RACCONTO TITOLO: Il cappellaio ad Alice: scappa Alice, qui son tutti normali! <p> 
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Il cappellaio ad Alice: scappa Alice, qui son tutti normali!


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Il cappellaio ad Alice: scappa Alice, qui son tutti normali!

by collant68
Visto: 339 volte Commenti 0 Date: 22-01-2023 Lingua: Language

Rividi Alice e il marito dopo qualche mese.
Lei sempre bellissima ed elegante non solo nell’abbigliamento, era una sua dote naturale, era sempre regale nelle movenze e flirtava ad ogni sguardo, il suo sorriso e i suoi occhi incantavano sarei stato a guardarla per ore.
Si era data l’occasione di una festa in casa di amici in comune poco prima del Natale.
Quando entrai nel grande appartamento nel vociare potetti riconoscere quella risata per me unica.
Mi diressi subito verso il punto che aveva attirato la mia attenzione e vidi Alice in piedi accanto al marito impegnata in una conversazione.
Era stupenda, i capelli biondi sciolti sulle spalle un abito rosso di alta moda con accessori in tinta.
Li salutai calorosamente, quando la tirai a me per sfiorarle la guancia sentii il suo profumo arrivare direttamente al cervello, Ombre Nomade questa era la sua fragranza, fiori del deserto, incenso, notti stellate, era un viaggio in estremo oriente, ma il viaggio vero lo avrei fatto con lei sull’istante.
All’improvviso scomparve tutto intorno a me era tutto sfocato potevo solo vedere lei, chissà forse ne ero innamorato, non capivo come il marito potesse condividere cotanta bellezza con altri uomini, fortunatamente ero tra quelli.
In verità mi avevano detto che gli incontri ormai erano molto rari.
La serata fu molto bella, bevemmo, parlammo e scherzammo, non perdevo l’occasione di sfiorarla, con la scusa di darle da bere le sfioravo la mano o le passavo il braccio dietro le spalle o le sussurravo qualcosa vicino alle orecchie con la scusa della musica alta.
A mezzanotte circa decisi che sarei andato via, il giorno dopo sarei dovuto partire verso casa per le vacanze natalizie, feci per salutarli ma lei mi prese la mano e mi fermò dicendo “ma come è tutta la sera che mi stuzzichi e non ti offri nemmeno di riaccompagnarci a casa…”, che figura da stupido avevo fatto.
Il taxi ci lasciò davanti al portone di un palazzo elegante del centro l’aiutai a scendere, lei mise a terra un piede solo e sollevandosi dal sediolino dell’auto notai che non aveva le mutandine, mi guardò ridendo “si sarebbe visto l’elastico attraverso la stoffa del vestito”.
Il marito aprì il portone ed entrammo.
In casa c’erano le luci soffuse e silenzio, come al solito la casa profumava di buono, nel salotto il bellissimo impianto e la collezione di dischi attiravano sempre la mia attenzione, lei andò in camera a cambiarsi e il marito mise su “titanic” di De Gregori e versò da bere per entrambi, dopo alcuni minuti ricomparve Alice, con una vestaglia di seta a fiori e scalza, la canzone era “belli capelli”, non so perché ma mi sembrava cucita sulla sua pelle, la sua pelle, liscia, glabra e calda.
Come al solito si accomodò tra noi, ma stavolta aveva uno sguardo diverso più beffardo, tentai di baciarla ma lei si scostò leggermente offrendomi solo il collo, la vestaglia rimaneva chiusa da un nodo più complicato del solito, ero eccitato ma non capivo il gioco, si voltò e baciò appassionatamente il marito ma contemporaneamente strinse la mia mano, si alzò e ci prese per mano entrambi, la seguimmo prima con lo sguardo e poi fisicamente, entrò nella stanza da letto, il bel vestito rosso era per terra e le scarpe con il tacco accanto, presto la sua vestaglia a fiori cadde sul pavimento, si stese sul letto con un braccio dietro al collo e completamente nuda.
Ci invitò con lo sguardo a raggiungerla.
Ci stendemmo accanto a lei, il suo viso era rivolto verso il marito che la baciò, mi sentii un po' escluso, lei se ne accorse del mio disagio e mi tranquillizzo con un sorriso e un bacio dolce, le sue labbra fra le mie avevano un buon sapore di colonia da uomo.
Lui comincio a baciarle tutto il corpo mentre io continuavo ad assaporare la sua bocca.
Bloccò la testa del marito tra le sue gambe lunghe e strinse il mio sesso con la mano, era una stretta forte quasi dolorosa quando aveva degli spasmi, ma era stupendo.
Mi piaceva guardarla mentre godeva, aveva la testa inclinata all’indietro i suoi capelli lunghi sparsi sul cuscino, gli occhi semi chiusi e si mordeva le labbra, ma questa volta era lei a condurre il gioco.
Girò il marito sulla schiena e gli salì sopra, facendolo scivolare dentro di se, mi disse di baciarla mentre faceva l’amore con il suo uomo, obbedii.
Si muoveva come una ballerina di danza classica, il suo corpo era un opera d’arte, la guardavo godere e mi eccitavo sempre di più.
Quando raggiunse l’orgasmo si avvicinò a me, mi baciò ancora e poi lentamente scese in basso, lo avvolse con le sue labbra e contemporaneamente mi guardò negli occhi, era una sfida, la accettai, la tirai su e la girai, si stese sul corpo del marito e mi offrì il suo, era una visione stupenda, i suoi capelli lasciavano il collo scoperto, la schiena dritta metteva in risalto tutti i muscoli aveva un piccolo tatuaggio sotto la scapola destra, le presi i fianchi ed entrai dentro di lei, era bagnata e calda di un altro uomo, del suo uomo, la cosa mi eccitava ancora di più, lei lo sapeva, era lei a comandare il gioco, muoveva i muscoli pelvici in maniera stupenda non descrivibile a parole, ma era un peccato finire così, subito.
Scivolai fuori , la guidai ancora verso il marito, lui la prese come avevo fatto io, le offrii il mio sesso, accettò e cominciò a baciarlo per farlo poi sparire tra le sue labbra, non l’avevo mai vista così scatenata.
L’aria della camera era bollente c’era odore di sesso e di profumi, eravamo in tre ma in un unico corpo, i movimenti erano coordinati, ci alternammo un paio di volte, poi lei volle che le dessimo il nostro piacere contemporaneamente sul suo corpo.
La baciai ancora una volta, lei mi sorrise e si girò verso il marito lo baciò e si addormentò sul suo petto.
Rimasi qualche minuto a fissare il soffitto, mi alzai andai in salotto, mi versai da bere e rimisi il disco, al buio De Gregori cantava ……..Belli capelli, capelli d'oro, che in mezzo a tutta quanta quella gente mi sentivo solo…….




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