RACCONTO TITOLO: Quando scopai con chi non avrei mai dovuto scopare - Parte III 
Menu

Quando scopai con chi non avrei mai dovuto scopare - Parte III


Avatar Author

Quando scopai con chi non avrei mai dovuto scopare - Parte III

by antoniobull80
Visto: 951 volte Commenti 4 Date: 13-02-2023 Lingua: Language

Riprendo questo racconto a distanza di anni, i cui primi due episodi li pubblicai un paio di anni fa. A scansi di equivoci, sottolineo che tutto ciò che scrivo o racconto è realmente accaduto. I nomi, ovviamente, sono di fantasia e qualche circostanza è un po' romanzata. Ma la situazione è quella, ciò che scrivo fa parte della mia vita per cui se la lettura vi aggrada mi fa molto piacere, in caso contrario potete serenamente passare oltre.
Dov’eravamo rimasti.. dopo ciò che accadde a casa di Daniela, stavolta, non ci furono rimorsi e ripensamenti. Iniziammo a vederci con regolarità, dando inizio alla storia di sesso più forte e coinvolgente che abbia vissuto. I primi tempi gli incontri non erano molto frequenti: ci vedevamo principalmente nella mia casa di campagna, disabitata per molti mesi l’anno, e facevamo attenzione a non creare situazioni che potessero in alcun modo far accendere qualche campanello d’allarme in Stefania o nel marito di Daniela. Per me, quella era la situazione ideale: gli incontri erano quel piacere proibito che ogni tanto ti condedi, qualcosa che ti fa godere da matti e che attendevi con trepidazione ma che non accade in modo moltoi frequente. Il suo corpo, le sue curve, il modo come vestiva, tutto era molto diverso rispetto a quanto potessero offrire le mie coetanee, ed ogni volta che la spogliavo e trovavo le sue autoreggenti solitamente nere, le sue cosce bellissime e la sua fica con delle labbra grandi ed un clito grosso ed irto provavo delle emozioni fortissime. Ed ogni volta che facevamo sesso, la voglia di rifarlo era sempre più forte. Iniziammo a sentirci e vederci sempre più spesso, gli incontri diventavano sempre più lunghi rispetto ai tre quarti d’ora/un’ora delle prime volte. Se non potevamo incontrarci ci scrivevamo su messenger, scambiandoci fotografie oppure masturbandoci in cam.. ci scambiavamo i link dei porno che c’intrigavano, e poi di presenza cercavamo di riprodurre dal vero ciò che avevamo visto. Più ci si spingeva avanti, più lei voleva avanzare ancora nella lussuria e nella trasgressione. Memorabile un pomeriggio in cui, appena arrivata, mi disse subito di stendermi sul letto. Alzò la gonna e mi sparò davanti alla faccia la sua figa completamente depilata, aperta, gonfia… dicendomi “così l’apprezzi e la lecchi meglio”.. e via a leccargliela come un forsennato, succhiandole il clito fino a sentirla venire in bocca.. e poi via a scopare, lei diceva sempre che “dopo la prima venuta era ancora più calda”. Ed ai miei dubbi che il marito potesse insospettirsi vedendola così, la sua risposta era “ammesso che gli venga duro, gli faccio una sega. Non riuscirei più a farci sesso, non mi eccita”. Insomma i campanelli d’allarme c’erano, ma eravamo così presi che non ce ne accorgevamo. Stupendo fu anche quando facemmo sesso anale per la prima volta. Lei mi raccontò, cosa che non sapevo, che nella Sicilia di quarant’anni fa era importante arrivare vergini al matrimonio, e questa verginità doveva essere palese la prima notte di nozze. Per cui era usanza diffusa, se si doveva fare qualcosa prima di sposarsi, che le donne dessero il culo invece della fica. Circostanza che a lei capitò e che non le piacque granchè, però ora che vedeva fare sesso anale nei porno che guardavamo le stava salendo la voglia.. io ero perplesso, quando la scopavo le massaggiavo spesso il culo, e più di un dito non riuscivo ad entrare. Ma un pomeriggio si decise che dovevo darglielo dentro. Era un pomeriggio molto freddo, lei si presentò in campagna con dei jeans, sotto autoreggenti e perizoma. La spogliai, sedemmo sul divano e davanti al caminetto acceso iniziai a farle bere del buon vino rosso. Nel frattempo la baciavo, la masturbavo, giocavo con i capezzoli mentre lei mi segava il cazzo con molta delicatezza. Quando la bottiglia era ormai finita e lei abbastanza ubriaca, iniziammo a fare sul serio. Volevo che fosse eccitatissima, per cui le leccavo la figa con avidità fermandomi quando la sentivo gemere e capivo che a breve poteva venire, la masturbavo con le dita, poi passavo al culo, massaggiandolo, lubrificandolo ed entrando un dito, poi due.. e poi ricominciavo. Fu un preliminare lunghissimo, finchè ad un certo punto non sentii che il suo muscolo era totalmente rilassato.. presi il cazzo ormai duro da tantissimo e glielo diedi dentro, infilandolo con delicatezza e poi subito dandole due colpi serrati. Alternai colpi più e meno potenti più che altro perché ormai ero duro da troppo tempo e potevo venire immediatamente, e volevo andare avanti. Lei gemeva con versi molto forti e quando non ne potevo proprio più, lo tirai fuori e la feci venire masturbandole fica e culo. Fu la prima volta che vidi qualche schizzetto mentre veniva.
Da quel momento fu una vera escalation, dovevamo scopare sempre di più e sempre più di frequente, dovevamo soddisfare le perversioni che vedevamo nei film, passavamo interi pomeriggi a scambiarci messaggi stuzzicandoci per poi vederci e scoparci nella maniera più forte possibile. Iniziammo a fare uso di giochini vari, dildo e vibratori che servivano a simulare delle orge in cui lei era la protagonista. Delle volte era veramente impossibile vedersi come si deve, allora ci davamo appuntamento nel garage sotterraneo di casa mia, entravamo nel box, ci appoggiavamo dov’era possibile e glielo davo dentro con una foga quasi brutale. (PS non volevo scrivere un altro episodio però la storia è lunga.. per cui, arrivederci al quarto capitolo!)

INSERITI 4 COMMENTI: