Miriana – Storia di strada e d’amore
by pollicino1965Visto: 6 volte Commenti 0 Date: 17-09-2023 Lingua:
1. Introduzione.
Miriana era ormai una alcolizzata, da troppo tempo beveva un bicchiere dopo l’altro, una bottiglia dopo l’altra, e beveva forte, alcolici e superalcolici di ogni genere, tutto ciò che era ad alta gradazione finiva nel suo stomaco.
Era diventata, quella, una sua precisa scelta: non beveva per divertirsi, in compagnia, ma da sola, per stordirsi, e dimenticare la sua infelice condizione di vita, buttata là sulla strada…
Aveva iniziato per rispondere a quella strana scarica di adrenalina che l’aveva presa tanti anni prima, grazie a quel figlio di puttana del suo compagno di quei tempi, e aveva finito per trasformarsi in un incubo.
Allora, Miriana, senza una famiglia né un affetto stabile alla sua età, aveva perso anche l'alloggio, ed era finita sui viali di Milano, d'estate resi roventi dai raggi del sole che picchiavano senza pietà, e d'inverno gelidi per la neve che rendeva difficile anche quel
lavoro
.
E dire che i primi tempi della
professione
era una di quelle che andava per la maggiore...
Ma ora era tutto cambiato, protettori e clienti si erano via via fatti più rari, ma lei per campare non aveva null’altro da vendere eccetto il suo corpo.
Ed eccola la, Miriana,
spenta
, estraniata dalla realtà, svogliata, seduta ai tavolini di un bar di periferia, dove nulla è proibito, in attesa di un buon
affare
.
Era molto cambiata, ma era sempre una femmina che attirava l'attenzione: capelli neri, ricci e lunghi sino al seno, occhi scuri, labbra avvolgenti con un rossetto rosso molto vistoso, ha 50 anni, è alta 1 metro e 65 circa per un pesoforma di 52 kg, ha una 4 di tette con areole chiare e capezzoli carnosi, dei fianchi molto ampi e una fica rasata e slabbrata.
2. Miriana al “bar Kristal”.
Tutti, in quel bar malfamato, il “bar Kristal”, nella estrema periferia milanese, conoscevano il mestiere di Miriana… La vedevano arrivare, passava lì seduta un paio d’ore, e poi se ne andava barcollante a presidiare la sua postazione… Era ridotta a una larva umana, ma i clienti cominciavano a ritornare: loschi individui che pretendevano cose da far arrossire pure una come lei, ma d’altra parte non poteva fare la difficile, doveva accettare quello che veniva e tacere…
Questa pena, durò per ben tre anni, giorno e notte, senza riposo… Un giorno, però, fu “notata” da un protettore di basso livello, il quale era in cerca di “carne” per rimpolpare la sua scuderia… Le si avvicinò, e con fare brutale le disse:
“Alla tua età, sei ancora sulla strada? Ma non ti vergogni, come sei ridotta… Rovini la piazza! Però, guarda, mi fai pena… Vieni con me che ti trovo una sistemazione…”.
Miriana, forse fraintendendo, restò sgomenta… Non poteva abbandonare quella che era la sua unica fonte di guadagno, come sarebbe potuta sopravvivere? Perciò, vincendo la paura che quell’omone le incuteva, gli disse:
“No, ti prego, non mi scacciare… Non ho nessuno e non saprei dove andare!”.
Quell’individuo, la guardò bene, come se avesse visto un alieno, e poi rispose:
“Non hai capito! Io non ti caccio, voglio solo aiutarti… Invece di stare qui sotto il sole e la pioggia, ti trovo un posto migliore… Tutto quà”.
La donna era perplessa da quell’offerta che le sembrava tanto generosa… Ma come poteva, quello sconosciuto, fidarsi di una alcolizzata come lei? Cosa ci guadagnava?
Ad ogni modo, valutò bene la cosa – si stava avvicinando la stagione autunnale, con i primi freddi – e accetto:
“Va bene, ma per favore lasciami lavorare…”.
Lo seguì in silenzio, dietro di tre passi da lui, e con sua grande sorpresa si accorse che il gigante si era fermato proprio davanti al bar dove lei cominciava la giornata. Pensò:
“Forse ha bisogno di qualcosa, o sta cercando qualcuno”.
Ma quando si fermò sulla porta e le fece cenno di avvicinarsi, Miriana ebbe come un sesto senso, e capì quello che stava per accadere… Lo raggiunse, e lui – mettendole una mano sulla spalla con fare protettivo – la introdusse nel locale.
Il proprietario era dietro al bancone e stava servendo alcuni clienti, ma appena vide Miriana e l’uomo che l’accompagnava, uscì fuori.
Poi, rivolto a Miriana, con tono canzonatorio, le disse:
“Ehi, bella, hai fatto conquiste? Ahahah…”.
Quindi salutò il gigante:
“Ciao Boris!, posso fare qualcosa per te? Prendi qualcosa? Una birra…”.
Allora lui prese sottobraccio anche il gestore del locale e tutti e tre si diressero verso una saletta riservata.
Lì, gettò la maschera, e finalmente anche Miriana venne a conoscere il suo destino:
“Ascolta”, disse Boris, “lei da oggi lavora per me… Verrà qui e aspetterà i suoi clienti… D’accordo?”.
Non ci furono obiezioni, come era da logica, dato che Boris era un potente “pappone” legato alla mafia russa.
Miriana, guardò allora il suo inaspettato “benefattore” e lo ringraziò:
“Sei un angelo, dimmi come posso sdebitarmi…”.
E lui:
“Lascia stare queste smancerie, e pensa a scopare… Più scopi e più io guadagno. Questo sarà il tuo ufficio, io ti manderò i clienti e tu farai il resto”.
La lasciò lì dentro, sola con i suoi pensieri, finchè non sopraggiunse il gestore:
“Miriana, hai sentito Boris? Ecco, questo tavolino è tutto tuo… Bello in mostra, al centro della sala… Qui vedrai e ti vedranno tutti…”.
Da quel giorno, la donna, a differenza di tante sue colleghe, non fu più costretta a battere per strada, ma fu molto ricercata. Ovviamente, non tutte le richieste andavano a buon fine, e infatti era direttamente il suo protettore che seleziona i clienti migliori e glieli mandava…
Insomma, Miriana, nel volgere di qualche mese era diventata la “puttana ufficiale” del bar, e il proprietario – che grazie a lei aveva visto lievitare notevolmente i suoi introiti – riconoscente le forniva gratuitamente alcolici a fiumi.
Indossava sempre miniabiti, autoreggenti nere e tacchi altissimi. Sopra, un maglioncino fucsia che lasciava scoperta la schiena e l’ombelico, e qualche gioiello di bassa bigiotteria. Se pioveva o faceva freddo, si infilava sopra una finta pelliccia colorata.
Non portava mai, invece, il reggiseno, che considerava un optional inutile: nonostante i cinque decenni che si portava sulle spalle, il suo seno faceva ancora parlare per la sua bellezza, e lei adorava sentire i capezzoli strusciare sui tessuti, oltre che gustarsi lo sguardo estasiato di chi se lo trovava davanti in piena libertà e subito disponibile quando le toglieva l’abito.
Ormai, aveva qualche soldo da spendere, aveva di nuovo una casa, e per recarsi a “lavorare” chiamava un taxi.
Erano tanti coloro che il suo buon Boris le indirizzava – ma era raro che incontrasse qualcuno che le piaceva – percui la sera, tornava a casa a notte fonda, e passava almeno un’ora sotto la doccia.
E quando finalmente accadde l’imponderabile, aveva fatto ogni tipo di esperienza: sesso con più uomini, coppie, con trans e pure donne mentre il loro uomo guardava…
3. Galeotto fu il primo appuntamento.
L’imponderabile accadde un giorno in cui Miriana era andata al bar e trovò un nuovo cliente che la stava già aspettando… Era di spalle, seduto al bancone a sorseggiare una bibita, percui la donna non si accorse subito di un particolare molto importante: la gioventù.
Quando lei si fu seduta al suo solito tavolino, il barista sussurrò all’orecchio del ragazzo:
“Eccola!”, e gliela indicò con un leggero movimento della testa.
Il giovane, allora, si voltò, e lentamente le andò incontro. Le disse:
“Ciao…”.
Non ci fu bisogno di nessuna presentazione… Era bello e dai modi gentili, e Miriana capì subito che era lui il cliente che aspettava.
Si alzò, e – per quel primo incontro – lo condusse nello stanzino del retrobottega dove si erano incontrati lei, Boris e il gestore…
Chiuse la porta a chiave, si fermarono in piedi l'uno di fronte all'altro, e lei gli chiese:
Come ti chiami?
.
E lui:
Lorenzo
.
E lei di nuovo:
Io Miriana
.
Poi, gli prese le mani, si allontanò di un passo e lo squadrò dalla testa ai piedi.
Sei molto giovane, Lorenzo...
, gli disse con un fare che – senza volerlo – aveva del materno.
Il ragazzo, un pò imbarazzato, tergiversava, ma alla fine si confessò a cuore aperto con la donna:
Ho 19 anni, e come può immaginare sono alle prime armi....
Miriana non credeva alle sue orecchie, un cliente, il primo cliente in vita sua, che le aveva dato del lei... Scoppiò in una risata a crepapelle... Poi, quando si fu ripresa, gli disse:
Puoi darmi del tu se non ti sembro troppo vecchia!
.
Senza perdere troppo tempo, Lorenzo un viso acqua e sapone, capelli corti color oro, occhi chiari e sottili, un bel sorriso iniziò a spogliarsi: si sbottonò piano piano la camicia, mettendo in mostra un fisico normalissimo ma interessante, con un torace depilato, non palestrato ma con dei bei pettorali, e delle areole scure con dei capezzoli quasi da femmina...
Nel mentre che il ragazzo cominciava a spogliarsi, anche Miriana si tolse il bel maglioncino fucsia, e rimase pure lei a petto nudo. Guardò negli occhi Lorenzo e gli disse:
Come vedi, siamo alla pari...
.
Quelle erano sicuramente le prime tette che il giovane vedeva... Rimase folgorato da quell'armonioso spettacolo, fissava i suoi capezzoli, e passava velocemente dall'una all'altra mammella.
Miriana questa volta si trattenne, e abbozzò solamente un piccolo sorriso... Gli indicò il suo petto e proclamò solennemente:
Questo è il petto di una femmina
.
Si inchinò leggermente per afferrare sui fianchi il suo gonnellino, e mentre le tette seguirono il suo movimento sospese per aria, se lo sfilò dai piedi rimanendo con un elegante perizoma nero e trasparente sul davanti, che non concedeva nulla all'immaginazione.
Si rialzò, e vide una cosa che – dato l'andamento di quel reciproco striptease – non si aspettava: il giovane era completamente nudo, con indosso solo un paio di calzini e le scarpe!
Miriana vide subito una dotazione di tutto rispetto, un cazzo sui 18 centimetri, perfettamente rasato.
Vista la situazione, la puttana non esitò a disfarsi anche lei delle mutandine, lasciando Lorenzo alle prese con un'altra
scoperta
: la fica.
La reazione del giovane fu immediata, testimoniata da un incredibile alzabandiera, accompagnata da uno scappellamento che mise in luce un glande grosso e lucido, e un prepuzio davvero abbondante.
Miriana aveva una notevole esperienza di cazzi, ma ne fu ugualmente impressionata: quello sarebbe stato un piacere riceverlo tutto dentro, e sicuramente lo avrebbe sentito bene...
E le venne naturale complimentarsi:
Accipicchia che pisello... Farà sicuramente felici tante ragazzine!
.
Ma Lorenzo non la ascoltava, i suoi occhi erano inchiodati sul corpo della donna, che per la verità si manteneva alla grande, e anche cosce e fianchi non erano da meno.
Quella stanzetta non era certo l'ideale per un momento come quello, ma i due fecero di necessità virtù: Miriana si stese sul tavolaccio di legno, allargò le gambe per mostrare al ragazzo com'è fatta una donna, e si dilatò la vagina aprendo con due dita grandi e piccole labbra; infine, esposte il clitoride, gonfio e grosso.
Lorenzo sembrò davvero impacciato: non sapeva cosa fare e dove guardare, ma aveva il pene in totale erezione...
Miriana si sentì proprio una
nave scuola
, ma non si perse d'animo... Lo fece salire sopra di se e diresse il membro del ragazzo verso l'apertura della vagina. Prima, però, gli disse:
Non abbiamo un preservativo... Quindi mi raccomando, quando stai per sborrare esci subito!
.
Lorenzo annuì, e spinse delicatamente dentro la femmina.
Quando fu arrivato sul fondo, lei lo incitò:
Adesso muoviti, avanti e indietro... Avanti e indietro... Usa il cazzo come se fosse uno stantuffo...
.
Il ragazzo obbedì, ed entrambi cominciarono a provare un piacere mai provato prima.
Dopo un paio di minuti, il giovane si irrigidì, nonostante Miriana gli gridasse di uscire lui era diventato di marmo, e toccò a lei divincolarsi da lì sotto...
Finalmente, Lorenzo parve rianimarsi, e schizzò una abbondante quantità di calda crema bianca.
La donna ancora ansimava, ma ebbe la forza di urlare in faccia a quello sbarbatello:
Ma che fai? Abbiamo corso un bel pericolo... Che volevi mettermi incinta?
.
Poi si rese conto di aver esagerato con quel ragazzo, e si aprì in un sorriso tranquillizzante...
Proprio in quel momento, sentirono bussare alla porta... Era il gestore che segnalava che il tempo era scaduto... Si rivestirono, e Lorenzo consegnò una busta a Miriana. Poi le disse:
Grazie...
.
E scappò via...
Rientrato a casa, il giovane ripensò a quella bellissima esperienza, e cominciò a sentire dentro di sé qualcosa che non riusciva a spiegare né a definire... Con il tempo, capi che quella donna gli mancava... Era meravigliosa, tutto il suo corpo era meraviglioso... Si, certo, era molto più grande di lui, ma in quel poco tempo che erano stati insieme aveva provato una sensazione di perfetta armonia, che nessuna delle sue coetanee era stata capace di offrirgli.
Fu inevitabile, quindi, un nuovo appuntamento con lei, che questa volta Miriana le concesse a casa sua: ormai aveva capito che era un ragazzetto a posto, e non c'era nulla da temere... Anzi, si sentì onorata dal fatto che lui l'avesse ricercata, e si ripromise di farne con il tempo un vero uomo.
Ma non si rese conto che qualcosa di grosso bolliva in pentola...
Infatti, quegli incontri si fecero sempre più ravvicinati e sempre più intensi... Miriana, in un certo senso ne era contenta, perché pensava che in fondo era meglio lui di tanti altri depravati, ma un giorno Lorenzo si presentò – senza appuntamento – a casa della donna.
Miriana restò sorpresa e scossa di quell'improvvisata, anche perché quel giovane stava diventando un pensiero costante... Si imponeva di non pensarci, ma più lo scacciava e più tornava prepotente.
Pensò che gli fosse venuta una voglia improvvisa di scopare, gli fece segno di farsi avanti e di chiudere la porta, ma – mentre lei stava iniziando a spogliarsi – Lorenzo gli si parò davanti, la bloccò e le disse:
Ti devo parlare...
.
Miriana cominciava a non capirci più niente: si, era vero che aveva dei clienti che andavano da lei e la pagavano solo per parlare, ma questo non era il caso del ragazzo... Alla sua età, e soprattutto dopo aver scoperto la femmina, i giovani non pensano ad altro che a fottere...
Tutto si chiarì quando Lorenzo la prese per mano e la fece sedere sul letto; poi prese una seggiola e le si mise davanti... E, serissimo, le disse:
Miriana, io ti amo!
.
La donna restò di sasso, cominciò a chiedersi se aveva sbagliato qualcosa, se aveva fatto qualche gesto o detto qualche parola che lui avesse potuto fraintendere... Ma no, lei non aveva fatto proprio nulla per scatenare quel casino..
E adesso? Non voleva ferirlo, ma capiva che era una assurdità, anche per via del mestiere che faceva... Così si schernì:
Stai scherzando, vero? Io potrei essere tua nonna... E poi, lo vedi che lavoro che faccio?
.
Ma il ragazzo era fermamente deciso ad andare avanti, incurante delle complicazioni:
Io vedo in te una donna bellissima... Nient'altro!
.
A un certo punto, a Miriana venne in mente un'idea che aveva funzionato con altri spasimanti che lei non volle accontentare: prendere tempo.
Rispose:
Tu non perdi tempo, eh? Guarda, ti prometto che ci penserò, ma per favore non mi mettere pressione...
.
Per un bel pò Lorenzo non si fece più sentire, e la puttana riprese la sua vita
tranquilla
, ma ecco che quel pensiero tornò a rodergli dentro, e sempre più spesso le tornava alla mente quella dichiarazione:
Io ti amo
.
Non ce la faceva più, le sembrava di essere tornata una ragazzina alle prime infatuazioni. Lei aveva 50 anni suonati e lui 19, era una pazzia...
Stava impazzendo, quella vocina si stava facendo insistente, non le dava tregua... Anche quando stava con altri clienti, pensava sempre a quella cosa!
E proprio mentre lei era al culmine di questo conflitto, ecco che – inaspettato – si materializza di nuovo il ragazzo...
Una mattina presto, che lei era ancora a letto, suona il campanello; Miriana, ancora assonnata, andò a vedere di chi si trattasse, e... Si, era proprio lui! Non si diede pena di coprirsi, apri la porta e lo fece entrare.
Lorenzo non si perse in chiacchiere, e andò subito al sodo:
Allora, Miriana, per favore... Io non ce la faccio più, sto aspettando da più di un mese...
.
Non aggiunse altro, ma lei capì perfettamente cosa il ragazzo stesse aspettando.
Si guardarono negli occhi... Infine, Miriana parlò:
Lorenzo, tu sei giovane, hai tutta la vita davanti, esperienze da fare, mentre io sono solo una vecchia puttana cinquantenne... Ho cercato di resisterti, ho preso tempo, mi sono impedita di pensarti... Ma la verità è una sola... Anch'io provo un sentimento per te... Facciamo questa pazzia... E che dio mi perdoni!
.
All'udire quelle parole, Lorenzo scattò in piedi e proteste in avanti le sue braccia per stringere a sé la donna, che a sua volta cinse il giovane.
Mentre erano in quella posizione, Miriana riprese:
Ma mi raccomando, nessuno deve sapere... È il nostro segreto!
.
Lorenzo, allarmato, replicò:
Segreto? Sarà un po' difficile mantenerlo! È vero, io ancora non ho un lavoro, ma tu devi smettere di fare il mestiere...
.
Miriana si rabbuiò, anche perché sapeva di dover restituire al protettore ancora una grossa somma di denaro, e pagare al gestore del bar una infinità di consumazioni... Gli mise una mano sulla spalla, e gli confessò la triste verità.
Mi spiace, ma questo non è possibile...
.
Ma Lorenzo non si rassegnò, e le propose:
Scappiamo, insieme... Lontano. Non ci troverà più nessuno...
.
4. Fuga d'amore
Miriana era ancora un pò titubante: che diritto aveva di rovinare la vita a quel ragazzino? Lui si che aveva il diritto ad essere incosciente, ma lei no, non alla sua età!
Comunque, ormai poteva dire:
il dado è tratto
, e si stava preparando – con il ragazzo – a fuggire da quell'ambiente che era stato la sua
casa
per tanti anni...
Dovevano fuggire perché il suo protettore non le avrebbe permesso di farsi una vita con un cliente, e non le avrebbe consentito di affrancarsi da lui gratuitamente.
Dovevano fuggire dal gestore del bar che avrebbe voluto il pagamento in contanti di quanto dovuto, e si sarebbe certamente alleato con Boris.
Dovevano fuggire perché il protettore, inferocito per essere stato scavalcato da uno sbarbarello, li avrebbe cercati per mari e per monti giurando che quando li avrebbe trovati avrebbe ucciso lei e il suo
toy boy
.
In tutta fretta, dovette lasciare quella casa che le piaceva tanto, e che aveva segnato l'inizio della sua rinascita e il luogo in cui era accaduto quel
miracolo
.
Partirono che si stava facendo notte, proprio nelle ore in cui – fino a qualche giorno prima – lei iniziava a
lavorare
...
Già, il lavoro... Per i due sorse, allora, anche il problema di come vivere, di come guadagnarsi il
pane quotidiano
...
Presero il primo treno in partenza, era diretto verso il Friuli, Udine, e in vettura, con calma, Miriana cominciò a parlare:
Lorenzo, non ti nascondo che ci stiamo cacciando in una situazione difficile, tu non hai un lavoro e io ho appena perso l'unica fonte di guadagno che avevo...
.
Il ragazzo, fiducioso ancora nella vita, le rispose:
Appena arriviamo mi metterò subito alla ricerca di un lavoro onesto, non importa quale, basta che ci dia un po' di tranquillità
.
Miriana gli sorrise... Come avrebbe voluto essere anche lei così sicura, ma a lei la vita aveva insegnato a raccogliere le briciole, a dover fare cose che non avrebbe voluto fare...
Così gli disse:
Senti Lory, io non ti devo nascondere nulla, noi ci siamo conosciuti sulla strada, sapevi e sai che non ho fatto l'impiegata... Almeno per i primi tempi potrei fare quello che ho sempre fatto... Nell'ambiente, ho ancora dei buoni amici... Che ne dici?
.
Il ragazzo, all'udire quella proposta, fu assolutamente contrario:
Non permetterò che altri ti tocchino... Lo so, io ho fatto la stessa cosa, ma ora dobbiamo provare qualcosa di diverso
.
Ma la donna era la più lucida:
Credi che qualcuno mi darà un lavoro onesto a 50 anni?
.
Intanto erano giunti a destinazione... I primi giorni della nuova vita furono alloggiati da associazioni benefiche, e tutti spesi alla ricerca di un occupazione. Alla fine, Lorenzo toccò con mano quanto Miriana gli aveva detto, e cioè quanto fosse difficile – anche alla sua giovane età – trovare qualcosa con cui sfamarsi...
Sconfortato, dopo un giorno in cui aveva camminato tutta la giornata senza concludere nulla, Lory – stringendo tra le braccia la sua amata – non sapeva più dove andare a domandare... A un certo punto, con gli occhi tristi, le disse:
Miry, mi vergogno a dirtelo, ma forse avevi ragione... Non vedo alternative... Ti giuro, però, che sarà solo una cosa momentanea...
.
La donna, sapeva che quella sarebbe stata la fine, e rassegnata cercò di confortarlo:
Vedrai che andrà tutto bene... Quella gente avrà solo il mio corpo, tu hai tutto...
.
5. Ritorno al passato.
E Miriana si mise subito in movimento, contattò
colleghe
che aveva perso di vista da molto tempo, fece telefonate a ripetizione, e alla fine trovò la chiave giusta...
Quella
chiave
, si chiamava Franco, ed era un organizzatore di festini
a luci rosse
.
Quando la vide – da sola, poiché aveva preferito lasciare il ragazzo fuori da quell'ambiente –, l’antico protettore la abbracciò con grande trasporto, e le disse:
Miriana, che bello riaverti con noi! Come stai? Tutto bene?
.
Vedi Franco... Non so come dirtelo
, esordì lei.
Ma quell'uomo, nonostante fosse così spregiudicato, capì al volo la situazione... Non le diede modo di terminare la frase, che le disse:
Non devi dire nulla... Da quando te ne sei andata, io ho sempre aspettato un tuo ritorno, e ti ho lasciato un posto che aspettava solo te... Ora sei qui, eccolo... È tuo!
.
Non si dissero altro, e Miriana capì, una volta di più, che anche in quel mondo c'era una grande umanità.
Il primo
lavoro
, fu una festa a domicilio, in una grande villa: si trattava dell'ultimo compleanno da celibe di un futuro sposo, organizzato dagli amici.
Quando lei entrò nella sala dove erano già riuniti tutti gli invitati, la festa stava languendo... Indossava un tubino scuro attillato, trasparente, che lasciava davvero poco all’immaginazione, fatto di un bustino e una gonna, con una scollatura spropositata sia sul davanti che di dietro.
E nel momento in cui fu notata, scattò un grande applauso, mentre una luce particolare si era “accesa” nei suoi occhi...
Pensò che fino ad allora il suo luogo di
lavoro
era stata la strada, poi un bar malfamato, ed ora la acclamavano tanti giovani di buona famiglia in un set raffinato e meraviglioso...
Mentre era ancora soprapensiero, e avvolta da queste riflessioni, fu scossa da un vociare… Tutti, cominciarono a gridare:
Nuda, nuda!
. E partì una musica ad altissimo volume...
Miriana, capì che il suo lavoro doveva cominciare: si avvicinò al futuro sposo – seduto tranquillo e beato su una poltroncina – dimenando i suoi ampi fianchi, e cominciò a slacciarsi il vestito, comprimendo poi il seno con le mani affinché balzasse fuori dalla scollatura.
Prese a giocare un pò con i suoi capezzoli, strizzandoli, leccandoli... e alla fine si piazzò di fronte allo sposo e gli sbattè le tette in faccia.
Gli chiese, con fare provocatorio:
Ti piacciono le mie tette? Vedi come si mantengono in forma? Ti piacerebbe di leccarle?».
E siccome lui tentennava, gli ordinò apertamente:
Leccami le tette!
.
Immediatamente, il ragazzo si tuffò su quella quarta sodissima misura di seno, leccando e succhiando golosamente i capezzoli: sembrò un bimbo con il suo ciuccio, e lei si stava cominciando a bagnarsi tutta, sotto...
All'improvviso, Miriana gli saltò a cavalcioni – faccia a faccia – sulle ginocchia, e gli disse, ammiccante:
Se vuoi, puoi anche toccarle, sono qui per questo!
.
Il futuro sposo non se lo fece ripetere due volte, e le afferrò il seno, stringendolo come in una morsa dall’eccitazione, così forte che quasi le fece male…
A differenza di tutte le altre innumerevoli volte in cui “lavorava” con i clienti, quella volta la cosa la stava prendendo, forse a causa di tutti quegli sguardi vogliosi, quelle urla, quei respiri affannati: la donna si rese conto che stava andando fuori di testa!
Poi si alzò, si staccò da lui e riprese a sbottonarsi l’abito: fece volare via il corpetto, si tolse il reggiseno (che per quell'occasione aveva appositamente indossato, contro le sue abitudini), e per finire si sfilò anche la gonna...
Restò con addosso solo uno striminzito perizoma, tornò dallo sposo, si rannicchiò sulle sue gambe, gli prese una mano e se la mise in mezzo alle cosce.
Lo fissò con fare da maliarda:
Ti voglio succhiare il cazzo!
, gli disse, lentamente, senza tante cerimonie...
Il giovane forse pensò che quella femmina stesse scherzando, e intanto alle sue spalle stava crescendo un coro:
Succhialo! Succhialo!
.
Spronata da un tale incitamento, Miriana si mise in ginocchio con la faccia a pochi centimetri dalla patta dei pantaloni, glieli tirò giù tirò giù insieme ai boxer, e cominciò a divertirsi con il cazzo, a scappellarlo, a baciarlo e a leccarlo – dalle palle alla punta del glande – davanti a tutti, fino a ritrovarselo in gola.
Lo sposo, poi, la bloccò per le gote per indurla a guardarlo in faccia, ed esclamò:
Accidenti, è la mia festa… Non posso accontentare di un pompino!
. newentry inaspettata.
E alzandosi di scatto andò a mettersi dietro di lei.
In un colpo solo, la penetrò – nella sua fica slabbrata da tanti fugaci rapporti – con una spinta vigorosa e rapida, da vero maschio...
Dopo un po’, vennero insieme, mentre il suo corpo tremava, in preda a un orgasmo fenomenale e non dissimulato.
In un angolo, Lorenzo (sconosciuto a tutti) ribolliva dalla rabbia di vedere la sua donna sbattuta da un altro – anche se era per lavoro – e dall'eccitazione che quello spettacolo gli aveva procurato.
Terminata l'esibizione, Miriana raccolse i suoi vestiti, si rivestì e se ne andò, con nella borsa i soldi...
6. Una
La mattina dopo, di buon'ora, Franco chiamò Miriana al telefono:
Ehi, ma lo sai che hai fatto proprio colpo? La scuola della strada ti è proprio servita, ma ora ti aspetta un futuro glorioso, con tanti bigliettoni... Ti faranno comodo, adesso che non sei più single... A proposito: potresti passare da me stamattina? Ho da proporti una cosa davvero intrigante...
.
La femmina era orgogliosa di aver fatto bene il suo lavoro e di essere stata apprezzata da quei ragazzi: voleva dire che per lei gli anni si erano fermati, e riusciva ancora a tenere testa a dei maschi scalmanati... Gli rispose:
Ma certo!, sarò da te tra mezz'ora!
.
Si truccò, ma non come una puttana, e vestì il suo abito più bello, un abito alla moda, che ne esaltava le forme, e puntuale arrivò sul posto dell'appuntamento.
Il suo
manager
, la accolse con un bacio passionale, in un bar di livello della cittadina. Poi, si sedettero e lui attaccò:
Vedi, Miriana, come ti ho detto per telefono, hai fatto un figurone, al punto che altri eventi hanno chiesto la tua partecipazione... Ma per me, quell’addio al celibato, era solo un test per il tuo ritorno, ed ora – che ho avuto delle ottime conferme – ho in serbo per te grandi cose…”.
Alla donna, tutto questo non sembrava vero, le sembrò di essere stata catapultata in un sogno, troppo bello per essere vero: non doveva più sbattersi per cercare di tirar su cento euro, ma divertendosi pure poteva guadagnarne dieci volte tanti tutti insieme.
Quelli che seguirono, furono giorni densi di incontri, ogni sera rientrava a tarda notte, con Lorenzo che l’aspettava a casa o che la seguiva – con lei consapevole – in giro per tutta la provincia…
Poi, un giorno, che lei si era appena svegliata dopo l’ennesima esibizione “di classe”, Franco suonò alla sua porta.
Miriana fu sorpresa da quell’improvvisata, ma riconoscente verso quell’uomo e immaginando che fosse dovuta a qualcosa di molto importante, lo fece entrare e gli offrì in caffè… Stavano entrambi prendendo tempo… mentre Lorenzo, anch’esso curioso, origliava dalla stanza attigua.
A un certo punto, Franco esordì dicendo:
“Vedi Miriana, la tua fama ormai ha superato i confini della nostra città, e tutti si stanno chiedendo chi sei; ma, insieme alla tua sensualità, c’è anche un’altra domanda che sta destando la curiosità che via via sta crescendo… Si domandano chi sia quel ragazzetto che si vede in disparte ogni volta che tu ti esibisci…”.
La femmina, si chiuse a riccio, stava per scattare a difesa del suo uomo, ormai era cerca della bontà dei loro sentimenti e non avrebbe permesso a nessuno di intromettersi… neppure a Franco!
Così, lo interruppe e rispose:
“Scusa Franco, ma io non ho nessuna intenzione di mettere in piazza la mia vita privata… Il lavoro è lavoro, ma fuori dai locali io sono Miriana come tu sei Franco… Non permetterò a nessuno di rovinare l’unica cosa bella che mi è capitata”.
L’uomo non voleva intromettersi affatto, e glielo dimostrò:
Calmati, mi stai fraintendendo… Non mi devi dire nulla… Volevo solo farti una proposta… Ci sono imprenditori che cercano situazioni molto piccanti, e percui sono disposti a pagare cifre che nemmeno immagini… Io ne conosco qualcuno, e potrei fare il tuo nome, ma capisci non posso farlo se tu non sei d’accordo…”.
Poi, dopo una breve pausa in cui i due si guardarono nel più profondo degli occhi, lui riprese:
“Sul mio silenzio puoi contare, stai tranquilla… Ma io so chi è quel ragazzo”.
A Miriana parve cadere il mondo addosso: aveva fatto di tutto per proteggere la loro intimità, e adesso ecco che di colpo veniva sbattuta in pubblico… Come una leonessa pronta a difendere i propri cuccioli a costo della sua vita (in questo caso anche “professionale”), furente saltò su e disse:
“Non ci provare nemmeno per scherzo a usare Lorenzo!”.
Franco, pazientemente, abbozzò, ma non desistette:
“Facciamo così”, le disse, “io ti dico quello che sono venuto a dirti, se non ti va, andiamo avanti come abbiamo fatto fino ad oggi…”.
La donna era combattuta, non avrebbe voluto reagire in quel modo proprio con chi le aveva dimostrato amicizia, e allora – ammansita – rispose:
“Ok…”.
E Franco, pazientemente, spiegò:
“Dunque… Ti dicevo che tutti si stanno domandando dell’identità di quel ragazzo… So che è il tuo compagno, e l’altra sera l’ho notato irritato quando lo sposo ti ha penetrata… E lo capisco… Perciò, ecco la mia proposta: perché dalle feste di addio al celibato, non fate il grande salto nei Club Privé? Cercano sempre donne immagine, sì quelle che spingono i clienti alle consumazioni e a pagare gli extra… Dico “fate”, perché avevo pensato a delle esibizioni in cui a “giocare” sarete soltanto te e lui… Guadagnereste il doppio, e lui starebbe più tranquillo…”.
Miriana restò a bocca aperta… Non aveva mai pensato a quella eventualità, e comunque le sembrò ugualmente una cosa “sporca” da proporre al ragazzo, che voleva preservare da certe cose…
Stette a riflettere a lungo, e infine Franco – per chiudere – le suggerì una cosa:
“Ascolta… Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per decidere… Intanto andiamo avanti come prima… Ti va? Me lo prometti che ci penserai?”.
La donna fece segno di si con la testa… era ancora sconvolta da quel “suggerimento”, e accompagnò l’uomo alla porta.
Lorenzo, che aveva udito tutta la conversazione, non appena sentì la porta richiudersi, fulmineamente uscì fuori e corse dalla sua donna. Si abbracciarono, e Miriana scoppiò in un pianto a dirotto:
“Scusa Lory, ho cercato di difenderti in ogni modo… Ho fallito anche in questo… Non ti merito!”.
Improvvisamente, le parti si rovesciarono: il ragazzo prese a consolarla, con dolcezza, accarezzandola… Poi, le sollevò il viso e le disse:
“Non avere paura, ti amo così come sei… E sai che ti dico? Che sono orgoglioso di te anche quando lavori, percui non posso che essere felice di farlo insieme… Ci divertiamo e ci pagano… Che vogliamo di più?”.
Miriana, però, continuava ad essere perplessa: quel ragazzo scopava bene, sì, ma per fare certe cose bisognava che si impratichisse in ogni “specialità”… Glielo disse, e lui:
“E che problema c’è? Tu sei la mia meravigliosa navescuola, tu mi insegnerai tutto!”.
Sollevatasi, Miriana lo baciò… Adesso, sarebbero stati davvero una cosa sola!
Nei giorni successivi, gli fece provare a durare il più possibile, benché sollecitato da energici pompini, e piano piano la sua resistenza arrivò a livelli da pornoattori consumati; gli fece provare la “spagnola”, dove lei si stringeva le tette e lo pompava, e dove era lui a condurre i giochi; gli fece scoprire il sesso anale in tutte le posizioni, i pompini con i piedi, ed ogni altra cosa…
Alla fine, Lorenzo divenne un vero “maschio alfa”!
7. Il grande salto.
I due erano finalmente pronti al grande salto… E Franco li prese per mano nei primi passi in quel mondo che nemmeno Miriana conosceva: ambienti ovattati, accoglienti e trasgressivi, notti magiche a tema, ricche di passione…
Per il loro debutto, decisero di allontanarsi un po’ dalla loro zona, per evitare possibilità di conoscenze indiscrete, almeno fino a quando non si fossero sentiti a loro agio…
Il gestore li accolse con entusiasmo, avendo già sentito parlare molto bene di Miriana e sapendo che erano “sponsorizzati” da Franco… Li condusse al loro camerino – “wow!”, disse scherzando con il ragazzo la donna, “siamo trattati come delle vere pornostar” – e li lasciò preparare. Ma prima di andarsene disse a Miriana:
“Signora, se ha bisogno di qualcosa, basta chiedere…”.
Il ragazzo era elettrizzato per l'attesa: era la prima volta per lui che si sarebbe esibito a fare sesso in pubblico; lo avrebbe fatto con la sua donna, e questo lo faceva sentire bene; ma proprio per questo non voleva farle fare brutta figura...
Lei indossò un semplice intimo di scena: un reggiseno con paillettes con apertura sulla sommità che lasciava fuoriuscire i capezzoli già turgidi dall'adrenalina, e un mini perizoma con apertura sul davanti da cui faceva capolino la sua fica slabbrata.
Lorenzo, invece, assunse una pillola di Viagra un'ora prima dello spettacolo, e Miriana provvide a
caricarlo
con un sontuoso pompino, cosicché i suoi 18 centimetri naturali sembrarono molti di più.
A sua volta, indossò uno slip che ne esaltava il
pacco
che si stava gonfiando...
Un leggero e discreto tocco di nocche alla porta, gli indicò che era arrivato il loro momento... Lory le accarezzò la coscia per darsi coraggio e spronarsi a vicenda, e uscirono verso l'ignoto...
Giunsero nella sala, dove una luce soffusa trasmetteva un bel senso di accoglienza: in fondo, c'era la pista da ballo, e intorno una serie di divani tutti al completo.
Laura trascinò il suo uomo al centro della pista, e lì iniziò a dimenarsi come un'ossessa,
usando
lui come palo da lap dance. Lo toccava sui pettorali, mentre lui muoveva le mani sensualmente sui fianchi ingrossati di lei.
A un certo punto, si avvicinò – pur rimanendo in disparte, fuori dall'influenza delle luci – una donna, anch'essa in abiti succinti, che presentò la nuova attrazione:
Buonasera a tutti... Diamo il nostro benvenuto a Lory & Miry, mitica coppia di cui sta parlando tutta l'Italia porcellina... Vedrete che non ci deluderà... Buon divertimento!
.
Miriana provò un intenso brivido lungo la schiena, e diede a Lory il segnale convenuto per iniziare...
Piroettò, terminando la sua corsa con il suo culetto aderente allo slip del maschio.
Al che, lui, dopo averla afferrata con un braccio all'altezza del seno in una presa plastica, salì su dietro alla nuca, sollevò i capelli della donna e slacciò il cordoncino superiore del reggiseno.
Poi, prese in mano i due capi e scendendo verso il basso li abbandonò lungo i fianchi della donna; risalì a mani nude, esplorandole il torace, e afferrando saldamente le tette di lei... Come un giocoliere, le fece rimbalzare da sotto a sopra e viceversa, strofinandole l’una contro l’altra.
Improvvisamente, le lasciò andare, erano diventate durissime, tanto che rimasero perfette in posizione, e i capezzoli le stavano facendo male.
Una strana eccitazione si respirava nell'aria, il cuore in gola, Miriana non aveva mai fatto spettacoli di quel genere...
Si voltò verso il suo giovane uomo, e cominciò poggiando le mani sulle sue spalle, per poi scendere a disegnare il profilo del suo corpo fino a giungergli in vita. Lì fece una cosa che improvvisò senza che prima ci avesse pensato: prese l'elastico dello slip, si voltò verso il pubblico, e gli fece l'occhiolino. Tornò concentrata sul suo goloso obiettivo e fece scendere lentamente quelle mutande... Poi le ritirò un pezzo su, e di nuovo giù... Andò avanti in questo gioco per un pò, fino a quando decise che era giunto il momento del gran debutto di Lory: gli scese il perizoma fino alle caviglie, glielo sfilò e lo gettò al pubblico...
Da quell'involucro, uscì fuori un serpentone lungo e largo che prometteva grandi cose... Era ancora durissimo per l'effetto del viagra, e lei – dopo averlo mostrato per bene a tutti – decise di non perdere tempo, e – sempre danzando – si liberò del suo audacissimo perizoma...
Aveva due cosce stupende, e tra di esse una passerina con due labbra assai vistose... Se la strofinò con energia per bagnarsi ancora un po', e poi finalmente – dando le spalle al pubblico e al suo maschio –, poggiandosi al palo della pista, si piegò a 90 gradi e divaricò leggermente le sue sensualissime gambe.
Con tutte e due le mani si aprì le chiappe, e Lorenzo capì che era il suo momento: spinse quella barra incandescente tutta dentro con una rapidità incredibile, fino a che non andò violentemente a schiantarsi contro il collo dell'utero.
In tanti anni di
mestiere
, quella era la prima volta che Miriana veniva posseduta tanto brutalmente... E per reazione, gli si voltò e gli disse:
Avanti, pompa più forte che puoi!
.
Ma questo non lo udì nessuno, tanto era alta la musica...
Lorenzo, non si fece pregare, ed iniziò a darle delle bordate spaventose... Mai, nemmeno nell'intimità, si era comportato in quel modo, ma la cosa piaceva a tutti e due, e dunque non si fecero scrupoli e non risparmiarono le loro energie.
Grazie a quella pillola miracolosa e alla sua giovane età, il ragazzo andò avanti per quasi mezz'ora, tanto che tutti non aspettavano altro che la sborrata. Ma Miriana lo fermò poco prima di raggiungere il punto di non ritorno, se lo sfilò da dentro e lo fece sdraiare a terra.
Poi, chiamando un applauso ritmato del pubblico, ci salì sopra guardandolo in faccia e posò il suo sfintere sulla cappella del ragazzo. Cercò di mantenersi in equilibrio, poggiando entrambe le mani sulle sue gambe, e gridò:
Inculami, sfondami il culo, ti voglio sentire nello stomaco!
.
Lorenzo non poté vedere il punto di contatto tra i due, ma lavorò di reni all'impazzata, Miriana saliva e scendeva come una matta, e con il cazzo strozzato nel retto finì per venire...
Nessuno, com'è ovvio, poté vedere il momento preciso, ma la donna senti' un caldo tepore devastarla.
Con il suo uomo ancora dentro, sollevò una mano e cominciò a torturarsi con violenza il clitoride fino a spruzzare tutto il suo piacere verso gli spettatori, che – toccandosi anche loro – non smettevano più di applaudire.
A questo punto, la donna che era intervenuta prima per presentarli, si avvicinò a Miriana e Lory, e li aiutò a rialzarsi ponendoli ai suoi fianchi. Poi, parlando al microfono per sovrastare i moti di apprezzamento nei loro confronti, disse:
È stato un grandissimo spettacolo, ragazzi, un accoppiamento perfetto, che resterà nella storia del Club...
.
E mentre ancora fiumi di sborra e di liquidi vaginali scorrevano sui divanetti della sala, i due riguadagnarono, nudi, il camerino.
Non gli sembrò vero che tutto fosse stato così semplice, istintivo, anche se la loro affinità come coppia sul lavoro e nella vita stava crescendo di giorno in giorno...
8. Vero amore, vero sesso.
Stanchi, si lasciarono andare sulle poltroncine, ma Miriana non era ancora sazia. Voleva tutto il suo uomo dentro, e naturalmente, senza aiutini chimici...
Si avventò sul suo uccello “addormentato”, e prese gli prepuzio con la bocca, stringendolo in un
bacio
appassionato. Lo spinse, con la sola forza delle labbra, verso il basso, fino a fargli superare il solco sotto il glande; poi lo mollò, e scese ancora, ingoiando quella salsiccia pulsante fino alle palle. Rimase così talmente a lungo che quasi soffocava, ma le piaceva infinitamente quella sensazione di averlo così in fondo.
E quando lo cacciò fuori, tenendolo gelosamente tra le mani come una sacra reliquia, lo supplicò:
Fammi tutto, ma non farmi mai mancare la sua presenza, il suo sapore...
.
Erano veramente una cosa sola, e non si stancavano mai dei loro corpi, odori, profumi... Erano ingordi, e Miriana con lui si sentiva ringiovanita di 30 anni...
Lorenzo, da parte sua, si sentiva
posseduto
da lei, e ne era contento, ma sentiva bene che quella donna non gli avrebbe mai potuto dare qualcosa di esclusivo che non aveva dato mai a nessun altro uomo. Ne parlarono cuore a cuore, e lei – riflettendoci bene – se ne rammaricò:
Neanche un figlio posso darti, ormai...
.
Ma a lui brillarono gli occhi:
Un figlio no, ma qualcosa che viene dal tuo profondo, quello eccome!
.
Miriana rimase perplessa: cosa poteva esserci di più profondo di un figlio?
Il ragazzo corse allora a prendere una grande bottiglia d'acqua e le disse:
Bevi tutto, fino all'ultima goccia
.
La donna era sempre più sconcertata, ma eseguì lo stesso per amore la richiesta bizzarra di Lorenzo, il quale attese pazientemente accovacciato ai suoi piedi.
Poi, si sedette con aria soddisfatta e attese...
Miriana continuava a non capire, fino a quando cominciò ad agitarsi sulla sua poltroncina.
Mi sa che devo andare in bagno
, gli disse, ma lui la trattenne con mille discorsi; poi, quando lei non ce la fece davvero più, la prese per mano e la condusse al centro della stanza, si sdraiò a terra e la fece mettere
a chinino
con la fica sopra la sua bocca...
E finalmente, ecco la richiesta che lo eccitava da morire:
Regalami la tua pioggia dorata!
.
Miriana credeva di non aver capito bene la richiesta del suo giovane amante, anche se in realtà aveva capito alla perfezione... Perciò, gli chiese di nuovo:
Che cosa vuoi?
.
E lui:
Voglio la tua pioggia dorata... Ho bisogno di avere dentro di me qualcosa che viene dalle tue viscere!
.
Così, la femmina si predispose a fargli quel dono tanto desiderato... Divaricò le grandi labbra, e fece aderire le piccole alle labbra di Lorenzo. E quando lui fece pressione sul ventre di Miriana, lei aprì il “celestiale rubinetto” della sua vescica, che si svuotò in un attimo, a tutto beneficio di lui, il quale eccitato allo spasimo andò in un alzabandiera istantaneo eiaculando per l'ultima volta quella sera...
9. Epilogo.
Da quel giorno, le fortune di Miriana e Lorenzo andarono in un continuo crescendo... Le ristrettezze economiche, come le notti gelide sulla strada erano storia passata, ed ora i due erano sulla bocca di tutti, ricercatissimi dai locali swinger più famosi di mezza Italia...
Il ragazzo, inoltre, era diventato un porno attore affermato, e, come recita il finale delle migliori favole:
E VISSERO TUTTI FELICI E SCOPANTI
.
O forse, non era proprio così… Licenza poetica!