STORY TITLE: L'officina 
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STORY

L'officina

by maryfica
Viewed: 609 times Comments 1 Date: 21-07-2025 Language: Language

Erano un po' di giorni che avevo le farfalle nello stomaco, anche se, ad essere sincera, le sentivo di più nella fica.
Gironzolavo per casa con in dosso solo una tshirt, Giulio era sprofondato sul divano con il tutore al braccio, il coglione si era fatto uscire una spalla giocando a calcetto con gli amici!
Mi sono parata tra il televisore e lui: «C’è da fare la spesa», «Andiamo a giocare al tre in quel grande centro commerciale che hanno aperto vicino il raccordo anulare?»
«Ma non lo vedi che non posso guidare?» ha ribattuto.
«Guido io, però prendiamo la tua che è cabrio e c’è una giornata fantastica!»
«Ma ti è preso un attacco di troiaggine così forte?», «In pieno giorno con la cabrio?»
«Si, dai, sono già bagnata solo a pensarci!»
Mi sono vestita, si fa per dire, in un attimo: una camicetta annodata sopra l’ombelico con un solo bottone chiuso, una mini esageratamente mini, un paio di sandali alla schiava per poter guidare e, ovviamente il plug!
Eravamo appena usciti dalla rampa del garage che già la mini era salita tutta e la camicetta era quasi completamente aperta tanto da far intravedere i miei seni.
Ad ogni semaforo era l’apoteosi! I ragazzi sulle moto mi scopavano con gli occhi e gli apprezzamenti si sprecavano, addirittura mi sono accorta che le persone sui terrazzi mi fissavano ed alcuni maschi si toccavano il pacco per calmare l’eccitazione mentre da un furgone ad alta voce mi sono sentita chiamare: «Ehi, troietta, non vedi che il tuo uomo è rotto, vieni qui che ci sono due cazzi già pronti per te!»
La fica si stava sciogliendo mentre il plug inizia a far sentire la sua presenza ad ogni movimento che facevo con i pedali.
Arrivati al parcheggio del centro commerciale vi lascio immaginare con quale eleganza sia scesa dalla macchina tra gli sguardi dei passanti, di ammirazione dei maschi e di disapprovazione delle signore.
Gironzolavamo tra le vetrine dei negozi tra un piano e l’altro facendo un carosello continuo sulle scale mobili!
Dietro di me gli uomini lasciavano un bel po' di spazio per avere una visuale migliore ed io allargavo un po’ le gambe per mostrare meglio il plug e la fica che cominciava a far scendere qualche goccia lungo le cosce impregnando il mio corpo con il tipico profumo di sesso.
Abbiamo continuato a fare su è giù sulle scale mobili con alcuni maschi che continuavano a seguirci lungo tutto il tragitto, ma ogni loro tentativo di approccio andava a vuoto: quel giorno avevo voglia solo di mostrarmi!
Siamo entrati nel supermercato e, oltre a riempire il carrello con quello che ci serve quando incrociavo qualcuno mi abbassavo a prendere qualcosa negli scaffali più in basso allargando le gambe se mi veniva di fronte oppure piegandomi se arrivava da dietro.
Mentre sto prendendo un barattolo sul ripiano più in alto ho sentito una mano che prima mi ha palpato il culo e poi sentendolo occupato si è infilata sotto le cosce infilandomi due dita nella fica umida.
Mi sono girata di scatto, lui ha levato la mano e leccandosi le dita e mi dice: «Sei una vera zoccola, hai il paradiso tra le gambe!», poi è arrivata la moglie che strattonandolo via mi dava della svergognata!
Una volta in fila alle casse mi si è avvicinato un addetto alla vigilanza: «Mi segua per favore, deve venire con me in ufficio!»
«Perché, cosa ha fatto?», «Sono il marito», ha chiesto Giulio.
«Lei non si preoccupi», «Faccia la fila alla cassa e aspetti fuori dal supermercato!»
«Guardi che non ho rubato niente!» gli ho detto con una voce agitata.
«E ci cedo» ha risposto con tono ironico, «non vedo dove avrebbe potuto nascondere la merce!»
Arrivati davanti l’ufficio apre la porta e mi spinge dentro dove c’era seduto alla scrivania un omaccione dall’aspetto burbero che doveva essere il suo capo.
«Allora signorina», mi ha detto con tono serio, «adesso dovremo chiamare la polizia per farla portare in commissariato!»
«Scusi ma che ho fatto?» ho domandato impaurita e rossa in viso.
Lui sbuffando: «Una nostra cliente si è lamentata per i suoi atteggiamenti e sospettiamo che abbia rubato della merce!»
Dentro di me ho pensato: «Sarà stata qualche vecchia bacchettona che non riusciva più a tenere a bada il marito!»
Io ero ammutolita, sudavo e tremavo come una foglia: «La prego», implorai, «mi dia la possibilità di evitare tutto questo!»
L’omone si è alzato e poggiatosi davanti la scrivania si è guardato con il collega, poi, alzando lo sguardo in alto come per pensare, ha sospirato e ha detto: «Beh un modo ci sarebbe pure, però non so se lei se la sente!»
«Qualsiasi cosa», ho implorato, «ditemi come uscire da questo incubo!»
Allora il capo rivolgendosi al collega: «Chiudi a chiave e abbassa le tendine», poi si è rivolto a me passando dal lei al tu: «spogliati che ti dobbiamo perquisire!»
«Sono salva», ho pensato, «e mi sa che mi diverto pure!»
Con movimenti lascivi inizio a spogliarmi lentamente mentre la fica che ha ripreso conoscenza inizia a bagnarsi impregnando la stanza dell’odore del mio sesso.
Ero completamente nuda davanti all’uomo poggiato sulla scrivania che mi guardava negli occhi mentre si sbottonava i calzoni, il mio culetto stimolato dal plug iniziava ad avere delle contrazioni.
Il suo collega mi ha spinto la testa verso di lui facendomi piegare e mi si è presentato davanti al viso un cazzo tozzo con un afrore di selvaggio che quasi mi stordiva!
Ho poggiato le labbra su quella cappella, ho socchiuso la bocca e lentamente lo ho lasciato entrare nella bocca, poi lo facevo uscire e mentre stavo lavorando la cima di quel cazzo con la lingua mi sono sentita afferrare per i fianchi con l’altro vigilante che mi strofinava il cazzo sulle grandi labbra.
Continuavo il sapiente lavoro di bocca leccando l’asta con spirali partendo dalle palle per arrivare alla punta quando un membro vigoroso è affondato nella fica.
«Ahhh!», sospirai sciogliendomi in un lago di umori, ero in preda ad un attacco di libidine inaspettata!
«Questa ha una fica da paura, un paradiso!» ha detto al collega che gli ha risposto: «E una bocca da vera troia navigata!», prendendomi la testa iniziando a scoparmi in bocca.
Ad ogni spinta nella fica finivo con il cazzo dell’atro completamente in gola, ed il plug che avevo nel culo non faceva altro che amplificare le sensazioni che provavo.
Il mio corpo era tutta una vibrazione, iniziavo a tremare, mi stava salendo un orgasmo da paura, come un’onda che continuava a crescere prima di infrangersi sulle rocce, le gambe sembrava quasi che stavano per cedere, l’uomo che mi stava scopando mi teneva stretta sui fianchi quasi a sorreggermi, sentivo le sue palle gonfie che ad ogni affondo arrivavano a sbattere sulla mia fica, ero in estasi sentivo che da un momento all’altro sarei esplosa!
Il capo mi ha bloccato la testa, sentivo il suo cazzo pulsare e ad ogni pulsazione si gonfiava sempre di più fino a che con un rantolo ha urlato: «Goodo, così brava ingoia, ingoiala tutta fino all’ultima goccia!»
Mi ha riempito la gola, ma io ho sigillato con le labbra l’asta vicino la cappella facendo in modo da tenere in bocca tutta la sua crema dal forte sapore intenso fino a che non ha finito di schizzare.
Liberata la bocca dopo avere ingoiato tutto ho iniziato ad ansimare mentre un crescendo di vibrazioni invadeva il mio corpo fino a che l’orgasmo è esploso ed ho urlato: «Cazzoooo, sto venendo, sto veeenendoooo!»
Quello dietro di me non aveva ancora finito, ma sentivo che gli manca poco; infatti, stava per sfilarsi ma io sono indietreggiata di scatto facendolo sprofondare nella fica e con l’orgasmo che ancora non mi finiva sentivo finalmente la sua sborra inondarmi la fica!
Mentre continuava schizzarmi riempendomi a più non posso ha detto al collega: «Di tutte quelle che ci siamo fatte questa è di gran lunga la più troia di tutte, cazzo, è veramente brava!»
Mentre ci rivestivamo, quasi inorgoglita da quelle parole, ho chiesto: «Allora non chiamerete la polizia?»
Il capo sorridendo mi ha detto: «Vedi quelle telecamere?», «ti abbiamo viste da quelle che facevi la zoccoletta per il supermercato, così abbiamo pensato di divertirci con te, spero non ti sia dispiaciuto!»
Ed io con il mio solito sguardo da mignotta che mi viene in queste occasioni; «Volete scherzare, per me è stato un piacere!» e sono uscita dall’ufficio.
Fuori del supermercato c’era Giulio che passeggiava nervosamente tenendo nella mano la busta con la spesa: «Allora, ma cosa è successo, mi stavo seriamente preoccupando!»
«Ma niente, volevano denunciarmi per qualcosa che non ho capito bene!»
«E quindi?»
Lo guardo negli occhi maliziosamente: «Ho pagato la cauzione!»
«Come la cauzione, quanto era?»
«Mi hanno fatto lo sconto, un pompino e una scopata, ho la sborra che mi sta uscendo dalla fica!»
«Allora fortuna che hai dimenticato la carta di credito a casa!» mi dice sornione.
Siamo tornati in macchina e usciti dal parcheggio l’auto sembrava impazzita, le frecce non funzionavano, gli strumenti continuavano a girare avanti e indietro, le spie si accendevano e si spegnevano!
Guardo preoccupata Giulio che mi ha detto: «Alla prima officina fermati che la facciamo controllare!»
Camminammo per un po’, eravamo preoccupati di non riuscire ad arrivare a casa ed io ero in uno stato stranissimo, da una parte la tensione per la macchina, dall’altra l’eccitazione che mi era salita dal supermercato risvegliando le mie voglie da ninfomane!
Avevo la fica che colava umori e sperma, il plug che mi stuzzicava ad ogni movimento ma soprattutto capivo di non essere ancora sufficientemente sazia!
Poi finalmente un’officina, misi la freccia per entrare, non l’avessi mai fatto, la macchina si spense, per fortuna riuscii ad entrare a folle ed il titolare ci venne incontro poggiando una mano sullo sportello.
Si capiva chiaramente che mi stava esaminando, favorito dal fatto che ero al volante di una cabrio, passava dai seni alla fica che io con noncuranza mostravo tenendo le gambe aperte: «Salve, come posso aiutarvi?»
«La macchina è come impazzita» rispose Giulio sceso dalla macchina descrivendo il problema.
Pensavo di scendere anche io ma il meccanico essendo vicino alla portiera mi impediva di aprirla.
«Apra il cofano e intanto controlliamo i fusibili.»
Chiamò l’altro meccanico dicendogli di staccare la batteria, poi aprì la portiera e si infilò con la testa vicino ai pedali trafficando sotto il volante e continuando a guardarmi con insistenza la fica.
Ecco fatto, stavo bagnandomi di nuovo con la fica che iniziava ad avere contrazioni favorendo la fuoriuscita dello sperma del vigilante.
Si alzò invitandomi a uscire dall’auto.
Lo feci facendo una scosciata da paura, e lui ammirandomi tra le gambe disse: «bisognerà sostituire la batteria e sistemare i fusibili, però ho notato che c’è anche una perdita!»
«Permette?» continuò rivolgendosi a me.
Mi fece voltare guidandomi con gentilezza per i fianchi e facendomi poggiare le mani sullo sportello mi piegò in avanti.
«Lo dicevo io che la perdita c’era!» esclamò soddisfatto.
«È grave?», «Pensa sia possibile fare una riparazione!» chiese Giulio.
«Lasci fare a me, so dove mettere le mani e non solo quelle!»
Mi sfilò il plug dal culo che fece un rumore simile all’apertura di una bottiglia, lo annusò come fosse un sommelier che ha aperto un vino di annata, e me lo infilò nella fica!
Gemetti: «Oohhh!»
«Bene, la perdita per il momento l’abbiamo fermata, l’anteriore sembra tenere, ora è saltato fuori un largo difetto al posteriore che bisogna sistemare urgentemente!»
L’altro meccanico guardava sbigottito quello che stava accadendo davanti ai suoi occhi mentre Giulio, in difficoltà per il tutore, si sistemava il pacco guardandomi desideroso e sotto sotto orgoglioso.
«Pensa che potremo tornare a casa con la vettura questa sera?”, “Capisce che non posso portare a casa mia moglie in taxi conciata come una mignotta!» chiese.
Al che il meccanico mentre mi palpava il fondo schiena guardano Giulio disse: “La macchina in cinque minuti è sistemata, per la signora c’è da lavorarci ma vedrà che rimarrete sodisfatti!»
«Mi raccomando, fate un buon lavoro» disse Giulio poggiandosi sul fianco dell’auto, «questa troia ha bisogno di un controllo a fondo, anzi se posso essere d’aiuto nei limiti del possibile!»
Il meccanico iniziò ad esaminarmi l’apertura posteriore prima passando un dito intorno al bordo poi si infilò con il viso tra le natiche leccandolo e insalivandolo bene, spingeva la lingua più a fondo che potesse facendomi dimenare e gemere per quella sodomia orale.
Chiamò l’altro meccanico dicendogli di spogliarmi mentre lui andava a chiudere l’officina per evitare intrusioni.
Quando tornò ero completamente nuda con il collega che mi aveva infilato prima un dito nel culo, poi due, e stava inculandomi con le dita facendomi gemere come una gattina in calore!
Giulio si era avvicinato e mi stava baciando come se dietro di me non stesse succedendo niente, sentivo il suo cazzo eretto dentro i suoi calzoni e stavo cercando di tirarglielo fuori quando l’altro meccanico mi bloccò il braccio e rivolgendosi a Giulio disse: «non si preoccupi, lei è infortunato, ci pensiamo noi».
Così, mentre il collega continuava a profanarmi alternando le dita due alla volta, si rivolse a Giulio dicendo: «Ecco ora mentre lui fa un sondaggio sullo scarico io controllerò l’aspirazione».
Si sbottonò la tuta, mi fece inginocchiare e tirò fuori una bestia di carne in semi erezione porgendomela sulle labbra!
La feci sparire immediatamente nella mia bocca e iniziai un bocchino quasi famelico tanto ero infoiata, sembrava che glielo volessi mangiare e glielo feci diventare rigido come il marmo!
Ero in balia della libidine, non resistevo, la lussuria si era completamente impadronita di me: «Basta con quelle dita”, “Ci voglio il cazzo, il CAZZO CAPITO?», «inculatemi, voglio essere sbattuta come una troia!»
«Siiii», disse Giulio, «cosa aspettate a romperle quel culo da troia come merita!»
«Ah vuoi il cazzo?», «andiamo di là in ufficio che c’è un divanetto e staremo più comodi!» disse rivolgendosi a me e Giulio, poi rivolto all’atro meccanico: «che fai non vieni?», «Mica vorrai restare in officina a farti le seghe!»
Una volta nell’ufficio mi misi istintivamente a pecorina sul divano mostrando il passaggio posteriore oscenamente aperto per la preparazione a cui era stato sottoposto
«Ottimo!», esclamò il meccanico, «adesso preparati che così te lo sfondo una volta per tutte!»
Ero a pecorina su un divanetto di un’officina e non solo lo stavo prendendo in culo, ma stavo sbocchinando l’atro meccanico come l’ultima delle baldracche!
La cosa mi faceva impazzire, per me la cosa che adoro è essere inculata dopo averlo preso in fica, ma farlo mentre sto succhiando un altro cazzo mi manda in estasi!
Improvvisamente uscì lasciandomi con un senso di vuoto incolmabile, si sedette sul divanetto e mi chiamò a sé: «vieni qui, siediti sul cazzo e finisci di gustartelo nel culo!»
Mi stavo sedendo a cavalcioni su di lui quando mi fermò: «No, non così, girati verso gli altri, così ti ammirano mentre ti impali da sola!»
Mi girai, con la mano lo indirizzai verso l’intimo varco posteriore, e me lo feci entrare senza il minimo sforzo!
Facevo su e giù mostrando quel gioello che mi tappava la fica ed ero in visibilio, stavo godendo sentendo quel cazzo che ad ogni affondo scuoteva il plug provocandomi vibrazioni intense.
Non resistevo più, mi sono sfilata il plug squirtando come una fontana, «Oddio, vengo, veeengo con questo bel cazzo nel culo!»
Il meccanico allora rivolgendosi al collega lo incitò: «Invece di stare lì impalato mettiglielo in fica, non vedi che zoccola che ci è capitato!»
L’altro si avvicinò, mi puntò il cazzo sulla fica che venne praticamente risucchiato come un’aspirapolvere.
Giulio stava sudando, era riuscito a liberare il cazzo ma era impedito dal tutore e dal dolore alla spalla ad ogni movimento che provava a fare, riusciva solo a dire: «Forza, fatela godere questa vacca, sfondatela come si merita, lei è la troia della mia vita!»
Era la sublimazione del sesso, ero in preda a spasmi che mi sfiguravano il volto: «Giulio, è fantasticoooo, sto godendo, goodendoooo come una vera troia, proprio come piace a teee!»
Il meccanico nella fica iniziò a schizzare sperma riempendomi la fica che ancora ne aveva un po' dal supermercato.
Io continuavo a tremare per l’orgasmo che avevo in corso e mi stava sconquassando il corpo, imploravo il meccanico: «Sborrami, sborrami tutta nel culo, dai farciscimici!».
Fu allora che, mentre il mio orgasmo era all’apice sentii il primo getto nell’intestino, mi bloccai facendomelo entrare fino alle palle, e ad ogni schizzo di sborra urlavo: «Sii, ancora, ancora, siiii, così, ancoraaaa!», «Giulio non puoi capire quaaanto e bellooooo!»
Mi stava facendo un clistere con tutto il suo seme, e lentamente si stava sgonfiando. Ero in preda a spasmi su tutte le parti intime, mi sembrava di essere sul punto di svenire per quanto avevo goduto.
«Accidenti che donna fantastica ti sei sposato!» disse a Giulio, e poi rivoltosi a me mentre si tirava su la zip della tuta: «Adesso pensa a tuo marito che con quel tutore non riesce a fare niente, io intanto vi sistemo l’auto».
Mi rimisi il plug nel culo per evitare ulteriori fuoriuscite, oltre a quelle che avevo dalla fica, mi inginocchiai davanti a lui prendendogli il cazzo con le mani e portandomelo alla bocca: «Amore, povero tesoro con quel bel cazzo che ha bisogno di coccole!»
Fu un bocchino delicatissimo, pieno della venerazione che avevo per quel cazzo, lo succhiavo in attesa che mi donasse tutto il suo amore, lo leccavo lungo l’asta per poi riprenderlo in bocca massaggiando la cappella tra la lingua e il palato.
Di lì a poco sgorgò nella mia bocca tutto il frutto del suo amore e io me lo gustai come la più buona crema che avessi mai assaggiato.
«Che troia adorabile che sei, ti amo, ad ogni cazzo che aggiungi alla tua collezione il mio amore aumenta sempre di più!»
Ero felice, soddisfatta per l’amore di Giulio e sazia della sborra che avevo preso.
Pagammo il conto e ritirammo la macchina ringraziando il team dell’officina e il titolare ci salutò raccomandandosi: «Ricordatevi di ripassare, così facciamo il tagliando!»
Rientrammo in casa esausti ma felici, non solo perché la macchina funzionava di nuovo, ma soprattutto perché il mio essere troia ci rendeva una coppia completa!

POSTED 1 COMMENTS:
  • avatar soniaschiava Bellissimo racconto, ben dettagliato e arrapante

    22-07-2025 07:57:31