RACCONTO TITOLO: Triangolo: figura geometrica perfetta 
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Triangolo: figura geometrica perfetta


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Triangolo: figura geometrica perfetta

by fabiomega
Visto: 129 volte Commenti 0 Date: 22-03-2012 Lingua: Language

Ma chi l’ha detto che il matrimonio è la tomba del desiderio sessuale? Io generalizzerei molto meno e quindi riconosco che il matrimonio lo possa diventare, ma questo accade quando il rapporto lentamente scivola nella routine, nella pigrizia o viene troppo condizionato da stress, lavoro, figli,problemi economici e tutte le rotture che normalmente ci accompagnano. Eh, si, pensa adesso qualcuno, c’era bisogno che lo dicesse fabiomega, il sessuologo del c@220 ! Quindi , dal baratro della mia ignoranza, sintetizzo solo che l’attività “bullesca” mi ha fatto conoscere coppie che forse proprio grazie a certe “parentesi” di trasgressione erano e sono tutt’ora solidissime ed innamorate.

Una di queste è quella degli “avvocati” , che chi ha letto il mio primo post già conosce. Dopo esserci incontrati ripetutamente (e nei primi tempi, infiammati dall’eccitazione della novità, questo avveniva anche due volte alla settimana) a loro iniziano le prime voglie di andare oltre. A dire il vero è sempre stato lui a propormi certe novità e situazioni ma lei , da parte sua , non ha mai perso una palla che le veniva servita, tanto che ho sempre avuto il sospetto che fosse lei ad insinuare subdolamente in lui cosa lui avrebbe poi dovuto proporre apertamente a lei. Contorto? No, per una donna, per di piu avvocato ed inoltre intimamente troia, certe tattiche sono un gioco da ragazzi . Vero?
Quindi cosa frullava loro per la testa, e non solo lì? Volevano provare un esperienza di car-sex, durante il giorno, all’ aperto, con me, quindi aggiungendo trasgressione a trasgressione. Vedere la propria moglie che si scopa un estraneo in pubblico…da brivido, no? Il problema principale però era che, brivido a parte, il sogno si sarebbe potuto trasformare in realtà facilmente ed altrettanto facilmente in incubo. Bastava che qualcuno notasse strani movimenti in un auto, o magari una pattuglia di polizia si fermasse per un controllo, che sarebbe scattato come minimo lo sputtanamento poi il procedimento penale per atti osceni in luogo pubblico o come minimo atti contrari alla pubblica decenza. Immaginate cosa avrebbe significato per due penalisti ritrovarsi una situazione del genere… Eppure sembrava che questa cosa, che a me avrebbe dato la vertigine, a loro aggiungesse pepe!
Ecco allora che parte la fase “di pianificazione” dove nessun particolare doveva essere lasciato al caso. Arriviamo al punto di studiare le previsioni meteo per calcolare un giorno di temporale mattutino ( ma vi rendete conto di cosa si fa per una bella scopata?) .Poi facciamo, ognuno per proprio conto, una ricognizione in zona, non troppo distante né troppo vicina, che si presti alla commissione del fattaccio. Deve essere lungo la strada, ma al tempo stesso non creare intralcio perché in fondo vogliamo il nostro tempo, mica sarà una sveltina… Il traffico dovrà esserci ma non troppo lento altrimenti tutti vedranno cosa accade ( e partirà la telefonata al commissariato) e nemmeno dovrà avere l’opportunità di parcheggiarci vicino ma dovrà essere costretto a proseguire. Si dovrà avere visibilità intorno per vedere eventuali persone o auto sopraggiungere, e via dicendo… Insomma sembrava impossibile trovare sto cazzo di posto, ed invece lo troviamo! Diciamo che è nei pressi della pineta di Marina di Pisa…. ( se a qualcuno dovesse essere utile l’informazione fornisco i dettagli in privato). Bene, siamo pronti, mancano solo le condizioni meteo favorevoli, sembravamo i generali prima dello sbarco in Normandia!
Arrivano anche quelle e fissiamo l’appuntamento al mattino a Tirrenia. Pioggia a dirotto, temporale in corso, cielo plumbeo: splendida giornata! Lei vestita elegantemente come sempre ma con una mise più austera di quanto immaginavo. Mi rendo conto che così, con giacca, maglioncino , gonna e stivali mi attizza ancora di piu. Mi ricorda una mia professoressa bona del liceo che all’epoca mi ha fatto distruggere di seghe adolescenziali! Dopo i primi saluti, ormai da tempo non piu imbarazzati ma calorosi e disinvolti, ci accomodiamo nella loro auto. Lui alla guida, lei sul sedile posteriore dietro di lui ed io accanto a lei. Durante il viaggio, durato circa un quarto d’ora, l’elettricità nell’abitacolo supera quella dei fulmini fuori. Io e lei iniziamo a stuzzicarci e noto che lui, pur impegnato nella discussione e nella guida, sposta lo specchietto retrovisore per guardare ( hai capito il satiro?). Con un’intrusione sotto il maglioncino le accarezzo i seni, piccoli, rotondi e sodi e mi accorgo che non ha reggiseno. I capezzoli tra le mie dita sono piccoli pomelli con cui regolare l’intensità del suo piacere. Lei mi strofina il cavallo dei pantaloni, ormai gonfio da farmi male, ed in quel frangente ho capito perché si chiama così Per tutto il tempo le sussurro frasi oscene, ma non così piano da non farle sentire tutte anche al marito.
L’acqua scroscia sui finestrini e mi suggerisce di cercare altre zone umide…le infilo la mano tra le cosce, sotto la gonna, lunghetta ma ampia e plissettata ( mica scema la tipa) ed ho la conferma, come sospettato, che lei è senza mutandine. La leggera peluria è fradicia, le vagina gonfia di eccitazione e sto per entrare nel panico quando mi rendo conto che la NOSTRA piazzola potrebbe essere stata occupata da altri. Nelle condizioni in cui mi trovo la scoperei anche sul piazzale dei Miracoli, sotto la torre pendente! Arriviamo sul posto, è libera - cazzo- cazzo-cazzo, menomale, quel bastardo di Murphy era distratto!
Parcheggiamo, lui si mette comodo al posto di guida, adesso non guarda piu dal retrovisore ma si volta verso di noi per non perdere nemmeno un particolare. Lei mi slaccia la cintura ed i jeans ( però, quant’è veloce a farlo…io impiegherei di piu) e mi sfodera il cazzo che ormai ha ottenuto il controllo su tutti gli altri sensi, cervello incluso. Si solleva i capelli e se li ferma dietro la nuca per permettere sia a me che al marito di goderci la vista delle sue labbra che scivolano sull’asta. Una mano lo impugna e l’altra mi massaggia le palle. Io nel frattempo le stringo un seno in mano, lo palpo, lo stringo in maniera decisa. Lei continua a pompare e mugolare finchè non si sposta e, sollevandosi la gonna, mi si mette a cavalcioni ma rivolta in avanti. Lentamente con la mano si guida il cazzo dentro, facendolo scivolare piano piano e gemendo ad ogni centimetro che entra. Arrivata in fondo inizia prima un movimento rotatorio di bacino per farsi massaggiare tutte le pareti della vagina e poi a salire e scendere ritmicamente come impalata. Le mani sono avvinghiate ai sedili anteriori, le vedo la faccia disfatta dall’eccitazione riflessa nello specchietto, e mi godo il culo, rotondo e bianco, in primo piano. Il marito finora non ha detto una sola sillaba, lo guardo, è come ipnotizzato, sembra che veda sua moglie per la prima volta ed i suoi occhi vanno dalla faccia di lei, alle sue tette che ballonzolano sotto il maglioncino, alle mie palle che sbattono sotto la fica di lei. Fuori tuoni, accanto le auto sfrecciano e con quel tempo da cani nessuno si azzarderebbe a fare due passi verso di noi. Forse solo l’ondeggiamento dell’auto lascia immaginare qualcosa ma i finestrini sono così appannati che non vedrebbero niente nemmeno se si fermassero. Qualche camionista, forse notato il movimento o perché piu alto sulla strada, capisce e suona il clacson, anzi le trombe rumorosamente. “Abbiamo anche il tifo!” penso. Lei, stretta ai fianchi dalle mie mani e riempita di brutto dal mio cazzo, inizia a godere come una troia, dice frasi sconclusionate di cui non capisco il senso, e sinceramente nemmeno me ne frega niente di capirlo. Ha un orgasmo violento e scossa da fremiti dopo si rilassa sdraiandosi su di me, senza sfilarsi il cazzo di dentro. Vedo il marito piegarsi in avanti per non perdere nemmeno un fotogramma di quello spettacolo. “Adesso tocca a me, cara la mia zoccola” dico e lei si ricompone alla meglio e si siede al proprio posto. Si china nuovamente verso il mio cazzo e riprende il pompino interrotto prima della cavalcata. E’ brava, cazzo, è bella ed è troia e non le ci vuole molto a farmi godere così. So cosa piace ad entrambi e quanto sento la scossa elettrica partirmi dallo scroto le sfilo il cazzo di bocca e le dirigo la sborrata in faccia. A lei piace sentirsi impiastricciata come una bambina golosa ed a lui piace vedere le colate gelatinose di sperma che le solcano la faccia, le guance, le labbra. Solo agli occhi devo stare attento, quelli le bruciano se schizzati, ma questo l’ho già imparato da tempo. Fuori fa fresco se non freddo, dentro siamo fradici di sudore.
A questo punto non cè da dire niente, so cosa fare e senza nemmeno scambiarci un’occhiata io e suo marito ci scambiamo di posto. Io a quello di guida vedo lui fremente accomodarsi accantoi a lei, sbottonarsi i pantaloni e guidare la sua testa verso il cazzo. Lei ha ancora la faccia rigata dal mio seme, non vuole essere pulita, vuole sentirsi troia al 1000% e spompina anche lui. La vedo prima fermarsi e poi riprendere piu lentamente, vedo lui irrigidirsi e gemere, capisco che dopo tanta eccitazione le ha riempito la bocca e che lei si sta godendo contemporaneamente l’orgasmo di due uomini.
Dopo è come se anche all’interno dell’auto fosse passato un temporale, siamo tutti e tre esausti, sfatti, con gli abiti stropicciati e sudati. I finestrini sono talmente appannati che la condensa scivola in rivoli come se piovesse anche dentro. Ci guardiamo e ci sorridiamo con l’aria complice ed un po’ ebete di chi ne ha combinata una grossa e se la gode alla grande.
Fuori piove sempre. E’ quasi l’ora di pranzo e lentamente, molto lentamente, riprendiamo la strada del ritorno. Guardo le auto che passano e penso “…ma voi che cazzo ne sapete?”

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