RACCONTO TITOLO: TINTE FORTI 
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TINTE FORTI


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TINTE FORTI

by Amantegentile
Visto: 229 volte Commenti 0 Date: 24-01-2022 Lingua: Language

La maschera scese su suoi occhi e fu subito buio.
Patrizia avverti quasi istantaneamente tutti gli altri sensi s**ttare in avanti tentando di compensare quel suo nuovo status e fu come se il suo corpo di colpo si accendesse di nuova vitalità .
Era in piedi al centro del salone e subito percepì rumori che fino a qualche momento prima non avevano attratto la sua attenzione…una tenda frusciò lievemente mentre un refolo di aria fresca entrò sfiorando il suo volto e passi cadenzati attutiti dalla moquette si fecero sempre più presenti tanto da apparirle solidi , materiali .
Il suo udito le raccontava che erano più persone , ciascuno col proprio ritmo e la propria pesantezza , avvertì l’acuto di alcuni tacchi da donna ed il tonfo sordo della differente camminata di uomini .
Entrarono in molti , non poteva distinguere quanti ma , di sicuro dovevano essere almeno una decina di persone a giudicare dai rumori che provenivano contemporaneamente da più zone attorno a lei .
I passi precedettero di qualche istante il frusciare degli abiti di corpi in movimento fino a quando epidermicamente percepì figure attorno a lei .
Poteva quasi avvertire il peso di quegli sguardi, era bendata eppure sapeva che la stavano osservando ed il suo corpo le faceva sentire le occhiate che correvano su di lei.
Qualche bisbiglio sommesso , voci più basse e voci più squillanti..uomini e donne..non si capiva cosa dicessero ma certamente stavano parlando di lei…e si sentì subito nuda malgrado i vestiti .
Un corpo le venne vicino , poteva percepirne la presenza , le fu davanti e poi si spostò verso un fianco per continuare a girarle attorno arrestandosi alle sue spalle.
Due mani furono sulle sue spalle ed iniziarono a scendere lungo il suo decolleté sfiorandone il corpo con bramosia malcelata , giunsero fino al primo bottone della sua camicetta e lo slacciarono mentre un brivido le pervase tutto il corpo. Quelle mani sconosciute invasero la sua intimità slacciandola e liberando il suo petto agli sguardi di chissà chi.
Un corpo le fu di fronte , altre mani , più delicate presero quell’indumento e con lentezza esasperante lo portarono dapprima verso il retro del suo corpo e poi lo lasciarono scivolare dalle sue spalle facendola trovare con le braccia immobilizzate lungo i fianchi mentre le maniche si arrotolavano lungo i suoi polsi.
Per qualche istante fu totalmente bloccata in quella posizione assolutamente …. totalmente…. inerme .
La figura alle sue spalle le tirò giù l’indumento e poi , dopo averlo arrotolato su se stesso lo usò a mo’ di legaccio per bloccarle i polsi dietro la schiena.
Patrizia ebbe un sussulto , avrebbe voluto opporsi ma il desiderio di sottomissione era preponderante e lasciò fare.
Una nuova figura si materializzò vicino a lei e stavolta fu il suo balconcino che venne slacciato liberando il suo seno abbondante mentre in se avvertiva crescere una eccitazione profonda e travolgente mai provata prima.
La mani leggere furono nuovamente su di lei…una donna…una vera tigre in silenzio iniziò a ranfarle con delle unghie lunghe il corpo partendo dalle sue guance , scendendo lungo il collo , graffiandole il petto , calando verso il suo ventre ,risalendo lungo i fianchi , arrivando al suo seno ove , di colpo , pizzicottò i suoi capezzoli stringendo e strappandole un mugolio a mezzo tra dolore e piacere.
Una voce…profonda ...esclamò “ Senti come geme la cagna…senti come gode…” mentre le mani della donna abbrancarono le sue tette chiudendo le ungi artigliano le sue tette e lasciandole rossi graffi sulla pelle.
Fece per opporsi ma due braccia forti da dietro la trattennero , ed anzi , con decisione , le reclinarono il capo mostrando il suo collo ove quasi istantaneamente avvertì una bocca poggiarsi e due labbra schiudersi mentre una lingua assaporava la sua pelle…un brivido la percorse , istintivamente aprì le gambe ma quella bocca si tramutò in un morso che le fece sentire l’acuto di denti che le serravano dolcemente le carni quasi a volerle ricordare il suo ruolo di preda.
Rumori di passi…qualcuno che si avvicinava….mani si allungarono sui suoi fianchi e sciolsero la mini che indossava lasciando il suo corpo nudo con indosso solo un paio di francesine ed i tacchi da 15 indossati per l’occasione .
Ebbe un sussulto ed un fremito..sentiva l’eccitazione montarle dentro..era una consapevole vittima che si offriva…che donava il suo corpo al piacere altrui per trarre da questo piacere per se stessa.
Di colpo, quando meno se lo aspettava , avvertì mani ferme e decise che quasi la spostarono di peso da un lato dove qualcuno , con decisi colpi all’interno delle sue caviglie , la obbligò ad aprire le gambe .
Un corpo le fu dinanzi ed una mano portò del gel freddissimo sul suo sesso facendola trasalire dapprima per lo spavento ma poi per il piacere che il suo clitoride le inviava a fiotti mentre veniva titillato con lenti movimenti circolari alternando momenti di leggerezza ad istanti di pressione più marcata.
Patrizia aprì istintivamente la bocca mentre una nuova bocca le fu vicino e le due lingue si intrecciarono mentre gocce di saliva cadevano sul suo petto dalle labbra volutamente socchiuse.
Percepì un rumore dietro di lei e quasi istintivamente il freddo di una sedia tra le sue gambe ….mani guidarono il suo corpo all’indietro..lo spinsero e contemporaneamente lo sostennero mentre alcuni aiutavano le sua braccia ad aprirsi all’altezza dei gomiti senza che i polsi venissero liberati portandola ad essere bloccata alla sedia impossibilitata a muoversi.
Venne fatta abbassare…lentamente…era una poltrona chiaramente meno alta del solito ed il suo corpo venne fatto scendere fino a quando no ìn avvertì tra le gambe la pinta di un dildo che ara stato fatto aderire con una ventosa al piano della seduta.
Era un favoloso dildo , di dimensioni ragguardevoli…ben lubrificato …in lattice effetto skin…Patrizia lo percepì appoggiarsi alla sue labbra…erano aperte..il suo corpo eccitato aveva iniziato a farla colare ed i suoi umori si mischiarono con quelli del lubrificante consentendo al dildo di iniziare facilmente a farsi strada in lei.
Sentì i suoi muscoli contrarsi mentre lentamente , molto lentamente , con esasperante lentezza veniva condotta verso il basso.
Una sensazione di riempimento iniziò a diffondersi dal suo sesso salendo lungo il suo ventre e montando fino alla sua testa mentre il suo corpo continuava a scendere e si sentiva impalare per un tempo che apparve infinito…dilatando pochi istanti a dismisura così come a dismisura le si apriva per accogliere nelle sue carni quel nuovo potente virile giocattolo di piacere.
Ebbe quasi subito un primo orgasmo…mugolò e si agitò strattonando il suo corpo sussultante sulla seduta quasi a divincolare le sue braccia legate dietro lo schienale ma senza ottenere alcun effetto se non quello di sentirsi ancora più in balia della situazione…e di chi , attorno a lei , intanto aveva iniziato a giocare su di lei ed in lei.
Bocche , corpi , mani , unghie , lingue , umori , fiati..tutto di colpo le fu addosso ed iniziò a sbatterla come una barca in mezzo ad una irresistibile tempesta di sensazioni contrastanti e spasmodicamente forti.
Non ricordò quanti orgasmi ebbe..di certo furono tanti mentre ogni volta sussultava nel passare dalla delicatezza di un tocco femminile alla irruenza di un maschio eccitato , dalla delicatezza di un bacio quasi sussurrato alla carnalità di uno schizzo di sperma sul suo volto spruzzato con violenza quasi ancestrale in un gioco preda e predatore.
Il gioco durò a lungo..tanti erano i commensali che volevano cibarsi di lei e più il suo corpo dava piacere più avvertiva il piacere montare in lei in una sorta di crescente spirale orgasmatica travolgente.
Quasi stordita da tutti gli orgasmi che ebbe non si accorse che lentamente le figure si dileguavano dall’intorno e finì per restare lì…sola …legata alla sedia col dildo infisso in lei o meglio col suo corpo che oramai lo aveva inglobato in se .
Fu silenzio…un silenzio che la stordì e le fece avvertire il rumore del suo sangue nelle sue orecchie….il suo respiro era affannoso e pesante mentre lentamente la sua coscienza cominciava a riprendere il controllo della sitazione…
La sua mente si perse nel cercare di riordinare le emozioni e fu così che non si accorse di passi familiari che si avvicinavano…una mano la fece sussultare di spavento mentre le calava dal volto la mascherina che fino a quel momento lei aveva indossato e nella penombra riconobbe la figura di Claudio , suo marito , che , in piedi davanti a lei le sorrise e , chinatosi verso di lei , le diede un tenero amorevole bacio sulla fronte sussurandole…”ciao mia dolce preda adorata….ora riposati..domani ricomincia la caccia ! “

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