RACCONTO TITOLO: L'occasione fa....... la donna porcellina (racconto di spioncino. e Pluto92) - INTRO + Parte I 
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L'occasione fa....... la donna porcellina (racconto di spioncino. e Pluto92) - INTRO + Parte I


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L'occasione fa....... la donna porcellina (racconto di spioncino. e Pluto92) - INTRO + Parte I

by spioncino_1_0
Visto: 101 volte Commenti 4 Date: 13-03-2019 Lingua: Language

Introduzione: Con Pluto92 ci siamo incontrati per caso in chat e per noia o forse per complicità è nata l'idea del racconto, scritto “botta e risposta“ dove io interpretavo Ilaria e lui Rick. Finita la chat, che comprendeva la versione completa del racconto che sarà ci siamo detti, perchè non renderla un racconto, scriverla in maniera piu' leggibile?. E così mi misi io a scrivere la bozza che poi Pluto ha raffinato ed è diventata il racconto che state per iniziare a leggere.
Parte I: La luce del sole entrava arrogante dalla finestra, a manifestare che un inverno troppo mite iniziava a lasciare il passo ad un’anticipata ed arrogante primavera. I riccioli e lunghi capelli castani di Ilaria, seduta al computer a rispondere freneticamente ad una montagna di email, si illuminavano evidenziando la bellezza del suo viso, dai lineamenti gentili ed eleganti. All’improvviso, come a destarsi da un lungo sonno lei avverti’ il calore dei raggi solari che colpivano la scollatura della sua camicetta, sbottonata al punto giusto per evidenziare un seno non troppo abbondante ma sodo. Ilaria si alzo, con l’intenzione di andare a chiedere la veneziana e tornare al suo lavoro. Giunta alla finestra diede uno sguardo alla strada di sotto, che si ricordava cupa e piena di gente infreddolita e con stupore la vide illuminata e le persone sembravano felici, contente di relazionarsi. Fanculo, penso’, ho un mare di ore da recuperare, oggi me ne vado. Cercò una scusa appena plausibile ed usci da quell’ufficio nel quale oggi si sentiva un animale in gabbia. Giunta in strada era di buon umore, intenzionata a prendersi qualche ora per se, guardare due vetrine e stare all’aria aperta. Dopo qualche minuto lungo il corso principale della città scorse la sagoma di un ragazzo che aveva suppergiù la sua età. Quell’età in cui la giovinezza non è ancora svanita e la maturità non è ancora riuscita a placare quel briciolo di pazzia che ci fa fare cose che racconteremo per tutta la vita. Lei si fermo a guardarlo camminare nella sua direzione, era abbastanza alto, un fisico asciutto, ben definito ma non palestrato e un bel viso. Tra se e se cercava di capire perché la stesse colpendo così tanto se si fossero già conosciuti da qualche parte, cosa avesse portato la sua attenzione su di lui.Quando il ragazzo le giunse vicino, all’improvviso si ricordò. Ciao!! Tu sei Rick vero? Ti ricordi di me sono Ilaria?Lui fu colto in contropiede da quelle parole, si voltò a fissarla e quel viso che non vedeva da anni gli torno familiare. Eh si sono io, accipicchia saranno passati dieci anni. Ecco dove ci siamo conosciuti, finalmente a lei tornò tutto alla memoria, le estati in piscina alle superiori!!! Cavoli sono davvero dieci anni.Lui che si ricordava benissimo di quella ragazzina dai capelli ricci, che da giovane gli aveva fatto girare la testa, ma con la quale non aveva mai osato provarci, le disse: sei sempre bella come allora, non sei cambiata affatto. Lei lo guardava sorridente e forse un po’ arrossì a quel complimento.Se non sei di fretta ti va un caffè?, chiese Rick discretoCerto, non ho nulla da fare oggi, rispose lei chiedendosi come mai si era subito arresa, avrebbe dovuto stare più sulle sue e studiare il suo interlocutore, invece d’istinto aveva fatto il contrario.I due andarono in un bar con dehor, poco distante e si sedettero chiacchierando e ricordando i le follie estive e gli amici del tempo persi di vista.Finita la consumazione si alzarono e usciti dal bar, Ilaria fu nuovamente presa dal suo impeto istintivo: io vado a fare un giretto per negozi, tu che fai? Mi accompagneresti?Rick preso di nuovo in contropiede non poté che dire di si.La ragazza entrava e usciva da quasi tutti i negozi curiosando e provando capi, senza comprare nulla e lui dietro cercando di tenere invano il suo ritmo.Giunsero in un negozio molto ampio, con abbigliamento banale e una padrona distratta che non prestava troppa attenzione a loro.Ilaria scelse due o tre paia di pantaloni e un paio di camicette e si diresse verso i camerini di prova lasciando forse volutamente la tendina socchiusa. Si tolse le scarpe e con un movimento sinuoso si levo i jeans, scoprendo gambe lunghe e un sedere tondo e sodo solcato da un perizoma bianco. Si volto verso lo specchio e come sospettava scopri che lui la stava sbirciando. Apri completamente la tendina, che fai? Ti piace guardarmi! Rick era eccitato e sorpreso beh, Ilaria….. sei bellissima e io…..E tu, se vuoi guardare guarda pure, aggiunse lei ridendo. Ilaria si girò si chino a prendere i pantaloni da misurare e si godette lo sguardo eccitato di lui che la ammirava. Ti piacciono? Come sto con questi? Non saprei, non mi piacciono molto, ti preferivo senza… disse lui ammiccandoUffa!!!! Si tolse i pantaloni, restando solo in perizoma e camicetta e reggiseno davanti a luiRick la guardava piuttosto sorpreso, mai si sarebbe immaginato una mattinata simile, e si sentiva tremendamente eccitato. Negli anni più di una volta aveva pensato a quella ragazzina alta e carina della piscina, magari anche fantasticando qualcosa, ma mai si sarebbe immaginato di poter vivere quello che stava accadendo. E soprattutto non se l’aspettava così, sfacciata e maledettamente intrigante.La fissava senza riuscire a proferire una parola, era bellissima, un bel viso i capelli lunghi e sciolti, la camicetta che evidenziava la forma del suo seno e dei suoi fianchi e poi quelle bellissime gambe nude che toglievano il fiato. Notò subito che il perizoma, sul davanti, altro non era che un pizzo sottile e trasparente, lasciava intravvedere qualche pelo.Cosa fai? Mi guardi come se fossi un poster, mi stai fissando? Chiese lei facendo la finta spazientita.Dai andiamo che tanto ho capito che non compro nulla nemmeno qui. Ilaria si rivestì in fretta, prese per mano Rick e salutando di corsa la padrona uscirono di corsa dal negozio.Quando Rick si sentì stringere la mano, ebbe un sussulto. In tutti quegli anni era la prima volta che poteva sentire il calore del suo corpo, che la poteva toccare. Si sentiva scemo come un quindicenne al primo appuntamento, ma dentro di se voleva che quel momento non finisse mai. Non voleva risvegliarsi da quel bel sogno.Che ore sono gli domandò lei. Direi mezzogiorno fece lui guardando distrattamente l’orologio. Ecco perché ho fame!Cos’hai da fare, domando a Rick, ti va di accompagnarmi a casa, ti offro una pasta, di più non ho. E’ una settimana che sono sola e ormai c’è l’eco nel frigo.Rick avrebbe voluto darsi un pizzicotto. Quelle parole non gli sembrava potessero essere vere.Si ok, dai anch’io ho fame, ma se non ti sono di troppo.Dai non essere scemo, te l’ho chiesto io, e poi te l’ho detto che sono sola tutta la settimana, non sei di troppo, mi fa piacere.In macchina chiacchierando Ilaria racconta a Rick di convivere von un ragazzo di nome Andrea, di esserne innamorata da un paio d’anni. Anche lui parla di una fidanzata di nome Stefania, sviando poi il discorso su cose più futili.Presto arrivarono a destinazione, un alloggio accogliente ma non grandissimo, ordinato e luminoso.Bella casa tua, dice Rick, per ringraziare la padrona di casa. Grazie, l’abbiamo comprata da poco, piace molto anche a noi, anche se appena avremo i soldi ci piacerebbe fare qualche lavoretto.Ilaria si mette subito ai fornelli, poi va verso il frigorifero dove prende una bottiglia di vino, dai che ti offro anche l’aperitivo! Col la mano accarezza un po’ i capelli dell’amico seduto al tavolo della cucina e si rimette ai fornelli.Lo fai spesso di guardare le ragazze nei camerini dei negozi?Per chi mi hai preso? Non sono mica un maniaco, si giustifica lui. Ho avuto qualche esperienza, quella si, Non sono un delinquente, ma nemmeno un seminarista.Bene, dai racconta, cosa ti piace guardare?Beh….. mi piacciono le ragazze che indossano gli stivali alti e le calze autoreggenti…Mi spiace, non ho stivali alti. Ho, al massimo i camperos del corso di countryAndranno benissimo!Benissimo per cosa?Per rivedere quel bellissimo panorama che mi hai mostrato nel camerinoPerché? ti piacerebbe rivedermi?Ti sembrano domande da fare? Ah si? Guarda che io sono un’esibizionista e anche con una discreta esperienza ribatte lei.E allora esibisciti ancora per me, visto che dici di essere un esperta… rilancia lui.Se ti accontenti dei camperos, ma……….. senza toccare!Decidi tu, io rispetto tuoi desideri!Eh no carino! Sei tu che ha iniziato a sbirciarmi nel camerino!E allora cosa aspetti?Quindi? Camperos e autoreggenti?Andata!Aspettami qui allora, e ricorda che non mi potrai toccare!….e non far bruciare il pranzo!Tranquilla nessuna è mai morta di fame con me!Dopo una decina di minuti Ilaria torna con indosso solo i Camperos beige ed un paio di autoreggenti nere.Rick se la vede arrivare danti così, alta, snella con i riccioli dei capelli sciolti che arrivano fino al seno, nudo e sodo. Il pube di Ilaria con il pelo cortissimo e squadrato.E’ sbalordito da tanta bellezza che ora può gustarsi appieno e con la dovuta calma.Sei bellissima e ti sta tutto divinamente!Girati un po’, per favore, fatti ammirare bene!Ilaria obbedì subito e, capendo il desiderio di lui di guardarle il culo, si volto’ sculettando ammiccante, finendo l’esibizione chinandosi un po’ in avanti per dar modo al suo spettatore di vedere quasi completamente anche la sua fighetta.Ti piaccio? Certo che si!E come vorresti vedermi?Dai lo sai che prima sono rimasto estasiato dalle tue tette,…………………… e non soloTi offendi se ti dico una cosa?Certo che no, dimmiHai un seno da sballoGrazie dice Ilaria ridendo e ancheggiando un po’. Se te lo mostro è perché spero che ti piaccia.Allora sappi che mi piace da morire!Ne sono felice, risponde lei avvicinandosi al suo spettatore e chinandosi verso di lui stringendosi i seni con le mani mentre lo guardava fisso negli occhi.Ehi se fai così non riesco a sostenere il tuo sguardo, sono troppo distratto. E poi si vede che non dispiace neppure a te, hai i capezzoli turgidi e la patatina bagnataIlaria ride, eddai ci vuole ben altro per farmi eccitare come dici tu. Lei a questo punto mise un piede sul ginocchio di Rick che, complice la posizione di lei, aveva piena visuale ad altezza occhi della sua figaVedi, non è bagnata come dici tu.E’ bellissima così curata, disse lui con voce non perfettamente fermaIlaria capiva la sua eccitazione. Eh Eh, chissà se riusciresti ad accavallare le gambe invece…Beh, finchè mi tieni lo stivale sul ginocchio sarà difficile, disse lui con tono scherzosoIlaria serissima, tolse il piede e ben ritta davanti a lui. Prova adesso, disse con tono serioRick mimando uno sforzo, no, no! Non ci riescoLei appoggio’ entrambe le mani sulle ginocchia di lui, restando chinata col viso davanti al suo, quasi a toccarlo e il seno all’ingiù in piena vista. E chi sei Rocco?!?! Dai non esagerare…Comunque mi fa piacere di farti questo effettoNon l’ho mai negato, anzi ho manifestato il mio apprezzamento e…. sono contento che la cosa non ti sia indifferenteIlaria si rialzò e tornò a stare in piedi davanti a luiNon mi dispiace affatto, mica mi sarei messa le autoreggenti se fossi indifferente, mi piace sentirmi il tuo sguardo eccitato sulla pelle, pardon sulle tette..solo su quelle?Beh sei tu che hai detto che ti piacciono quelle,Mi piace molto anche la tua patatina umida, così ben curata.Ilaria china la testa a guardarsi il pube, Hai ragione mi piace essere sempre ben curata lì sotto e mi fa piacere che lo apprezzi.Poi riappoggiò un piede sulla gamba di lui per divaricare le gambe e con tutta naturalezza gli disse: pero’ vedi non sono così bagnata come pensi tu. E’ un vero peccato che tu non mi possa toccare, altrimenti te ne darei prova.Beh se non posso toccarti io puoi sempre farlo tu…

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