ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Parte 22 - Tutto iniziò così (racconto vero) 
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Parte 22 - Tutto iniziò così (racconto vero)


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Parte 22 - Tutto iniziò così (racconto vero)

by Andreacp32
Посмотрели: 469 раз Комментарии 6 Date: 21-10-2021 Язык:Language

La giornata passò tranquilla e dovetti anche smettere di fare ipotesi su come e cosa avrebbe detto al tipo del negozio perché si stava quasi infastidendo e aveva paventato l’ipotesi di non farlo se avessi continuato ad assillarla. Tornati a casa e fatta la doccia scopammo e nel mentre dell’eccitazione riuscì ad impostare l’idea della serata. In pratica, poiché la sera prima non ci aveva visti insieme, io mi sarei appostato vicino al tipo fingendo di guardare qualcosa e lei si sarebbe presentata poco dopo con il costume in mano e con la sua frase. Io a quel punto avrei provato, una volta che lei era nel camerino, a scambiare due chiacchiere con il proprietario per poi raccontarle tutto. Poi ci venne anche l’idea che facesse un accento tipo straniero così da dare più credibilità ad una situazione particolare. Silvia, oltre a conoscere il tedesco e l’inglese perfettamente, in estate aveva i capelli che si schiarivano e la sua carnagione è sempre stata abbastanza chiara così che passare per una straniera non era difficile. Ci eccitammo entrambi con questo racconto che comunque rimaneva soft rispetto a ciò che avevamo fatto in passato. Non so perché ma il fatto di dire ad uno sconosciuto, in un luogo pubblico, che lei era senza nulla sotto piaceva ad entrambi. Ci vestimmo in fretta. Le feci mettere il vestitino più corto che aveva con una zeppa in sughero che la faceva molto porca a mio avviso. Uscimmo e mangiammo in fretta per poi dirigerci verso il negozio. Poco prima ci separammo dandoci un bacio e facendoci uno sguardo reciproco di intesa. Entrai nel negozio e c’erano poche persone, non sapevo se fosse un bene o un male ma non potevo certo andarmene via quindi mi misi vicino al bancone, guardando della bigiotteria. Dopo poco entrò Silvia e dopo aver guardato velocemente dei costumi normali si diresse a prendere quello che le avevo detto. Era un costume blu e rosso abbastanza risicato davanti, con laccetti ai bordi e un retro a perizoma di pochi centimetri. Lo prese e si diresse verso il bancone ed in tedesco chiese se poteva provarlo anche se sotto non aveva intimo. Il tipo non comprese una parola e le disse in italiano che il camerino era sulla sinistra indicandolo. Silvia allora chiese se capisse l’inglese e il tipo con sguardo tra lo scoglionato e il confuso disse “yes, yes”. Allora lei disse le stesse cose in inglese ma il tipo proseguì con l’indicare il camerino. Mi stavo divertendo troppo e mi rendevo conto di amare sempre di più quella donna perché ogni volta ci metteva del suo e non si limitava ad una recita da compitino. Silvia fece no più volte con la testa tanto che il tipo mi guardo e tra il siciliano e l’italiano disse “che minghi vuole questa”. Lei allora in un italiano maccheronico e confuso disse, indicando prima il costume e poi se stessa, una frase del tipo “prova io senza”. Il tipo la guardò e le disse una frase del tipo “yes. Provare senza pagare” facendo segno dei soldi. Silvia sbuffo e fece no con la testa e a quel punto indicò il costume e sollevo un minimo il vestitino ripetendo “provare senza”. Lo sollevò lateralmente e io non vidi fino a che punto aveva mostrato ma il mio cazzo era impazzito. Il proprietario, paonazzo, rimase un secondo senza parole poi disse “yes yes go go” indicando il camerino. Quando lei se ne andò, il tipo mi rivolse uno sguardò e mi disse sempre a metà tra il siciliano e l’italiano “queste straniere sono tutte troie”. Lo guardai e gli chiesi il perché e lui mi spiegò che sotto il vestito non portava le mutande e che aveva visto tutto. Io feci la faccia di quello che non ci poteva credere e lui continuò con la frase “bedda rapata era”. Finsi di non comprendere e lui mi spiegò che “manco un pelo c’era”. Il mio cazzo esplodeva. Lasciai tutto, lo salutai e mi spostai fuori dal negozio. Attesi Silvia che uscì e poi quando mi vide iniziò a ridere. Mi raccontò che al momento di pagare il tipo non la guardava in faccia e che poi la ringraziò in mille lingue diverse. Io poi le dissi che sapeva sempre come farmi eccitare di più e che anche se non era nei patti, quel tipo di trasgressione ci poteva stare. Lei non capì e allora le dissi che mi era piaciuta l’idea di mostrare la figa. Rimase basita perché era convinta di aver mostrato unicamente la parte dell’anca senza la mutanda. Quando le dissi che il tipo aveva visto la figa e mi aveva detto che era senza peli mi baciò da impazzire e mi disse “sono la tua troia” e non potei che esserne orgoglioso. Tornammo a casa e scopammo fantasticando su uomini che se la scopavano e su donne (questa fantasia più mia anche se lei assecondava) che scopavo io. il giorno dopo il suo culo fu ammirato e rimirato da uomini e anche dalle mogli che ci guardavano come due pervertiti e la cosa mi eccitava non poco. Per il resto la vacanza fu un mix tra scopate e fantasie ma sempre all’interno delle regole che ci eravamo dati. Finirono le vacanze e finì l’estate e ci ritrovammo nella città universitaria dove eravamo ufficialmente insieme. Spiegai a Marco che Silvia era cambiata e quello che era successo tra noi tre doveva rimanere un segreto così come il fatto che avessi visto la sua fidanzata scopata. Certo, quando eravamo insieme non posso negare che mi venissero in mente le scene di lui che se la scopava e che percepivo sempre un po’ di fastidiosa gelosia ma anche di piacevole eccitazione che si tramutava in scopate dove ricordavamo quanto fosse stata troia Silvia. Scopavamo e anche tanto e Silvia era dolce quando doveva esserlo e troia e fantasiosa a letto. Il problema è che nella mia mente io volevo sempre andare oltre. Quando scopavamo l’eccitazione massima l’avevo nel pensare lei effettivamente in situazioni da troia e quindi mi convinsi sempre di più che le vacanze fuori dai nostri giri dovevano essere all’insegna dell’eccesso. Negli ultimi tempi mettevo sempre in mezzo delle donne ma, nonostante Silvia stesse al gioco, notavo che l’idea di condividermi non la eccitasse chissà quanto così come non era una priorità fare giochi lesbo. Io però volevo trasgredire e non volevo fare unicamente il cornuto e il racconto di amici mi fece venire un’idea. Ci avevano raccontato di essere stati ad Innsbruck in un bellissimo hotel ma di non aver frequentato le terme perché c’era l’obbligo del nudismo e quindi avevano evitato. La mia lampadina si accese immediatamente nel pensare Silvia mostrata ed ammirata e chiaramente andò ben oltre questo fatto. Quella sera poi non poteva rimanere a casa mia dovendosi alzare prestissimo il giorno dopo e quindi mi rilassai con una sega di sola fantasia, immaginandola alle terme in stile porno. Il giorno dopo le scrissi un sms del tipo “io ti ci avrei portato di brutto alle terme”. Non rispose subito ma poi mi fece capire che lei non avrebbe certamente detto di no. A quel punto le chiesi di venire da me per scopare perché avevo troppa voglia ma lei mi spiegò di dover tornare a casa e di dover riuscire in breve tempo per dei giri programmati. Le proposi un msn veloce e la mia troietta capii dove volevo andare a parare e mi diede appuntamento sul pc per una mezzoretta dopo.
Copio e incollo msn
17:27Silvia
Amore mio nn puoi stare senza d me
17:28Samu
Il mio cazzo nn può stare senza la mia troia
17:28Silvia
E la tua troia è qui x farti sborrare. Come vuoi sborrare?da cornuto?
17:29Samu
Voglio sborrare pensandoti in sauna nuda e agambe aperte ke fai indurire tutti
17:29Silvia
Poveri, li faccio indurire e poi non li aiuto???
17:29Samu
Troia che gli fai
17:30Silvia
Li succhio uno alla volta e li faccio venire tutti in bocca
17:31Samu
Cm ci staresti bene in una gang bang
17:32Silvia
Oh si portami e ti faccio divertire
17:33Samu
Ti diverti tu….altro ke
17:34Silvia
Poi ti bacio e ti faccio sentire tutti i gusti diversi. Anzi ti bacio ogni volta ke uno mi sborra in bocca
17:35Samu
Troietta se fai così le mogli si ingelosiscono
17:37Silvia
Le mogli mica le facciamo guardare
17:37Samu
Scegliamo la più carina e me la scopo
17:38Silvia
Bravo scopatela ma con cattiveria e falla godere
17:39Samu
Tu potresti farti scopare e intanto aiutarmi a farla godere
17:40Silvia
La mia lingua sulla sua figa mentre i cazzi ad uno ad uno mi scopano a pecora e io godo e guardo lei che gode e vedo il tuo cazzo che entra ed esce da lei
17:41Samu
Mi fai già venire voglia di sborrare
17:41Silvia
Sborra amore. Sborra lei che poi puliamo e ci baciamo
17:43Samu
Troia sborrooo
17:43Silvia
Cornuto vieni e godi
17:47Samu
Brava troietta..mi piacciono qse seghe veloci
17:27Silvia
Sn la tua geisha
17:28Samu
No no…tu sei la mia troia e voglio andare alle terme
17:31Silvia
Devo andare. Cmq nn per qlo ke pensi tu ma mi piacerebbe andarci
17:32Samu
Sec me anke x qlo ke dico io….ke poi saremmo lontani da tutti e quindi le regole si aprono
17:32Silvia
Amore scappo. Prenota e vengo
17:33Samu
Vieni sempre tu
17:33Silvia
Ti amo
Dopo la sega ero ancora più voglioso di andare ad Innsbruck e di portarla alle terme. Chiamai il nostro amico e gli chiesi dettagli, fingendomi ovviamente infastidito per le terme nudiste ma comunque chiedendo dettagli sull’albergo. Telefonai immediatamente e riuscì a strappare un buon prezzo per fine novembre. Avremmo avuto 4 giorni di terme e il mio intento era trasgredire. Ne avevo bisogno perché ormai la fantasia, in certi momenti, non mi soddisfava. Mi sposto direttamente a novembre perché non c’è nulla di rilevante o eccitante da raccontare se non che nei giorni prima della partenza intensificai le mie fantasie alle terme durante le scopate e ormai Silvia giocava anche con donne. Finalmente partimmo e dopo un lungo viaggio arrivammo in questo hotel fantastico dove, dopo aver lasciato le valige all’entrata, andammo subito a mangiare. Cercai di individuare le persone che c’erano, nessuna famiglia ma molte coppie e di ogni età anche se noi, forse, eravamo i più giovani. Pensai che potesse essere una cosa positiva perché Silvia avrebbe sicuramente attirato attenzioni in sauna. Dopo pranzo Silvia voleva subito testare il letto ma non mi feci travolgere e riuscii a svicolarmi così che fosse magari anche un po’ eccitata e ancor più disinibita del solito. Decidemmo quindi di andare nella zona termale e con mio grande stupore, le persone erano nude ovunque. Non solo nella sauna o nel bagno turco ma anche nelle zone di relax e nelle piscine. Certo, c’era anche chi si metteva subito l’accappatoio ma generalmente la gente girava nuda. In men che non si dica proposi subito una sauna a Silvia godendomela mentre rimaneva nuda prima di entrare nella sauna. In realtà non notai alcun tipo di sguardo indiscreto, né fuori e nemmeno dentro la sauna. Anzi fui io a guardare eccessivamente un cazzo che sembrava promettere bene già da moscio. Dopo circa dieci minuti uscimmo e ci infilammo in una specie di piscina gelida. Io entrai ed uscii mentre Silvia resistette di più e vederla uscire, come una dea, tutta nuda dall’acqua quasi me lo fece indurire ma cercai di trattenere i miei spiriti per evitare figure di merda. Vedere però lei che passava in mezzo ad altri cazzi nudi o che si sedeva a fianco di uomini sconosciuti e nudi mi piaceva. Non mi dispiaceva nemmeno guardare le fighette che giravano anche se non ci fu nessuna che mi colpì ma mi piaceva vedere i differenti look delle patatine. Al contrario dei miei pensieri, constatai che quello che andava per la maggiore era il liscio totale, anche per quelle più attempate. Quello che invece mi dispiaceva era che, nonostante la sua bellezza, in quel luogo Silvia non veniva vista come una donna nuda che si mostra ma come una persona uguale alle altre. Il fatto che la maggior parte dei clienti fosse straniera mi aveva dato questa sensazione. Gli stranieri hanno un’idea diversa della sauna e stare nudi è la normalità: un italiano se vede una bella figa nuda in sauna rischia invece di arraparsi. Ci rilassammo e passammo un bel pomeriggio finchè non tornammo in camera a scopare e io subito chiesi se Silvia avesse notato il cazzo grosso del tipo e la mia puttanella me lo confermò ma con mio piacere mi elencò anche altri due bei cazzi e una bella signora sui 40 anni con un seno pazzesco e due labbra da ventenne (per labbra non intendo quelle del viso). Durante la scopata compresi che le mie idee di trasgressione dovevano essere riposte ed anzi che più io le cercavo e meno queste si presentavano. Perciò decisi di godermi la mia donna e le terme. Ma come spesso capita, è proprio nei momenti di tranquillità che il destino ti sorprende. Il penultimo giorno entriamo in sauna e una coppia, anche se sottovoce, chiacchierava non risparmiando commenti sui presenti. Lo facevano in italiano pensando che anche noi fossimo stranieri, avendo salutato tutti in sauna con un “hi”. Non c’erano dubbi erano di Bologna o di quelle zone, l’accento non mentiva. Ma quando la lei ha detto al marito “e sta bon con quel uccell”, Silvia non ha potuto fare a meno di ridere e quindi, anche se sussurrando ci siamo salutati dicendo appunto che eravamo anche noi italiani. Dopo poco uscirono e noi continuammo la sauna. Una volta usciti, mentre stavamo andando, ovviamente nudi, a prendere una tisana, incontriamo la lei della coppia che ci viene vicino e ci dice “mo scusatemi ma pensavo fossero tutti stranieri” con il tipico accento bolognese. Noi abbiamo minimizzato dicendo che in effetti potevamo anche noi passare per stranieri e che Silvia non sembra la classica italiana. Ridemmo e ci presentammo e poi ci presentò anche suo marito. La situazione era divertente e, nella mia mente bacata, anche eccitante. La mia donna che stringeva la mano ad un uomo nudo e ad una donna nuda ed io che facevo lo stesso, lì con il mio cazzo al vento. Anna e Filippo, 36 lei e 38 lui, di un paesino vicino a Bologna. Lui aveva un fisico normale, magro ma non muscoloso ed un cazzo simile al mio. Lei aveva un seno leggermente più piccolo di Silvia, un culetto niente male ed un filo di peluria davanti alla patatina. Non era una super figa ma era una donna piacente. Passammo il pomeriggio a chiacchierare, con Anna che non smetteva di fare commenti sugli uccelli di quelli che passavano. Commenti in tono simpatico senza alcun tipo di malizia. Tornammo in camera e ci accordammo per chiedere un tavolo insieme a cena. Arrivati in camera avevo voglia di Silvia e la presi immediatamente da dietro, tirandole i capelli che erano raccolti a coda. Sentii che da parte sua c’era voglia e iniziai a penetrarla con forza.
Lei: mettimelo dietro
Io: porca hai voglia eh
Lei: si sbattimi forte
Le infilai il mio cazzo nel culo e iniziai a spingere forte tirandole sempre più i capelli
Io: puttana lo so che ti saresti fatta scopare da tutti quelli che c’erano giù
Lei: oh si, lo sai che mi piace quando sei cornuto
Io: pure io mi sarei scopato qualcuna
Lei: tipo Anna?
Io: perché no, una bella cosa a quattro con te che ti fai scopare da Filippo e io mi scopo Anna
Lei: il cazzo non mi sembra niente male
Io: l’hai studiato per bene
Lei: ho studiato tutto
Io: la tua lingua sulla fighetta di Anna non ci starebbe male
Lei: nemmeno la sua sulla mia
Io: troia vorresti lesbicarci
Lei: toccami così che vengo
Le scopavo il culo e le mie dita erano sul clitoride fino al suo orgasmo. Ma non mi fermai e continuai dentro il suo culo
Io: troia io la sborro e tu la pulisci
Lei: e tu pulisci la sborra di Filippo perché sei un cornuto
Io: oh si e poi ti aiuto a leccare Anna
Lei: si e mentre Filippo lecca me tu sborri ancora facendoti una sega da cornuto quale sei
Le innondai il culo di sborra e ci accasciammo sul letto. Dopo una sana doccia ci vestimmo per andare a cena e Silvia mi chiese quale vestito avrebbe dovuto mettere. Le spiegai che andavano bene tutti ma che la volevo senza mutandine. Mi sorrise e indosso uno dei vestiti esposti senza mettere nulla sotto. Ci incontrammo subito in ascensore con i nostri due nuovi amici. E alcuni fattori mi provocarono una mini erezione. Prima di tutto il fatto che Silvia fosse nuda sotto, poi il fatto che ci fossimo visti nudi tutti e quattro e infine il fatto che avessimo appena scopato pensando di fare porcate con loro. Al momento di andare a richiedere il tavolo da quattro, andarono Filippo e Silvia, i due che avevano più dimestichezza con la lingua straniera e io rimasi con Anna. Era simpatica e senza peli sulla lingua, di certo non una che se mi fosse passata di fianco avrei detto di volermi scopare ma un giro lo avrei fatto più che volentieri. Parlammo per circa cinque minuti dell’università e dei miei progetti futuri e, forse esagerando con la mia mente, mi sembrò di percepire una eccessiva dose di complimenti da parte di lei “come sei bravo”, “hai perfettamente ragione”, “ce ne fossero di ragazzi così” ecc. Non so ma forse a causa della scopata di poco prima mi sembrò quasi che volesse entrare nelle mie grazie. Allo stesso tempo mi resi conto che Silvia e Filippo mentre attendevano qualcuno con cui parlare per il tavolo, chiacchieravano e sorridevano. Finalmente ci diedero un tavolo da quattro e Filippo ordinò una bottiglia di vino che ancor prima dell’antipasto venne velocemente terminata. Erano amanti del vino e noi li seguivamo anche se quelle bottiglie erano eccessivamente fuori dal mio target economico. Per fortuna io ne offrii solo una mentre le restanti quattro se le fece addebitare tutte Filippo. Bevemmo 5 bottiglie in 4. E il vino si faceva sentire: nessuno era ubriaco ma le parole giravano più lente e anche più sincere e senza troppi doppi sensi. Per esempio parlammo delle patatine depilate e Filippo che adorava quel genere di depilazione non riusciva a convincere Anna che gli aveva concesso di avere solo un filetto ma che mai e poi mai si sarebbe tolta tutto. Silvia che diceva che per lei era quasi più comodo e più bella anche da vedere con Filippo che se ne uscì con la frase “hai visto come era bella la sua”. Ovviamente non potei fare a meno di guardare Silvia con occhio voglioso e pensare che Filippo si era gustato per bene la visione della sua figa e chissà che anche loro non avessero fantasticato su di noi. Finita la cena, appesantiti più dal vino che dal cibo, ci fermammo nella zona bar dove il caffè aiutò soprattutto me e Silvia a riprenderci un po’. Io uscii per fumare una sigaretta e venni seguito da Silvia che mi guardò con quel suo viso malandrino e mi disse “ma cosa stiamo facendo?”. Io finsi di non capire e le chiesi cosa intendesse. Mi guardò più seria ma sempre con occhio malandrino e disse “dove vuoi arrivare con sti due?”. Le accarezzai il viso e poi la baciai e le dissi “siamo lontani, nessuno ci conosce e non li rivedremo mai più, proviamoci e al massimo ci scusiamo”. La reazione di Silvia fu nella più totale tranquillità, mi chiese “vale tutto?” ed io annui e poi le dissi che avrebbe dovuto scaldare la serata magari facendo vedere che sotto non aveva nulla. La sigaretta era finita e la lascia lì fuori e rientrai prima di lei perché non volevo risposte noiose o complicazioni. Io le avevo detto quello che volevo e ora stava a lei. Rientrò e mezza tremante si sedette su di me per farsi scaldare. Di fronte a me c’era Anna su un’altra poltrona che non era ubriaca ma che aveva la risata facile e la lingua che diceva tutto ciò che le veniva in mente. Dopo un po’ e dopo alcuni movimenti (involontari di Silvia?!) con le gambe, Anna sporgendosi verso di noi ha sussurrato “va mo che qui mica siamo in sauna e la patacca prende freddo”. Io e Silvia ci guardammo ed Anna, questa volta con tono normale ci spiego che la patacca era la figa. Silvia fece un mezzo gesto come a coprirsi e tirare in giù il vestito. Anna ci sorrise e ci disse che se c’era suo marito al suo posto era peggio. Non capimmo quella frase, poteva essere un invito oppure, al contrario, poteva essere uno stop immediato. Lasciammo correre e io ormai mi ero deciso che avrei lasciato tutto in mano al caso e a Silvia. Continuammo a parlare e ridere, parlare di ogni cosa senza peli sulla lingua ma tutto finì lì. Finchè non decidemmo di tornare alle nostre camere con l’appuntamento al giorno successivo. Salimmo in ascensore e Filippo se ne uscì con questa frase “ma davvero sotto il vestito niente?”. Eravamo arrivati al piano dove entrambe le coppie avevano la camera ed eravamo usciti dall’ascensore proprio nel momento della frase. Sbloccò la situazione Anna che disse “vuoi invitarli in camere per vedere se dico la verità?!” lui ci guardò e ci disse “volete venire da noi che guardiamo cosa c’è nel frigo bar?”. Attesi Silvia che fece si con la testa e ci dirigemmo verso la camera 297.

Proseguo?

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