Il simbolo di gmail sul cell s 
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La Moglie Offerta

Description: Il simbolo di gmail sul cell si accende... Su quell'indirizzo di solito mi scrive un mio amico molto particolare, conosciuto qui. Anche se la notifica potrà essere per altri tipi di mail, il pensiero per quel simboletto a forma di M, va sempre a lui, a loro.Apro e con grande entusiasmo scopro che è la sua. E' sempre eccitante quel momento, può essere un saluto, può essere un invito. E' il secondo. E' per il sabato, subito penso a eventuali impegni o contrattempi che possono impedirmi di accettare e fortunatamente non ne vedo.Al solito ci impegniamo a vederci, ma come sempre con la reciproca consapevolezza che anche all'ultimo minuto tutto può saltare: gli impegni vengono prima di tutto. Fortunatamente va tutto liscio e il sabato mattina possiamo incontrarci.Sono le 9,30 quando arrivo al posto prefissato e solo a vedere l'auto che mi aspetta già mi scatena la prima scarica di adrenalina. Ci fermiamo, come al solito, al bar. Scendo dalla macchina e saluto con un abbraccio il mio amico e, quasi senza tradire emozione, la bellissima donna che lo accompagna. E' sua moglie. Lei come sempre è stupenda, elegante e sensualissima. Veste con garbo, molto raffinata e allo stesso tempo anche molto sensuale. Ha il solito aspetto solare e malizioso che la rende ancora più desiderabile. Nonostante l'età non sia più da ragazzina, il suo portamento e le sue forme ne potrebbero fare invidia: è una donna che se ti passa accanto non puoi fare a meno di guardarla: è bona, e non poco.Ci salutiamo e ci avviamo verso il bar. Solo in quel momento comincio a realizzare che forse, da li a poco, avrò il piacere di godere della sua compagnia ravvicinata, di scoprirla dei suoi vestiti e di deliziarmi al contatto del suo meraviglioso corpo. Ci accomodiamo ad un tavolino e ordiniamo il caffè e mentre i soliti convenevoli prendono il sopravvento, come succede quando non ci si vede da un po di tempo, il mio sguardo spesso si posa su di lei, malizioso e pieno di desiderio. Ora la guardo meglio, ammiro il suo vestitino leggero e morbido che gli accarezza il corpo e si adagia sulle sue gambe accavallate, dolcemente velate dalle solite autoreggenti nere. Un capolavoro di classe e sensualità!Usciamo dal bar quasi subito, il tempo per tutti non è dalla nostra parte e non vogliamo sprecarne ulteriore. Arrivati alla loro macchina A.(non scrivo il nome per estrema riservatezza) mi dice: “dai accomodatevi entrambi dietro che vi faccio da autista“. Non ce lo facciamo ripetere due volte e sorridendo, con spirito di grande complicità, entriamo in macchina. A. si muove e ci avviamo fuori città. Noi dietro siamo vicini, molto, e le mani, avide del suo corpo vogliono lei. E lei, come sempre, con malizia e un pizzico di civetteria mi incoraggia ad avvicinarmi. Mi prende le mani e le posa sulle sue gambe così che io possa finalmente esaudire quel desiderio di accarezzarle che già dal bar mi aveva pervaso e accompagnadole con le sue me le fa scivolare in mezzo alle cosce. Il desiderio comincia subito a farsi forte e ben presto il suo vestito sale sino al suo perizoma nero di pizzo e le cosce abbellite dale autoreggenti sono tutte scoperte e perlustrate con avidità dalle mie mani. Lei mi parla nell'orecchio e m chiede se la trovo sempre bella, tonica, attraente e mi sorride. A. dallo specchietto ci guarda e si sorprende di come quella mattina, già in macchina, in mezzo al traffico, il clima si fosse già fatto bollente e, noi dietro, già in preda al desiderio, complici, sorridiamo. R. è particolarmente carica e si scopre persino un seno, le sue mani accompagnano le mie e presto c troviamo a frugarci nelle nostre parti più intime! A. guida e cerca un posto un po più appartato mentre le mie dita scivolano dietro le natiche della nostra Dea del desiderio. Lei si alza un po dal sedile, come ad invitarmi di osare di più e presto arrivo con le dita tra le sue mutandine, le sposto e sento con grande piacere che inizia a scaldarsi sul serio. Sento l'umido del suo piacere che comincia a scendere e bagnare le mie dita, mentre lei mi sbottona i jeans per arrivare al mio. A. c guarda e sorpreso, quasi meravigliato di tanta intraprendenza, ci chiede come mai tanto ardore mentre ancora viaggiavamo su una strada abbastanza trafficata. “ Pensa a guidare l'ammonisce R., non era quello che volevi?“ E' un rimprovero, complice, malizioso e pronunciato con il suo splendido sorrisetto ironico che la contraddistingue anche in situazioni così particolari. Una meraviglia. Poi mi sussurra in un orecchio: “ sai vorrei farti un pompino, si, lui oggi mi ha chiesto di farti un pompino...! “. E sorride. Oramai siamo presi entrambi. Finalmente A. volta in una stradina e si ferma. Non ho visto quando ha preso la sua fotocamera per immortalarci in quei momenti, perchè appena fermi R. si è alzata e sfilata le mutandine e si è posizionata con le ginocchia sul sedile, di modo che io potessi toccarle meglio tra le gambe e penetrarla sino in fondo con le mie dita. Era tutta un lago di piacere e mentre la toccavo mi menava forte il mio cazzo che già stava per esplodere. La sua bocca e la sua lingua erano oramai tutt no con la mia e l piacere cresceva sempre di più. “Ti voglio sentire quando vieni, senza freni...“ mi ha detto A. mentre ci riprendeva e oramai ero sul punto d esplodere... sentivo che anche R. stava per venire e mi sussurrava nell'orecchio di venire, mi incitava... “Dai, dai... che ci sono anche io...“. E' stato un attimo, volevo tante cose, spostarmi, raddrizzare le gambe... ma soprattutto immaginavo di esplodere sul suo corpo, sul suo seno... tra le sue cosce... Il desiderio e l'eccitazione però erano tante che non ce l'ho fatta più e mentre ansimavo e ad alta voce gridavo sto per venire, esplodevo in un meraviglioso orgasmo tra le mani di R. che, trasportata dal mio piacere, si lasciava andare anche lei in un meraviglioso e poco silenzioso orgasmo...Dire che guardarla con rinnovata eccitazione, come in un altra occasione fece, spalmarsi il frutto del mio godimento sul suo seno, è dir poco. E' stata una scena degna dei migliori sogni erotici che si possono fare. Fantastica. “Bravi... sono state le prime parole di A., siete stati eccezionali... e “ rivolgendosi a R. “ stavolta mi hai fatto veramente 'becco'“. Con mia somma sorpresa, lei gli risponde “... no, ancora no, non è niente, devo farti cornuto per davvero ancora...“ E sorrideva. Mentre, dopo esserci quasi ricomposti, era intenta a infilare il suo piccolissimo perizoma nero di pizzo, le ho chiesto se poteva regalarmelo come ricordo di quel magnifico sabato. Sempre sorridendo mi ha detto di si. “ Se vuoi te lo do, ma potresti rischiare di essere scoperto da tua moglie, è meglio di no“. Allora lo ha indossato e siamo scesi dalla macchina tutti e tre. Ci siamo appoggiati a un muretto a secco e mentre io fumavo una sigaretta, commentavamo quegli attimi, le sensazioni e le situazioni vissute. E' difficile da spiegare la grande sintonia di A. e R. e d come loro sono riusciti a farmi sentire in questi nostri incontri a mio agio e parte integrante della loro sfera intima. Bellissimo. Oramai era tempo di avviarsi e mentre lo facevamo ho richiesto ad R. il suo perizoma. E' stato sublime. Si è fermata, mia ha guardato e ha detto “Ok, te lo regalo, ma mi raccomando non farti scoprire!“ e mentre finiva di dire quella frase, s alzava delicatamente il vestito e, con la classe che solo lei riesce ad avere, lo sfilava e lo lasciava scivolare sulle sue gambe, per poi, con il solito sorriso malizioso, porgerlo tra le mie mani.Non è un sogno, è il sogno che, per me, si è avverato.Continua... prossimamente, spero.
Il simbolo di gmail sul cell si accende... Su quell'indirizzo di solito mi scrive un mio amico molto particolare, conosciuto qui. Anche se la notifica potrà essere per altri tipi di mail, il pensiero per quel simboletto a forma di M, va sempre a lui, a loro.Apro e con grande entusiasmo scopro che è la sua. E' sempre eccitante quel momento, può essere un saluto, può essere un invito. E' il secondo. E' per il sabato, subito penso a eventuali impegni o contrattempi che possono impedirmi di accettare e fortunatamente non ne vedo.Al solito ci impegniamo a vederci, ma come sempre con la reciproca consapevolezza che anche all'ultimo minuto tutto può saltare: gli impegni vengono prima di tutto. Fortunatamente va tutto liscio e il sabato mattina possiamo incontrarci.Sono le 9,30 quando arrivo al posto prefissato e solo a vedere l'auto che mi aspetta già mi scatena la prima scarica di adrenalina. Ci fermiamo, come al solito, al bar. Scendo dalla macchina e saluto con un abbraccio il mio amico e, quasi senza tradire emozione, la bellissima donna che lo accompagna. E' sua moglie. Lei come sempre è stupenda, elegante e sensualissima. Veste con garbo, molto raffinata e allo stesso tempo anche molto sensuale. Ha il solito aspetto solare e malizioso che la rende ancora più desiderabile. Nonostante l'età non sia più da ragazzina, il suo portamento e le sue forme ne potrebbero fare invidia: è una donna che se ti passa accanto non puoi fare a meno di guardarla: è bona, e non poco.Ci salutiamo e ci avviamo verso il bar. Solo in quel momento comincio a realizzare che forse, da li a poco, avrò il piacere di godere della sua compagnia ravvicinata, di scoprirla dei suoi vestiti e di deliziarmi al contatto del suo meraviglioso corpo. Ci accomodiamo ad un tavolino e ordiniamo il caffè e mentre i soliti convenevoli prendono il sopravvento, come succede quando non ci si vede da un po di tempo, il mio sguardo spesso si posa su di lei, malizioso e pieno di desiderio. Ora la guardo meglio, ammiro il suo vestitino leggero e morbido che gli accarezza il corpo e si adagia sulle sue gambe accavallate, dolcemente velate dalle solite autoreggenti nere. Un capolavoro di classe e sensualità!Usciamo dal bar quasi subito, il tempo per tutti non è dalla nostra parte e non vogliamo sprecarne ulteriore. Arrivati alla loro macchina A.(non scrivo il nome per estrema riservatezza) mi dice: “dai accomodatevi entrambi dietro che vi faccio da autista“. Non ce lo facciamo ripetere due volte e sorridendo, con spirito di grande complicità, entriamo in macchina. A. si muove e ci avviamo fuori città. Noi dietro siamo vicini, molto, e le mani, avide del suo corpo vogliono lei. E lei, come sempre, con malizia e un pizzico di civetteria mi incoraggia ad avvicinarmi. Mi prende le mani e le posa sulle sue gambe così che io possa finalmente esaudire quel desiderio di accarezzarle che già dal bar mi aveva pervaso e accompagnadole con le sue me le fa scivolare in mezzo alle cosce. Il desiderio comincia subito a farsi forte e ben presto il suo vestito sale sino al suo perizoma nero di pizzo e le cosce abbellite dale autoreggenti sono tutte scoperte e perlustrate con avidità dalle mie mani. Lei mi parla nell'orecchio e m chiede se la trovo sempre bella, tonica, attraente e mi sorride. A. dallo specchietto ci guarda e si sorprende di come quella mattina, già in macchina, in mezzo al traffico, il clima si fosse già fatto bollente e, noi dietro, già in preda al desiderio, complici, sorridiamo. R. è particolarmente carica e si scopre persino un seno, le sue mani accompagnano le mie e presto c troviamo a frugarci nelle nostre parti più intime! A. guida e cerca un posto un po più appartato mentre le mie dita scivolano dietro le natiche della nostra Dea del desiderio. Lei si alza un po dal sedile, come ad invitarmi di osare di più e presto arrivo con le dita tra le sue mutandine, le sposto e sento con grande piacere che inizia a scaldarsi sul serio. Sento l'umido del suo piacere che comincia a scendere e bagnare le mie dita, mentre lei mi sbottona i jeans per arrivare al mio. A. c guarda e sorpreso, quasi meravigliato di tanta intraprendenza, ci chiede come mai tanto ardore mentre ancora viaggiavamo su una strada abbastanza trafficata. “ Pensa a guidare l'ammonisce R., non era quello che volevi?“ E' un rimprovero, complice, malizioso e pronunciato con il suo splendido sorrisetto ironico che la contraddistingue anche in situazioni così particolari. Una meraviglia. Poi mi sussurra in un orecchio: “ sai vorrei farti un pompino, si, lui oggi mi ha chiesto di farti un pompino...! “. E sorride. Oramai siamo presi entrambi. Finalmente A. volta in una stradina e si ferma. Non ho visto quando ha preso la sua fotocamera per immortalarci in quei momenti, perchè appena fermi R. si è alzata e sfilata le mutandine e si è posizionata con le ginocchia sul sedile, di modo che io potessi toccarle meglio tra le gambe e penetrarla sino in fondo con le mie dita. Era tutta un lago di piacere e mentre la toccavo mi menava forte il mio cazzo che già stava per esplodere. La sua bocca e la sua lingua erano oramai tutt no con la mia e l piacere cresceva sempre di più. “Ti voglio sentire quando vieni, senza freni...“ mi ha detto A. mentre ci riprendeva e oramai ero sul punto d esplodere... sentivo che anche R. stava per venire e mi sussurrava nell'orecchio di venire, mi incitava... “Dai, dai... che ci sono anche io...“. E' stato un attimo, volevo tante cose, spostarmi, raddrizzare le gambe... ma soprattutto immaginavo di esplodere sul suo corpo, sul suo seno... tra le sue cosce... Il desiderio e l'eccitazione però erano tante che non ce l'ho fatta più e mentre ansimavo e ad alta voce gridavo sto per venire, esplodevo in un meraviglioso orgasmo tra le mani di R. che, trasportata dal mio piacere, si lasciava andare anche lei in un meraviglioso e poco silenzioso orgasmo...Dire che guardarla con rinnovata eccitazione, come in un altra occasione fece, spalmarsi il frutto del mio godimento sul suo seno, è dir poco. E' stata una scena degna dei migliori sogni erotici che si possono fare. Fantastica. “Bravi... sono state le prime parole di A., siete stati eccezionali... e “ rivolgendosi a R. “ stavolta mi hai fatto veramente 'becco'“. Con mia somma sorpresa, lei gli risponde “... no, ancora no, non è niente, devo farti cornuto per davvero ancora...“ E sorrideva. Mentre, dopo esserci quasi ricomposti, era intenta a infilare il suo piccolissimo perizoma nero di pizzo, le ho chiesto se poteva regalarmelo come ricordo di quel magnifico sabato. Sempre sorridendo mi ha detto di si. “ Se vuoi te lo do, ma potresti rischiare di essere scoperto da tua moglie, è meglio di no“. Allora lo ha indossato e siamo scesi dalla macchina tutti e tre. Ci siamo appoggiati a un muretto a secco e mentre io fumavo una sigaretta, commentavamo quegli attimi, le sensazioni e le situazioni vissute. E' difficile da spiegare la grande sintonia di A. e R. e d come loro sono riusciti a farmi sentire in questi nostri incontri a mio agio e parte integrante della loro sfera intima. Bellissimo. Oramai era tempo di avviarsi e mentre lo facevamo ho richiesto ad R. il suo perizoma. E' stato sublime. Si è fermata, mia ha guardato e ha detto “Ok, te lo regalo, ma mi raccomando non farti scoprire!“ e mentre finiva di dire quella frase, s alzava delicatamente il vestito e, con la classe che solo lei riesce ad avere, lo sfilava e lo lasciava scivolare sulle sue gambe, per poi, con il solito sorriso malizioso, porgerlo tra le mie mani.Non è un sogno, è il sogno che, per me, si è avverato.Continua... prossimamente, spero.

Data: 20-05-2018 17:51:57
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apachenoire
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