moglie, si lasciò insaponare, ma si lasciò anche toccare e masturbare, la mia mancata erezione non ci ha creato problemi, ci siamo gettati sul letto ancora bagnati, mia moglie mi ha concesso di leccarle la fregna, me la sono praticamente divorata fino a portarla ad un rumoroso orgasmo, dalla sua bocca è uscito di tutto..

“..lecca cornuto.. dai che me ne sto per venire.. peccato che il cazzo non ti si rizza, oggi te l’avrei data..”

Per me è stato comunque un gran bel piacere averglielo sentito dire, ovviamente anch’io me ne sono venuto impiastricciando le lenzuola, ma poco male, la sera ci avrei dormito sopra sentendomi persino fieramente deriso..
Avrei voltato continuare nella mia sete del sapere, purtroppo non resistendo nessuno dei due all’abbraccio del figlio di Ipno e Notte, Morfeo, leggi pisolino..
Al risveglio ci siamo di nuovo preparati ed usciti per una nuova sessione fotografica e confessionale, una delle mie prime domande pomeridiane è stata..

“..quindi mi dicevi che dopo Pasquale hai avuto ancora una ventina di uomini diversi..?”

“..si, forse anche qualcuno in più, ma certo che sei un impiccione ehh..? E pure gran cornuto..”

“..dai, raccontami qualcosa..”

“..si, ti racconterò qualcosa, ma tu prima devi promettermi che non parlerai più di Pasquale, non dovrai più chiedermi nulla di lui, ha chiuso in bellezza, anche lui da cornuto, ma mai come te, tu sei unico, tu sei cornuto dentro e per questo ti reputo ineguagliabile, inarrivabile, non paragonabile a nessuno, lui è stato cornificato dalla sua amante, tu da tua moglie..”

“..grazie amore mio, sono d’accordo con te, da questo momento Pasquale tra noi non troverà più posto, non esisterà più..”

Mia moglie sorridendo rispose..

“..Pasquale chi..?”

Ci siamo abbracciati ed ho ripreso a farle qualche foto, poi la mia prima domanda..

“..qual è stata la tua prima avventura da donna moglie non più amante che ricordi in modo più piacevole?”

Qualche attimo di silenzio dovuto al racimolare nella mente il ricordo dell’episodio per poi riprendere a raccontare..

“..ricordo con vero piacere un episodio di 7 8 anni fa, durante un mio rientro a casa da una delle mie trasferte al ministero, questa volta trasferta reale, rientro in treno, prima nella tratta Roma Pescara, e poi attraverso la dorsale adriatica da Pescara ad Ancona, quella sera mi venisti a prendere tu alla stazione, ricordo che al momento del tuo benvenuto e del tuo bacio sulla guancia avevo da pochi minuti finito di scopare con un militare che poi ha proseguito per Pesaro, un giovane bolognese molto molto carino, perché lo ricordo con piacere? Perché era molto giovane e abbastanza imbranato, mi fece davvero tenerezza, devo avere ancora il suo numero memorizzato sul telefono, aspetta, eccolo.. ‘bologna’, voglio fargli arrivare uno squillo anonimo, vediamo se è ancora attivo.. si, il numero è attivo, anche se non so se appartiene sempre a lui..”

“..sono contento che il numero sia ancora attivo, una sera di queste lo chiamerai per vedere se si ricorda ancora di te..”

“..credo proprio che si ricorderà, a Roma direbbero ‘avoja se se ricorderderà!’ Lasciami raccontare. Arrivai a Pescara da Roma con notevole ritardo, di conseguenza persi la coincidenza del Frecciarossa, non ce ne sarebbe stato un altro prima di 5 ore, per cui, a conti fatti, di lì a poco ci sarebbe stato a disposizione un treno Intercity, uno di quei treni vecchio stampo con scompartimenti a 6 posti separati che viaggiano sui vecchi binari e non su quelli della tav, con il Frecciarossa sarei stata in viaggio per 1 ora e 30 minuti, con l’Intercity lo sarei stata per circa 3 ore e mezzo per via delle numerose fermate intermedie, ero dentro di me furiosa, se ben ricordi ti chiamai mettendotene al corrente, tu mi rispondesti di calmarmi e che con la rabbia non avrei risolto nulla, come al solito la tua saggezza mi infuse calma e rassegnazione..”

“..siiii… ricordo l’episodio, ma continua dai..”

“..notai che li, sulla banchina in attesa del treno c’era anche un giovane militare, un marinaio in divisa che doveva recarsi a Pesaro per un comando, era preoccupatissimo per il ritardo accumulato, anch’esso furente per la mancata coincidenza, anch’esso proveniente da Roma, precedentemente non lo notai perché si trovava in un diverso scompartimento del treno, dal momento che tu operasti nella direzione di infondermi calma e rassegnazione.. anch’io feci lo stesso con lui, gli dissi che non serviva a nulla lasciarsi pervadere dalla rabbia e che tutto sommato, con l’Intercity avremmo potuto ridurre il ritardo rispetto all’attesa del prossimo Frecciarossa. Si calmò, ci presentammo, chiacchierammo del più e del meno restando in attesa dell’arrivo del treno, decidemmo di darci del tu, nel frattempo notammo che non eravamo soltanto noi quelli colpiti dal ritardo, nella fattispecie c’era un tipaccio poco raccomandabile che non faceva altro che imprecare, tra me ed in ragazzo concordammo che all’arrivo del treno avremmo aspettato che lui prendesse posto per poi prenderne noi a notevole distanza, concordammo che più di tre ore in sua compagnia sarebbero state dannosissime per la nostra sacrale serenità, detto fatto. Il treno arrivò, semivuoto, cosa che un paio d’ore dopo risultò graditissima, aspettammo che il troglodita scegliesse di accasarsi, noi andammo addirittura nel vagone successivo scegliendo uno scompartimento centrale, il treno ci apparve vecchiotto, del tutto diverso da quelli moderni, ma almeno era pulito ed addirittura profumato, prendemmo tutti e due posto tra noi frontalmente e dalla parte del finestrino rigorosamente sigillato per via della presenza dell’aria condizionata, almeno quella c’era e ne eravamo felici entrambi.
Partimmo, nessun altro si aggiunse al nostro scompartimento, eravamo solo noi, lui appena partiti, si alzò e si apprestò alla chiusura della porta scorrevole, una di quelle che avevano ancora incorporata la classica tendina, nulla da eccepire alla parsimoniosa economia delle Ferrovie dello Stato, come a dover dire che ‘se una cosa funziona è bene lasciala ancora in uso’, ancora oggi esistono questo tipo di treni che, per la loro conformazione resistono nel loro essere affascinanti..”

“..amore mio stai diventando per me un libro aperto, pregusto già gli eventi, ma voglio sentirteli raccontare, continua..”

“..dall’esterno non si poteva vedere nulla, ne chi ci fosse dentro ne cosa potesse potenzialmente accadere, la cosa ti confesso che iniziava a piacermi e ad incuriosirmi, lui era un bel giovanotto alto moro e dal fisico prestante, io una quasi 50enne amante imperterrita del cazzo, la prima piccola mossa la feci io, stando seduti uno difronte all’altro era inevitabile dover allungare le gambe per trovare la posizione più comoda possibile e di conseguenza incrociare i nostri piedi, io gli chiesi di guadagnare la posizione che più gradiva, io mi sarei adeguata, lui allungò le gambe mantenendo i piedi uniti, a me restava di adeguarmi alla sua posizione, per cui ebbi le gambe semi larghe e piedi tra loro distanziati, non so se lo fece di proposito, avendolo poi conosciuto più a fondo direi di no, mi adeguai però con vero piacere. Prendemmo a parlare tra di noi, mi disse che aveva 22 anni, che era di Bologna, che aveva una ragazza che non vedeva da circa 2 mesi, che avrebbe voluto vedere con piacere almeno per qualche minuto nel passaggio a Bologna ma che non avrebbe avuto questo piacere, la ragazza abitava in periferia e non c’era nessuno che avrebbe potuto accompagnarla, questo apparve rammaricarlo molto, mi fece tenerezza, in fin dei conti aveva l’età di uno dei nostri figli, lo accarezzai in viso dicendogli che avrebbe dovuto avere pazienza e che prima o poi l’avrebbe potuta rivedere, gli dissi ‘vedrai che per via di questo il vostro desiderio crescerà’, lui mi rispose che il reciproco desiderio non era mai potuto andare oltre un bacio, che lei era giovanissima, di buona famiglia ed educata all’antica, inoltre mi disse che ogni volta che uscivano veniva appioppato loro uno dei fratelli più piccoli, non resistetti e dovetti sorridere, prendendo così atto di fatto dell’esistenza di nuclei famigliari ancora fortemente patriarcali, cresceva in me il forte desiderio di potermi offrire vestendomi da una sorta di nave scuola, forse se lo meritava. Parlammo della sua famiglia, dell’età di sua madre che era più piccola di me ma che le sembrava notevolmente più vecchia di me, mi disse
‘“..tu sei una 50enne che regge il confronto con una 30enne..”

Stetti al gioco, era già un’ora che eravamo in viaggio e le cose iniziavano a muoversi, lo provocai rispondendo..

“..grazie del complimento, ma una 30enne è pur sempre una 30enne..”

“..in questo momento sono certo, sceglierei te..”

“..per quale motivo?”

“..per una serie di motivi..”

“..elencameli..”

“..per la tua testa, una 30enne in questi frangenti è ancora stupidina, per il fisico, vuoi mettere il tuo? Magnifico, per pochi eletti, beato tuo marito..”

“..mio marito (dissi mentendo) non apprezza sempre in questo modo, a volte mi mostra indifferenza, inoltre è notevolmente più grande di me ed a volte si sente..”

“..cos’è che si sente per via della sua maggiore età?”

Il ragazzo era curioso, ma a me piaceva soddisfare la sua curiosità..

“..si sente che a volte ha delle mancanze, come farti capire.. posso essere diretta? A volte non reagisce come dovrebbe reagire un maschio, certo, può capitare alla sua età, ma io sono ancora giovane e..”

“..giovane e..?”

“..desiderosa, con voglia di scopare e non come adesso che spesso resto a bocca asciutta..”

Oramai tra noi il gioco era acclarato, qualche attimo di silenzio e poi mi disse..

“..di te mi stanno colpendo le tue tette, sono magnifiche, sei più grande di mia madre e non gli sei affatto paragonabile, le tue sono belle gonfie mentre le due sono pendenti, per non parlare poi di quelle della mia ragazza, quasi inesistenti, me le faresti vedere..?”

Si fece di un rossore intenso, restammo qualche secondo in silenzio e poi gli dissi..

“..vai alla porta, aprila, lasciala aperta e mettiti di guardia, avvertimi se non c’è nessuno in transito, nel caso in cui stesse per transitare qualcuno fatti prendere da un attacco di tosse, si posizionò come da mio suggerimento, con una mossa che soltanto una donna sa fare mi sfilai rapidamente il reggiseno facendo restare sotto la maglietta le tette, se ricordo bene eravamo in periodo estivo, per cui poche cose addosso, in quel momento una in meno, restavano la tshirt, la gonna, le mutande e le scarpe, gli feci cenno di guardare bene il corridoio, mi fece poi cenno che tutto era nella norma, sollevai la tshirt facendo uscire le mie tette che come sempre (almeno credo) risultarono essere belle da vedere, lui spalancando gli occhi si passò la lingua sulle labbra, io gli dissi di nuovo di non distogliere lo sguardo dal corridoio e di restare ancora lì, mi tirai su la gonna e mi lasciai guardare mentre mi sfilavo le mutande, gli chiesi di avvicinarsi alla porta pur mantenendo lo sguardo vigile del corridoio, si avvicinò, mi avvicinai anch’io, allargai le gambe facendogli mettere una mano in fregna, dopo un ulteriore sguardo di sicurezza gli feci succhiare i capezzoli che nel frattempo erano usciti dall’aureola e notevolmente induriti, tu sai amore mio quanto piacere risieda nel mio seno..”

“..si che lo so, figurati..”

“..dovevo però mantenere la calma, normalmente mi sarei seduta a gambe larghe su di uno dei sedili e mi sarei fatta chiavare dal giovane marinaio, mi calmai, ma appena appena, rientrò nello scompartimento, ma prima di rimetterci seduti mi prese una mano portandosela sul cazzo, che strinsi attraverso i pantaloni, non mi sembrò malaccio, ero ancora notevolmente infoiata, gli disse se gli sarebbe piaciuto scoparsi una 50enne, mi rispose che era il suo sogno da sempre, tornò alla porta scorrevole dello scompartimento, diede uno sguardo a dx ed uno a sx, poi con un gesto rapidissimo si tirò fuori il cazzo mostrandomelo, non era superlativo ma di tutto rispetto, sempre comunque quasi il doppio del tuo, ma la cosa che più mi piaceva era che molto probabilmente era un cazzo vergine o poco usato, mi inginocchia restando dentro lo scompartimento, glielo presi in bocca, lui sembrava impazzito, gli imposi di restare vigile, con un paio di pompate di troppo mi lasciai sborrare in bocca, il sapore del suo sperma era forte, molto acidulo, da giovane torello, diverso dal sapore di quello di un uomo fatto ed adulto, durò tutto pochissimi secondi, ingoiai tutto, ripulii per bene il cazzo ed io stessa glielo rimisi dentro la patta, tornammo ad esser seduti uno difronte all’altra, me lo guardai nel suo abbandono, chissà se fu per lui il primo bocchino vissuto, non l’ho mai saputo, ma le piacque e come, dopo qualche secondo riaprì gli occhi, mi guardò intensamente dicendomi che stava vivendo un sogno, tirò fuori nuovamente il cazzo facendomi vedere che era ancora dritto, gli dissi che era una buona cosa e che era pronto per chiavarmi, glielo feci rimettere dentro, nel frattempo un signore di una certa età entrò sedendosi in uno dei posti liberi, ma quasi immediatamente se ne andò via, forse aveva intuito che li dentro stava succedendo qualcosa per cui forse era meglio andarsene, quando uscì ci guardammo in faccia sorridendo e plaudendo la scelta. Il treno effettuò una delle sue fermate, aspettammo qualche minuto al fine di scongiurare l’eventuale ingresso di un nuovo passeggero, cosa che non avvenne, il cazzo del giovane marinaio era ancora prepotentemente duro, presi dalla mia borsa un preservativo, tu sai bene amore mio che io ne ho sempre avuto con me almeno uno, a volte la vita può essere imprevedibile nelle sue occasioni, feci mettere il ragazzo sulla porta rivolto all’interno ma con facilità di controllo al solito corridoio, gli tirai fuori il cazzo dai pantaloni, glielo segai e glielo presi in bocca ancora una volta, gli infilai il preservativo e poi gli dissi di restare fermo e di continuare ad essere vigile, lo avrei scopato io, mi misi a pecora restando in piedi, il ragazzo non avrebbe avuto una durata lunga, era fortemente eccitato, me lo misi dentro, ero io a scoparlo, lui restò immobile, pochi colpi e mi scaricò dentro un buon quantitativo di sperma, fummo fortunati, nessuno in quei minuti disturbò la nostra chiavata, lui era comprensibilmente stravolto, mi inginocchiai sfilandogli il preservativo stando molto attenta a non fargli macchiare la divisa, il cazzo continuava ancora ad esser duro (..ahh.. i 20 anni..) lo leccai pulendolo al meglio e glielo rimisi dentro la patta richiudendo la zip, tutto era andato a meraviglia, io il mio orgasmo lo ottenni nel momento in cui mi succhiò i capezzoli. Si abbandonò nuovamente sul sedile, me lo guardai con estrema tenerezza, in quel momento realizzai che tra noi non ci fu nemmeno un bacio, allora presi io la necessaria iniziativa, fui io ad affacciarmi al corridoio, poi lo chiamai per dargli un bacio, lui mi ringraziò di tutto dicendomi che gli sarebbe piaciuto incontrarmi di nuovo, mi diede il suo numero di telefono, fu intelligente a non chiedermi il mio, non avrei potuto darglielo, gli promisi che lo avrei richiamato, magari per salutarlo, non l’ho mai fatto, ma non è detto che prima o poi non lo faccia, magari insieme a te, scesi dal treno, lo vidi affacciato, ci guardammo e ci inviammo un reciproco saluto, tu eri ad aspettarmi a pochi metri, se ricordi bene scelsi volutamente di non salutarti come di solito avveniva, non che temessi qualcosa, con te non ho mai temuto nulla, ero però consapevole di aver poco prima ingoiato una sborrata e di aver ripulito un cazzo con la bocca addirittura a pochissimi minuti di distanza dal nostro incontro, se ti avessi anche soltanto avvicinato le labbra avresti potuto percepire l’accaduto, tu sei notevolmente porco e ciò che concerne la presenza di sperma non ti sfugge, ma peggio ancora avrei potuto inavvertitamente subire un reflusso esofageo, la sborra ingoiata lo produce quasi normalmente ed a me non andava in quel momento dovermi giustificare, se necessario lo avrei fatto in altro momento, ho scelto di farlo adesso perché l’ho reputato il momento giusto, questo è quanto, è il rendiconto di una delle tante volte in cui ti ho reso cornuto, ce ne saranno altri di momenti di questo genere, alcuni ti sorprenderanno, ma non avrai tutto e subito, un cornuto deve saper vivere le sue attese..”

“..vivrò per questa attesa, ti amo più di sempre..”

Ogni foto esposta a corredo nell’album parla da sé, avrei voluto mostrarvela con meno censura, ma non ce lo possiamo permettere, è da stupidi correre inutili rischi, durante gli scatti che vedete il nostro dialogo è stato davvero intenso, mia moglie intelligentemente, prima di affrontare un paragrafo verbalmente scabroso si è sempre guardata intorno, le è piaciuto usare un linguaggio appropriato ma senza correre rischi, si è divertita a darmi del cornuto più spesso di quello che vi ho appena riportata. Arrivato il momento della cena lo abbiamo vissuto come due sposini, poi ce ne siamo saliti in camera, abbastanza esausti mentalmente e decisamente stremati dal punto di vista fisico per via delle gran camminate perpetrate, ci siamo addormentati come due bimbi, abbracciati e sereni, anche se forse, se ci fosse stato un bel cazzo a disposizione per entrambi sarebbe stato meglio..
Al mattino del 17 Giugno ebbe inizio il giorno per eccellenza, la sera di quel giorno fatidico avrei coronato il sogno di ammirare mia moglie con uno sconosciuto da noi scelto e da me invitato, partimmo di buonora, un centinaio di km da percorrere, mia moglie si era riaddormenta ed io non intesi disturbarla, avrei voluto riprendere i nostri dialoghi soprattutto rammentando la sua frase in cui mi disse che alcune cose che mi avrebbe raccontato mi avrebbero sorpreso, chissà cosa intendesse, ma certamente racchiudeva qualcosa di vero, nella mia testa andavo per esclusione, era chiaro che mi avrebbe raccontato di qualcuna delle sue scopate che mi tenne nascoste, ma escludevo che potesse essere stata con qualche suo collega, con qualche nostro comune conoscente, tantomeno con un amico di famiglia, restava soltanto il fatto di avere pazienza, ovviamente la ebbi e puntualmente in seguito sarebbe arrivata una sua nuova confessione, di cui vi racconterò al momento in cui ne sarò messo al corrente, ma dal momento che lei usò il plurale (..alcune ti sorprenderanno..) mi assicurai un futuro prodigo di racconti particolareggiati, al momento di scrivere quello che state leggendo non ne sono ancora stato messo al corrente, i dialoghi di cui vi sto mettendo invece al corrente sono di questi giorni, in questo periodo non la posso pressare più di tanto per via dei suoi impegni di docente, ma sarà mia cura chiamarvi nuovamente alla lettura.
Roma, la città complice per eccellenza raggiunta in mattinata, parcheggiamo la nostra auto e ne affittiamo un’altra, che ci servirà anche per la sera, è buona norma non servirsi della propria per la prospettiva dell’uso trasgressivo da farne, facciamo colazione con cappuccino ed uno dei prelibati maritozzi con la panna famosi a Roma, come a pranzo scegliamo di farlo con deliziosi supplì, chi non li ha mai assaggiati lo faccia, nel primo pomeriggio dopo un breve riposino nel
B & B facciamo un giro in città, scegliamo di visitare la Fontana di Trevi, mia moglie ha desiderato il famoso lancio della monetina esprimendo il relativo desiderio non pronunciabile, la leggenda vuole che se si rende noto il desiderio non ci sarà mai in futuro la sua realizzazione, beata ingenuità, io, tutto quello che ho desiderato, a mia moglie gliel’ho sempre raccontato, ed ottenuto..
Guardo sulle mappe di Google dove si trova il quartiere Eur, non vicinissimo ma neanche estremamente lontano, recuperiamo l’auto e ci avviamo, metto al corrente mia moglie del mio desiderio di volermi rendere conto con il chiarore del giorno dei luoghi in cui la sera ci saremmo imbattuti nel possibile car sex da me tanto desiderato, arriviamo individuo il Palazzo monumentale indicato e dico a mia moglie..

“..ecco, questo è il luogo che mi è stato indicato, nei pressi di questo palazzo e nell’immediato circondario, a sera inoltrata si creano le dinamiche di cui ti ho parlato, mi è stato detto che, guardando questo palazzo, alla sua sinistra c’è una strada molto larga, quasi un piazzale, dove ci sono alcune fermate autobus comode da osservare a distanza ed ottime eventualmente da potercisi fermare per chiedere informazioni a chi è in attesa, ecco, il luogo dovrebbe essere questo, le fermate dovrebbero essere quelle es il luogo dove potersi fermare ad osservare quello lì in fondo, questa sera torneremo, pupa, ci stai?”

Mia moglie sorrise al sentirsi definire pupa, mi rispose..

“..si cornuto, ci sto, questa sera mi farò chiavare come una puttana di strada da uno sconosciuto da te abbordato..”

Si fece sera, tornammo al B & B, facemmo una bella doccia, mia moglie scelse l’abbigliamento da indossare, ovviamente una gonna non attillata, in macchina sarebbe stata meno problematica da usare, una semplice maglia nella parte superiore, reggiseno, mia moglie non può oggettivamente uscire di casa senza, ma che all’occorrenza avrebbe tolto, mutandine fucsia, calze nere auto reggenti sensualissime ma che al momento topico scoprimmo non essere affatto adatte alla visione notturna, tanto da decidere in piena chiavata di doversele togliere, alcune foto che vedrete erano infatti più scure del dovuto, togliendo le calze mi ha offerto una visione migliore da immortalare per via del chiarore della pelle delle sue cosce..
Arrivammo di nuovo nei pressi del luogo, ma era però oggettivamente ancora presto, prendemmo posto in uno dei tavoli di uno snack bar vicinissimo, c’era molta gente, io e mia moglie ci divertimmo nel cercare di individuare qualche coppia armata delle nostre stesse intenzioni, in verità il sospetto di averne individuate almeno un paio lo avemmo, chissà se anche noi eravamo oggetto di curiosità da parte di altri, la cosa però ci piacque e mia moglie sorridendo disse..

“..ohhh.. ma chissenefrega ehh..! In fondo non stiamo per effettuare una rapina, ci stiamo per fare una scopata, se qualcuno l’ha capito spero sia lo stesso per loro, tanto non ci conosce nessuno e domattina ce ne torneremo ad casa con buona pace per tutti..”

“..esatto amore mio, è così che ti voglio..”

Tra una chiacchiera ed uno spritz si fece l’ora presumibilmente giusta, la cosiddetta ora delle streghe, riguadagnato l’uso dell’auto iniziammo a girovagare nella zona che, visto il clima estivo era pregna di presenze, ma non si trattava di quelle che interessavano a noi, però, a forza di effettuare giri circoscritti e ben delimitati della zona adiacente notammo la presenza di un uomo giovane, sulla 40ina fermo in una fermata dell’autobus, la situazione era proprio come mi era stata ben descritta dagli amici di rete, seguimmo altresì i consigli acquisiti, ci appostammo in modo discreto e non visti in un piccolo parcheggio nei pressi della fermata, per ben due volte l’uomo non salì sull’autobus in transito, prendemmo coraggio, ci muovemmo facendo due tre giri dell’isolato, anche e soprattutto per farci notare, lui era ancora lì e ci notò, un cenno di un suo saluto ci convinse ad accostarci, mia moglie assunse una postura non volgare ma di circostanza, la sua gonna era salita in alto e lasciava vedere buona parte delle sue gambe fino alla zona in cui le auto reggenti incontravano la parte che ne era priva, tutto sommato una visione chiara ed esaustiva, a mia veduta eroticissima, normalmente una donna, in circostanze non così “calde” avrebbe assunto una postura più castigata e pudica, ma tutto questo non era pertinenza di mia moglie, alla sua ennesima segnalazione accostammo, abbassai il finestrino e devo dire che si fece subito apprezzare per la sua giovialità e simpatia, non appena fummo in grado di comunicare lui sorridendo ci disse..

“.. ma non vi siete ancora stancati di girare intorno al caseggiato? Credo abbiate desiderio come me di chiacchierare un pochino, dai, fermatevi e facciamo amicizia, io mi chiamo
Luigi..”

Ovviamente sorridemmo di buon cuore anche noi. Il chiarore dei lampioni ci mostrò i suoi tratti somatici, era un bell’uomo, poco più che ragazzo, il giorno successivo, durante il viaggio di ritorno a casa, tra me e mia moglie concordammo che lo trovammo molto somigliante al Mal dei Primitives degli anni ‘90, i più giovani che stanno leggendo si servano di Google immagini per avere un’idea, moro, capelli moderatamente lunghi, eccellente fisico, profumato e simpatico, la speranza stampata sul viso di mia moglie era che fosse anche ben dotato, dentro di me però ne ero più che certo, di solito chi si propone per essere protagonista in questi giochi lo è..
Scambiammo ancora qualche parola, lui non era affacciato sul finestrino della mia parte, ma era dalla parte di Angela, si complimentò con lei per il suo essere una donna affascinante ed in silenzio protese una mano all’interno dell’auto prendendo ad accarezzarle le cosce, che prontamente mia moglie allargò gradendo, poi però, rendendomi conto che eravamo praticamente in mezzo alla strada lo pregai di salire, quando fu dentro l’auto gli feci la domanda di rito..

“..ti piace mia moglie? Non è giovanissima, ma vorrei che tu la facessi un pochino divertire, io purtroppo sono impotente ed a lei piace il cazzo oltremisura, se la trovi gradevole te la offro volentieri..”

“..certo che mi piace, è una bella cavalla, ha due tette da sballo ed ho sentito già che è bagnatissima, l’età non conta, conta la volontà, ed io la tua mogliettina me la voglio scopare davanti a te, segui le mie indicazioni, arriveremo in un parcheggio pubblico molto vicino, ci saranno nei paraggi altre situazioni come la nostra, saremo al sicuro, nessuno ci disturberà, noterai che a discreta distanza ci saranno anche altre discrete presenze di altri mariti cornuti come te intenti a vigilare fuori dalle auto in cui le mogli scopano, non avrai nulla da temere, hai con te i preservativi? Altrimenti li ho io..”

“..no, ne ho di miei, preferisco che tu possa usare quello che ti darò io, mi da più sicurezza, però mia moglie non vuole che tu le venga dentro nemmeno con indosso il preservativo, quando sarai pronto lei amerà togliertelo, amerà segarti e sbocchinarti fino a farti schizzare dove capita, sulle sue mani o in faccia, non so se al momento deciderà di ingoiare, lo deciderà lei, tranquillo, siamo persone pulite, non vi disturberò, me ne starò fuori della macchina proteggendovi, a me piace guardare e fare qualche foto, spero non avrai nulla in contrario..”
Detto questo lui tirò fuori dalle tasche un tesserino relativo alle donazioni di sangue, mostrandoci che l’ultima donazione effettuata era relativa al giorno precedente, mia moglie intervenne dicendo..

“..dai cornuto, hai già parlato troppo, segui le indicazioni che ti fornirà Luigi..”

Arrivammo nel parcheggio in questione, mi disse dove fermarmi e prima che loro iniziassero a chiavare chiesi a Luigi la disponibilità di lasciarsi riprendere in un video dal quale poi avrei estrapolato dei frame per un uso privato, per cui lo pregai di uscire dall’auto per avvicinarsi di nuovo, da quei momenti iniziai il mio video, lui che si avvicinava all’auto per poi palpargli le cosce e la fregna, lei che gli tira fuori il cazzo dai pantaloni e lo sega mentre ancora si trovava fuori della macchina, il suo ingresso lasciandomi fuori a vigilare, vedendoli però chiavare per buoni 20 30 minuti cambiando spesso posizione, vedere mia moglie che poggiava le mani sulle sue chiappe aiutandosi a farselo arrivare in fondo il più possibile è stato per me inebriante, come con la stessa felicità li sentivo ansimare, mia moglie ad ogni colpo di reni del ragazzo reagiva con dei gridolini mal celati, segno evidente che sicuramente le arrivava in fondo dove lei stessa auspicasse poterle arrivare, il cazzo di Luigi non lo avevo ancora visto, ma le reazioni avute da parte di Angela in quei momenti mi lasciavano intuire che fosse di suo gradimento, chiavavano che era una meraviglia, io guardavo un pochino loro ed un pochino nei paraggi, era davvero come disse Luigi, nessun disturbo da parte di nessuno ed era vero anche il fatto che non eravamo i soli ad esser impegnati in quel bel gioco trasgressivo, contai almeno altre 2 3 situazioni dello stesso genere, macchine appartate (come la nostra) con presenze all’esterno come la mia, insomma altri cornuti come me impegnati a far sì che quelli all’interno della macchina se la godessero in pieno senza correre pericoli indesiderati, ci fu soltanto un attimo in cui ebbi timore, quando in lontananza notai un lampeggiante blu avvicinarsi, sarebbe stato un bel guaio se avessimo dovuto subire un controllo, ma non si diresse verso di noi, tirò dritto, la paura passò, mia moglie e Luigi per qualche attimo restarono immobili ed appiattiti sul sedile, ma poi ripresero a scopare più forte di prima, non contai gli orgasmi di Angela, che furono decisamente molti, quasi a raffica, la mia convinzione che negli anni fosse diventata una femmina pluriorgasmica in quei momenti diventò certezza, ci sono stati momenti in cui l’auto ha sobbalzato in maniera notevole, i movimenti erano sincronizzati con le sue piccole urla di soddisfazione, dall’interno chiusero i vetri per meglio tenere sotto controllo l’aspetto vocale, io li vedevo lo stesso, anche se i vetri iniziavano ad appannarsi, per non perdermi ciò che si dicevano ho chiamato al telefono mia moglie, lei mi ha risposto quasi infastidita..

“..che vuoi cornuto, mi vedi, sono qui, non sono fuggita, sapessi che bel cazzo che ha Luigi..”

“..amore voglio restare in ascolto, lascia il telefono vicino alle vostre teste, non farti scaricare lo sperma dentro, avvertimi quando Luigi sarà pronto alla venuta, voglio fare un piccolo video con l’uso della torcia dello smartphone, tanto nessuno vedrà nulla per via dei vetri appannati..”

Luigi sentì il dialogo tra me e mia moglie e si sentì in dovere di rispondere..

“..ci siamo quasi cornuto, preparati..”

Mi preparai, attivai la telecamera del mio telefono, mi guardai intorno, accesi la torcia, aprii lo sportello e vidi mia moglie che segava il cazzo nudo di Luigi, la pregai di prenderglielo in bocca per pomparlo un pochino, stavo impazzendo, Luigi la teneva meravigliosamente per i capelli, le spingeva il cazzo in gola attraverso la pressione della nuca, iniziò ad ansimare con violenza verbale, mia moglie capì che stava per eruttare, se lo sfilò di bocca continuando a segarlo, avete presente una fontana zampillante? Quello fu, gli schizzi ricaddero in parte sui coglioni di Luigi ed in parte sulle mani di mia moglie, questa fase l’ho meravigliosamente immortalata con la luce necessaria e ve la mostro nel nuovo album, mia moglie non poté fare a meno di suggere qualche goccia di sperma dalle sue mani, come dice una famosa pubblicità?

“..se non ti lecchi le dita non hai provato tutto il vero gusto..”

Spensi la torcia stoppando di conseguenza il video, passai qualche fazzolettino a mia moglie, e di conseguenza ne passò qualcuno a Luigi, ma lui non li usò, lasciando che fosse lei a pulirle il cazzo, lo fece, e mentre era impegnata nell’operazione di pulizia mi fece abbassare per darmi un bacio, aspettavo che lo facesse, ovviamente bacio predominante al sapore di sperma..
Ci ricomponemmo un pochino tutti, dopo avergli fatto i miei complimenti volli provare a sentire dentro di me la massima soddisfazione della massima umiliazione, rivolgendomi a Luigi dissi..

“..Luigi, sei stato strepitoso credimi, grazie! Dimmi quanto ti devo, io sò che per ogni prestazione c’è un costo, in queste occasioni qual è..?”

La sua risposta fu sua e decisa..

“..ma che cazzo dici cornuto! Non sono un prostituto, a me questi momenti piacciono davvero, ho un buon lavoro che mi sostenta agevolmente e certamente non penso proprio ad arrotondare a mezzo di una passione, a me piace scopare mogli di mariti cornuti e guardoni, la soddisfazione che provo è la massima che un uomo possa provare, per cui non riprovare ad offrirmi denaro..”

Intervenne anche mia moglie che, con molto malcelato sarcasmo si rivolse a Luigi mettendolo al corrente del pensiero che la stava attraversando, anche se sapeva di stare per dire una bugia..

“..accontentalo, il cornuto ama sentircisi per eccellenza, per lui pagarti rappresenta il massimo della sua soddisfazione, ci sono uomini che pagano le donne per scopare, a lui piace pagare gli uomini che scopano sua moglie, dai, fatti pagare da questo cornuto..”

Luigi fu perfetto nella sua contro risposta..

“..no, non amo farmi pagare per un brivido che tuo marito ha provato grazie a me, non è nel mio stile, io sono stato felice di aver chiavato alla grande una bella e porca mogliettina davanti al cornuto, è ciò che amo ed è ciò che concerne la mia massima soddisfazione, ho scoperto questa forma particolare di piacere già in gioventù, il primo a farmi scopare sua moglie fu il vicino di casa dei miei genitori, all’epoca ero giovanissimo, di questa forma di erotismo ne rimasi affascinato, da allora me ne sarò chiavate centinaia, qualche volta rimanendo persino deluso, ma spesso soddisfatto in pieno, come questa sera, siete una coppia davvero strepitosa, il sesso tradizionale non mi interessa, vi lascerò il mio numero di telefono, se doveste optare per un ritorno a Roma vi ospiterò volentieri a casa mia, abito solo, sono single, potremmo chiavare davvero alla grande, ci potremmo denudare completamente facendo ogni tipo di porcata, ma proprio di tutto, senza nessun taboo, mi piace essere dominante, mi piace sottomettere il cornuto di concerto con la moglie, sono pochissime le coppie che hanno conosciuto il mio letto, chi lo ha conosciuto mi ha sempre ricercato con piacere, voi sareste graditissimi, no, non posso farmi pagare, al massimo posso accettare uno spritz nel bar qui vicino..”

Mi piacque moltissimo la sua risposta, poi, in per via di un improvviso barlume di curiosità che mi colse gli domandai..

“..ma il bar in questione è quello grande con i tavoli all’aperto che si trova alla destra della strada del Palazzo dove ci siamo abbordati..?”

“..si, è quello, è molto frequentato ed è l’unico aperto fino a tarda ora..”

Io e mia moglie incrociammo sorridendo i nostri sguardi, poi chiesi a Luigi..

“..ma sei conosciuto in quel bar? Chi ci lavora sa della passione che hai? Sanno che ti scopi mogli che fanno parte di coppie come noi?”

“..non ho mai raccontato nulla di me a nessuno, ma spesso sono in compagnia di coppie, forse si saranno creati qualche idea, non potrei escludere questa cosa, ma se non volete andare non c’è problema, potremo salutarci non andandoci, vi chiedo soltanto di riaccompagnarmi alla mia auto, che è parcheggiata vicino dove ci siamo conosciuti..”

Rispose mia moglie anticipandomi..

“..no no, ci andiamo con grande piacere, se qualcuno ci guarderà ridacchiando lo riterremo un piacere, che si facciano pure la loro idea, per me ostentare il fatto che alla mia età mi sono lasciata chiavare da un bel ragazzo del genere sarà un motivo di orgoglio, penseranno che mio marito è un cornuto e magari anche mezzo frocio? Ma lo è, e se lo penseranno.. mio marito ne sarà orgoglioso, resta il fatto che nessuno ci conosce, non siamo nemmeno identificabili attraverso la nostra auto, che è a noleggio, siamo di una città distante 350 km e… tutto sommato pensino pure quello che vogliono..”

Null’altro da dire, ci recammo nel bar, essendo
in compagnia di Luigi fummo subito guardati con annessi ridacchiamenti, mia moglie fu fantastica, durante tutta la permanenza nel bar spesso si avvicinò al viso di Luigi dandole baci sulla guancia, era chiaro che lo stesse facendo di proposito, la mia figura di sicuro cornuto fu consistente, ma andava bene così. Nei pressi della sua auto ci salutammo come si doveva, mi fece memorizzare il suo numero di telefono senza chiedermi il mio, mia moglie scese dalla nostra auto, salì sulla sua, lo abbracciò, gli diede un notevole bel bacio in bocca e, tornando verso di me gli disse sorridendo..

“..fila a casa senza voltarti bimbo, fai il bravo..”

Ridemmo tutti e tre poi ognuno prese la propria direzione, nel nostro B & B facemmo insieme una desiderata doccia, come al solito venerai mia moglie lavandola, insaponandola, adorandola e venerandola come una Dea, se lo meritava, ci addormentammo in attesa del viaggio di ritorno, che fu ancora foriero dei suoi racconti..
Se noterete degli errori sappiate che non mi appartengono, sono frutto del correttore, che dovrebbe correggere gli errori, ma che non è sempre così..

To be continued











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