RACCONTO TITOLO: diritto d'uso 
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diritto d'uso


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diritto d'uso

by arcornuto
Visto: 1399 volte Commenti 6 Date: 06-11-2023 Lingua: Language

quel grasso porco del suo amico d’infanzia, che riuscendo ad acquisire la completa fiducia della mia compagna, ne era divenuto, oltre che l’assiduo frequentatore, persino capace di farle compiere ogni sorta di trasgressiva esperienza, assurgendo all’incredibile ruolo di insospettabile amante, poi aveva anche preteso di ottenere il diritto di utilizzarne in forma integrale l’intima essenza, disponendo di lei come più gli pareva.
questo gli avrebbe consentito di potersi arrogare il pieno diritto di condividerla persino anche con altri, compreso il fatto di poterla cedere in prestito a chiunque lui stesso avesse stabilito di voler coinvolgere negli insospettabili convegni erotici che indendeva porre in essere.
in tal modo alcuni personaggi, la cui apparenza li avrebbe fatti ritenere al di sopra di ogni possibile attrattiva, potevano a loro volta attuare grottesche metamorfosi attraverso le quali prendere parte attiva nelle situazioni più estreme generate dalle morbose fantasie che il fautore di quei segreti convegni andava rendendo possibili, affermando che una siffatta meraviglia della natura era giusto che fosse condivisa anche con altri soggetti che altrimenti, in condizioni normali, non avrebbero mai avuto il privilegio di poterne altrettanto liberamente godere.
ecco allora che persino il confronto più anomalo, anche sotto il profilo emozionale con la persona appositamente individuata per dare un tangibile seguito a quelle folli avventure prendeva corpo, ottenendo dalla mia compagna ciò che altrimenti non gli sarebbe mai stato possibile in condizioni diverse da quella prestabilita.
destinato ad un ruolo passivo, ero obbligato a dover condividere a debita distanza tutto ciò che avveniva, relegato nella succube condizione che la mia stessa compagna aveva giudicato più consona all'utilizzo che si sarebbe fatto di me durante lo svolgimento di quei giochi così altamente scabrosi, ed ai quali lei stessa aveva volontariamente aderito, trovandoli sempre più intriganti, tanto dal non volersene per nulla sottrarre.
il culmine alla mia frustrazione venne raggiunta con la presenza di un individuo, la cui minimale statura pareva appartenuta agli attori di un circo, palesemente menomato nella goffaggine di quelle ridotta fisicità, ma pur egualmente individuato e voluto dal quel grasso maiale dell’amico, ormai spadroneggiatore assoluto di questa nuova realtà, ed alla quale io stesso dovevo assoggettarmi, soggiacendovi persino con la mia virilità relegata in una fastidiosissima, quanto dolorosa gabbietta contenitiva, a rendere ulteriormente umiliante quella mia sopraggiunta condizione passiva.
al solo pensiero che quel grottesco individuo sarebbe penetrato liberamente nel corpo della mia compagna, violandone la perfezione epidermica, e percorrendola in quegli anfratti più intimi che molti in vano tentavano inutilmente di varcare, mi faceva letteralmente impazzire, sebbene al tempo stesso me ne eccitavo nella maniera più incongrua, senza tuttavia poter del tutto reprimere ineludibili sentimenti di gelosia, immaginandola mentre ne subiva gli assalti frenetici dei colpi di maglio che l’avrebbero castigata in quella insensata prova che forse solo una autentica puttana avrebbe potuto condividere in eguale misura.
(to be continued)

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