RACCONTO TITOLO: VACANZA IN GRECIA 20 ANNI 
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VACANZA IN GRECIA 20 ANNI


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VACANZA IN GRECIA 20 ANNI

by oibo
Visto: 792 volte Commenti 2 Date: 15-11-2024 Lingua: Language

erano mesi che aspettavamo questo momento, 4 amici affiatatissimi e 2 auto direzione >Grecia. Arrivammo a brindisi prima dell’alba, non avevamo nessuna pronotazione, due di noi scesero e si misero in fila per la biglietteria che avrebbe aperto di li a 3 ore. Le macchine erano in coda con altre auto, ne avevamo una trentina davanti. Negli anni 80 la grecia era un terreno fertile per noi, l’italiano era ben visto e le ragazze ne andavano pazze. Eravamo senza meta e cartina alla mano, imbarcati alle 8 da brindisi a metà pomeriggio eravamo in grecia con il timone ( volante) puntato a Parga. Trovato il ristorantino ora il problema era trovare qualcosa per la notte. Ma ecco che dalla cucina uscì il proprietario, persona simpatica e che parlava bene l’italiano, chiedemmo a lui un alberghetto economico, ma lui ridendo ci disse :qui c’è il parcheggio e 20 metri più in la un appartamento in affitto con molti letti e se ci parlo io con la proprietaria a poco ve lo affitta. Gli eravamo simpatici e subito si istaurò un ottimo rapporto anche perchè vista l’età ci poteva essere padre. Tempo di mangiare quella parmigiana greca, che torna con le chiavi, aveva contrattato per noi 30 mila lire diviso 6 alla signora che gli andava bene e troverete anche le lenzuola pulite sui letti ogni 3 giorni. Stupendo esclamammo.
La casa era bella con una balconata sul porticciolo, la mattina alle sette sveglia per un po' di mare, alle 13 appuntamento con il ristorante, mangiammo a base di pesce, il prezzo era ottimo , al tavolino accanto al nostro quel giorno c’erano 2 coppie di turisti , si capiva da come erano vestiti, e più in la una signora minuta con un cappellino intenta a gustarsi il suo yogurt. Noi dammo subito l’anticipo di una settimana per la casa al ristoratore e ci gustavamo le due 50/55 enni al tavolo accanto che davano spettacolo. Come sedie avevamo le classiche sedie con braccioli dei bar che c’erano anche in italia. La situazione era questa, noi sui rideva e scherza mentre le due donne ridevano delle nostre battute attirando la nostra attenzione. Una di loro era seduta in prospettiva verso di noi con una gamba sul braccioloe si divertiva a spostare il costume facendoci intravedere la peluria, con i mariti non curanti, anche perché avevano qualche per non dire molti anni in più, si divertiva tenendo una gamba sul bracciolo . Fino a quando la piu porcella mi mando un bacetto e si alzò per andare al bagno, la seguii e feci bene, mi aspettava sulla porta senza pareo e mi mostrava le sue grazie, ci avvinghiammo uno all’altra entrando nel bagno, me lo prese subito in bocca, e che bocca, molto esperta nei bocchini, se non la facevo alzare le sborravo li subito all’istante, si mise a pecora e ci diedi sotto a più non posso come la sentii godere passai al secondo canale che era ben aperto, godette anche con il culo e lì non potei resistere, lo tirai fuori e prendendola per la testa la abbassai sul pisello che sparì nella sua bocca. Bevve tutto senza problemi, poi ricomposta mi baciò uscendo sculettando. Rientrati vedo che parte la sua amica e la segue Tonino, 10 minuti ritornano e parte l’amica seguita da danilo, al rientro riparte la prima e la segue massimo , il giro fu completo e le donne erano quasi sazie, la sera a cena non si presentarono, così mangiammo e via in discoteca. Serata stupenda per gli amici ma non per me, mi si era attaccata una ragazza sui 90/100 chili un bel visino ma di una invadenza unica, avevo terra bruciata intorno, come mi avvicinavo a qualcuna interveniva lei, non ce la facevo più. Così dovetti cedere ad un compromesso per restare libero il resto della vacanza. Così la portai fuori andammo in spiaggia e lì su di una sdraio consumammo. Vi dirò che di bocca era stupenda e da come cavalcava non dimostrva il suo peso, fu una bella scopata. Ora ero liberoooooooooooo. Rientrati a casa proposi ai ragazzi per l’indomani una nuova spiaggia suggeritami. La mattina partimmo e andammo a vedere quella spiaggia, c’era poca gente quasi tutti nudi e la reputammo interessante, dopo mezza ora mentre noi sonnecchiavamo trovammo vicino a noi le due maliarde che riconoscendoci si avvicinarono non curanti dei loro mariti, baci abbracci e strizzatina di pisello. Si unirono tutti a noi e lì che iniziai a pizzicare Febe ( una delle donne) chiedendogli: scusa ma possibile che i vostri mariti non dicano nulla? È una storia lunga “ rispose”loro hanno già dato mentre noi vogliamo ancora. Risposta limpida e chiara , d’altronde con quei corpicini meritavano. Così davanti a loro mentre parlavano in greco di affari, ci proposero 2 offerte una , di unirci con la loro barca e andare a corfù per 3 giorni circunvavigandola, o sarebbero rimaste loro in casa con noi. Optammo per la prima ipotesi, dopo aver chiesto notizie dei mariti…….. non vi preoccupate è come se non ci fossero e poi a loro sta bene tutto. Via, si parte appuntamento dopo 2 ore al porticciolo. Puntuali si prende il largo, subito Febe e Petra ( l’altra donna)fecero cadere i vestiti e pronte per essere trombate ma prima vollero fare un regalino ai mariti, ci recammo sul ponte e accanto ai mariti seduti al timone ma intenti a chiacchierare al cell iniziarono a farmi un bocchino a 2 bocche, i mariti senza proferir parola lo tirarono fuori e iniziarono a masturbarsi, Febe e Petra non persero tempo, lasciandomi così ,li presero subito in bocca fino all’orgasmo, fu un bel spettacolo. Ricomposte si baciano si sussurrano qualcosa e via giù in coperta. Iniziarono con una bella lesbicata li per terra , era un peccato intromettersi, così facemmo circolo con i piselli in mano . Ebbero un bel orgasmo e si capii dai gemiti ma ora era giunto il momento nostro. Presi la palla al balzo e tenendo Febe a pecorina la presi e iniziai una scopata selvaggia , a Febe bastava solo metterlo dentro che già sbrodola a Petra bastava un pisello in bocca e uno in fica, godeva anche senza muoverci. Erano uno sballo. finito il primo round salimmo tutti in coperta per prendere un po' di sole, quell’aria condizionata ci aveva gelato le ossa. Comunque vederle li sui lettini nude mi veniva duro. Ci avvisarono che tempo mezz’ora avremmo attraccato ed era pronto il pulmino che ci accompagnava al ristorante mentre i mariti avevano un’altra destinazione. Ultimato il pranzo, visto che il porticciolo non era distante congedammo il pulmino per poter fare due passi a piedi e far scendere quel vinello. Le donne si avvinghiavano un po' a me un po' a Massimo, un po' a tutti, ma a Petra questi strusciamenti davano alla testa. Arrivammo giusto a bordo prima che si scatenasse, eravamo sul ponte di manovra ed era già nuda, si sdraiò a terra e iniziò a sditalinarsi come suo solito, un forte attacca di libidine? O troiaggine? subito Massimo gli fu sopra e insieme a Danilo iniziarono a scoparsela. Febe era un po' più calma, diciamo meno ninfomane, andammo in cabina e sul lettone ci demmo da fare. Dopo mezz’ora ci raggiunsero anche gli altrri, e notai che Petra non si reggeva molto bene sulle gambe, arrivata al bordo del letto ci crollò sopra. Mi andò l’occhio sulla sua fica, i ragazzi ci avevano dato sotto, era quasi viola, gonfia e slabbratissima. Si addormentò nel giro di pochi minuti e non si svegliava neanche con i sobbalzi del letto mentre noi altri lì accanto si trombava. Febe fu felice di accogliere anche gli altri 2 e si diede da fare. Presa una buona razione da tutti noi, ci addormentammo. Al risveglio mi ritrovai a mò di 69 con Petra, rimasi incantato a guardargli la patatona, oltre a essere bella carnosa era anche grande, Febe la aveva un po' più piccola. Il buco poi non ne parliamo soprattutto il culetto, aveva un diametro di pelle elastica di 5 / 6 centimetri, chissà quanti cazzi avrà visto, e così mentre mi ponevo queste domande aprì gli occhi Febe, che si mise al mio fianco e guardando anche lei la fica di Petra mi disse: ti starai chiedendo quanti cazzi sono entrati in questa fica? Si io risposi. Molti rispose, la noia è tanta e in qualche modo va allontanata, abbiamo iniziato a 15 anni e ci è sempre piaciuto, entrambe fidanzate, se quella sera non si scopava con il fidanzato, anziché ritornare a casa si riusciva per trovarne uno. Non si saltava sera, e i sabati che spesso venivamo lasciate a casa mentre loro andavano a ballare, noi prendevamo il pulman e si andava in città, eravamo abituè di un cinema in periferia e non ci interessata che tipo o quale film facessero , male che andava una pecorina e 3 bocchini si svoltavano sempre. Mi ricordo una volta ci andammo infrasettimanale non guardammo neanche le locandine entrammo a luci accese e c’erano si e no tre persone come si spense la luce, da dietro le tende , dal bagno e da altri corridoi uscirono una ventina di persone, strano. Iniziò il film e si svelò l’arcano, proiettavano un porno e tutti si nascondevano. Quella sera facemmo il pieno per 5 mesi, una scatola di preservativi da 20 dove mancavano 2, finita, ci eravamo messe a pecora all’ultima fila appoggiate alla spalliera e dietro di noi c’era la fila ai rimanenti senza profilattico, li soddisfammo con la bocca. Tornammo a casa distrutte ma appagate. Poi conoscemmo i nostri mariti, in qualcosa cambiammo, niente più cinema e niente uscite notturne da sole., avevamo come fidanzati 2 fratelli molto legati, figli di un illustre imprenditore, già da fidanzati ci stupivano, una sera uscimmo in 4 tutti insieme per una semplice passeggiata al lago in auto, e strada facendo da dietro arrivavano rumori strani, Petra aveva iniziato a cavalcarlo uau disse , alla prima stradina buia si fermò, sdraiato il suo sedile si mise sul fianco, prese il mio viso e baciandolo lo portò sul suo cazzo, mentre liberate le mani iniziava a massaggiare il culo di Petra con qualche ditino nel culo. Da li a poco arrivò la proposta di passare dietro con loro che accettai senza batter ciglio. Così io scavalcai il sedile mentre lui senza pantaloni scese dallo sportello e come aprì quello posteriore prese la testa di Petra e glielo mise in bocca. Io che ero dall’altra parte iniziai a limonare con il fratello. Due fratelli che si dividevano anche le mogli, stupendo. Di li a pochi mesi, 5 per esattezza ci sposammo, unica cerimonia e viaggio di nozze insieme.( fu tutta un’orgia dal primo all’ultimo giorno). Tornati a casa il suocero ci portò subito nella nuova casa che ci aveva regalato, due ville adiacenti e un bellissimo prato, piscina e tutto di più, non era arredata ma ci fece trovare ad aspettare il mobiliere con tutti i cataloghi. Azz ci aspettava una vita da favola. In 20 giorni le case furono arredate a nostro gusto, i fratelli buttarono giù un muro che divideva le due case facendole comunicanti nel salone, quel giorno il padre si presentò a casa con il notaio e due cellulari satellitari e molte scartoffie. Il boss ( suocero)aveva deciso di andare in pensione e lasciò tutto in mano ai 2 figli, dalle ville allo yacht, dalle fabbrichette e a tutto il resto. Poi alzandosi dalla poltrona istruì il notaio e ci volle tutti e 4 intorno a lui, ci accolse con un abbraccio dicendoci…… rendetevi felici e ricordate che papà c’è sempre a qualsiai ora. E si congedò. Il notaio oltre a tutte le firme ecc ecc consegnò loro due rubriche uguali contenenti tutti i contatti lavorativi e oltre e si raccomandò per i satelliatri, sempre accesi. Il tutto durò circa tre ore e una volta salutato il notaio iniziarono a squillare i cellulari. E questo fu l’inizio. Dopo qualche anno arrivò lo stress e calarono i nostri rapporti, ma loro non ci fecero mancare nulla, una volta a settimana chiamavano due gigolò per farci strombazzare bene bene dopo che li avevamo sbocchinati e nonostante la nostra bravura ci era difficile, a volte a metà scopata con i gigolò avevano l’erezione così smettevamo e ci dedicavamo a loro.. Assistevano tranquillamente sempre parlando al cell. Si erano fatte le 10 e sentimmo una macchina affiancare la barca, sono loro disse febe, tutte e due corsero sul ponte, arrivarono con una lemosine del corpo diplomatico greco, e in mano avevano oltre al satellitare una bottiglia di champagne a testa e la alzarono al cielo. Febe ci informò che il contratto era andato a buon fine e che gli avrebbe portato un introito di oltre 800 mila euro, mesi di duro lavoro .
Le due coppie erano avvinghiate l’una all’altra e mentre il marito di Petra riempiva tutte le coppe per il brindisi, io chiamai i miei amici facendogli segno che era meglio ed ora che alzassimo le tende. Mi sentì il marito di Febe, non parla l’italiano ma lo capisce bene, chiamò Febe e la informò che dietro sue direttive con lui presente ci chiese di non lasciare la festa, era anche la nostra festa e che dovevamo rimanere lì con loro a festeggiare. Così avvenne. Un marito telefonò ad un catering da loro conosciuto che in 10 minuti erano lì ai fornelli, noi con le coppe in mano e i mariti con le bottiglie sotto braccio. un pranzo da mille una notte che subito dopo ci fece assopire sui divani del salone, al risveglio intorno alle 17 il catering se ne era andato ripulendo tutta lo yhact. Febe che apri gli occhi per prima , si avvicinò a noi intimandoci….. guai a voi se vi muovete. Poi si inginocchiò tra le ginocchia di suo marito svegliando Petra e si cementò in un bel bocchino, ma come diventò duro gli salì su a cavalcioni, erano anni che non accadeva, Petra la imitò in tutto e mentre cavalcavano una mano ci invitava a partecipare, non credevamo ai nostri occhi, erano i mariti, a quel punto sia Febe che Petra girando lo sguardo verso di noi in coro ci dissero: ue ragazzi dove siete? Ci avvicinammo cautamente e quel pomeriggio facemmo solo da contorno in modo delicato.
La sera era dietro l’angolo, ritornò il catering e ci prepararono certi manicaretti da paura, restammo fino a mezza notte seduti a tavola e il vino scendeva che era un amore . Il sonno ci avvolse in un forte abbraccio, facemmo in tempo a lasciare la tavola e sdraiarci su divani nel salone. Il catering effettuò lo stesso lavoro del pranzo, ripuliloro il tutto. La mattina alle 5 ci svegliò il movimento dello yhact, avevamo mollato gli ormeggi e si ritornava a Parga. La vacanza con loro era al termine. Arrivati, lo yhact si avvicinò alla banchina permettendoci di scendere per poi ripartire. Salimmo sul pulmino che ci aspettava e ci facemmo accompagnare al ristorante dove avevamo casa incontrammo il titolare del ristorante che chiamandoci ci mise a conoscenza che per una settimana ( la durata delle nostre ferie e poi si rientrava) era tutto pagato, colazione pranzo e cena e in più era stata pagata anche casa con l’aggiunta di 2 cameriere che la mattina passavano per riassettare, questo fu il regalo dei mariti. La sera durante la cena il titolare venne al nostro tavolo e prima delle ordinazioni ci volle presentare la Contessaxxxxxxxx proprietaria di casa, così ci alzammo e lo seguimmo. Interressante donna sui 60 fisico da 40enne anche se un po' rifatta, come ci avvicinammo al tavolo il titolare scusandosi con la contessa le disse che voleva presentarci a lei, ci accolse con un bel sorriso, sono gli inquilini della casa qui in piazzetta, rispose……., gli amici di Febe e Petra , me lo hanno detto, bravi ed educati ragazzi, sapete, vi faccio una confidenza, nessuno è mai salito a bordo del loro yhact, per salirci voi, vuol dire che lo meritavate…………. La ringraziammo e la volemmo invitare al nostro tavolo, che con piacere accettò. Finita la cena si congedò invitandoci l’indomani ad una festa a casa sua. Si avvicinò Pietro per sparecchiare, ahhh beata gioventù, non perdete questa occasione sono belle feste, non quelle pompose aristocratiche, sarà un pranzo, giochi in piscina e cene, dove ci sarà la marchesaxxxxxx la marchesaxxxxxx le due duchesse e un’altra contessa. Tutta gente altolocata con voglia di trombare ma non lo danno a vedere. Uauuu disse Antonio allora ci sei stato!!!!!!!!! lui sorrise non dicendo ne si e ne no ma ci diede un consiglio, aspettate che decidano loro e non costringetele in orgetta, triangolo ecc, non si vogliono far vedere dalle amiche, e, come ultima raccomandazione, come entrate in casa e vi presentate non fate come si fa oggi, mano e bacetto sulla guancia, ma il baciamano con un leggero inchino. Facendo tesoro di questi consigli ci presentammo puntuali alla festa con 6 mazzi di fiori di cui uno era enorme per la festeggiata. Venimmo accolti in piscina e dopo i saluti di circostanza venimmo accompagnati nello spogliatoio. Io e massimo ci guardammo e esclamammo: alla faccia delle 60enni…………. La prima a muoversi è la contessa padrona di casa, che vedendo massimo nell’angolo bar indeciso su cosa bere gli andò incontro dicendogli che se cercava qualcosa e li non c’era lei l’avrebbe accompagnata in cantina dove c’è tutto e di più. Massimo rispose che era anche troppo quello che c’era, ma sentendo dire della cantina si incuriosì e la volle vedere. Dopo venti minuti tornò solo Massimo con 4 bottiglie di champagne, gli andai incontro ad aiutarlo, pronunciò solo due parole: che donna. Ritornò la contessa dopo essersi sistemata, stappammo qualche bottiglia e brindammo a noi accompagnandoci con veri stuzzichini, quando ecco la seconda contessa che ultimando l’ultimo tramezzino esclamò, ohhhhhhh son terminati questi bocconcini squisitissimi, Danilo mi accompagneresti in cucina a prenderne? Così sparirono anche loro per mezz’ora scarsa. Nel frattempo io familiarizzavo con la marchesa che parlando di giardinaggio mi volle far vedere una pianta che non conoscevo e ci inoltrammo in quell’enorme giardino. E li dietro ad un cespuglio a terra sul prato consumammo. E poco più in là c’era anche la duchessa che cavalcava a buon ritmo Antonio . Rimanevano una duchessa e una marchesa. La padrona di casa mi sussurò: lavorano sempre in coppia, dicono che è molto più eccitante e si gode di più. In effetti è così ,risposi, ammettiamo il caso, e si avvicinò più a me prendendomi sotto braccio per spostarci di qualche metro sempre al bordo piscina seduti su di una sdraio, dimmi sono curiosa, immagina di stare in acqua aggrappata al bordo piscina, mentre io ti sono dietro che ti prendo, accanto al tuo viso si siede danilo, tu ti posizioni tra le sue gambe e presa dal godimento che io ti procuro inizi a prenderlo in bocca, mmmmmm interessante, oppure mentre qui sulla sdraio tu mi cavalchi e un’altro te lo porge tra le labbra, ci sono mille esempi da dire. Mi prese la mano e se la mise tra le sue gambe, era fradicia, si dai raccontami ancora. Immagina ora che eccitata come sei mi mettessi tra le tue gambe a leccarti mentre tu ti gusti un bel pisello tra le labbra, per poi metterti a pecora e continuare alternandoli, si dai……….. mentre gli raccontavo la stavo sditalinando, per poi completare con il racconto con una cavalcata e sentirsi l’altro che da dietro si intrufola nel tuo culetto, ahhhhhhh stò venendo. Nel frattempo Massimo e >Antonio si stavano allontanando con la duchessa e marchesa che erano digiune. Dovete uscire da questa forma di falso pudore, aspetta mi chiese e facendo un cenno alle altre le invitò a venire e ci sedemmo su due sdraio una di fronte all’altra con io e Danilo uno per parte. Dai fabio continua, mi disse la contessa. Quando la marchesa e la duchessa appartandosi ci hanno detto che in 4 è più bello hanno detto la verità, Dovete uscire da questa forma di falso pudore, tutti sappiamo cosa sta succedendo dietro quella fratta, e son cose naturali che fate anche voi, come dicevo prima, immaginatevi in piscina aggrappate al bordo con un lui che da dietro vi prende, e che voi state con la testa tra le gambe di un’altro seduto sul bordo a godere con la bocca il suo membro. Uscirono dalla fratta le due coppie ricomponendosi, e come si avvicinarono non crebbero ai loro occhi, le amiche erano tutte nude in ginocchio davanti ai nostri piselli, ed qui che una delle due esclamò, brave è così che vi voglio. La marchesa chiese come mai questo cambiamento e risposero che gli avevo aperto gli occhi e che avevano perso molto divertimento in questi anni, ma la contessa più esplicitamente chiese alla due: a voi come è andata? Si spogliarono del costume e voltando le spalle si abbassarono aprendosi le natiche alla nostra vista, uauuu bellissimo spettacolo aperte e slabbrate avanti e dietro, poi voltandosi e baciando i due aggiungono che hanno goduto da matte. Anche le altre dame non erano verginelle, negli anni avevano usato i loro buchetti in tutti i modi e con varie misure ma sempre a tu x tu mai un trio mai una orgetta, no ad una scopata selvaggia, tutto lentamente e con grazia, così dicevano. Allora mi venne in mente un gioco che proposi , lo chiamai pegno o verità. Ognuno di noi doveva raccontarci una storiella di sesso che le era rimasta impressa e spettava a noi giudicare se vera o che doveva pagare pegno. Così incaricarono me come addetto alle domande, iniziai dalla padrona di casa, hai mai avuto rapporti extra? No , ok di tutte, prossima domanda a l’altra contessa, mentre trombavi nel periodo del matrimonio, pensavi ad altri piselli? No che dite. Qui scattò il pegno perché spesso quando era al mare e le passavano davanti ragazzi con attributi notevoli, gli si bagnava la patata. Come pegno la fecero mettere a pecora e dovette subire 5 sculacciate a testa . Alla marchesa chiesi se avesse avuto rapporti bisex? No . Alla prossima se avesse avuto proposte di sesso nel suo ambiente, si ma mai accettate, ed ora alle due libertine se hanno avuto rapporti extra, certo . All’altra se avesse avuto proposte, certo una sera a cena in un ristorantino io e mio marito, c’era una cameriere giovane e carino che mi guardava con insistenza e a mio marito non dava fastidio anzi mi fece notare la sua eccitazione, poi offrendomi il calice per un ulteriore brindisi, prendendomi la mano mi sussurrò che gli sarebbe piaciuto vedermi con il cazzo del cameriere il bocca. Rimasi un po' stupita della proposta, non me la sarei mai aspettata, e non curante delle mia risposta che non arrivava si alzò per andare a pagare il conto e lo vidi soffermarsi a parlare con il ragazzo che divenne pavonazzo, ma annuiva. Così ci incamminammo verso il parcheggio , entrati in auto si doveva aspettare l’arrivo del ragazzo che con una scusa sarebbe uscito, nel frattempo mi mise una mano tra le gambe trovandomi bagnatissima, così mentre vidi il ragazzo uscire per portare i secchioni della spazzatura ( questa era la scusa per uscire) mi prese il panico, iniziai quasi a strillare costringendo mio marito a partire e passando accanto al ragazzo lanciò un scusaci. Il gioco lo dimenticammo e le domande le ponevo a giro, chiesi alla duchessa libertina, alta 1,70 x 65 kg e terza di seno con un paio di coscie affusolate e con una bella e folta barbetta sulla patata, come iniziò a tradire . Non erano tradimenti, mio marito sapeva e tutto nacque quando una sera si presentò a casa con un pacchetto regalo, avevamo 40 anni e i nostri rapporti si stavano affievolendo, eravamo seduti sul divano e lo scartai con foga, mi ritrovai una pisello di gomma di belle dimensione non esagerate, la gettai sul divano dicendogli che era matto e che cosa voleva farci, si spogliò e vidi che era in erezione, abbracciandomi mi sussurrò: ora mentre me lo prendi in bocca, io piano piano lo strofino sulla patata fino a farlo entrare quanto basta per farti godere così possiamo dare sfogo a qualche fantasia, (le altre erano già con le mani sulle loro patate), allungando la amno costato il mio grado di eccitazione molto alto e ci rise sul fatto che non volevo. Presi a succhiarlo e subito mi ritrovai il vibro in fica che entrò con una facilità lasciandoci a bocca aperta. E mentre ci muovevamo, mi faceva immaginare con i suoi racconti, dai su mettiti a pecora così il nostro amico ti prende e io sotto lecco. Da quel giorno riprendemmo a scopare quasi tutte le sere portandocelo a letto. Piano piano le sentii godere tutte e alla fine ci fu un applauso al racconto. Anche l’altra libertina ammise di avere più di un vibratore e di diverse misure, e i giochi erano molteplici fino ad immaginarmi tra tre cazzi. Mi prendevano in ogni modo. A volte ne portavamo qualcuno al mare e a dir il vero era sempre dentro di me tranne quando entravo in acqua, questo per tre anni, ( e qui le mani ritornavano sulle patate e qualcuna anche sui nostri piselli) poi si inziò a sentire che mancava qualcosa anche perché con i problemi che sopraggiunsero a mio marito………………. Così una sera, mi telefonò nel primo pomeriggio dicendomi di farmi bella e provocante per la sera che si andava a giocare. Chiamai subito l’estetista. Alle 20 quando arrivò mi trovò pronta, avevo preparato anche la valigietta dei giochini, lui si fece una doccia veloce e via, mi fece lasciare la valigetta a casa, io già mi immaginavo come tempo fa io e lui al cinema e il giochetto che dentro mi trapanava, che goduria quella sera. Ma andammo in un ristorantino con circa 15 tavolini con al centro una piccola pista di ballo. Ero contenta anche quando si esce ma un po' delusa. Eravamo tutte coppie e qualche trio mmf ffm tutto normale, alle 23 avevamo già finito, secondo me si era andati con fretta, e passò il cameriere con un elenco di nomi dove si doveva firmare accanto. A che servisse non lo so. Comunque tempo 2 minuti tirano giù la serranda ci servirono una bottiglia a tavolo di ferrari e parti un sottofondo misicale dove apparvero 5 ragazzi vestiti da mariai, uauuu uno strip tise per noi donne. Si spogliarono tutti sotto i nostri applausi femminili, giravano per i tavoli sventolandoceli sotto il naso per poi fermarsi al nostro e invitarmi al centro dove nel frattempo era comparso un divano, la luce si era abbassata già da quando si sentì la musica, ma ora era ancora più bassa. Mentre mi invitavano tenendomi per mano io guardai mio marito che abbasso il viso in segno di si dicendomi vai amore è tutto previsto. Mi alzai e tutti e 5 mi fecero il baciamano e mentre mi avvicinavo al centro pista per sedermi sul divano tutti applaudirono. Pensai, ecco ora mi balleranno intorno sventolando i loro attrezzi davanti al mio viso, qualcuno si divertirà anche a strusciarmelo. Ma non fu così, io già mi sentivo bagnata, mi girarono intorno e vidi tra i tavili gente che si era già calata i pantaloni e su masturbava compreso mio marito. Mi ritrovai un cazzo in bocca mentre le altre mani mi spogliavano sapientamente, capii che ero la privilegiata quando tre rimasero con me ed erano quelli con il pisello più grande e gli al tri due vagarono per i tavoli scegliendone un’altra che portarono su di un materasso sempre li al centro. Nel frattempo mi preoccupavo per mio marito, ma lo vidi in buona compagnia, una delle cameriere si era inginocchiata davanti a lui e aveva iniziato un bocchino. Mi presero in tutti i miei buchini e in tutti i modi, mentre la ragazza cavalcava mio marito io gemevo di continuo sotto i loro colpi. Facemmo le 3 di mattina e notai che anche nei tavoli si trombava era un’orgia con spettacolo. E come nei migliori teatri, a fine spettacolo c’è un fragroso scroscio di appalausi. Mi alzai stanca sulle gambe facendo un inchimìno ai quattro lati e con le luci accese tutti vedevano che grondavo sborra dalla patata , dal culetto e ne avevo ancora tanta in bocca. Mi passarono un accappatoio a me e a l’altra fortunata e ascigamano, mi pulii il viso e andai a ringraziare mio marito. Finito il racconto le dame erano tutte sotto orgasmo, erano bagnate sino alle caviglie. E noi 4 a cazzo dritto. La palla passò all’altra che ridendo disse: dai racconta pure quella volta quando uscimmo dal ristorante brille e ci portarono al vialone…………… aggiunse che anche suo marito aveva problemi e lì dopo un incontro in un locale sex si formò la coppia. Nel fine settimana si era sempre insieme a soddisfare le nostre e le loro voglie di guardare. Quella sera uscivamo da una festa di gala in un notissimo ristorante quando ai mariti su di giri ci proposero questo gioco. Capimmo una parola su 10 colpa dello champagne ma accettammo. Così andammo al vialone luogo dove si concentrava la prostituzione, si erano fatte le tre e ne contammo pochissime vista l’ora, ci fermammo quasi alla fine scendemmo con l’accordo che una volta abbordato il cliente il fatto si consumava li in macchina dei mariti sul sedile posteriore. Non capimmo nulla li x li ma accettammo soprattutto le nostre patate che grondavano. Scendemmo e ci spostammo a 10 metri dall’auto, il primo che si fermò rimase folgorato e ci disse:ma mi basterà lo stipendio? ci riempì di complimenti e andò il secondo erano due ragazzi usciti dalla discoteca, come dissero loro poveri in canna ci chiesero il prezzo , rispondemmo che dipendeva da loro se riuscivano a soddisfarci o no. Un pochino titubanti accettarono, gli spiegammo le condizioni dettate dai mariti, e accettarono. Io fui la prima entrata in auto i mariti accesero la luce, mi seguii il primo ragazzo e dopo lei. Ci fu un turpidio di bocchini e cavalcate, facemmo entrare anche il secondo mentre i nostri mariti si segavano, furono stupendi li ringraziammo e andarono via felici di questa avventura con le strafighe ( così ci definirono). La prossima auto furono 4 ragazzi dai 25 ai 30 anni, uno, il più simpatico scese dall’auto che non si era ancora fermata, si gettò ai nostri piedi gridando, ecco il mio sogno che non si avvererà mai, mi basta solo vedervela e potrò morire in pace, a me fece pena mi ci avvicinai aprii lo spacco e glie la feci vedere visto che ero senza perizoma, si avvinghiò delicatamente ai miei fianchi la sfiorò con le labbra e cadde a terra a mò di svenuto, l’altra si avvicinò dicendogli…….. dai sciocchino vieni su, alzati. Contrattammo con lui che incredulo disse: dove devo firmare? Così lo abbracciai e insieme ad un suo amico dopo aver spiegato la prassi che loro accettarono ci dirigemmo verso la nostra auto . Ero io con loro due mentre lei pomiciava appoggiata alla portiera. Non ricordo quanti orgasmi mi fecero raggiungere ma scesi dall’auto soddisfatta. Ora era il turno della duchessa, stesso trattamento mentre i mariti si segavano, bocchini cavalcate pecorina e doppia per poi essere inondata in gola con tanta sborra. Volevano un recapito, ma li salutammo salimmo in auto e via a casa. Qui la contessa padrona di casa dopo l’ennesimo orgasmo immedesimandosi nella storia disse: ragazze da domani si cambia vita, che i nostri mariti riposino in pace ma quello che faremo li renderemo felici anche lassù. Noi francamente ci sentivamo di troppo a quel punto ma la padrona ci casa ci bloccò e tutti entrammo in casa per la cena. Era tutto pronto da li a 5 minuti ci portarono una squisita cena fredda a base du suschi, verdure grigliate e cruditè . Ma la nostra partenza era imminente, Danilo e Antonio l’indomani tassativamente dovevano partire, i malleabili eravamo io e massimo. Nel frattempo durante il pranzo la boss, così chiamerò la padrona di casa, si informava sulla valigetta e contenuto, senza esagerare saranno stati una ventina di giochetti di varia misura. Finito il pasto che risultò di una prelibatezza unica la boss chiese alla marchesa libertina se era disposta a dividere la su valigetta con loro, lei accettò felicissima e in un baleno trovò fuori casa il taxi, c’erano si e no 1 km lo avremmo potuto fare con uno di noi anche a piedi dissi ma i nostri piselli non si potevano muovere erano impegnati in alcune bocche. Nel frattempo Danilo e Antonio si congedarono da tutte lasciando la boss per ultima che vollero oltre che salutare anche ringraziare per la stupenda sera, la presero in braccio e portata su di un lettino al bordo piscina gli fecero provare di tutto. Come si dice a roma, pelo e contro pelo. I ragazzi salutarono le dame ripresero i vestiti e rincasarono per ripartire la mattina , lasciando la boss distrutta e appagata sul lettino. In poco tempo la valigetta arrivò con la sua proprietaria, nel frattempo la boss si era ripresa era mezzanotte in punto e da come erano curiose le donne penso che la notte sarà lunga. Posizionammo i lettini a circolo con al centro uno per la valigetta e io e massimo ai lati. All’interno ce ne erano una ventina, ogni una indicò il preferito e noi provvedemmo a passarlo, era una tortura per noi. Così decidemmo di puntare la seconda contessa che era un po' restia in tutti i giochi, mentre le altre si tenevano i buchetti occupati, ha due gambe toniche e ben affusolate un culetto a mandolino, bella fichetta carnosa e due tette da sballo, una quarta ben rifatta, la mettemmo sotto le nostre lingue, per poi prenderla in una doppia dove ci alternammo e finire nella sua bocca. Intanto i vibratori erano spariti dalla valigetta e lavoravano all’interno delle loro fiche. L’umidità della notte si faceva sentire obbligandoci a entrare in casa dove c’era chi continuava il gioco dei vibratori, e chi si addormentò sui divani. Ciao al prossimo racconto

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