RACCONTO TITOLO: voyeur 
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by arcornuto
Visto: 530 volte Commenti 2 Date: 29-04-2024 Lingua: Language

da quando ne era divenuto il più improbabile degli amanti, era per lui una enorme soddisfazione poter rendere la condizione del compagno di G. ancora più umiliante, e non solo potendo già usufruire sessualmente di lei, come gli era stato concesso di poter fare ben oltre ogni più inimmaginabile ipotesi, ma anche rendendo ogni nuova situazione motivo di estremo turbamento per chi passivamente la doveva subire.
il poterla esibire al proprio fianco costituiva sempre un grande piacere, ed anche ora, che, seduta al suo fianco sul sedile dell’auto, ed esortandola a sfilarsi le mutandine, confermava come gli fosse stato conferito il potere di poterne realmente disporre, ne percepiva alle spalle la sensazione di palese malessere che perversamente gli andava infondendo, posto come era nel succube ruolo solo di passivo spettatore degli eventi, prendendone atto a dispetto di tutto.
appendendo l’indumento allo specchietto retrovisore, come fosse un trofeo, poteva incrociarne lo sguardo avvilito, mentre, con la mano grassottella, posata sul ginocchio di lei, si apprestava a risalire tra le cosce per l’intera lunghezza, sino alla sommità della balza in pizzo cervin delle calze di nylon entro cui erano stupendamente inguainate.
giunto al punto nevralgico, in cui una rada peluria circondava l’intimo accesso, di labbra rese già turgide di intrattenuta passione all’idea di quanto stava per accaderle, dischiudendosi come un fiore, al contatto di quelle tozze dita pronte ad immergersi nella vaginale rugiada ormai pronta ad accoglierle, egli si apprestò ad una accuratissima manipolazione della clitoride.
le gementi ovazioni, che accompagnandone l’azione lubrica, risunavano come una eco assordante nel cervello del compagno di lei, rendevano perfettamente l’idea di quanto le fosse gradito quell’esplorante preludio a quanto ancora doveva avvenire.
giunti che furono in un isolatissimo luogo, senza interrompere la propria efficacissima manipolazione clitoridea, l’uomo, arrestato il veicolo, e baciando voluttuosamente corrisposto la bocca della sofisticata creatura che gli sedeva accanto, ordinò al compagno di lei di scendere dal veicolo e di osservare per bene dall’esterno quanto avveniva.
questi, non potendo fare altro che ubbidire, si dispose all’esterno guardando, con remissiva impotenza attraverso i cristalli, il flaccido individuo approfittare impunemente della propria compagna che, per nulla contrariata, si concedeva senza alcuna remora alle effusioni sempre più efficaci di quel perfido amante.
intento nel prendere così atto dell’adulterino confronto, che stava raggiungendo l’apice più estremo dell’amplesso, non poté tuttavia non avvedersi del sopraggiungere, neppure troppo furtivo, di un altro individuo che, prendendo sfacciatamente posto accanto al veicolo iniziò a propria volta a godere di uno spettacolo la cui maggiore anomalia era certamente data da quelle due presenze così molto dissimili tra loro all’interno dell’abitacolo.
l’amante di G., per nulla infastidito dalla nuova presenza, ed anzi, stimolato ulteriormente anche da ciò, interrompendo la propria penetrante azione, ben determinano a confermare come persino un individuo fisicamente poco dotato, come lui stesso era ben consapevole di essere, potesse approfittare della incredibile opportunità che gli era stata offerta, brandendo il proprio minuscolo pisellino, neanche fosse stata una clava, si fece stimolare oralmente sino ad eiaculare tra le labbra di lei tutta la propria minzione spermatica.
soddisfatte le proprie brame libidinose, ed ulteriormente deciso a voler ulteriormente infliggere una ulteriore umiliazione al compagno di G., aprendo la portiera del veicolo, ed esortandola a ruotare sul sedile per disporsi con le gambe all’esterno, in modo tale che persino quello sconosciuto potesse prendere totale visione di quel meraviglioso paradiso da lui stesso così subdolamente appena profanato, lo esortò a venerarne a propria volta oralmente l’accesso.
cogliendo al volo un simile invito, l’uomo si chinò con repentina velocità tra quelle cosce sempre più divaricate, affondandovi il volto ed iniziando ad assaporarne voracemente l’umida essenza, penetrandola con la lingua e nel contempo iniziando a masturbarsi senza la benché minima remora sino ad eiaculare sul terreno il proprio intrattenuto flusso spermatico.
il compagno di G., assistendo sempre più inerme a quello spettacolo, che altri avrebbero forse anche potuto interpretare come indecorosamente folle, in realtà non poté fare a meno di confessare, almeno a se stesso, quanto fosse, se pur dolorosamente eccitante, vedere ciò che di più inimmaginabile gli sarebbe stato possibile fantasticare.
ancora con il pene compresso entro l’involucro contenitivo della gabbietta, che ne castrava la virilità, e che tuttavia aveva l’obbligo di dover indossare durante ogni circostanza in cui G. intendeva trasgredire in compagnia dell’amico, prese nuovamente posto sul sedile posteriore del veicolo, attendendo pazientemente di essere ricondotto a casa per essere finalmente liberato da quel giogo e di potersi a propria volta masturbare in segno di assoluta devozione ai piedi della rispettiva compagna.

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