Fiera di Bologna
by annalbertoVisto: 1192 volte Commenti 7 Date: 17-08-2022 Lingua:
Avevo chiesto ad Anna se mi accompagnava alla Fiera di Bologna, dovevo andarci per lavoro; partenza all’alba, si andava in treno per paura delle nebbie autunnali; aveva messo l’abito di maglina traforata, un vestito a mezza coscia traforato a maglie larghe con una fodera sottoabito , forse un po' troppo corta, tanto che lei di solito lo indossa con i collant; non quella volta, aveva messo le autoreggenti, nei fori del vestito si vedeva bene l’attaccatura delle autoreggenti, e per di più anche se la fodera fosse troppo corta, non aveva messo le mutande. Tanto, diceva lei , sopra aveva un giaccone. Ma già in treno aveva tolto il giaccone mettendo in bella vista di tutti le cosce con le autoreggenti attraverso i fori del vestito, e stando seduta doveva tenere qualcosa sulle gambe perché con la luce del sole tra i fori le si vedeva la figa.
Ha avuto gli occhi addosso tutto il tempo, alla fiera molti ci seguivano apprezzando il suo abbigliamento, sbirciandola sulle scale e negli stand, cercando di vedere quello che la corta fodera del vestito non riusciva a coprire. Nella pausa pranzo con panini e bibite e ci siamo seduti sulla scala di sicurezza, era molto eccitante pensare che qualcuno poteva sbirciare passando sotto, abbiamo scattato alcune foto sexy col rischio di essere beccati.
Ma il bello doveva ancora arrivare; la navetta per tornare in stazione tardava , era pieno di gente che doveva prendere il treno, all’arrivo è stata presa d’assalto, tutti stipati come le sardine in viaggio verso la stazione. Qualche giorno dopo Anna mi ha raccontato quello che è successo. Durante il viaggio il tizio in piedi appiccicato a lei ha allungato una mano sfiorandole le cosce, lei non ha reagito e lui ha cercato il suo sguardo per un cenno di consenso, era un bel tipo sulla cinquantina, lei ha incrociato i suoi occhi in un cenno d’intesa; lui continuando a guardarla è salito subito alla figa e lei ha aperto le gambe per quanto potesse per facilitarlo; lui le ha pasticciato la figa con decisione con le dita facendole provare un forte piacere mentre io non sospettando nulla parlavo con lei stando al suo fianco. Il giochetto non è durato a lungo, eravamo arrivati alla stazione, come niente fosse siamo scesi dal bus ed entrati in stazione, il treno sarebbe arrivato da li a poco. Il treno arrivava da bari, pieno di gente, siamo riusciti a trovare due posti a sedere; dopo neanche una mezz’oretta lei è andata in bagno, era ancora sconvolta ed eccitata per l’avventura sul bus, entrata in bagno si è chiusa la porta scorrevole che lo separa dall’atrio di salita e discesa pieno di gente, solo una sottile paretina garantisce la privacy; è eccitata, pulisce bene la tazza del cesso poi si spoglia nuda restando solo con scarpe ed autoreggenti , prende in borsetta il deodorante e seduta sulla tazza del cesso rivolta verso la porta scorrevole a gambe spalancate inizia a masturbarsi, ad occhi chiusi si sente tra la gente come sul bus e gode pensando di essere scopata da quel tizio, sbrodola di piacere, poi si ricompone e torna a sedersi vicino a me. Tutto questo me lo ha raccontato soltanto qualche giorno dopo, a letto , mentre uno di fronte all’altra ci masturbavamo prima di scopare. Nessuna gelosia, solo tanta voglia di rivivere quell’esperienza.