RACCONTO TITOLO: Un week end di passione - epilogo 
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Un week end di passione - epilogo


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Un week end di passione - epilogo

by Andreacp32
Visto: 212 volte Commenti 2 Date: 08-11-2022 Lingua: Language

Prima di ricominciare, voglio solo dirvi che Silvia si diverte da morire nell’elaborare e modificare le mie bozze e che noto in lei una certa eccitazione nel leggere i vostri commenti. Vi ringraziamo ancora per leggerci e per le vostre opinioni.

Dopo quella inculata veloce e gustosa (inculata per entrambi se avete letto bene), ci dirigiamo al pranzo.
A vederci nello specchio dell’ascensore sembrava di vedere lei ringiovanita di 5 anni e io invecchiato di quelli guadagnati da lei. Quel ritmo era alto ma mi piaceva, certo è che non potevo farmi scappare l’occasione di una bella scorpacciata di sesso libero.
Mangiammo e poi andammo in camera dove entrambi cademmo nelle braccia di morfeo per circa un’oretta.
Mi risvegliai con il cazzo bello duro e iniziai ad appoggiarmi a lei, avevamo addosso l’intimo ma sentii la sua mano accarezzarmi, in quel modo che di solito porta ad una bella scopata.
Invece di spogliarmi, iniziai ad accarezzarla con la mano, dalla posizione del cucchiaio e sentivo che anche la sua figa aveva voglia.
Poi iniziai a sussurrarle porcate nell’orecchio e vedendo che lei non batteva ciglio le dissi “adesso ci vestiamo e andiamo al lago dove voglio vederti saltare sul mio cazzo”. Sentii un sospiro da parte sua come se la cosa fosse esagerata, scostai le mutandine e la penetrai con il dito medio. Era umida e morbida e mentre il mio dito si muoveva in lei le dissi “vero che lo vuoi fare puttanella?!”, lei mi appoggio la sua mano sulla mia e mi disse “dai scopami ora”. Fermai la mano e poi la girai verso di me “ho voglia di trasgredire dai”.
Ci baciavamo ma io pensavo solo ad andare al lago e lei mi disse “un’altra cosa?”. Mi arrabbiai perché mi aveva detto di proporre e poi si tirava indietro. Allora esagerai “un’altra cosa?? Se non vuoi fare questa, ordino la colazione in camera anche domani solo che questa volta ti devi far trovare sdraiata e piena di sborra che cola”.
Si ritrasse dal bacio e mi guardò negli occhi “sei proprio porco” e io ridendo le dissi “oh si si, sono molto più che porco”. Si alzò ed andò verso il suo vestitino della mattina, tolse reggiseno e slip e lo indossò. Mi guardò e disse “lo so lo so tu sei un porco cornuto”. Poi mi sorrise e “ti muovi che mi hai lasciato con la voglia??!!”. In un nanosecondo ero pronto e ci dirigemmo al lago.
Arrivati, la delusione prese entrambi, forse più me.
Era molto più affollato della mattina e soprattutto il nostro eremo era già occupato. Per carità, non eravamo attaccati ad altri ma di certo era impossibile scopare. Lei mi guardò e disse “eddai goditi quello che hai” e io in tono demoralizzato le dissi “avevo voglia di una scopata all’aperto”. Mi guardò e mi disse “te l’ho già detto, goditi quello che hai” e si tolse il vestitino rimanendo nuda.
Non indugiò e prese il costume, solo lo slip e lo indossò. Era rimasta nuda lì in mezzo e questo mi aveva rinvigorito e comunque era in topless. Si mise a fianco a me e mi disse “va meglio?”. La bacia ed annuì. Passammo la giornata e poi arrivammo in camera per prepararci alla cena.
Arrivati in stanza, fu lei a salirmi addosso, avvinghiandomi. Io in piedi con le mani sul suo culo. La buttai su letto e senza togliere lo slip iniziai a scoparla. La scopa di foga perché avevo capito che era quello il modo che voleva in questo week end ed anche quello che la faceva sentire più porca.
Glielo dissi “ti piace essere scopata così eh. Qui puoi essere la mia puttana come piace a te”. Lei, sotto i miei colpi, disse “cornuto a te piace scoparmi così e ti piace sentire che sei un cornuto”. Io stavo già per sborrarla “oh si che mi piace quando me lo dici e mi fai sborrare”. La vidi cingermi le spalle e ribaltarmi per salirmi sopra “cornuto non venire subito”. La guardai come a domandare cosa avesse in mente e poi le dissi “non mi sembra di essere uno veloce”.
Lei sorrise sempre ferma su di me con il mio cazzo dentro “non ho detto questo ma quando senti che ti do del cornuto non resisti”.
Scese e mi baciò ed io iniziai a muovermi ma sentivo resistenza. Mi si avvicinò all’orecchio e mi disse “il mio cornuto vuole sborrarmi e chiuderla qui o vuole mostrarmi al cameriere?”.
La guardai e capii che era in estasi e che ci stava ma la paura che questa sua proposta potesse svanire con la notte mi fece propendere per scoparmela e sborramela tutta.
La girai e la misi pancia in giù (non a pecora), le unì le gambe e mi ci misi sopra infilando il mio cazzo nella sua figa. Iniziai a scoparla forte dicendole “è talmente larga che anche così ci sguazzo” e lei mi rispondeva a tono “ne ha visti tanti di cazzi e belli grandi”.
Ridacchiava mentre lo diceva e allora passai al culo, sempre così a gambe strette. Vedevo che le piaceva e quindi allungavo sempre di più la scopata. Lei continuava a stuzzicarmi “è così che mi doveva vedere il cameriere??”.
A quel punto uscì dal suo culo e le allargai le gambe e le dissi “no. Saresti stata così”. Mi misi a leccarla per ritardare la sborrata e lei continuava imperterrita “grondante di sborra?”.
Toglievo la faccia dalla sua figa solo per rispondere ma leccavo piano per ritardare anche il suo di orgasmo. Le risposi “si riempita per bene”.
Mentre mi dedicavo a penetrare il culo con la lingua mi disse “e perché non lo vuoi fare? Un bravo cornuto lo farebbe”.
Mi staccai e le dissi “ti conosco, domani mattina potrebbe non andarti più”.
Vidi il suo culo alzarsi mettendosi a pecora ed invitandomi a leccare e mentre avevo il suo buco spalancato sentii queste parole “perché non mi inculi e poi ordini una bella cena in camera? Magari sono stanca e mi addormento”.
Avevo il cazzo a mille ma la leccavo sempre più forte. Vidi la sua testa girarsi “sborrami e chiama il cameriere cornuto. Dopo che se ne è andato mi fai venire da bravo cornuto quale sei”.
Le misi il cazzo in culo con ferocia e in quatto o cinque movimenti le innondai il culo.
Scendemmo insieme sul letto e mi tolsi, ammirando le sue gambe che si univano. Con la faccia sul cuscino mi disse “spero non ci mettano tanto”.
Non me lo feci ripetere, chiamai la reception e senza nemmeno far caso al menù ordinai una cena in camera.
La guardavo e la vedevo in questa posizione, a pancia in giù con le gambe e il culo anche un po’ in tensione come a trattenere la mia sborra.
Non mi si induriva solo per una questione fisica ma ero eccitato all’inverosimile.
Lei invece doveva essere un fuoco e la cosa la stava sempre più divorando, infatti mi disse “cornuto vai ad aprire la porta, non vorrai farti vedere mentre entra”.
Non passò molto, meno di 40 minuti e bussarono alla porta. Con tono fermo ma eccitato dissi “è aperto”. Ero nella stessa posizione della mattina ma questa volta decisi di aprire l’acqua della doccia per rendere la cosa più vera. Il cameriere era più giovane e anche più attento.
Il suo sguardo si posizionò subito su Silvia che aveva aperto le gambe.
Non sapevo cosa si vedesse ma ad un certo punto, nonostante la doccia, sentì chiaramente il rumore che fa la sborra quando fuoriesce.
Il cameriere si guardava circospetto, armeggiava in tasca e io pensai che si stesse toccando, invece tirò fuori il cellulare e scattò una foto a mia moglie, anzi al culo di mia moglie pieno di sborra.
Posizionò tutto sul tavolino, diede un altro sguardo attorno, fece una foto avvicinando un po’ di più il cellulare e poi uscì.
Tornai e vidi il culo di mia moglie come un vulcano che eruttava sborra che finiva sopra la sua figa in bella vista anch’essa.
Silvia non attese un secondo “leccami cornuto”. Mi fiondai su di lei, leccavo umori e sborra e avevo il cazzo duro.
La sentivo ansimare e intervallare quel suo godimento con “segati cornuto che mi hai fatta guardare piena di sborra”.
Poi iniziò a contorcersi e dirmi “vengo cornuto, vengo e mi sento puttana”. La girai e la baciai e vidi il suo sguardo compiaciuto vedendo il mio cazzo duro.
Le entrai in figa ma dopo poco mi fece sdraiare ed inizio un dolce pompino. Prima però mi guardò negli occhi e mi disse “raccontami cosa hai visto?”.
Iniziai il racconto del cameriere e lei iniziò a succhiare con la sua solita maestria ma quando arrivai al momento di raccontare della foto, si fermò.
Con il cazzo in mano, tirò su la testa e mi disse “stai scherzando? Cioè tu non sei intervenuto mentre mi fotografava”.
La guardavo eccitato e sentivo la sua stretta sul cazzo farsi sempre più rigida.
Le dissi “avevo il cazzo duro e poi si vedeva solo il tuo culo”.
Il suo sguardo non prometteva bene e disse “il mio culo pieno di sborra e magari adesso va dagli altri e gli dice che quello è il culo della tipa della stanza 128”
Le risposi “ma tanto domani ce ne andiamo e chi li vede più”. La guardavo minimizzando e poi ho tentato il contrattacco “penseranno che sei proprio una bella troietta” e sfoderai il mio sorriso migliore.
Vidi il suo sguardo addolcirsi ma soprattutto la sua stretta sul mio cazzo diminuire. Guardò il mio cazzo e poi mi guardò e mi disse “sai cosa penseranno? Penseranno che sei un gran cornuto che mi mostri”.
La sua mano iniziò ad andare velocissima e nel tempo di queste successive parole mi fece sborrare “che ti piace se fotografano tua moglie e poi se la guardano perché sei un cornuto che può solo segarsi e venire pensando a quanto è cornuto, sborra cornutoooo”.
Non sborrai molto e lei si prese la sua rivincita “la storia che sborravi tanto era una fantasia vero?!”.
Le sorrisi mentre la vedevo andare in bagno le dissi “mi hai prosciugato”.
Ci rivestimmo per mangiare e poi uscimmo per fare una passeggiata e non nego che mi guardai intorno per tutto l’albergo per vedere se avessi visto o trovato il cameriere/fotografo, anche solo per vedere la sua reazione. Non lo vidi.

Chissà se vi piacerà. Ovviamente fatecelo sapere se volte sapere l’epilogo del week end ma a Silvia piacerebbe leggere nei commenti anche qualche vostra domanda a cui risponderebbe sicuramente…se volete
Samu e Sil




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