RACCONTO TITOLO: Il primo amante è come il primo amore, il seguito 
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Il primo amante è come il primo amore, il seguito


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Il primo amante è come il primo amore, il seguito

by felixcuck
Visto: 1383 volte Commenti 10 Date: 30-11-2020 Lingua: Language

I giorni successivi alla sua confessione furono i più difficili, passata la scossa di adrenalina del momento, mi ritrovai a fare i conti con la realtà. La donna che amavo di più al mondo, quella per cui avrei dato la vita mi aveva tradito, e non era una cotta passeggera, aveva amato l’altro e si era fatta amare. L’aveva seguito nella sua casa, si era lasciata spogliare, immaginavo lui che le toglieva i vestiti e li riponeva sulla stessa poltrona che usava sua moglie, poi pensavo ai loro visi che si avvicinavano e le bocche che si univano con passione e voracità, le mani di lei che si infilavano bramose sotto la sua camicia aprendo i bottoni ad uno ad uno per sentire la sua pelle a contatto con i suoi seni. Mi sembrava di vedere lui che dopo averla spogliata completamente, tranne forse le autoreggenti per non rubare secondi preziosi ai loro incontri furtivi, la distendeva sul suo talamo nuziale, la prendeva e la faceva sua e non più mia. E ancora, lei che circondava le sue reni con le gambe per farlo entrare più dentro, come faceva con me, ma solo da poco tempo, la lingua di lui dentro la bocca ad esplorare ogni angolo e a riempirla come le riempiva il sesso con il suo membro eccitato, turgido e traditore. Solo alcuni maschi possono comprendere la tempesta di emozioni che mi passavano per la mente, provavo un turbinio di sentimenti:

tristezza per la mia situazione di cornuto, lo spauracchio di ogni uomo sposato,

vergogna sicuramente tutti i colleghi sapevano di loro, e forse anche qualcun altro, magari le sue amiche intime.

Quante volte avevo riso con i miei amici quando venivamo a sapere di qualche conoscente che veniva cornificato magari ingenuo ed ignaro.

Impotenza per non essere riuscito a non farla violare da un altro, ma contemporaneamente ogni volta che pensavo a loro il mio corpo mi tradiva, le guance si facevano rosse, le gambe molli ed il cazzo contro ogni mio desiderio si gonfiava, e si innalzava prepotente annullando completamente ogni mia forza di volontà.
Qualche giorno dopo sempre con questi pensieri che non mi davano tregua, rientrai a casa prima di lei, dentro di me covava la voglia di lasciarla, di prendere le mie cose e dirle addio, passai accanto alla sua foto sorridente con i sui denti perfetti e bianchi che facevano contrasto con il rosso vivo delle labbra, era semplicemente meravigliosa, in casa aleggiava il suo profumo, ogni oggetto mi segnalava la sua presenza, si era fatto tardi e non era ancora rientrata (lavorava molto poverina più del normale orario, ma adesso SAPEVO il perché, entrai nel bagno, e vidi a terra in un angolo le sue mutandine arrotolate e lasciate in fretta al mattino per correre al lavoro, sullo stendino appesi con cura c’erano i suo collant stesi a prendere aria, neri velati, due paia color castoro tutte lucide, e le eccitantissime autoreggenti dal bordo merlato.
Sopra la lavatrice invece c’era il reggiseno marrone tutto ricamato, gettato di fretta a rovescio con le coppe aperte grandi che palesavano la dimensione del suo generoso e prorompente seno che mi aveva regalato momenti indimenticabili. Come ipnotizzato da quegli indumenti setosi, invitanti e da sempre oggetto di desiderio di noi maschietti, presi con entrambe le mani il reggiseno come se stessi palpandola di dietro lo portai al viso immergendo il naso in una delle sue coppe e assaporai la sua essenza di donna ed il suo profumo, e compresi…
Io non sarei mai stato capace di rinunciare alla sua presenza, alle sue risate, al suo corpo così bello e femminile e SI, avrei accettato tutto da lei anche che qualche volta fosse di un altro pur di averne un po’ per me. Una voce interna mi diceva che era giusto così, che lei era troppo bella per un solo uomo, e poi effettivamente non mi aveva mai trascurato era riuscita a gestire la situazione con disinvoltura, era riuscita ad amare marito e amante senza far mancare nulla a nessuno dei due. Capii che ne lei ne io potevamo arginare questo fiume con le nostre mani, bastava lasciarsi andare ed accettare la situazione senza drammi, mi resi conto che eravamo fati uno per l’altra lei bellissima ed un po’ puttanella, io adorante e mansueto, totalmente dipendente da lei.
Immerso in quella stanza da bagno circondato dai suoi indumenti intimi che solo io (ed il suo amante) potevamo gustare, mi sentivo come Pinocchio nel paese dei balocchi, fissai con desiderio le sue calze immaginando le innumerevoli volte che l’avevo ammirata nell’indossarle o toglierle con una femminilità tutta sua, chiusi gli occhi, inizia ad accarezzare il pene e pensai a loro, ai loro aliti che si mescolavano quando si baciavano, ed al suo corpo sponsale violato e profanato da un altro uomo…
e venni, venni con una intensità mai provata prima e godendo forse di più di quando facevo l’amore con lei. Avevo goduto così forte che faticai a ripulire bene gli schizzi letteralmente sparati, appena in tempo per sentire il rumore della chiave sulla porta. Era lei che rientrava, un po’ tardi per la verità rispetto al suo normale orario di lavoro, ma ora non era più un problema, mi salutò radiosa come sempre con un affettuoso bacio a stampo sulle labbra, il suo alito sapeva di sigaretta e di liquirizia, ed era il profumo più buono del mondo.
Corse a farsi la doccia dopo la lunga giornata di lavoro, io nel frattempo andai in cucina ad imbastire la cena per due felice e consapevole del mio nuove ruolo nella nostra coppia.

C’è un seguito a questa situazione veramente vissuta, che vorrei condividere con voi, perché mi eccita molto farlo e perché sono sicuro che al mondo c’è qualche marito che ha provato le stesse emozioni che ho provato io, spero non avervi fatto addormentare o di essere andato fuori dal tema del sito. Felix

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