ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Passeggiando in bicicletta 
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Passeggiando in bicicletta


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Passeggiando in bicicletta

by TravelToYourMind71
Посмотрели: 234 раз Комментарии 0 Date: 31-01-2023 Язык:Language

Come tutti i giorni da due mesi a questa parte, ero uscito in bici per scaricare un po’ di stress da lavoro, per mantenermi in forma e cercare di perdere qualche chiletto extra. La strada da percorrere era sempre la stessa, con molto verde e non troppo trafficata.

Il colpo di pedale non sarà degno del miglior Armstrong, però dopo 2 mesi di allenamento, almeno non rischio di restare senza fiato dopo 2 pedalate, metto le cuffie e mi tuffo nei miei pensieri, del resto ho scelto la bici perché mi consente di isolarmi dal lavoro e di sviluppare la fantasia oltre che i muscoli.

Molte volte i pensieri vanno al lavoro svolto ed a quello da svolgere, si pongono alla ricerca di nuove idee per migliorare la mia attività lavorativa e devo dire la verità pedalando pedalando mi è venuta più di qualche idea, idee che a volte diventano trasgressive e peccaminose, del tipo “Ah che bello se oggi incontrassi una bella ciclista”.

Ma in 2 mesi di ciclisti ne ho incontrati tanti, del resto è una zona per cicloamatori, ma di cicliste nemmeno l’ombra, in compenso di autiste tante, ma si sa le macchine vanno più veloci delle gambe ed allora non ti lasciano il tempo nemmeno per un fugace sguardo, un peccaminoso pensiero.

Pedalando pedalando, mi incamminai nella zona più verde del circuito, una strada provinciale che costeggia il fiume e precede un passaggio a livello, 3 Km di puro piacere per gli occhi e per le orecchie, ed infatti è l’unico tratto in cui tolgo le cuffie e mi lascio andare ai prodigi della natura.

Arrivato al centro del tratto di strada, li dove gli alberi sono talmente fitti da non far passare nemmeno un raggio di sole, trasformando la sede stradale in una galleria naturale, scorsi da lontano ferma sulla destra una BMW scura, pensavo fosse di uno dei tanti cercatori di funghi che giornalmente avevo incontrato in quella zona.

Avvicinandomi però, notai che lo sportello era aperto, e che del fumo saliva dal motore, sicuramente sarà andata in ebollizione dissi, nel mentre rallentando cercavo di vedere se ci fosse qualcuno in zona, e qualcuno in zona c’era ma non aveva le sembianza di un attempato cercatori di funghi, ma la classe e l’eleganza di una signora sulla cinquantina, vestita di tutto punto, con dei lunghi capelli scuri intenta a discutere al telefono, evidentemente cercando aiuto per uscire dal problema.

“Salve posso esserle di aiuto?” esclamai, “Grazie, sono rimasta a piedi con la macchina, non so cosa sia successo, e quello stronzo di mio marito, chissà con quale troietta, sarà impegnato visto che non risponde al telefono ormai da 30 minuti” arrabbiata evidentemente rispose tutta preoccupata per la situazione ed irritata per non aver ricevuto risposta al telefono.

“Non si preoccupi deve essere andata in ebollizione, aspettiamo qualche minuto e vediamo cosa si può fare, male che vada c’è un benzinaio qui a 500 metri” aggiunsi io per cercare di tranquillizzarla, “Bene cerco di richiamare mio marito almeno per avvertirlo” ed accese una sigaretta, non capii se per il nervosismo della macchina in panne o per la preoccupazione del marito a letto con qualcun’altra.

Per rompere il ghiaccio e per ammazzare il tempo, interruppi il silenzio con un “Che stupido non mi sono nemmeno presentato, io sono Gianni, e vengo da Chieti”, “Ha ragione, ma mio marito mi sta facendo imbestialire, io sono Laura e sto tornando a Pescara”, “Ma non deve arrabbiarsi, sicuramente è in un posto dove non c’è linea” aggiunsi io, e Laura con molta ironia e prontezza esclamò: “Si, sotto al letto” e sorrise.

Io un po’ per difendere la categoria un pò per galanteria ma molto perché era la pura verità aggiunsi “Ma non credo che un uomo possa mai tradire una donna con la sua classe, la sua eleganza e due occhi fatti per sognare”, “Audace il ragazzo” replicò, con una espressione che lasciava intendere il gradimento delle mie parole, del resto ogni donna è attratta dai complimenti, e a maggior ragione una cinquantenne con il tarlo in testa di un marito alle prese con una ventenne.

Ed infatti nemmeno il tempo di pensare queste cose che arrivò la conferma dalla diretta interessata, che per la prima volta mi diede del tu, evidentemente i complimenti avevano rotto il ghiaccio “Ma sai Gianni, voi uomini siete strani, a 30 anni cercate le cinquantenni ed a 50 anni cercate le trentenni” “Ah bhe non è che voi donne siete diverse, a 30 anni cercate l’uomo maturo, ed a 50 anni i 30 enni” risposi io, aggiungendo per non fare gaffe “Anche se poi ci sono delle eccezioni, per l’amor di Dio”.

Sarà stata la macchina in panne, sarà stato il pensiero del marito a letto con un’altra, saranno stati i complimenti, sta di fatto che Laura replicò secca: “Ed io non sono l’eccezione” abbozzando un sorriso che fece arrivare il mio corpo alle stesse temperature del motore in ebollizione, anzi a temperature superiori, anche perché ormai il motore si era raffreddato.

Svitai il tappo del radiatore e come volevasi dimostrare non c’era nemmeno un goccio di acqua, guardando più giù vidi che il manicotto se n’era uscito dal suo condotto, così lo rimisi al suo posto, a questo punto bisognava rifornire di acqua il radiatore, ma per fortuna, visto che bevo molto, avevo 2 borracce, le presi e le versai, con la speranza di arrivare almeno dal benzinaio a 500 metri.

Così feci salire Laura in macchina, io montai in sella e ci avviammo verso il benzinaio, arrivati li chiamai il ragazzo che già conoscevo, perché avevo in passato approfittato della sua disponibilità per gonfiare le ruote della bici, e gli raccontai del problema, Luigi, questo era il suo nome, presi i ferri del mestiere e sistemò bene il manicotto, nel frattempo si era fatto buio ed in me aumentò la preoccupazione di come tornare a casa, dovevo farmi 20 Km al buio, troppo pericoloso.

Presi il telefono e chiamai un amico che mi venisse a prendere “Peppe ciao, mi è successo un problema, niente di preoccupante, poi ti racconto, volevo solo chiederti se puoi venire a prendermi sono dal benzinaio”, “Mi dispiace ma sono in piscina e prima di un’ora e mezza non posso stare li” rispose lui, ed io chiudendo la telefonata risposi: “Va bene non preoccuparti chiamerò Federico”.

Laura che aveva ascoltato la telefonata e che mi aveva visto preoccupato, mi chiese cosa fosse successo, ed io le raccontai del problema di non poter tornare a casa in bici senza luci al buio. “Ma stai scherzando? Dai Sali in macchina che ti accompagno io” “E la bici?” aggiunsi io, “Lasciala qui e domani vieni a prenderla” replicò Laura, il problema si sarebbe posticipato di 24 ore ma andare in macchina con Laura mi eccitava molto e non aggiunsi nulla.

Chiamai Peppe e gli chiesi se potevo lasciare la bici li, lui mi rispose di si senza problemi e salii in macchina. Uscimmo dall’area di servizio ed invece di svoltare a destra verso casa mia svoltammo a sinistra verso casa sua, al che aggiunsi “Laura, guarda che dobbiamo girare a destra” “Gianni non preoccuparti, in qualche modo devo ringraziarti per avermi aiutata” aggiungendo “E poi sei stato così carino nel farmi i complimenti ed io non sono l’eccezione” strizzandomi l’occhio e riferendosi alla mia constatazione sul fatto che le 50enni preferissero i 30enni.

Rianimatomi per la preoccupazione di tornare a casa al buio scampata, e dalle parole di Laura così invitanti, presi più confidenza, guardandola negli occhi belli intensi, e poggiando delicatamente la mano sinistra sulla sua gamba destra, al che sarà stata l’eccitazione del resto me l’aveva dichiarato espressamente che non era insensibile, un brivido percorse la sua gamba ripercuotendosi sul pedale dell’acceleratore aumentando la velocità della macchina.

Io che volevo godermi quei minuti più al lungo possibile, allora tolsi la mano dalla gamba con l’intento di far diminuire la velocità, e la poggia delicatamente sulla sua nuca, addentrandomi tra la folta chioma, il risultato fu il contrario di quello mio agognato, la velocità aumentò ancora di più, ma allo stesso tempo anche la mia eccitazione, sentendo Laura esclamare: “Ho una bella casa al mare, la usiamo solo per le vacanze, andiamo lì”. La casa distava 10Km ma l’eccitazione li trasformò, in 100, 1000, 10000, non vedendo l’ora di arrivare.

La palazzina era disabitata, del resto erano residenze estive, ed il periodo ancora non era quello giusto, l’appartamento era al quarto piano, ed allora prendemmo l’ascensore, c’era un silenzio spettrale, tipico di un luogo disabitato, inizia a baciarla lungo il collo mentre con le mani le palpeggiavo il sedere bello sodo a dispetto dell’età, ma Laura era una donna di gran classe e molto curata, evidentemente amante anche dell’attività fisica.

Arrivammo sul pianerottolo che già eravamo eccitati al punto da avere difficoltà anche ad individuare il buco della serratura, entrati ci dirigemmo subito verso la camera da letto, ma non facemmo in tempo ad entrare che Laura esclamò: “Eccolo il porco dov’è, ecco perché non rispondeva al telefono” era il marito intento a fare sesso con la segretaria 30enne.
Sarà che eravamo tutti e 4 eccitati come dei mandrilli e che quindi lo stato di eccitazione non ci permetteva di tornare indietro, ma anzi ci spingeva sempre più avanti, ci ritrovammo tutti e 4 sullo stesso letto, 2 cinquantenni e 2 trentenni, mai come questa volta uniti senza gelosie, senza scenate, senza minacce, ma con una sola grande promessa, divertirci tutti e 4 insieme.

E così la troia diventò Loredana ed il porco Maurizio, la voglia di Laura di randellare Loredana, diventò una voglia ardente di baciarle il frutto della passione, del resto Maurizio aveva scelto bene e Loredana era un gran bel pezzo di figa. La voglia di Maurizio di randellare il sottoscritto, divenne un invito a partecipare all’orgia così casualmente nata.

Laura in preda ad un orgasmo imminente, invitò Loredana ad agire “Succhiagli il cazzo a quel porco di mio marito, voglio vedere come si eccita mentre gli mostro come succhio il cazzo a Gianni”. Loredana che era davvero una gran troia di classe, non si lasciò pregare nemmeno una volta, e si lanciò sul cazzo di Maurizio, del resto si vedeva che era una coppia affiatata, chissà da quanto tempo si incontravano per bollenti incontri di sesso ed amore alle spalle di Laura. Mentre le donne erano alle prese con l’arte del pompino, sdraiato sul letto e alle prese con la lingua ardente di Laura, davvero abile, che alternava una leccatina alla cappella con un succhiotto ai testicoli, ebbi la possibilità di entrare con la testa sotto la fighetta gocciolante di Loredana, per avviarmi verso il mio hobby preferito: succhiare, baciare e leccare fighette gocciolanti.

Iniziai a leccare, il sapore era davvero ottimo, la temperatura dei nostri corpi, aveva raggiunto limiti altissimi, non so se Laura e Maurizio avessero già avuto esperienze di scambio, so solo che a giudicare dalle performance e da quello che sentivo i due sembravano gradire moltissimo, del resto da che mondo è mondo i cinquantenni preferiscono le trentenni, le cinquantenni preferiscono i trentenni e la matematica non è un’opinione aggiungo io.

Di matematico però, il doppio 69 che si stava svolgendo sul letto aveva ben poco, Loredana ed io eravamo sdraiati sul letto, mentre Maurizio era sopra Loredana e Laura sopra di me, le nostre bocche ingorde di sesso si muovevano in sincronia, eravamo una bella squadra, tra una leccatina alla fighetta di Laura e l’altra mi giravo e con la punta della lingua, riuscivo a toccare la punta della lingua di Loredana protesa verso di me, lo facevamo per l’eccitazione, ma il messaggio subliminale era quello di far fare la stessa cosa, ai due coniugi nostri amici di giochi.

Ci riuscimmo, e li vedemmo baciarsi ardentemente, e più si baciavano e più le nostre lingue planavano su loro organi sessuali, quasi a voler alimentare la riappacificazione in corso, ma evidentemente la alimentammo troppo ed infatti due coniugi iniziarono ad urlarsi di tutto: “Sei un porco” le urlò lei, “Sei una zoccola” gli replicò lui, io e Loredana ci guardammo un attimo, ma non facemmo in tempo a proferire parola, che ci accorgemmo che non stavano litigando, ma solo ricercando il massimo della perversione attraverso il turpiloquio.

E così Laura, replicò al marito: “Si sono la tua zoccola preferita, sbattimi tutta, dammi il tuo cazzo lo voglio tutto dentro, spaccami tutta” ci togliemmo da quel doppio 69, Maurizio si sdraiò e Laura, Sali gambe divaricate sopra il suo cazzo, mentre Loredana agevolava la penetrazione accompagnando ogni entrata ed uscita con una leccatina ora al cazzo di Maurizio, ora alla fighetta di Laura, mentre io in piedi a bordo letto, approfittavo della posizione supina di Loredana spingendo il mio cazzo dentro la sua fighetta e da dietro mi godevo lo spettacolo.

Orami il solo cazzo del marito, non era più sufficiente per la Signora e per i suoi orgasmi, infatti mi guardò ed esclamò: “Dai vieni pure tu, riempitemi tutta, sono la vostra zoccola ingorda ed in calore”. Chiedendo scusa a Loredana, le tolsi il cazzo dalla fighetta e mi avvicinai ai coniugi, Maurizio con un cenno di assenso mi lasciò accomodare nel culetto inumidito dalla lingua di Loredana, che si spostò lateralmente e come aveva fatto fino ad allora cercò con la lingua di lubrificare i nostri sessi, mentre con le dita si regalò un bel ditalino.

Più Laura ci implorava gridando: “Siiiii, spaccatemi tutta” più i nostri orgasmi maschili si avvicinavano stimolati anche dall’abile lingua di Loredana, prima che tutto ciò accadesse però, Laura ci fece mettere in piedi, si inginocchiò in mezzo a noi e con la lingua aiutò la nostra venuta, prima di iniziare l’ultimo lavoretto, esclamò: “Si inondatemi, voglio berlo tutto”, in men che non si dica, tra una leccatina sulla cappella ed un succhiotto ai testicoli, arrivammo, e Laura con la bocca grondante di sperma, si rivolse al marito esclamando:” Ti amo” e si adagiò sul letto ricoperta del nostro bollente sperma.

Loredana a quel punto si lanciò sulla rivale amica, e a colpi di lingua le asciugò tutto il corpo, per la gioia dei nostri occhi che seduti sulle poltrone stavamo concedendoci una pausa. Alla fine delle pulizie Laura si rivolse a Loredana ed esclamò: “Sei una adorabile troia, d’oggi in poi non dovrai accontentare solo mio marito, ma anche me” poi lanciando lo sguardo su di me aggiunse: “Da oggi sarete i nostri amici di famiglia”.

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