RACCONTO TITOLO: La Piscina 
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La Piscina


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La Piscina

by elledi
Visto: 1122 volte Commenti 13 Date: 23-01-2022 Lingua: Language

Sono allergica alla palestra, un po’ si vede anche, non ho certamente il fisico delle strafigone che si vedono anche qui. Sono burrosa, con qualche rotolino ma che pare alla fine non dispiaccia.
Frequento una piscina non molto assiduamente, 1 o 2 volte a settimana e pratico il cosiddetto nuoto libero.
Il nuoto libero è quell’attività per cui ti vengono dedicate un paio di corsie della piscina. I livelli differenziati per corsia in funzione della velocità e capacità. Con un minimo di autovalutazione si sceglie la corsia e appunto si è liberi di nuotare.
Piccola parentesi: non so come sia negli spogliatoi degli uomini ma in quello femminile a parte alcuni fisici di atlete che farebbero girare la testa a chiunque, ho visto tutto il campionario delle fighe: dalle super pelose, alle super rasate ed in alcuni casi anche qualche bella passera che mi intrigherebbe assaggiare e vedere da vicino.
Dicevo delle corsie, io nuoto in quella lenta anche perché è quella più larga e consente ogni tanto delle pause appendendosi al bordo vasca.
Insieme a me, tra gli altri nuotatori un uomo sui 40 che ammiravo per la disinvoltura con cui affrontava la sua fisicità. Alto sopra la media ma enorme! 130 150 kili, decisamente obeso. Ciò che però si notava maggiormente era il suo approccio sempre sorridente e gentile. Garbatissimo lasciava il passo a tutte le signore all’ingresso della piscina o del lavapiedi, si scusava se intralciava il nuoto degli altri.
Abbiamo iniziato a scambiare qualche battuta trovandoci in corsia spesso fermi vicini per riprender fiato. Talvolta capitava di incontrarci al bar dopo l’allenamento per uno snack o una spremuta. Era piacevolissimo parlarci: estremamente autoironico, intelligente, colto e anche fascinoso. Mi vergogno un po’ a dirlo perché mi vanto di cercare di non avere preconcetti, ma vista la stazza lo consideravo “innocuo” da quel punto di vista, e proprio non mi ispirava alcun pensiero libidinoso.
Durante le ore di nuoto capitava spesso di incontrarci e di prepararci insieme all’ingresso in vasca. Togliendo l’accappatoio per entrare in acqua rimanendo in costume non potevo fare a meno di notare che il suo slip era messo a dura prova non solo dalla circonferenza della pancia, ma anche da un enorme cazzone asinino che nessuno slip avrebbe potuto nascondere.
Non è molto elegante da dire ma dopo averlo visto ho fatto caso ai commenti e risate sull’argomento che altre donne, nello spogliatoio femminile, si scambiavano sul suo attrezzo. Commenti del tipo: “se è così a riposo figuriamoci quando è …”
Ogni volta che capitava che ci preparassimo insieme per entrare in vasca, sebbene cercassi di evitarlo, l’occhio mi cadeva sempre lì. Un po’ come per gli uomini le tette. Doveva essersene accorto e una volta, l’ennesima in cui mi scopriva a guardarlo mi dice: “che ci vuoi fare sono un uomo grosso”.
Sono scoppiata a ridere e lui con me.
Lo dicevo era una persona piacevole, naturalmente simpatica come spesso capita per le persone grassottelle. Ora che avevamo rotto il tabù le chiaccherate a volte avevano come sfondo battute esplicite e lui non nascondeva il suo apprezzamento per me.
Mi sono scoperta a pensare a quel ciccione ed al suo cazzone. Continuando a vederlo non ci è voluto molto e dopo alcune schermaglie verbali entrambi avevamo voglia di andare oltre.
Un giorno ci siamo accordati
Siamo andati a piedi dalla piscina in un alberghetto vicino, sempre ridendo con naturalezza, senza imbarazzi.
Entriamo in camera, posiamo le borse ed io mi sdraio sul letto. Lui con la sua solita autoironia: “forse è meglio se sto sotto io”. Ridiamo di nuovo a crepapelle e ci vuole un po’ prima di ritrovare l’eccitazione.
Si spoglia nudo, si sdraia, il letto si lamenta sotto il peso. La pancia è importante ma ora posso vedere le reali dimensioni: Il cazzo è veramente enorme, lungo e largo. Grosso, veramente grosso. Mai visti così se non nei film porno. Non è ancora duro ma lui si sta eccitando e sta indurendosi ingrandendosi ancor di più. Mi spoglio anche io e vedo che ha messo un olio per massaggi sul comodino. Lo prendo e ne verso una buona dose sul suo pancione e inizio a strusciarmi sopra. Siamo tutti unti, i corpi scivolano, lui mi palpa e succhia le tette. Con le mani mi spinge a prendergli il cazzo in bocca. Lecco la cappella, massaggio le palle e passo la punta della lingua sul buchino in cima al glande, lo insalivo per bene. Mi prende e con l’olio per massaggi mi lubrifica la fica anche se sono fradicia.
Mi passa un preservativo che non riesco a infilare senza il suo aiuto. Ed eccoci: vado sopra lui e mi…apre! Sento la figa che si dilata quasi dolorosamente, sono io a governare la penetrazione ma è veramente grosso. Sono riempita, dilatata, aperta, sfondata. Appoggio le mani sul suo petto per fermare la penetrazione e mugolando dico: mi stai sfondando. Lui da un colpo di reni, il suo cazzo entra dentro la mia fica. Urlo, godo, piango, mi sta violando…ma mi piace. Essere sopra e cavalcarlo mi da solo l’illusione di governare la scopata. È lui che mi possiede!
Mi lascia qualche istante senza spinte, aspetta che sia io a iniziare a muovere i fianchi. Mi sta chiavando come mai nessuno prima, mi muovo su quella montagna di carne. Il suo cazzo è un palo, le mie mani piantate sul suo petto. Inizio a muovermi ritmicamente, sento la sua verga enorme che pulsa. Mi muovo su e giù, voglio il piacere dolce e le fitte di dolore. Sono in trance orgasmica, godo in continuazione. Viene anche lui con un suono gutturale.
Mi sfilo il cazzo, ma le fitte di piacere continuano. Mi rannicchio appoggiandomi sulla sua pancia morbida con il viso appoggiato sul suo palo mostruoso, in adorazione.
Una cosa so per certo ormai sono la troia di un ciccione…e mi piace.

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