RACCONTO TITOLO: 18 - SPERDUTI PER LE STRADE DELLA TOSCANA 
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18 - SPERDUTI PER LE STRADE DELLA TOSCANA


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18 - SPERDUTI PER LE STRADE DELLA TOSCANA

by SlutDany
Visto: 63 volte Commenti 3 Date: 17-11-2022 Lingua: Language

Max e Dany decisero di andare a Siena per vedere il Palio, partirono il sabato pomeriggio, ma arrivati sul posto trovarono tutti gli alberghi pieni e non sapevano dove andare a dormire.
Decisero di allontanarsi dalla città e cercare una sistemazione nei dintorni.
Percorsero vari chilometri, ma non trovarono niente, quando lungo il ciglio della strada videro un cartello che indicava la direzione di un hotel, presero quella stradina sterrata e malmessa, ma per un lungo tratto non vedevano alcun centro abitato, forse si erano persi.
All’improvviso Dany scorse un piccolo castello su la cima di una collina e si diressero in quella direzione.
Arrivati bussarono al portone, aprì una bella signora molto curata e ben vestita, e le chiesero dove si trovava l’albergo, lei rispose che era quello, avevano ristrutturato il castello in maniere accogliente per ricevere i clienti, allora i due si informarono se c’era posto per dormire quella notte, la donna guardò su di un libro e disse che era tutto pieno, ma due clienti che avevano prenotato non si erano visti e forse loro potevano rimanere, furono fatti accomodare e portati in una stanza.
L’ambiente era lussuoso con arredamento stile medioevale, i letti erano con il baldacchino e lungo i corridoi c’erano numerose armature.
Max e Dany si spogliarono per rinfrescarsi e si cambiarono gli abiti per andare a cena, ma quando scesero furono informati che per mangiare dovevano recarsi al paesino più vicino, si guardarono e titubanti rimontarono in auto, i loro abbigliamenti non erano certo adatti per andare nel luogo a loro indicato, specialmente quello di Dany che aveva messo un abito lungo con dei profondi spacchi ai lati e una scollatura che arrivava sotto il seno, per non parlare poi del trucco sempre molto pesante e del suo famoso rossetto rosso fuoco.
Arrivati si accorsero che non era un ristorante ma una bettola dove i paesani si recavano per bene del vino e chiacchierare. Quando entrarono tutti gli sguardi erano su Dany, una donna così l’avevano vista solo in tv, poi quando si sedette su una panca ad un tavolaccio di legno tipo quelli da giardino, la gonna si aprì scoprendo le lunghe gambe. Gli uomini sbarrarono gli occhi e iniziarono a muoversi per vedere meglio, dato che sotto il tavolo si vedeva tutto e la loro meraviglia esplose quando scoprirono che Dany muovendosi scoprì la sua meravigliosa figa completamente depilata. Iniziarono a fare commenti pesanti dicendo che era una stupenda troia, che aveva una figa da baciare, che se la sarebbero scopata volentieri, lei sentiva e li guardava con un sorrisetto come ad apprezzare quello che stavano dicendo. L’oste che li serviva non perdeva occasione di guardare i suoi seni nella profonda scollatura e quando le porgeva i piatti gli strusciava la patta dei pantaloni addosso facendole sentire che aveva il cazzo duro. Un paesano prese una fisarmonica e cominciò a suonare e l’atmosfera si riscaldò, uno di loro venne vicino a Dany e la invitò a ballare, lei sbarazzina come era subito accettò, il burino inizio a farla girare in modo che la gonna si allargasse e facesse apparire le gambe, il culo e la figa, ad ogni suo passaggio in mezzo ai tavoli si vedevano braccia che si allungavano per toccarla e per infilargli le mani sotto la gonna. Max la guardava divertito e la incitava a girare più veloce, gli piaceva che altri uomini la guardassero e si eccitassero con il suo corpo, anzi l’avrebbe spogliata e data in pasto a quei uomini assatanati. Verso mezzanotte rientrarono all’hotel, era tutto buio e i corridoi erano spettrali, non c’era nessuno in giro, anzi rifletterono che non avevano visto in giro altri ospiti, Dany ebbe un senso di paura tanto che prese sottobraccio Max mentre si recavano in stanza. Come aprirono la porta videro che i loro vestiari erano stati messi tutti in ordine e sul cuscino era stata posta una rosa rossa e un cioccolatino, Dany disse a Max che erano stati molto gentili, si levò il vestito e si rannicchiò tra le sue braccia sotto le coperte. Mentre stavano per addormentarsi sentirono degli scricchiolii e come dei passi felpati fuori la porta, lei disse spaventata che forse c’erano i fantasmi e si accostò ancora di più a lui. I rumori e i passi si sentivano sempre più forti e numerosi da non potergli permettere di dormire, allora Max si alzò per vedere quello che stava succedendo, Dany lo prego di non lasciarla sola, aveva paura, ma lui rispose che non sarebbe successo niente e uscì dalla porta. Dopo un bel po’ di tempo Dany, che era rannicchiata sotto le coperte, notò che Max non tornava, non sapeva cosa fare, prese il telefono per parlare con la hall ma non rispondeva nessuno, si alzò e si mise con l’orecchio attaccato alla porta per origliare, ma l’unica cosa che sentiva erano passi felpati e scricchiolii. A quel punto si fece coraggio, indossò un babydoll e uscì dalla stanza per cercare il marito, con passi timorosi si incamminò lungo i corridoi fino ad arrivare all’ingresso, ma non c’era nessuno, in lontananza sentì delle voci, venivano dal sottoscala, la paura era tanta, ma decise che doveva scendere per cercare Max. Si incamminò lungo la scala a chiocciola illuminata da torce e arrivata al piano interrato notò che sembrava una prigione, c’erano tutte cellette chiuse con grate di ferro, dentro di queste sentiva dei rumori, tremava dalla paura, ma aprì una di quelle celle e vide due uomini che stavano frustando una donna legata alle catene, rimase bloccata la cercando di capire cosa accadeva, non fece in tempo a ragionare che si sentì presa per le braccia e portata via di peso da due uomini, lei gridando cercò di svincolarsi, ma erano troppo forti, la portarono in una grande stanza dove c’erano molti attrezzi strani, era la sala delle torture, la denudarono e la legarono alla ruota facendola girare, non riusciva più a connettere, le girava la testa. Quando i due uomini fermarono l’attrezzo in maniera orizzontale lei intravide nell’oscurità che parecchie persone erano tutte vestite di pelle nera con maschere, la vista di quei tizzi la terrorizzò, tremava e balbettava. Le si avvicinò uno di questi con una fiaccola in mano e le allargò la figa con le dita poi prese un paletto di legno e glielo infilò dentro muovendolo ritmicamente, lei non aveva il coraggio di gridare anche se quel coso le stava facendo male, il movimento del paletto ad un certo punto cambiò e invece di andare su e giù iniziò una rotazione come per allargarle la figa e la rotazione era sempre più insistente, lei stringeva i denti per non urlare. Dopo che le pareti della figa furono molto allargate, l’uomo girò la ruota e la mise a testa in giù mettendole il paletto nel culo senza alcun lubrificante e spinse dentro con forza, il dolore fu troppo forte e lei svenne. Le fu rovesciato un secchio d’acqua addosso per farla riprendere mentre continuavano a sfondarle il culo, ormai non sentiva più nulla, il dolore sembrava sparito ed al suo posto le venne un senso di eccitazione. L’uomo interruppe la tortura, prese uno scudiscio e cominciò a frustarla, prima sulle gambe, poi passo al culo, dopo al seno ed infine sulla figa, il suo corpo era diventato tutto rosso dalle fustigate, ma non perdeva sangue. A quel punto gli uomini presenti tirarono fuori i loro cazzi e la costrinsero a sbocchinarli uno per volta, poi misero la ruota in una posizione tale che potessero penetrarla sia davanti che dietro e cominciarono a scoparla e incularla. Dany cominciò a smaniare e a godere, le piaceva essere posseduta in quella maniera, più gli uomini le affondavano il cazzo dentro più lei urlava di sfondarla tutta, uno di questi per farla stare zitta le mise il cazzo in bocca affondandolo fino alla gola. I primi le sborrarono nel culo, nella figa e in gola, che lei avidamente ingurgitò, presero posto gli altri e così via fino a che tutti vennero dentro di lei, stava impazzendo di godimento, la sua figa grondava di sperma e dei suoi umori. Slegata e rinfrescata con l’acqua vide in un angolo del salone Max che sdraiato si era gustato la scena mentre la padrona dell’hotel gli stava facendo un bocchino, lei si avvicinò e gli chiese se gli era piaciuto lo spettacolo, lui rispose che quello che era successo lo aveva eccitato molto e che non poteva sapere di essere capitato in un club di sadomasochisti, allora lei lo baciò in bocca come per ringraziarlo dell’accaduto dato che le era piaciuto ed aveva goduto da morire, poi vedendo che Max stava per godere, scansò con forza la padrona, gli prese in bocca il cazzo e si fece sborrare dentro ingoiando e leccandosi le labbra. Quando andarono via Dany disse a Max che anche questo tipo di esperienza l’avevano fatta, era stato bello e che forse un giorno ritorneranno in quel posto, voleva riprovare ad essere maltrattata, frustata, violentata.

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