RACCONTO TITOLO: L'ALBERGO ( parte quarta) 
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L'ALBERGO ( parte quarta)


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L'ALBERGO ( parte quarta)

by angelclaud
Visto: 47 volte Commenti 4 Date: 09-10-2017 Lingua: Language

L’ALBERGO ( PARTE QUARTA)Usciamo e ci dirigiamo verso la strada, fatto quasi un chilometro, la provinciale scende verso un paesino lontano, troppo lontano per raggiungerlo a piedi, oltretutto il cielo si è annuvolato, grossi nuvoloni neri superano le cime delle montagne e scendono verso di noi, comunque decidiamo di proseguire confortati anche da qualche apparizione di sole. Saliamo lungo un sentiero e ci troviamo poco dopo in un piccolo pianoro, dove stanno per spargere del letame, la puzza è infernale, ma d’altra parte siamo in montagna e questi sono odori “piacevoli” molto più che lo smog di città. Saliamo, ancora di più e il sentiero si fa sempre più stretto finché raggiungiamo una radura, e lo spettacolo che si presenta ai nostri occhi è qualcosa di sublime: le montagne hanno un colorito scuro, poi si schiariscono per diventare rosa per effetto dei raggi del sole, il verde dei prati cambia tonalità, il cielo cosparso di nubi scure, che diventano ancor più nere ma che si aprono per far spazio a qualche raggio di sole… un profumo di fiori, di erba sale dal prato, che differenza con l’odore di poco prima più a valle. Un leggero venticello spira e ci asciuga il sudore causato dalla salita…Claud mi ha abbraccia, mi bacia…poi, guardando il cielo sopra di noi: “Amore è meglio che ci muoviamo, ho paura che tra poco si scatenerà il diluvio” Mi prende per mano e scendiamo a valle, fino a quando troviamo una diramazione del sentiero, la seguiamo con lo sguardo e, se non erriamo, ci porta dritto, dritto all’albergo, la prendiamo senza esitazione, è un po’ più ripida del sentiero che abbiamo percorso per salire, e devo stare attenta a non cadere, mettendo il piede in fallo ( meglio che il fallo me lo mettano in un altro posto).Siamo in prossimità dell’albergo, dista solo poche centinaia di metri, quando, preannunciato da un lampo arriva un tuono che si ripercuote di montagna in montagna e uno scroscio d’acqua ci investe dall’alto. Corriamo più in fretta per quanto è possibile, ma ormai siamo bagnati fradici, arriviamo all’albergo, le porte ci vengono aperte dal ns vecchietto che ci stava osservando da dietro la vetrina. Entro, lo ringrazio e gli faccio un sorriso, i suoi occhi fissi su un punto, abbasso lo sguardo e vedo che i miei capezzoli, fuoriusciti dal reggiseno come al solito, non lo trovo della mia misura, sono troppo piccoli, si notano benissimo sotto alla maglietta bianca diventata quasi trasparente dalla pioggia, cerco di coprirmi dato che vi sono altre persone nella hall, ci dirigiamo verso l’ascensore e Claud che non perde mai un’occasione: “ Hai visto amore, non tutti i mali vengono per nuocere, facciamo un piccolo spuntino e poi andiamo nella spa.” La frase, ovviamente detta davanti a Aldo. In ascensore mi chiede: “ Pensi l’abbia capito?” “ Se non l’ha capito è veramente un imbecille.” Saliamo in camera, una bella doccia per riscaldarci e per levarci la pioggia di dosso. Indosso il costume quello per prendere il sole, e avvolti nell’accappatoio ci dirigiamo verso la spa. E’ al piano piano terra, sopra c’è il luogo dove si fanno le colazioni al pomeriggio, si può raggiungerlo per una scala che è chiusa da un cancelletto e da una porta a vetri, vicino c’è la vasca di idromassaggio, la piscina abbastanza grande anche se profonda un metro o poco più, nel lato superiore vi sono gli sdrai per riposarsi, poco più in là la stanza con il thè e tisane varie , e poco prima la sala con il bagno turco, la cabina per la cromoterapia, la sauna e il percorso di acqua fredda. Non c’è nessuno, meglio, possiamo stare un po’ tranquilli, ne ho proprio bisogno, questi giorni sono stati un tour de force, cazzo quante volte ho goduto, quanti cazzi ho leccato, ciucciato e da quanti cazzi mi sono fatta scopare, comunque tutti all’altezza, la fortuna alle volte mi aiuta…. Mi distendo sul lettino, mentre Claud si tuffa nella piscina e inizia a nuotare, tranquillità assoluta, chiudo gli occhi e cerco di riposare… sento Claud imprecare, apro gli occhi e lo vedo che si tuffa in apnea sott’acqua, cosa gli sarà capitato? Riemerge , respira a fondo e di nuovo sott’acqua, finalmente, dopo un po’ di tempo che a me sembra un’eternità, tanto che vado sul bordo piscina preoccupata, eccolo di nuovo riemergere con il braccio alzato.” L’ho trovata la maledetta!” E mi mostra la chiavetta dell’armadio spogliatoio dove abbiamo lasciato la borsa con il denaro, aveva riposto la chiavetta nella tasca interna del costume da bagno, ma quando si è tuffato, evidentemente gli è scivolata fuori e si era adagiata sul fondo, per fortuna che l’aveva individuata, altrimenti avremmo dovuto forzare la porta. Risale sul bordo piscina, mi abbraccia e: “ Che ne dici di andare nella vasca idromassaggio?” Mi tolgo l’accappatoio e entriamo , aziona un pulsante e le bollicine iniziano a riempire ,la vasca, è bello sentire il massaggio fatto dall’acqua che ribolle, mi distendo, lui dalla parte opposta, poi si lascia andare, i piedi verso di me, galleggia sulla superficie, si avvicina finché il suo bacino non cozza contro il mio, io a gambe aperte e lui che si intrufola in mezzo, il suo pene già in tiro preme sulla mia fica, si struscia, cavoli che bello, non capisco se sia più bello il massaggio del cazzo sulla fica, o l’acqua che ribolle, guardo in alto, fuori piove, che peccato, come mi sarebbe piaciuto che ci fosse qualcuno a guardarci, mi eccita quando posso mettermi in mostra! Per sfortuna, l’effetto idromassaggio termina, si deve premere ancora il pulsante che però è abbastanza scomodo da azionare dove siamo, Claud esce dalla piscina, prende il tablet, e mi fa un paio di foto, con le tette fuori, in posa normale, io che sposto lo slip per far vedere il mio taglietto in mezzo alle gambe… Poi si allontana, va nella sala thè e tisane perché ha voglia di qualcosa di caldo e io rimango da sola nella vasca, mi godo il movimento dell’acqua che mi culla e mi massaggia, chiudo gli occhi attenta a non “affogare”, attorno a me il silenzio… che pace… Un sobbalzo, una schiarita di voce mi “risveglia “ d’improvviso tanto che quasi quasi scendo sul fondo, alzo gli occhi e appare il mio vecchietto: “ Mi scusi, posso entrare anch’io?” “ Certamente, si accomodi!” entra e rimane un po’ distante da me, si vede che è impacciato, si guarda attorno, evidentemente sta cercando con lo sguardo Claud, non lo vede, infatti volta le spalle alla stanza del thè dove è Claud. “ Piacere, mi chiamo Aldo”, “ Io Angel, piacere” “ Lei, le ripeto è una gran bella donna!” “ Grazie, detto da lei è più di un complimento” La frase è ad effetto, tanto che lo vedo più baldanzoso, incoraggiato anche dall’assenza di Claud. “ Se mi posso permettere, l’ho vista scendere dall’auto e ora che la vedo in costume lei è veramente eccezionale, ha un bel fisico e due tette fenomenali! Ah se avessi qualche anno di meno le farei la corte!” “ Grazie, ma non mi sembra così avanti con gli anni, ha un bel fisico asciutto e un’aria giovanile. “ “ Eh mia cara i 72 anni non li aspetto più!”” Beh, ora che so la sua età le rinnovo i miei complimenti, e la sua consorte, se non sono indiscreta?” “ No si figuri, lei ne ha 65!, ma non li porta bene…” “Dammi del tu, per favore, mi sento impacciata quando mi danno del lei!” “ Grazie Angel, ma per favore, davanti a mia moglie, diamoci del lei!”” Ok, ma davanti al mio compagno possiamo darci tranquillamente del tu, quindi non formalizzarti con lui.” “ Va bene, anche se mi sembra strano”” Tranquillo, noi siamo una coppia giovane” E rimarco la “coppia giovane”… “ Siamo senza problemi e ci piace far l’amicizia con tutti” Intanto lui si è disteso nella vasca e lentamente si avvicina a me, io sono sempre nella mia posizione, distesa sul pelo dell’acqua e con i piedi arrivo quasi a toccarlo, lui si sposta e lentamente anch’io gli vado incontro, finché con un piede lo raggiungo, gli tocco la gamba, lui rimane fermo, anzi, sembra in attesa di qualcosa, qualcosa che dopo un attimo arriva, il mio piede si sposta dalla gamba al suo inguine e tocca quella protuberanza che ha sede lì. Sento crescere il suo organo sotto al tocco del mio piede, il suo bacino viene incontro al piede, e mi permette di toccarlo ancora meglio, ora ad agire non sono sole le dita, ma anche la pianta e il suo cazzo sta crescendo sensibilmente sotto il mio massaggio, non parliamo, lo guardo e lo fisso negli occhi, voglio vedere la sua espressione, lui distoglie lo sguardo da me, ma vedo che si sta eccitando dal suo respiro più accelerato… non vorrei che sborrasse qui nella piscina… per fortuna arriva Claud in mio soccorso, lo avevo notato che era uscito dalla sala thè e si era accorto del vecchietto, e mi ha lasciata sola con lui, per poi intervenire dopo avermi fatto prendere confidenza. “ Amore, sali? Andiamo nella spa” Guardo Aldo, come per scusarmi e mentre mi sollevo in piedi una tetta esce dal costume, lo sapevo, questo è un costume per prendere il sole, quando entro in acqua si inzuppa e tende a scivolarmi, e comunque l’ho messo apposta. Aldo si è trovato davanti alla mia tetta completamente scoperta, gli occhi gli escono dalle orbite, io lentamente prendo la tetta e la ripongo all’interno del reggiseno del costume con fare pudico, quasi scusandomi, poi metto piede sulla scaletta per salire e lo slip si abbassa lasciando scoperto parte del mio sederino…lentamente anche ora prendo il bordo dello slip e lo riporto nella sua posizione originaria, una volta raggiunto il bordo mi giro e gli faccio l’occhiolino, mi sa che il cazzo gli sarà cresciuto di almeno 30 cm, prendo per mano Claud e ci dirigiamo nella spa. Entrati e nascosti alla vista di Aldo ci facciamo una bella risata.. “ Però, sai amore, Aldo ha 72 anni, li porta bene e deve avere un cazzo che funziona ancora, l’ho sentito bello duro, sperando che poi riesca a mantenerlo così!” “ Se ti va lo si può vedere, sempre che venga anche lui qui. “ “ Su questo ci metterei la mano sul fuoco, vedrai che non passa molto che non venga!” “ Entriamo nella cabina della cromoterapia, poi ci facciamo il bagno turco, l’acqua gelata e la sauna.. poi vedremmo se continuare o meno, ti va? “ “ Tutto quello che piace al mio amore piace a me!” Entriamo nella cabina, due posti a sedere con una porta trasparente, la schiena appoggiata a uno schienale di legno da dove si irradia del calore e i colori all’interno variano a seconda del calore, io mi siedo alla sinistra di Claud… rimaniamo in silenzio per qualche minuto, dobbiamo stare all’interno per lo meno 10 minuti, ad un tratto Claud mi afferra una tetta, la scopre e inizia a ciucciarla con impeto, rimango sorpresa, però è bello sentire la sua bocca che mi succhia il seno, le sue labbra che mordicchiano il capezzolo, la sua mano che prende la tetta da sotto e la stringe quasi a farmi male, adoro che mi stringano le tette, ci godo a sentire quel misto di piacere dolore… E’ troppo bello, lo afferro per i capelli e lo spingo contro di me, voglio che soffochi con la mia tetta… reclino la testa all’indietro per il piacere e mi appare Aldo fuori della cabina a non più di due metri che è fermo ad osservare… Il carogna del mio amore lo deve aver visto entrare e subito mi è balzato addosso; accortosi che lo avevo notato Aldo si dirige verso la sauna, spingo Claud lontano dalla mia tetta: “Sei un carogna, lo hai spaventato o eccitato da morire” “ Dai amore andiamo anche noi in sauna, anzi no, andiamo nel bagno turco, vedrai che verrà senz’altro” Entriamo nel bagno, la temperatura non è alta, hanno appena acceso proprio per noi, quindi l’ambiente deve ancora raggiungere la temperatura normale. “ Non fa molto caldo, ora ci penso io” e così dicendo Claud butta acqua sulle pietre in quantità industriale, il vapore sale copioso, e il caldo aumenta, dopo un paio di minuti la porta si apre e compare Aldo: “ Posso entrare?” “Certamente c’è posto per tutti!” Io sono nella parte alta del bagno, secondo gradino, Claud è seduto sul primo, Aldo si accomoda anche lui sul primo un po’ distante da Claud, cala il silenzio, per qualche istante nessuno parla, ognuno segue i suoi pensieri, intanto il vapore acqueo aumenta e con lui aumenta la temperatura, era quello che voleva Claud: “ Amore fa un caldo infernale, io mi tolgo anche gli slip, come si fa da queste parti! Tu cosa fai?” “ Lo guardo, volto lo sguardo verso Aldo che rimane un po’ perplesso: “ Te lo volevo dire anch’io, ho il costume che mi si appiccica addosso. Aldo, scusami ma tu permetti?” Aldo deglutendo, e molto probabilmente non credendo alle sue orecchie, mi fa un cenno del capo per dire di sì, e intanto io mi sono già tolta il reggiseno mettendo in mostra le mie tette, poi mi alzo e mi sfilo le mutandine rimanendo seduta con le gambe aperte, mostrando la mia fica a tutti e due. Claud mi guarda e, lo conosco, sta per partire in quarta, Aldo rimane fermo, inebetito, mummificato, non sa più cosa fare, se uscire o rimanere e guardare la visione paradisiaca che gli sto offrendo… Claud rompe gli indugi: “ Aldo lo chiama con il suo nome pur non essendosi mai presentati cosa fa, ha intenzione di rimanere con il costume o vuole anche lei imitarci?” Aldo lo guarda sbalordito, poi automaticamente senza proferire parola, si toglie lo slip, e appare il suo cazzo, non troppo grande, a punta di lancia, ma già di una certa consistenza. “ Aldo che ne dice della mia signora? Le piace?” “ Guardi prego, non si paga niente, anzi tocchi, e gli prende la mano e la porta verso la mia fica, essendo le tette troppo in alto, gli appoggia la mano tra le mie gambe, ma non ha reazione alcuna, forse ha timore di fare un gesto inconsulto, non sapendo poi, che reazione possiamo avere. “ Tocca pure, tocca pure” Gli dice Claud, e lui incoraggiato, inizia a muovere la mano lungo la mia coscia, finché le sue dita toccano le mie grandi labbra. “ Infila un dito dentro, fagli un ditalino” La mano si muove, due dita arrivano alla mia fica, si fermano, poi si muovono lentamente di lato, per poi spingendo farsi largo tra le piccole labbra, finché penetrano un po’, l’umido della mia fica si somma all’umido del vapore e del sudore, le dita penetrano più a fondo, Aldo si sposta in una posizione più comoda, ed ecco che finalmente affonda le dita con decisione, mi piace, apro ancor di più le gambe, sia per facilitargli l’introduzione sia per mostrargli ancor più oscenamente la mia fica, e infatti lui si avvicina per godere meglio della sua visione “ Dai vecchio porco, vai fino in fondo senti quanto sono bagnata!” Aldo inizia a muovere la mano dentro e fuori, mi piace, mi piace, evidentemente con gli anni ha anche esperienza e la sta applicando, cazzo come mi sta travanando la fica, ora si è disinibito e va forte, quasi, quasi vengo, mi apro ancor di più se possibile, le sue dita affondano e si girano toccandomi il clitoride e il punto G, squirto, sì sto squirtando, era da un po’ che non squirtavo così, ad ogni suo tocco la mia fica sembra una fontana, cascate di umori scendono dalla mia fica, e bagnano la mano del porco, zampilli, getti gaiser, vengono eruttati dal mio sesso, mi sto svuotando, di parecchio liquido, è bello, è bellissssssssssssimoooooo, la mano continua e con la sua mano continua lo scroscio di umori, finché si ferma, estasiato dalla mia fica fontana, la guarda, non so cosa stia aspettando, mi abbasso, gli prendo la testa tra le mani e lo attiro a me, il suo viso dentro la mia fica, naso, bocca occhi lingua, tutto dentro alla mia fica bagnatissima, la lingua si muove e lecca: “ Siiiiii lecca vecchio porco, ti piace la mia fica giovane? Ti piace siiiiiiiiiii, dai così che sto per venire, dai porco, dai vecchiaccio, fammi sentire la tua lingua, fammi sentire quanto sei porco, siiiiii cazzo, mmmmmmmmh, siiii oooooooooh siiiiiii, godoooo si godoooooo, godoooooo, non fermarti continua, ohhhhh siiiiiii ancora, siii mmmmmm, ancora, ancora, ANCORAAAAAAAA, “ “ Basta, basta” e lo allontano, rimango ferma respiro , ma c’è troppo caldo, troppa umidità, ho difficoltà a respirare. Eppure rimango ferma a guardare il mio vecchietto, anche lui ansima, non so come abbia fatto a respirare dentro alla mia fica, cazzo quanto mi ha eccitato…. “ Usciamo, non ce la faccio più, fa troppo caldo” E imbocchiamo la porta tutti e tre nudi con in mano i costumi… mi distendo su uno sdraio, Aldo e Claud di lato, Claud inizia a palparmi, dalle gambe risale all’inguine, poi passa verso le tette, sa che non mi deve toccare ora che ho appena goduto, ma questo non lo sa il mio vecchietto, che ormai ha preso il coraggio a due mani e anche lui mi sta passando la mano sulla gamba, interno coscia, si sofferma un attimo sulla fica, lo guardo e gli dilato gli occhi, no eh, lì no al momento, la mano sale ancora, sulla pancia, passa per l’ombelico, un brivido di piacere percorre il mio corpo, mi viene la “pelle d’oca”, risale, si sposta verso di lui, poi con un arco della mano arriva ad impugnare la mia tetta, la stringe forte, forse ha visto Claud prima, porta la sua bocca sul mio capezzolo, lo stringe con le labbra, poi con i denti, fa male e piacere contemporaneamente, il suo viso sale lungo il mio collo, la lingua assapora centimetro per centimetro la mia pelle, arriva all’orecchio, una leccatina dentro al padiglione, e un soffio all’interno, i brividi mi scendono lungo la schiena, davanti, passano per i capezzoli e raggiungono l’ombelico e finiscono sul clitoride, la lingua prosegue fino alle mie labbra, un lieve tocco della sua mano e il mio viso è rivolto a lui, la lingua si sofferma sulle mie labbra, poi si fa strada, apro la bocca, la lingua entra e si avvinghia alla mia, un bacio eccitante, un bacio passionale, un bacio erotico! Qualcosa si fa strada tra le labbra della mia fica, sono di nuovo le sue dita, eh no ne ho avuto abbastanza di dita, ora voglio il cazzo, mi giro dalla sua parte impedendogli di entrare nella mia fica, la mia mano raggiunge il cazzo che è un po’ moscio, e no caro mio, non penserai mica di mandarmi in bianco, voglio sentire il tuo cazzo, voglio che mi scopi. Inizio a masturbarlo, poi mi metto in posizione fetale in modo da afferrargli meglio il cazzo che sta prendendo consistenza, sia mai che un cazzo si ammoscia davanti a me, ne va della mia reputazione! Mi alzo, lo faccio distendere sul lettino, mi inginocchio a terra in mezzo alle sue gambe, e inizio uno dei miei pompini, mi sento in forma, eccitata quanto basta, la bocca ingoia il cazzo fino in fondo, non è che sia molto lungo, poi risale verso la cappella, la mano gli fa una sega, la mia lingua sul frenulo, poi passo ai coglioni ( e ora caro il mio vecchietto voglio vedere se sei veramente un “ vecchio porco”), vado giù fino al limite dei coglioni, mi fermo un attimo per vedere se lui accenna a qualche reazione, ma sta fermo, allora gli alzo un po’ il bacino e la mia lingua corre al suo buchino posteriore, inizio a leccarglielo, la punta entra dentro, sembra gli piaccia, anzi gli piace veramente, perché si offre di più avanzando il bacino, è quello che mi piace di un uomo e che mi fa eccitare da matti e infatti parto per la tangente e la mia lingua entra nel suo buco del culo per un centimetro buono e inizia a scoparlo, intanto una mano lo sega, finché decido che è ora di passare alle “ maniere forti” la lingua risale verso l’alto, i coglioni, il cazzo la cappella, poi ingoio nuovamente tutto il cazzo, mentre tre dita della mia mano unite lo inculano, dapprima ha uno scatto, sta per togliersi e farmi uscire le mie dita, che invece affondano ancora di più, la mia bocca lo blocca, il cazzo tutto in gola fino alla radice, si arrende al mio bloccaggio e anzi inizia ad assecondare il movimento delle mie dita, dentro, fuori, fuori dentro, e vaiiiii ad un certo punto sento un rantolio, è lui che sta apprezzando la mia scopata, e molto probabilmente sta per venire, sento il cazzo ingrossarsi , sta effettivamente per venire, eh no caro mio non te la cavi così a buon mercato…il cazzo esce dalla mia bocca e lo stringo forte forte, non devi venire! Mi guarda, come un bambino guarda chi gli ha rubato la caramella, alzo la gamba mi metto a cavalcioni su di lui e infilo il suo cazzo nella mia fica…..” Ti piace porco? Dai fammi sentire come scopi, fammi diventare pazza, dai porco, muovi quel cazzo!” “ Si troia, sei una gran puttana, l’ho capito da quando ti ho vista, dai troia muovi quella fica” “ Si dai che vengooo, si vengoooo, vengoooo!” “ Siii vengo anch’io troia che fica che hai, mi fa sborrare, ecco vengo, ti riempio tutta , sborrroooo, siiii sborroooo” E una bella colata di sperma inonda la mia fica…. Rimaniamo per un po’ fermi nella stessa posizione, il suo cazzo però si affloscia ed esce e con lui anche la sborra che mi ha riempito la vagina. Guardo Claud e sempre a cavalcioni di Aldo, con il gesto del braccio verso il giù “ Siii, sono riuscita anche con lui!” Ci alziamo, mi rimetto lo slip, per andare nella vasca idromassaggio a pulirmi un po’ prima di salire in camera, Claud e Aldo si sono rimessi lo slip e stanno parlottando tra di loro, sono sulla porta, sto afferrando la maniglia, quando la porta si apre e compare all’improvviso la moglie di Aldo….. ( Continua)

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