RACCONTO TITOLO: UNA GITA IN MOTO 5 
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UNA GITA IN MOTO 5


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UNA GITA IN MOTO 5

by silvia
Visto: 181 volte Commenti 0 Date: 24-06-2022 Lingua: Language

V CAPITOLO: è ora di salutarsi e ripartire

Passa un breve tempo di cui mi rendo appena conto guardando il sole che alzandosi ha reso l'aria più calda. Cominciano a sentirsi rumori di voci intorno a noi, la casa si è svegliata. Ma a farmi alzare è l'odore di caffè e le voci e le risate che sento uscire dell’appartamento. Mi affaccio alla porta. Mentre Dolores, nel cucinino, sta riempiendo due tazze di caffè che mi invita a bere, voi avete già la tazza in mano e, a quanto vedo, non state perdendo tempo. Rafael è seduto su una sedia e tu sei seduta a cavallo delle sue gambe, con la schiena appoggiata ad un tavolino, e scherzate tra di voi. Naturalmente siete ancora completamente nudi e vi accarezzate, vi stuzzicate, giocate a scambiarvi baci con le labbra e la lingua bagnate di caffè. Rafael inumidisce con la lingua i tuoi capezzoli, li intinge in un vasetto che contiene lo zucchero che rimane appiccicato alla pelle, poi con la lingua li pulisce. Quando sono più vicino vedo che con la mano stai guidando il pene di Rafael, tra le tue cosce. Si capisce che la sua erezione non è al massimo, come prevedibile dopo le battaglie notturne, ma tu lo aiuti e lui entra ed esce da te, e ogni tanto scoppiate in risate spensierate. I sensi di tutti noi sono talmente esausti che ormai prevale il gioco. Siamo consapevoli che il tempo che ci resta è poco e vogliamo approfittare al massimo della situazione che abbiamo creato, da cui ogni pudore è stato bandito.
Mi siedo davanti al tavolino, a fianco a voi, e Dolores, con le due tazzine fumanti in mano, viene a sedersi sulle mie gambe. È particolarmente sexy, ha legato un grembiule alla vita che la copre in parte sul davanti mentre sotto è rimasta nuda. Le sue natiche, fresche, si appoggiano sulle mie cosce e il pene le sfiora. Sul davanti le sue tette turgide fanno capolino dal grembiule mentre il sesso rimane coperto. Infilo la mano libera sotto la stoffa, tra le gambe socchiuse, per accarezzarla, e il gesto risulta ancora più eccitante che se fosse nuda. Gioco con il suo sesso che sento umido e disponibile, lo percorro con le dita, lo dilato, lo stuzzico. Appena bevuto il caffè Dolores si alza, all’improvviso, lasciando le mie dita bagnate, e si china su di te, ancora occupata a giocare con Rafael. Ti sussurra qualcosa all’orecchio per cui anche tu ti alzi, lasciando di stucco Rafael che è costretto a sfilarsi dal tuo nido caldo. Mentre andate verso il cucinino, io e lui ci guardiamo incuriositi e finiamo di sorseggiare il caffè. Ci sorridiamo con complicità. Con tutto quello che abbiamo condiviso essere nudi e vicini non ci crea naturalmente alcun imbarazzo. Anzi, mi viene voglia di allungare una mano verso il suo sesso, turgido ed umido di te, e lo faccio. Ma ben presto siete di ritorno, ora anche tu hai un telo che ti copre il sesso, un canevaccio allacciato intorno alla vita, ma l’ombelico ed i seni sono scoperti. Mentre vi avvicinate non riuscite ad evitare di sorridere, con un’aria furba che ci fa capire che state nascondendo qualcosa. Lo spettacolo che ci offrite è indubbiamente piacevole e vi chiediamo di passeggiare intorno a noi per potervi osservare meglio. Nonostante siate un pò impacciate nel muovervi riuscite a fare le civette, mostrando e nascondendo le vostre nudità. Vi avvicinate al tavolo, dalla parte opposta rispetto a quella dove ci troviamo io e Rafael, vi girate di schiena e, con un saltello, vi sedete entrambe sul ripiano dandoci le spalle. Possiamo ammirare la vostra schiena e la parte alta delle natiche. Poi, insieme, alzate le gambe e ruotando sul bacino vi girate verso di noi con le ginocchia raccolte e strette tra le braccia. Ci guardate sorridendo, vi scambiate uno sguardo e poi, dicendo “ecco a voi la frutta”, spalancate le gambe e scansate i grembiuli. Tu sei di fronte a Rafael ed io ho davanti Dolores. Quello che vediamo ci fa immediatamente scoppiare in una risata: tra le vostre gambe, ben infissa nel sesso, svetta una banana che avete solo in parte sbucciato, nella parte che vi penetra, mentre la buccia aperta si appoggia sul pube. Scherzate del nostro stupore e ci sfidate a sbucciare completamente il frutto senza però sfilarlo dall’astuccio in cui si trova. La situazione mi diverte e mi eccita, vorrei accarezzare le cosce di Dolores, la vulva spalancata, tesa intorno alla banana. Stringo il frutto dove spunta dalla fica, che così posso toccare, e finisco di sbucciarlo. Rafael ha fatto lo stesso e si è divertito a pizzicarti tra le gambe. I due frutti sembrano ora due peni che svettano dritti tra le vostre gambe. A quel punto Dolores mi allontana e lo stesso fai tu con Rafael. Ci invitate a guardare senza toccare. Muovendo il frutto iniziate a masturbarvi. Fisso le labbra del sesso di Dolores che scivolano intorno alla banana, lasciando una bava scivolosa e gonfiandosi per l’eccitazione. Riesce a farla penetrare quasi interamente, oscillando sul bacino, poi l’estrae fino alla punta per inserirla di nuovo fino in fondo. Siete prese dall’eccitazione e iniziate a mugolare. Ogni tentativo di carezza viene rifiutato. Accetti solo la mano di Dolores che si avvicina al tuo clitoride per stringerlo tra due dita e strofinarlo. Sono eccitato, e lo è visibilmente anche Rafael. Per ricambiare il vostro giuoco afferro il cazzo di Rafael che subito afferra il mio ed iniziamo a masturbarci, davanti a voi. All’improvviso Dolores si ferma, un attimo prima di raggiungere l’orgasmo, e mi invita a chinarmi tra le sue gambe. Infilo in bocca la banana ma, anzichè morderla, la stringo tra le labbra ed inizio a muoverla. Riesco a sfilare in parte il frutto e poi a spingerlo, aiutandomi con la lingua. La fica di Dolores, dilatata, facilita la penetrazione. Mentre le mie labbra sono ormai a contatto con la mucosa, calda e bagnata, contraendo le pareti della vulva Dolores spinge in fuori la banana che accolgo nella bocca, prima di ritrarmi. Ne mangio un primo boccone che ingoio, e poi un secondo il cui sapore si mischia con il sapore del suo sesso. La guardo, lei sorride mentre con le mani si accarezza i seni. Abbandono Rafael per poggiare le mani sulle sue cosce e divaricarle al massimo. Passo ripetutamente la lingua intorno al suo sesso, mordo le labbra strette intorno a quel che resta del frutto, mi soffermo sul clitoride che succhio, poi raccolgo le gocce che colano in basso, verso l’ano. Voi due siete impegnati nello stesso gioco e ad un tratto tu riprendi a ridere, preoccupata di non riuscire ad espellere la banana con le contrazioni della fica. Rafael, con la bocca spalancata intorno alle labbra del tuo sesso da cui sporge il pezzo di banana, ti succhia e ti massaggia con le dita per aiutarti ad espellerla. La scena è veramente comica e tutti ci mettiamo a ridere. Dolores conferma di essere la più esperta: quando ormai è rimasto un piccolo moncone, completamente immerso nel suo sesso, riesce ancora contraendosi ad espellerlo proiettandolo praticamente nella mia bocca. Tu invece sei sempre più affannata e la ridarella che ci ha preso non facilita la concentrazione. Quando poi, in un ulteriore tentativo di espulsione il risultato che ottieni è soltanto quello di spezzare in due il moncone che ti spunta tra le gambe, e ti accorgi di averne ancora un piccolo pezzo infitto nella vulva, il tuo sguardo da divertito si fa preoccupato. È Dolores ora ad intervenire e lo fa in un modo decisamente speciale. Scansa Rafael ed è lei ad incollare la bocca alle tue labbra e, mentre con la lingua dilata l’orifizio, inumidisce un dito dei liquidi che escono copiosi dalla sua vagina e poi, all’improvviso, con decisione te lo infila nell’ano provocandoti un sussulto. Così la contrazione è più forte e aiuta l’azione di Dolores che risucchia la banana e la ingoia. Poi si rimette nella posizione di prima e mi invita a riprendere a baciarla, così come Rafael fa con te. Abbiamo entrambi le labbra attaccate ai vostri sessi e l’unico rumore che si sente è quello delle lingue che si muovono frenetiche. Dolores per prima inizia a godere, a vibrare, a colare un liquido caldo e salato che raccolgo tra le labbra. Tu la segui ben presto. Dopo aver goduto vi stendete sulla schiena, rilassate, guardandovi l’un l’altra, mentre a noi rimane lo spettacolo delle vostre gambe aperte, dei sessi umidi e ancora turgidi. Siamo stati talmente presi dal vostro godimento che nè io nè Rafael abbiamo raggiunto l’orgasmo. I nostri sessi pendono semiturgidi, dimenticati. Ora che il gioco è finito sento tutta la voglia che mi è rimasta, i testicoli sono indolenziti e l’asta, a stringerla in mano, ridiventa dura. Ci mettiamo in piedi e vi chiediamo aiuto, per godere anche noi. La più pronta a rispondere è Dolores. Facendo perno sui piedi, appoggiati sul tavolo, viene incontro al mio sesso che si infila nella fica. Ma tu fai di più, evidentemente eccitata dal dito di Dolores, ti inginocchi e ti giri, offrendo a Rafael le natiche che dilati con le mani. Sei talmente bagnata, dovunque, che il glande di Rafael sparisce subito dentro di te mentre si piega sulla tua schiena e con le mani ti afferra i seni. Spinge fino in fondo e ti penetra con decisione. Sostenendoti su una sola mano prendi ad accarezzarti sul clitoride, ad infilarti le dita nella fica per sentire attraverso la sottile membrana il cazzo di Rafael che scivola nel tuo astuccio posteriore. Non resisto a lungo nella fica di Dolores, eccitato anche dallo spettacolo che state offrendo, e mi scarico, con un brivido ed un grido, nel sesso di Dolores. Dopo poco anche voi fate lo stesso. Mentre Rafael inonda di sperma i tuoi intestini, agitando la mano sempre più forte urli il tuo piacere e poi ti accasci sul tavolo, sfinita. Appena Rafael è uscito da te mi chino tra le tue gambe dischiuse, tra le natiche e lecco gli umori che copiosi scorrono sulla tua pelle. Sei completamente abbandonata, rilassata, ed un rivolo di urina esce dal tuo sesso e bagna il tavolo e il tuo pube.
Quando ci slacciamo abbiamo una gran voglia di lavarci. Il bagno è per fortuna grande e ci accoglie tutti insieme, ma la doccia non è altrettanto grande e dobbiamo entrarvi a turno. Mentre Dolores si siede sul water, te e Rafael entrate nella doccia e cominciate a lavarvi insieme. Io vi guardo ma Dolores mi prende una mano e se la porta tra le gambe, mentre urina. Sentire il liquido caldo che fluisce tra le mie dita che premono sul suo sesso mi causa un ulteriore guizzo di eccitazione. Appena avete finito siamo noi questa volta ad entrare nella doccia. Da come il suo corpo si struscia sul mio, da come le sue mani mi accarezzano, capisco che Dolores è ancora eccitata ed ha voglia di godere. Mentre l’acqua scroscia su di noi mi respinge, mi allontana, pur nel limitato spazio offerto dalla doccia. Vuole che la guardi e mi invita a sedermi, sotto l’acqua, in un angolo della doccia. Ammiro la sua schiena, la sua pelle, i fianchi, la pelle delle natiche, perfettamente liscia, senza peli come il sesso. Con la mano si accarezza e divarica leggermente le due natiche consentendo allo sguardo di insinuarsi, fino ad indovinare il punto scuro all'interno. Per qualche minuto rimango fermo, beandomi di quella vista e dell’altra offerta da voi che vi asciugate strofinandovi la pelle con l’asciugamano e non perdendo occasione per baciarvi e mordervi. Poi mi avvicino per guardare ancora il sesso glabro di Dolores e, con il telefono della doccia in mano, spruzzarlo di acqua calda. Aiutato dal sapone e dall’acqua entro dentro di lei con le dita e poi con la lingua. Poi mi alzo e vado ad accarezzarle i seni, la bocca, a seguire i contorni delle labbra che si schiudono. Percorro con le dita il contorno dei denti poi lascio che la sua lingua mi accarezzi le dita e che le labbra, stringendosi, le possano succhiare una ad una. Ritiro la mano che torna ad accarezzarla dove avevo cominciato e, aiutato questa volta dalla sua saliva, la penetro nell'ano con un dito mentre spingo un altro dito nella sua vagina. Il mio pene reagisce agli stimoli ma non abbastanza da consentire una penetrazione. Si siede sul pavimento, con le gambe divaricate al massimo, ed io mi chino ancora a baciarla, leccarla, succhiarle la fica, liscia e profumata. Cerco di tirare fuori il più possibile la lingua e di farla diventare dura. Poi mi allontano dalla fica per baciarle le cosce, prima una e poi l'altra. Lei si agita, mi tira la testa verso il basso. Sento che sta per raggiungere l'orgasmo ma, crudelmente, voglio farla aspettare. La costringo ad alzarsi, a girarsi e a rimettersi in ginocchio, ed entro con la lingua tra le natiche, ad accarezzare il buchino che lei spinge in fuori, dilatandolo, per farmene assaggiare l'interno. Stringo tra le dita la vagina, il clitoride che pizzico con violenza. Dolores non si trattiene più, inizia ad urlare attirando anche la vostra attenzione. Scivola sul pavimento dove scorre l’acqua, si rigira e stringe le cosce intorno alla mia testa facendomi sentire i suoi liquidi che escono abbondanti, il sapore cambiare, diventare più aspro. Bacio, succhio, bevo, strofino le guance, il naso, le palpebre tra le sue gambe, per bagnarmi tutto di lei. Dopo aver goduto, a lungo, Dolores è ora completamente rilassata, le gambe aperte, appoggiate larghe alle pareti della doccia. Ho voglia di urinare e lo faccio. Il liquido giallo che esce dalla punta del mio pene si mischia con l’acqua della doccia e scorre sulla pelle di Dolores, tra le sue gambe, sulla fica dove dirigo il fiotto. Quando finalmente chiudiamo l’acqua ed usciamo, ci porgete l’asciugamano e ci aiutate ad asciugarci. Mi avvicino a te, alzi le braccia e mi abbracci intorno al collo. Con un gesto di affetto e allo stesso tempo di protezione poggio una mano tra le tue cosce, a coprire e allo stesso tempo accarezzare la tua fica, ancora umida e calda. Anche Dolores e Rafael si abbracciano, soddisfatti. Sentiamo di esserci amati, in quattro, di esserci dati tutto, e sappiamo che non potremo mai dimenticare la passione da cui ci siamo lasciati felicemente travolgere.
Purtroppo però il tempo è passato, l'incanto è finito, Dolores e Rafael devono partire, un aereo li attende all'aeroporto per proseguire altrove il loro viaggio. Ci accompagnano in auto fino alla moto. Il saluto è emozionante e allo stesso tempo imbarazzante. Delle due persone con cui abbiamo diviso un'intimità così profonda, che ci hanno fatto provare tante meravigliose emozioni, sappiamo in fondo poco o niente. Ma l'addio non è triste, siamo soddisfatti della gioia e del piacere che abbiamo provato insieme, senza rimpianti. Rafael ti abbraccia e ti bacia, a lungo, sulla bocca, poi si avvicina a me e mi stringe in un abbraccio che ricambio. Non ce la sentiamo di andare oltre anche se lo sguardo che ci scambiamo è profondo. Dolores è più esplicita e disinvolta. Mi abbraccia, mi bacia sulla bocca, e si strofina a lungo su di me per farmi sentire la pressione del suo pube sul sesso. Poi passa ad abbracciare te, attacca la bocca alla tua e senza darti tempo ti costringe a lasciare entrare la sua lingua. Ti vedo stordita, sorpresa, mentre partecipi a questo bacio lesbico che non attendevi. Nonostante tutte le carezze e i baci che vi siete finora scambiate, evidentemente l’intensità di questo momento, la passione che questo gesto nasconde ti sorprende. Ti vedo per un attimo esitante, stai per ritrarti, ma poi vinci questa reazione forse istintiva e abbracci Dolores, ti stringi a lei, sei tu adesso a mettere tutta la passione nel bacio che continua. Mentre vi guardo provo ad immaginare quello che ti passa per la mente. Da ieri sera, in poche ore, ti sei trovata a vivere un’esperienza straordinaria, la stessa che ho vissuto anch’io, che ci ha richiesto di superare tabù ed inibizioni profonde. Abbiamo capito come l’erotismo sia svincolato dalla morale consueta e come possa raggiungere il culmine proprio attraverso la libertà con cui viene vissuto. Abbiamo scoperto come il rapporto omosessuale consenta di raggiungere un piacere non certo inferiore a quello che si ottiene con un partner dell’altro sesso, e trasmetta sensazioni in qualche modo più intime, più personali. Accarezzare, dare piacere, far godere un corpo del proprio sesso consente di entrare in un mondo più conosciuto, le cui reazioni sono più intuibili. Quando, ad esempio, ho stretto tra le labbra il pene di Rafael ho condiviso la sua stessa eccitazione e ho provato l’emozione di baciare insieme a quella di essere baciato. Ma quello che è appena successo non è detto che possa nuovamente accadere, e il bacio che ti stai scambiando con Dolores potrebbe non ripetersi mai più. Che questi siano i tuoi pensieri me lo conferma il modo in cui la stringi, come forzi una gamba tra le sue mentre le tue mani scorrono sotto la maglietta, ad accarezzarle la schiena, si infilano nei pantaloni, ad accarezzare le natiche ed il pube.
E’ Rafael, a malincuore, a sciogliere il vostro abbraccio, e le labbra non vogliono lasciarsi, le mani si intrecciano. Sistemiamo le nostre cose e saliamo in moto. Ti stringi a me, languida, e ci allontaniamo, con la testa confusa, piena di pensieri. L'avventura è alle spalle, ma l'effetto, l'emozione, il ricordo, dureranno certamente a lungo. Mi sfiori il viso con la mano e percepisco l’odore aspro del sesso di Dolores.

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