RACCONTO TITOLO: 94 - VACANZE IN TURCHIA 
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94 - VACANZE IN TURCHIA


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94 - VACANZE IN TURCHIA

by SlutDany
Visto: 213 volte Commenti 2 Date: 10-01-2024 Lingua: Language

Periodicamente Max e Dany facevano lunghi viaggi per visitare le città più interessanti, normalmente quelle europee, qualche volta si spingevano oltre, Africa e Medio Oriente.
Un posto dove non erano mai stati era la Turchia, Dany non era molto convinta perché secondo lei le città di quel paese non avevano molti luoghi di interesse, Max non era della stessa idea, secondo lui era il posto ideale per lei che aveva sempre voglia di trasgressione.
Dany non capiva quale era il nesso tra il visitare il paese e la trasgressione, ma si fece convincere.
Erano indecisi se andare a Istanbul o Ankara, decisero di visitare la seconda che rappresentava di più l’oriente mentre la prima era una città più occidentale.
Presero l’aereo e per prima cosa cercarono un hotel, ma non essendo pratici si affidarono al tassista che li portò in un albergo nei sobborghi della città.
Dany non era molto contenta del posto, l’albergo non era brutto, stanze accoglienti arredate all’orientale, tanti cuscini e drappi, scimitarre sulle pareti e tante statue d’orate con rappresentazioni di guerrieri, ma non le dava fiducia la zona piena di stradine equivoche, ma oramai erano la e presero una stanza.
Dopo aver mangiato piatti tipici andarono a dormire.
Durante la notte Dany sentiva un via vai di persone che passavano per la strada, si affacciò alla finestra e vide tanti uomini che entravano e uscivano da un palazzo posto un isolato più avanti, si chiedeva come mai di quel trambusto, poi pensò che forse era una casa da gioco e tornò a letto.
Il giorno dopo visitarono la città e rientrando passarono davanti a quel palazzo, c’erano molti uomini per la strada e squadravano Dany dalla testa ai piedi, d'altronde il suo abbigliamento sempre trasgressivo attirava molto l’attenzione.
Chiese a Max cosa ci poteva essere in quel palazzo e lui le disse che se voleva soddisfare la sua curiosità bisognava entrare.
Si fecero strada a fatica in mezzo a tutti quei uomini, mentre passava le carezzavano i lunghi capelli biondi, le strusciavano il culo, le si appoggiavano addosso.
Entrati videro una grande sala, nell’aria c’era un odore forte, strano, quasi da stordire, tutti fumavano il narghilè.
Uscirono subito e quando tornarono in albergo Dany disse a Max che avrebbe voluto provare a fumare quella strana pipa, magari con un tabacco più gradevole, lui la guardò con un sorrisetto e le disse di andare che si sarebbe divertita.
Lei non capiva in che maniera si sarebbe divertita e incuriosita decise di tornare in quella fumeria la sera dopo.
Questa volta si preparò con un vestito lungo per non sollecitare i palpeggiamenti all’ingresso e entrò.
Si sedette su un cuscino accanto a degli uomini che stavano fumando in circolo, prese una cannuccia e iniziò a dare delle boccate.
Tutti gli sguardi erano rivolti verso di lei, era l’unica donna.
Max era entrato di nascosto e controllava quello che succedeva.
Dopo dieci minuti che fumava si sentiva stordita, aveva la testa che le girava, non capiva più dove si trovava.
All’improvviso sentì delle mani che si intrufolavano sotto la gonna e le carezzavano le gambe, non aveva la cognizione di cosa stava accadendo.
Quelle mani salirono sempre più in alto fino ad arrivarle alla figa, era una sensazione strana, era stordita dal fumo ed eccitata da quei palpeggiamenti, d’istinto allargò le gambe e sentì quelle mani penetrarla.
Si sdraiò sui cuscini e permise a quei uomini di masturbarla, le piaceva, stava godendo.
Di colpo si sentì sollevata di peso e portata in una grande sala adiacente dove c’erano tanti uomini e molte donne nude che ballavano, non capiva che posto era, il fumo l’aveva stordita completamente.
Un uomo le si avvicinò e le strappò di dosso i vestiti dicendole che doveva ballare.
Completamente nuda iniziò a muoversi cercando di andare a ritmo della musica, la sua bellezza e la sua figa depilata attraeva tutti i presenti.
Con lo sguardo assente vide un turco che le si avvicinò e la prese per un braccio portandola al piano superiore.
Entrarono in una stanza piena solo di grandi cuscini, l’uomo la fece sedere e si spogliò nudo.
Lei ancora non capiva cosa stava succedendo, sentì solo strusciarle un cazzo vicino le labbra, era stordita, ma non esitò a prenderlo in bocca spompinandolo.
Ben presto il cazzo andò in tiro e l’uomo le allargò le gambe infilandolo dentro la figa, lei fece un piccolo urlo, la passera era completamente secca, le faceva male.
Il turco la scopava forte, le spingeva in figa il cazzo con violenza, lei riceveva quelle pompate senza essere eccitata, ogni botta faceva una smorfia, come se le desse fastidio.
L’uomo prese due cuscini mettendoli uno sopra l’altro, la alzò di peso e la poggiò sopra con il sedere all’aria, le allargò le chiappe e la inculò con un colpo solo, lei fece un urlo bestiale, si sentì dilatare completamente le pareti del culo.
La penetrazione fu così violenta che si sentiva svenire, aveva il cazzo dell’uomo tutto dentro fino all’intestino, le faceva male.
Dopo una decina di minuti di quel trattamento fu inondata di sborra, ma era ancora tramortita, non se ne accorse nemmeno.
Riportata nel salone con il culo ancora gocciolante di sborra fu obbligata a ballare, doveva allargare le gambe, far vedere la figa a tutti, era stordita dal fumo e dal trattamento che aveva ricevuto poco prima e ogni tanto si fermava, ma subito un turco le dava una frustata sul culo per farla muovere.
Non stette la per molto, un altro turco la portò al piano superiore e la buttò sui cuscini direttamente a pancia in sotto penetrandola nel culo, lei era impassibile, non aveva le forze per avere qualche reazione, subì l’inculata immobile, sembrava una bambola di gomma.
Quando l’uomo finì la lasciò la sui cuscini e subito dopo entrarono nella stanza altri turchi e tutti la incularono, aveva il culo pieno di sborra, non sentiva niente, aveva il culo completamente dilatato.
Era tutto finito, i turchi la lasciarono la e lei si addormentò distrutta.
Max la prese in braccio e la porto in albergo completamente nuda, la mise sul letto e ripulita della sborra le mise un panno bagnato sul culo infiammato.
Al mattino si svegliò ancora stordita e gli chiese cosa era successo, Max le disse che quella non era una semplice fumeria, ma un bordello turco, lei meravigliata lo guardò chiedendogli se lui già lo sapeva e la risposta fu che lo aveva capito e l’aveva lasciata andare perché sapeva che le sarebbe piaciuto.
Turbata e alquanto alterata lo fissò per qualche secondo, poi confessò che non aveva sentito niente, era tramortita da quello che aveva fumato, si sentiva solo il culo dolorante, ma non aveva goduto e tutto sommato era dispiaciuta.
La giornata la passarono in camera, lei era stanchissima, voleva dormire.
La sera Max vide Dany farsi una doccia, mettersi la minigonna, la camicetta trasparente, senza intimo, i tacchi alti, il trucco marcato e le chiese dove voleva andare, lei con tranquillità gli rispose che voleva tornare nel bordello per far vede a quei turchi come si fa la puttana.
Max le fece un sorriso approvando il suo intento raccomandandole di divertirsi.
Questa volta entrò nella fumeria facendosi largo tra gli uomini all’ingresso strusciando il corpo su di loro e facendosi palpeggiare ovunque sorridendo, senza fermarsi nel primo salone andò direttamente nel bordello.
Tutti gli uomini presenti girarono lo sguardo verso di lei, era bellissima e trasgressiva.
Lei si mise subito a ballare con movimenti sinuosi e provocanti vicino alle altre ragazze, le toccava, le tastava, le baciava, le carezzava e baciava il seno mentre eroticamente si levava la camicetta e faceva scivolare la minigonna a terra rimanendo nuda.
Lo spettacolo attirò tutti gli uomini intorno a lei circondandola e mentre la carezzavano la incitavano battendo le mani a ritmo.
Dany non si fece pregare, si abbassò e iniziò a succhiare la figa di una ragazza provocando l’eccitazione di tutti i turchi che le erano intorno i quali tirarono fuori i cazzi menandoseli.
Quando vide che tutti avevano avuto l’erezione passò davanti a loro come in una parata per vedere chi lo aveva più grosso e fatta la sua scelta li tirò a se portandoseli al piano superiore.
Era lei che adesso comandava il gioco, quelli che l’avevano posseduta il giorno prima non la riconoscevano, era tutta un’altra persona, da inerme e passiva a scatenata donna di piacere.
Fu lei che spinse il primo uomo sui cuscini mettendosi sopra di lui a cavalcioni infilandosi il cazzo in figa mentre ne prendeva in bocca un altro spompinandolo.
Fuori la porta si formò un capannello di turchi che la guardavano meravigliati, non avevano mai visto una puttana occidentale vogliosa come lei.
Muoveva ritmicamente il bacino per far scorrere il cazzo nella sua figa, lo voleva tutto dentro.
Poi si levò l’altro cazzo dalla bocca e con la mano lo portò dietro di lei, si allargò le chiappe e se lo infilò nel culo.
Era piena, iniziò a gemere, a godere, ne voleva sempre di più, li incitava a spingere forte, voleva essere sfondata.
Il getto contemporaneo della sborra dei due nella figa e nel culo le provocò un forte orgasmo, urlò di piacere.
I due uomini andarono via e lei rivolta a quelli che stavano sulla porta con voce squillante disse che ne voleva tre.
Ai turchi non parve vero, quasi litigavano per andare.
Subito lei fece prendere la posizione di quelli precedenti, un cazzo se lo mise in figa, uno si fece penetrare nel culo e l’ultimo lo volle in bocca.
Era scatenata, muoveva il bacino così velocemente che gli uomini non reggevano il suo ritmo e nel mentre sbocchinava l’altro con l’abilità di una puttana navigata.
Non ci volle molto che i turchi la riempirono di sborra sia la figa che il culo, mentre quella che ricevette in bocca la ingoiò avidamente leccandosi le labbra e godendo.
La stessa cosa successe con gli altri fino a che non soddisfò tutti quelli che stavano nel bordello.
Max che era in un angolo per controllare le si avvicinò e Dany gli disse che aveva preso circa una quarantina di cazzi in figa e in culo, si era gustata tanta sborra in bocca, aveva goduto tanto, era soddisfatta, questa volta non era stordita dal fumo e aveva dato una lezione a quei turchi di come si fa la puttana.
Il giorno dopo partirono e Dany disse a Max che aveva ragione, visitare la Turchia era il posto adatto per una trasgressiva come lei e un giorno vorrà tornare in quel bordello, voleva essere nominata la puttana dei turchi.

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