ИСТОРИЯ НАЗВАНИЕ: Reunion 
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Reunion


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Reunion

by xp_sony2
Посмотрели: 494 раз Комментарии 1 Date: 13-04-2021 Язык:Language

Racconto di una esperienza reale avvenuta qualche anno fa.

È giugno e sono 15 anni dalla data della maturità. Abbiamo organizzato la classica rimpatriata con i compagni di classe. Non siamo tutti tutti, ma “lo zoccolo duro” c’è. Quasi tutti soli, qualcuno accompagnato da fidanzati/mogli... una coppia anche con il figlioletto.
La serata è stata molto beverina e il clima si è presto disteso. Ovviamente i discorsi sono finiti su “come siamo cambiati”, “come eravamo belli”,... i brusii sono indefiniti, ma mi colpisce una frase di Max che dice: “Tu Simone, chetati. Sei sempre il solito figaccione, adesso forse sei anche meglio. Con Michela (sua fidanzata, ndr) lo diciamo da sempre che sei l’unico con cui non mi incazzerei se mi facesse le corna.” Tutti abbiamo riso, qualche ragazza presente ha annuito, con la coda dell’occhio vedo Michela che si fa tutta rossa, ma cerco di non guardare nella sua direzione per non farla imbarazzare ulteriormente.La serata scorre via fra mille risate e racconti dei tempi che furono, prendendoci in giro a vicenda con aneddoti oramai diventati memorabili. La frase di Max scivola via senza conseguenze, credo. Io mi devo assentare perché mi aspetta un bel viaggetto di ritorno, quindi sono il primo guastafeste ed inizio la fase di saluti. Si capisce che siamo invecchiati perché tutti gli altri seguono il mio esempio e dopo diversi minuti di baci e abbracci ci avviamo alle macchine. Arrivato alla mia auto sento Max che mi urla da dietro: “Ma anche il macchinone a figaiolo hai!?! Vuoi proprio che queste donne te la diano subito!!” Io sorrido e nel girarmi dico: “No, l’ho presa solo per Michela. So che a lei piacciono le macchine eleganti”. Non lo sapevo ovviamente, ma la faccia di lei si è illuminata quando ha sentito le mie parole. Io, rivolto verso di lei, dico: “Vuoi vederla anche da dentro?” Lei annuisce e si dirige al posto passeggero. Le chiacchiere per mostrare le caratteristiche dell’auto sono ovviamente un puro pretesto per guardarla meglio da vicino. È una ragazza di una decina d’anni più giovane, timida, ma con gli occhietti furbi e un fisico da urlo. 170, modella, terza di seno sodo e mostrato con eleganza. Quella sera aveva dei sandalini senza tacco, ma un vestito a tubino che seduta così in macchina, mostrava quasi totalmente le sue giovani cosce. Mi sa che mentre parlavo il mio sguardo ha indugiato troppo su di lei e poco sul resto, perché Max nel frattempo era andato alla sua macchina, l’aveva portata dietro di noi ed è sceso, vicino allo sportello di lei. Lui fa: “Su, fai l’elegante fino in fondo. Fagliela vedere accesa. Lei farà un pezzo di strada con te. Seguitemi”. Io annuisco e partiamo.La mia mano destra durante la guida è appoggiata abbastanza al centro, non volevo strafare perché fondamentalmente non avevo idea di come potesse reagire, conoscendola poco. Ad un certo punto però lei allunga la sua mano sinistra e mi sfiora. Da lì capisco che la ragazza è ben disposta e io non sono certo uno che si tira indietro: “Quindi, Max sarebbe contento se tu facessi le corna con me... ma tu saresti contenta?” Lei si rifà rossa, ma vedo che stringe le cosce e balbetta qualche frase di circostanza. Vedo che anche la sua mano inizia a sudare e capisco che è davvero eccitata, ma cerca la presenza di Max. Io allungo la mia mano sulla sua coscia e la sento fremere. Siamo quasi arrivati all’ingresso dell’autostrada e Max sta per fermarsi a bordo carreggiata per iniziare i saluti. Io invece di fermarmi dietro di lui parcheggio la macchina per bene. “Adesso lascia fare a me”, le dico. Scendo, apro lo sportello passeggero per far scendere anche lei e ci dirigiamo da Max che ci guarda sorridente, ma anche perplesso. “Max lei ha visto il suo spettacolo, adesso tocca a te, sali.” E apro lo sportello posteriore della sua auto, facendo salire prima Michela e io subito dietro. Max è ebetito ma ubbidisce. Accende l’auto e mi guarda. “Fai un giro... magari vai verso l’area industriale. Ah... guida piano” faccio io. E appena finito di parlare mi giro verso Michela iniziando a baciarla di gusto. Lei non vedeva l’ora perché ha risposto al mio bacio di gusto. Anzi... ha cominciato a sbottonare la mia camicia e ad allungare le mani. Prima sul petto e poi sempre più in basso. Per essere una ragazzina timida sa decisamente quello che vuole e questo mi eccita ancora di più. La inizio a baciare sul collo e poi scendo velocemente sul suo seno, che nel frattempo era già nudo e umido di sudore per l’eccitazione. Inizia a gemere quando la mia bocca s’impossessa dei suoi capezzoli e sento Max che si inizia a toccare mentre guida piano. Il suo vestito si alza in un attimo e la mia bocca va a leccare la sua fighetta depilatissima. Il perizoma è fradicio e lo tengo scostato con due dita, mentre con l’altra mano le strizzo le tette. La sento godere e agitarsi molto mentre la mia lingua le tortura il clitoride gonfio. Abbandono le tette per entrarle dentro con un dito quando sento lei che urla il primo orgasmo e Max che ferma la macchina in un posto abbastanza buio. Max apre il cruscotto e mi passa i preservativi, tutto tremante e senza dire una parola. Cogliamo il momento per spogliarci per bene e far volar via tutti i vestiti (io resto con la camicia aperta). Lei ha una faccia assatanata quando vede il mio cazzo di marmo davanti a lei e in un secondo si avvinghia sopra la sua preda. È brava Michela, molto brava a prenderlo in bocca. Sa usare benissimo la sua lingua e lo succhia con avidità. Dopo qualche minuto mi accorgo di avere in mano i preservativi e con la mano faccio un po’ di rumore per catturare la sua attenzione. “Oh sì, scopami!! Scopami ti prego. Voglio sentirlo dentro”. Oramai la timidezza ha lasciato spazio all’eccitazione beluina e come spesso accade anche la sua voce era cambiata. In meno di un attimo mi trovo Michela che mi cavalca, salita a cavalcioni rivolta verso di me. Ecco...avrei potuto contare fino a 10, forse anche meno, prima di sentirla godere con forza scaricando si di me il suo godimento. Mentre riprende fiato le lecco bene i capezzoli e sento la sua fighetta stretta che si contrae ancora per il piacere. “Adesso tocca a te... sai dove devi venire? Dentro... voglio sentirti pulsare dentro mentre godi!” Detto fatto, la metto a pecorina nel sedile posteriore del grande suv e mi accorgo di un tatuaggio sul sedere che non potrò più scordarmi. Mentre la sento ansimare e gemere come una porca navigata raggiungo anche io un potente orgasmo, che mi fa quasi accasciare sopra il suo corpicino bollente. Questione di secondi, tempo di far andar via le vertigini dell’amplesso, e sentiamo Max che si viene in mano, sporcando tutto il sedile davanti! Mentre ci rivestiamo dico: “Cavolo Max, ti abbiamo ridotto la macchina ad uno straccio. È bagnata dentro come se fosse venuto giù un temporale...” Lui: “Simo, è la macchina di mio padre... e l’abbiamo già venduta!!”.Grandi risate e rientro alla mia macchina. Loro non sanno della mia “esperienza” nel campo, e non si vogliono iscrivere nei siti di incontri. Ogni tanto passo da loro per un saluto...attendendo la prossima REUNION

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