ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Il nostro rapporto di coppia 
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Il nostro rapporto di coppia


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Il nostro rapporto di coppia

by Ladycuck
Посмотрели: 987 раз Комментарии 6 Date: 02-11-2023 Язык:Language

Eccomi qua a lavare i piatti.
Loro sono fuori sul terrazzo a gustarsi il dolce che gli ho preparato, li sento ridere.
Le mie orecchie sono tese per percepire un loro richiamo, non posso farli aspettare se mi chiamano e sicuramente a momenti lo faranno.
Sto sciacquando le posate e mi chiedo come sono arrivata a questo punto.
Non che mi dispiaccia, anzi...l'ho voluto io, l'ho chiesto tante di quelle volte e ho insistito, insistito ed ora sono qua a fare loro da cameriera.
Indosso una divisa da Sissy maid nera con maniche corte e con gonnellina molto corta, orli in pizzo bianco, crestina e grembiulino bianco. Ho il reggiseno e le mutandine di pizzo nero, reggicalze e calze a rete nere con un bordino alla coscia bianca con fiocchetti.
Scarpe nere lucide.
Mi hanno chiamata!....
Ho sparecchiato i piattine del dolce e vogliono il digestivo. limoncello che porto ora loro su un vassoio con bicchierini....

Ho servito loro il digestivo e ho preso commiato, devo finire di lavare i piatti in fretta perche devo essere pronta.

Mentre lavo gli ultimi piatti mi rivedo quando anni fa, a letto fantasticavo con mia moglie su un terzo uomo e su come avrebbe potuto soddisfarla meglio di me, di come si sarebbe preso cura di Lei e di me.
Lei, le prime volte si era anche arrabbiata parecchio dicendomi che non voleva saperne di quelle cose...
Io però non potevo farne a meno di pensarci e soprattutto in me covava un fuoco, un fuoco che non riuscivo a estinguere.
Fin da piccolo mi affascinavano gli abiti femminili e ad un certo punto ho provato la fortissima pulsione di indossare calze, mutandine da donna. Passione che è cresciuta con momenti alterni; alti e bassi, momenti di crisi profonda e momenti davvero eccitanti ma...ma sempre di nascosto finche una sera presi il coraggio a otto mani e mi sono presentata a Lei dicendo che mi piaceva indossare abiti femminili e mi mostrai a Lei in mutandine e reggiseno.
Temevo una tempesta ed ero pronta a rinnegare ma, dopo un momento di incredulità, un momento di smarrimento da parte Sua la cosa è stata accettata.
Un mondo mi si è aperto. Finalmente potevo vestirmi al mattino con Lei presente mettendomi mutandine e reggiseno, inflando calze di nylon e andare al lavoro così.
Lentamente l'intimo maschile iniziò a sparire e quello femminile ad aumentare: cose che acquistavo io e cose che Lei mi regalava.
Anche a letto le cose iniziarono a cambiare: piano piano mi trasformai in una lesbica e le penetrazioni divennero sempre più rare. Lei preferiva vedermi masturbare sui suoi piedini e molte volte neppure quello.
Proposi l'acquisto di una Chastity Cage. Al solito la cosa subito fu presa freddamente ma poi, una volta acquistata e soprattutto indossata, iniziò a piacere. Lei aveva la chiave e i tempi di clausura divennero sempre più lunghi. Alle mie richieste di essere liberato per poterla penetrare , sempre più spesso la risposta era:

Non oggi, domani!

ma poi il giorno dopo saltava.
In poco tempo divenni la sua Puttanella come diceva lei. Io la soddisfavo come una lesbica e lei colmava la mancanza con un fallo in gomma e un vibratore. Ovviamente come sua Puttanella lo ero in toto e venivo sodomizzata regolarmente.
Le piaceva sentirmi gemere mentre mi sodomizzava e a me faceva sparire quei rimasugli di mascolinità che ancora esistevano
Ovviamente si fantasticava maschi Alfa da far entrare nella nostra intimità e, dai categorici NO iniziali si era passato ad dei sorrisetti maliziosi e a dei

Se fosse un tipo interessante perche no!

.
Un giorno mi disse in modo molto sereno che le sarebbe piaciuto farmi sodomizzare da un bel maschio mentre gliela leccavo e la ripulivo del suo sperma....
Incredibile ma erano state le sue parole.
Ci vollero ancora alcuni lunghi mesi poi una seda di un martedì mi disse che un suo collega l'aveva invitata fuori a cena per i sabato successivo per festeggiare un risultato ottenuto sul lavoro.
Lei sembrava disinteressata alla cosa e mi disse che pensava di non accettare... io la invitai caldamente di andare, sottolineando soprattutto la valenza lavorativa della cena ma Lei fu freddina
Le notte a letto la stuzzicai, sapevo che il collega (S) le piaceva, avevamo fantasticato tantissime volte su di lui e Lei a letto davanti a me o in una loro alcova mentre aspettavo in macchina o a casa di riprenderla.
Le dissi che poteva essere una buona occasione per conoscersi meglio e chissà da cosa sarebbe potuto nascere cosa.
Non ci furono commenti ma solo silenzio.
Avevo oramai perso la speranza che l'occasione buona fosse arrivata quando il giovedì sera mi comunicò che sabato sera sarebbe andata a cena con S.
Risposi solo con un

BENE!

ma dentro di me era crollata a valle una valanga,. una valanga di emozioni fisiche e mentali incredibili.
In breve arrivò sabato pomeriggio. Mia moglie volle che la aiutassi a prepararsi mettendogli lo smalto ai piedi e alle mani e a scegliere l'abito giusto. Incredibilmente si decise per un abito a gonna lunga con una scollatura vertiginosa che mostrava i suoi prominenti seni in modo quasi indecente.
Scegliemmo assieme le scarpe il rossetto, niente trucco perche a Lei non piace molto e il profumo poi arrivò il momento di portarla al luogo dell'appuntamento con S perche, come aveva detto Lei:

Preferisco che vieni poi tu a prendermi perche non voglio guidare al buio e non voglio pormi limiti...sul bere!


La portati al piazzale vicino alla rotonda Lei scese dall'auto dandomi un bacio sulla guancia.

Mi raccomando fai la brava!

le dissi.
Lei sorrise.

Ma vuoi veramente che faccia la brava o vuoi che faccia la monella???? non ti capisco !

disse allontanandosi senza aspettare una ia risposta.
La vidi andare verso la fermata dei bus, elegante , con il suo passo deciso.
Aspettai in auto con il batticuore e con un'eruzione di emozioni contrastanti: paura, disagio, eccitazione, euforia.
Poco dopo arrivò S, Lei salì in auto senza darmi un saluto e assieme sparirono.
Mi stanno chiamando. Devo lasciare i miei pensieri
Appena lo faccio ti dirò cosa ne penso. >Mi hanno chiamata per servire loro altro limoncello
Ho finito di lavare i piatti e ora devo lavare il pentolame che ho usato per cucinare la loro cena. Mi sono sembrati soddisfatti. E ne sono felice perche ho lavorato tutto il pomeriggio per loro.
Mentre sono intenta a lavare le pentole torno ai ricordi.
Dov’ero rimasta? Ah si! Lei era salita in auto ed erano partiti.
Tornai a casa dicendomi che poi altro non era che una cena di lavoro lo aveva già fatto altre volte.
Sì, altre volte ma con tutti i colleghi e poi non si era mai preparata in quel modo.
La gelosia iniziò a farsi strada ma anche l’eccitazione e uno strano stato di ebrezza.
Non avevo fame , lo stomaco era chiuso. Mi misi a guardare la TV ma non vedevo e non capivo nulla di quello che vedevo ero in uno zapping continuo mentre in testa mi chiedevo dove fossero andati.
Le ore passavano e io diventavo sempre più nervosa...poi, finalmente un messaggio.
Lei – Abbiamo finito di cenare ora.
Io – Vengo a prenderti alla rotonda?
Lei – No, S mi ha invitata a casa sua per il digestivo.

Lei – Ti chiamo io dopo. Tutto bene?
Io – Ok, aspetto. Si Ok
Azzo a casa sua se la porta. La gelosia traboccò; la prima reazione fu quella di chiamarla e dirle ...non so cosa. In fondo era quello che avrei voluto da tempo e poi probabilmente da lì a poco mi avrebbe chiamata per andarla a prendere.
Continuai a fare zapping…ma la testa e i miei pensieri erano altrove
Guardavo il cellulare ma nulla. Erano passate due ore dal suo ultimo messaggio.
Non ce la facevo più a non sapere e gli mandai un messaggio
Io Cove va? Tutto ok? Osa stai facendo?

Nessuna risposta!
Volevo chiamarla ma non lo feci.
Era oramai mezzanotte passata da parecchio ma nessuna risposta. La chiamai, il cellulare squillò a lungo ma non mi rispose, cadde la linea, riprovai ma niente
Iniziai a preoccuparmi quando arrivò un messaggio
Lei – Non rompere!
Lei – Ti mando un messaggio per venirmi a prendere. Aspetta!
Rimasi incapace di qualsiasi emozione o pensiero.
Aspettai.
All’una e mezzo del mattino squillò il telefono. Era Lei
“ Vieni a prendermi alla rotonda tra 20 minuti…”
La sua voce era allegra, euforica.
Risposi con un vengo subito
La vidi arrivare in auto, scendere e venire verso il piazzale.
Quando salì in auto era su di giri, mi diede un bacio sulla guancia e mi disse: “Di corsa a casa!”
Provai a chiederle come fosse andata la serata e cosa avesse fatto ma non mi disse nulla.

Adesso dovevo rassettare la cucina, pulire i fornelli e passare la scopa. Loro intanto erano sul terrazzo e li sentivo parlare e ridere

Se la fece leccare!!! Sì!
Appena arrivati a casa andò in camera da letto e si sdraiò sul letto nel bel mezzo poi sorridendo disse: “Se apri le gambe trovi una sorpresa per te!”
Non so se potete capire ma per me fu una fucilata.
Paura, eccitazione, gelosia,curiosità…
Le afferrai le caviglie e le allagai le gambe sollevandole e facendo cadere verso i fianchi la lunga gonna...non indossava le mutandine!!
La guardai, Lei sorrise e mi disse di leccargliela e di cercare la sorpresa.
Penso che la pressione mi sia schizzata alle stesse, sentii una vampata di calore e le orecchie iniziarono a fischiare.
Come un automa mi chinai tra le sue gambe, vidi la sua Micina lucida….mi venne un colpo...non è che si era fatta scopare a pelle???
Le grandi labbra erano arrossate e un pochino grinzose segno che erano state ben irrorate per l’eccitazione e si erano inturgidite per poi rilassarsi. Erano lucide , la peluria era scompigliata e con residui appiccicosi...Oddio si è fatta venire dentro pensai.
Diedi una prima leccata, sentii il sapore della sua Micina, un sapore famigliare, buono… continuai leccando il pelo e poi insinuai la lingua tra le grandi labbra e…
Sentii qualcosa di inusuale, non come sapore ma come presenza fisica. Il sapore era quello che conoscevo bene della micina bagnata della mia Mogliettina.
Alzai la testa per guardare scostando le grandi labbra e vidi la sorpresa...Dal buchino della sua micina faceva capolino qualcosa, riconobbi subito di cosa si trattava: la parte aperta di due preservativi annodati.
Alzai il capo per guardare mia moglie e chiedere…
Lei era appoggiata sui gomiti ed era raggiante in viso. Mi sorrise dicendo: “Piaciuta la sorpresa??”
Non risposi, mia moglie era cambiata in poche ore, mai mi sarei aspettata da Lei una cosa del genere.
“Sei delusa puttanella? Non era quello che desideravi da tempo? Un bel paio di corna?”
Feci un sorriso forzato.
“Dai tirali fuori e leccami la fica che S ha scopato per te”
obbedii immediatamente.
Afferrai l’estremità dei due preservativi e li tirai, scivolarono fuori mostrando il loro contenuto. Leccai la micina chiedendomi di chi fosse stata l’idea dei preservativi. Li avevano annodati in modo che ci fosse poca aria dentro per cui erano riusciti a infilarli dentro...Solo S avrebbe potuto avere questa idea perche alla mia dolce mogliettina mai sarebbe venuta in mente o almeno credevo così.
Di quel primo incontro non mi disse mai nulla anche se chiesi dettagli ma ne seguirono molti altri.

Oramai la cucina era in ordine mi concessi un bicchiere di vino
Fortunatamente avevo appena lavato il bicchiere da cui avevo bevuto perche non mi era permesso bere vino senza chiedere loro l’autorizzazione che li vidi arrivare.
Sapevo già la loro meta ma S volle ricordarmelo
“Puttanella! Ora vai a scopare la terrazza mentre io vado a scoparti la mogliettina!”
Abbassai lo sguardo mentre passavano davanti a me
“Mi raccomando scopala bene...la terrazza!” Aggiunse Lei
La prima cosa che feci fu quella di riportare il vassoio con limoncello e bicchieri in cucina, lavai i bicchieri mentre li sentivo ridere in camera da letto
Scrollai la tovaglia e sistemai il tavolo e le sedie
Rientrai e i primi gemiti erano nell’aria
Scopai il terrazzo e anche il soggiorno mentre i suoni del loro amplesso facevano da colonna sonora.
Lo so che non avrei dovuto farlo. Sapevo le conseguenze se mi avessero scoperta. Indugia più volte, uscii fuori per non sentirli ma alla fine non riuscii a resistere.
Piano piano andai verso la camera da letto, avevo un piano, se mi avessero visto avrei trovato la scusa che dovevo andare in bagno. Mi avvinai mentre i gemiti aumentavano, feci capolino e…
Lo sapevo che avrebbero trovato il modo per punirmi.
Si erano messi in modo da essere rivolti verso la porta della camera sebbene il letto fosse orientato in altro modo per chi come feci capolino mi videro immediatamente.
In realtà chi mi vide era S che stava tenendo per i fianchi mia moglie che era carponi a gambe larghe e la testa sul letto. Lui la stava penetrando da dietro con vigore e la faceva sobbalzare e gemere ad ogni spinta.
Come mi vide, e mi stava aspettando, afferrò i capelli di mia moglie e li tirò a se con forza facendole alzare il capo e poi il busto.
Gli affondi che dava facevano danzare i seni di Lei che, in questa posizione , mi gurdava dritta negli occhi.
Sul suo viso era dipinto il godimento puro l’estasi dell’amplesso.
Come al rallentatore vidi alzare il braccio destro di Lei, la mano con il dorso verso di me, le dita chiudersi tranne il dito medio che rimase eretto...i seni danzavano e anche la mano con il dito medio alzato.
S aveva un sorriso beffardo, quasi sadico con un’espressione del viso canzonatoria.
Abbassai lo sguardo mentre S mi ordinava di sparire in bagno.
Scappai in bagno, il bagno era attaccato alla camera da letto per cui potevo sentire tutto ma non vedere ecco perche S mi aveva spedita li.
Ora sapevo che dopo le pulizie di rito a fine rapporto per entrambi sarei stata punita.
Punita severamente di sicuro ma almeno per un istante avevo potuto vedere...

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