RACCONTO TITOLO: Centro Commerciale 
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Centro Commerciale


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Centro Commerciale

by Handler
Visto: 106 volte Commenti 1 Date: 02-06-2021 Lingua: Language

E notte fonda e Marika si sveglia sudata, nonostante il freddo, lei ha caldo, e inquieta non riesce a dormire, c'è qualcosa che la turba ma non sa cosa sia, si gira e rigira nel letto, il sonno l'ha abbandonata, si alza va in bagno e si rimette a letto, il babydoll è bagnato, si rialza, lo cambia e cerca di riaddormentarsi, ma la sua noia e insoddisfazione non la lasciano in pace, prende il telefono e cerca di distrarsi, apre il sito di annunci69 e legge i messaggi arrivati, non riceve il risultato desiderato, anzi la sua inquietudine aumenta.
Per fortuna il sole sorge presto e in un attimo è mattina, si alza e va a fare il caffè, lo beve e si fuma una sigaretta, che la rilassa un attimino, ma il caldo non va via e decide di non vestirsi, va a sistemare il letto e apre la finestra, ignara che il vicino si gode tutto lo splendido spettacolo, dovuto al suo sexy abbigliamento.
Torna in cucina e si siede sul divano, non ha voglia di fare nulla e visto che il caldo non si placa decide di fare una doccia fredda, che di sicuro la rinfrescherà.
Fa scivolare dolcemente il babydoll a terra, fa lo stesso con la mutandina bagnata dal sudore e probabilmente anche dalla sua ignara eccitazione, apre la porta del box e si ci infila dentro, provando immediatamente sollievo, che le rischiara anche le idee.
Decide di uscire e andare a comprare quel vestitino leggero, corto e leggermente scollato, che aveva visto la domenica prima e le era piaciuto molto, ma non l’aveva comprato perché non la convinceva, pensava fosse troppo audace per una donna della sua età, ma aveva cambiato idea.
Si asciuga, indossa un completino intimo semplice, ma comunque sexy, un paio di calze autoreggenti, un jeans aderente, una Tshirt leggera e un paio di scarpe da tennis, in pratica un abbigliamento veloce e sobrio ma che non nasconde il suo bellissimo fisico e fa risaltare anche il suo culo sodo e rotondo e, a dire il vero neppure la sua bella figa, leggermente gonfia dalla chiara insoddisfazione.
Prende la borsa e scende, in poco tempo arriva al centro commerciale, parcheggia e va al Bar dove trova una sua amica, un breve saluto, prende un caffè e si avvia al negozio, ha fretta, è impaziente di misurare il vestito e vedere che effetto le fa addosso.
Il passo è veloce, sa che quel vestito la renderà molto più sexy e desiderabile di quanto non lo fosse già, inconsciamente sente il bisogno di attirare attenzione e vivere un’emozione forte, il suo istinto brama piaceri, molte volte, assopiti dalla troppa solitudine e astinenza, che troppo spesso la inquietano.
Arriva presto a destinazione, entra e si avvicina allo stand dove sono esposti i vestiti a lei graditi, ne prende uno della sua taglia, lo scruta ancora bene prima di decidere di misurarlo, alza lo sguardo per cercare lo spogliatoio e nel voltarsi nota un bell'uomo, alto, elegante e raffinato, che la sta fissando e che quando incrocia il suo sguardo, timidamente e velocemente abbassa la testa, per rialzarla solo quando lei finge di distrarsi nel cercare altro. Stranamente a Marika, questa gioco piace, si sente osservata, piacevolmente attratta, tanto che per farsi continuare ad ammirare, temporeggia ancora un po’, prima di andare a misurare il vestito, si sofferma a sceglierne altri poi si sposta e si avvicina ad un altro stand e nota che lui continua a fissarla con maggiore insistenza, ma sempre discretamente, ha capito che lei non disdegna la sua presenza, anzi accetta quel timido corteggiamento, fatto con eleganza e discrezione, con sempre di più gradimento.
Decide di andare a misurare i vestiti scelti e buttando sempre un occhio al suo corteggiatore, entra in un camerino, chiude la tendina e prima di spogliarsi stringe i vestiti a se, incredula di quanto stesse accadendo, e di quanto sia attratta dallo sguardo magnetico di quell’uomo, che sempre con più audacia le lancia.
E combattuta vorrebbe interrompere tutto, ma non ne ha la forza, prova molto piacere nell'essere, dolcemente corteggiata, è attratta da quel gioco di sguardi e allora decide di proseguire, in fondo cosa poteva accadere, al massimo lui si sarebbe presentato e lei avrebbe accettato di prender un caffè per conoscersi meglio e poi chissà.
Fantasticando su questo, indossa il vestitino tanto agognato e mentre si specchia, una maliziosa idea prende forma nella sua mente, con la scusa di specchiarsi meglio, esce dal camerino, vuole che l’ammiri anche lui, che nel frattempo, sempre con la scusa di rovistare fra gli stand si avvicina di più.
Lei si ciondola davanti al grande specchio posto fra un camerino e l'altro, poi si gira verso di lui, lo fissa in cerca di approvazione, il quale accenna un sorriso e con un movimento della testa, lascia intendere il suo gradimento.
Marina, sempre più presa, sorride e anziché spogliarsi con lo stesso vestitino addosso, gira per il negozio, fingendo interesse verso altri capi, ma è solo una scusa per attirare sempre più l’attenzione del suo ammiratore.
E così scrutando, scrutando, arriva al reparto di intimo. Un’altra maliziosa idea le brilla nella mente, è tempo di calcare un po’ la mano, magari si deciderà a presentarsi e invitarla.
Sposta un po’ di completini fino a trovarne uno davvero molto provocante ed eccitante, era un perizoma rosa pesco molto sottile e trasparente, indossato non avrebbe lasciato nulla ad intendere e avrebbe acceso in un uomo un forte desiderio, arricchito da una enorme eccitazione, accompagnato da un altrettanto, eccitante reggiseno, dello stesso materiale e colore, senza coppe e ferretti, si perché, Marika possiede già un bel seno, sodo e prosperoso, che non ha bisogno di coadiuvanti per farlo risaltare.
Lo prende, lo avvicina a se e si gira verso di lui, che con un cenno della testa le fa capire di piacergli molto, allora lei si gira sorridendo e si avvia verso il camerino più vicino, con la speranza che lui la segua.
Entra dentro, senza l’esito sperato, chiude la tenda e alza il vestitino , toglie la sua mutandina e prende dalla borsa un salva slip , non vuole sporcare il perizoma nuovo, avverte già una leggera eccitazione li sotto, lo mette sulla sua patatina e alza quel bellissimo ed eccitantissimo capo , inizia a specchiarsi e soffermandosi un attimo, pensa che non può uscire per mostrare a lui come le sta addosso, allora ha un’altra brillante idea, si gira e sposta leggermente la tendina, giusto quel tanto , per permettergli la visione, ma non in modo spudorato, lui coglie velocemente l'intento è si posiziona proprio nel punto giusto per godersi l'eccitante scena.
Lei riesce a vederlo dallo specchio e comincia a gongolarsi di nuovo, inarca anche leggermente la schiena per rendere più visibile il suo fondoschiena, che è bello, sodo e lucido, dalle creme che usa dopo la doccia e ben messo in evidenza dal sottile taglio del perizoma. Lui non solo accetta di buon grado la disponibilità, anzi, consapevole del desiderio di lei, decide di avvicinarsi e con molta audacia, osare spudoratamente.
Si avvicina al camerino e da dietro la tenda stende la mano in cerca del culo di lei, Marina con il cuore in gola, accortasi del gesto, istintivamente fa un passo avanti ritraendosi.
E sorpresa da tanta audacia, non si aspettava tanto azzardo, ma dentro di se, si accendono una serie di emozioni, è combattuta, vorrebbe interrompere il tutto e mettere fine a quel gioco pericoloso, ma dall’altro è tentata dal farsi fare tutto ciò che lui vuole, non vorrebbe sprecare quell’occasione, anche perché, ha paura che lui, preso da un inevitabile vergona, scappi via e non lo avrebbe più rivisto.
Lui continua a cercare il suo culo, lei nel frattempo si e voltata poggiando le spalle alla parete, ancora indecisa, ma la voglia forte prende il sopravvento, allora si abbassa il perizoma, anzi lo toglie, fa un passo avanti e afferra la sua mano portandosela proprio sulla figa che ormai pulsa e brama piacere.
Lui coglie al volo l’occasione e dopo una breve carezza infila un dito dentro, notando, con non poco, stupore, quanto lei sia eccitata da quella ambigua situazione.
Un dito è poco per quanto è bagnata ed elastica, la figa di Marika, quindi ne infila altri due e la sente mugolare, silenziosamente, avverte anche il suo respiro più affannoso, capisce che è ora di entrare, sposta la tenda e fa un passo avanti, richiudendola dietro di se.
Marika si gira e mette una mano sul cazzo di lui e inizia ad accarezzarlo, non può non notare che è, notevolmente grande e durissimo.
A quel punto lui si sbottona e in un attimo libera il sofferente cazzo, che era costretto dagli slip e dallo stretto pantalone.
Marika lo afferra con decisione e comincia velocemente a segarlo, poi se lo posiziona fra le grandi labbra della figa e con movimenti ondulatori del bacino se lo strofina avidamente, procurandosi un forte piacere.
Ormai non ha più freni, brama forti emozioni, vuole sentirsi penetrata con decisione e forza, lui accoglie l'invito, si sposata per un attimo, velocemente estrae dalla giacca un preservativo, con la stessa velocità lo scartuccia e se lo infila, si avvicina nuovamente e con un colpo secco, entra tutto dentro, senza alcuna difficoltà.
Marika prova un’emozione fortissima e comincia a muoversi sempre più velocemente, lui accompagna freneticamente i suoi movimenti, aumentando i colpi gradualmente.
In un attimo di lucidità realizzano che devono muoversi, devono fare presto, sono sempre nel camerino di un negozio, allora lui comincia a spingere più forte che può, lei accompagna i movimenti e non ci mette molto ad arrivare, cerca di non urlare dal piacere, ma con scarso risultato, così lui le mette una mano sulla bocca tentando di smorzare le urla e continua a pomparla con forza e passione fino a quando, capisce che sta’ per venire.
Il cazzo si gonfia, ma si ferma un attimo e le chiede se vuole che la sborri sul culo.
Lei ormai è in preda ad un vortice di piacere e godimento e lo invita a farlo.
Lui lo tira fuori toglie il preservativo, appoggia il cazzo sul culo e scarica, velocemente, una quantità esagerata di caldo liquido viscoso, lei gode ancora e non smette di muoversi, poi quando capisce che tutto e finito e comincia a sentire la sborra che scivola verso la figa oltrepassando il buco del culo, rapidamente infila le mani nella borsa per tirare fuori un pacco di fazzoletti di carta, ne prende un paio e li passa a lui, poi ne prende altri due e li mette sotto la figa per evitare che il liquido vi entrasse dentro e che le coli lungo le gambe.
Rapidamente tappa il bel buco, notevolmente allargato, dalle rispettose dimensioni di lui, che lo avvolge con i fazzoletti e si pulisce, ma non bastano ce ne vogliono altri, la sborra è tanta, il cazzo è tutto bagnato fino al pube.
Allora raccoglie da terra la mutandina di Marina e continua a pulirsi.
Neppure a lei bastano i fazzoletti, che subito si sono bagnati, tanto da bagnarle anche la mano, ne prede altri e li pone a lui chiedendogli gentilmente, di aiutarla, perché, non riusciva a pulirsi dappertutto, anche perché gli schizzi erano arrivati, anche sulle spalle.
Nel frattempo si avvicina al naso la mano, sporca e le viene la tentazione di assaporare quel liquido dall’odore inebriante. Annusa ancora un po’ e le piace così si convince e infila un dito in bocca per gustare, non le dispiace, anzi, ma il tempo era poco per continuare ad assaporare o magari prendersi in bocca il cazzo di lui per succhiare le ultime gocce che fuoriuscivano ancora dalla cappella.
Quindi prende un altro salva slip, prende anche la sua mutandina, che, lui dopo essersi pulito perbene l’aveva riposta sulla sedia, li accanto.
Se la infila, ci appoggia il salvaslip sopra per non sentire l’umidità che lui ci aveva lasciato sopra, abbassa il vestito e lo prega di uscire.
Lui nel frattempo si era ricomposto ed esce, lei raccoglie il tutto ma non esce subito, aspetta che lui si allontani, non ha ancora realizzato cosa fosse accaduto, è distratta dalla fretta di uscire, deve ritornare nel primo camerino dove aveva lasciato i suoi vestiti, poi deve passare alla cassa per pagare.
Ma quando arriva, ha un’altra piacevolissima sorpresa. Lui aveva pagato già il conto, un gesto davvero raffinato, che Marina gradisce davvero molto, non pensando affatto che l’avesse fatto per ripagarla della scopata ottenuta, anzi pensa che quel gesto fosse stato fatto per far sì, che lei, ogni qual volta indossi quei capi, pensi profondamente e piacevolmente a ciò che era accaduto quella mattina, in quel negozio del centro commerciale.
Ritira la busta e si avvia alla macchina dove vi ci siede e cerca di riprendersi, sente la figa indolenzita dalle dita prima e dal cazzo poi e ha un senso di soddisfazione, non è pentita di ciò che ha fatto si rende conto che forse era quello il motivo della sua insoddisfazione.
Così, con un sorriso smagliante, mette in moto e torna a casa, chiude la macchina e comincia a salire le scale, quel movimento amplifica ancora di più la sensazione di appagamento che le dona la, figa.
Poi continua a salire, più velocemente, perché sente il bisogno di rinfrescarsi, soprattutto lì sotto, dove sente, anche un piacevole bruciore.
Va, direttamente nel bagno, si spoglia e si siede sul bidè, apre l'acqua fredda, e comincia a lavarsi, avverte un piacevole sollievo, poi si alza, premendo l'asciugamano sulla figa per asciugarsi, indossa una mutandina pulita con sopra un nuovo salva slip, perché quello era copiosamente bagnato, da un misto di sborra e umori, sì perché nel tornare, ripensando a quanto aveva goduto e a quella inaspettata esperienza, la figa si era nuovamente bagnata. Passa poi al lavandino e si dà una rinfrescata al viso, che era molto rosso e accaldato, si asciuga e prima di riporre la mutandina fra gli indumenti da lavare, se la porta al volto e l’annusa ancora una volta.
Si sente ancora forte l’odore del maschio, che l’aveva poco fa posseduta, con vigore e passione, seppur con pochissimo tempo a disposizione.
Ripone tutto nella cesta e va in cucina, si siede un po' sul divano ma con un morale diverso, il caldo era passato, così come la noia e l'inquietudine, anzi si sente molto appagata e soddisfatta.
Realizza che, in fondo era proprio quello di cui aveva bisogno, le ritorna anche la voglia di fare, infatti si mette ai fornelli e prepara la cena per la sera, che consumerà felicemente con la famiglia e dopo aver rassettato il tutto, se ne va, esausta e soddisfatta a letto, cadendo in un lungo e profondo sonno, svegliandosi la mattina seguente, tardi, fresca e riposata, ma con la figa ancora aperta e indolenzita ...

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