RACCONTO TITOLO: Gli ho offerto mia moglie. 
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Gli ho offerto mia moglie.


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Gli ho offerto mia moglie.

by pennabianca
Visto: 1004 volte Commenti 2 Date: 23-11-2020 Lingua: Language

Mi chiamo Paolo, ho cinquanta sette anni, sono sposato da ventisei anni con Valeria, che ha dieci anni in meno di me. Fisicamente parlando non sono una bellezza di maschio, mi reputo normale, in sovrappeso, si ho la pancetta da impiegato, in effetti lo sono. Lavoro come impiegato postale. Ho una calvizie molto vistosa, che cerco di minimizzare portando i capelli cortissimi. Per il resto sono una persona assolutamente normale. Sessualmente parlando ho une dotazione assolutamente nella norma, forse un po’ meno, ma Valeria, riesco a farla godere, sempre aiutandomi, anche con lunghi preliminari, che la fanno eccitare moltissimo, poi quando lei ha goduto, anche io mi prendo il mio piacere. Valeria è una donna normalissima, un bel fisico, indubbiamente, ma non è una di quelle che quando la guardi, ti viene subito duro, è bella, per me moltissimo, ma lei si sminuisce dicendo che ce ne sono più belle meglio di lei. La cosa che però colpisce subito, quando la si conosce, è la sua spontaneità. Si, è una donna davvero solare, allegra, molto ironica. Spesso mi fa impazzire, con le sue battute spiritose, qualche volta mi provoca, con il suo fare divertente, specie se parliamo di sesso. In effetti fra di noi vi è un bel dialogo. Riusciamo a parlare di tutto, in particolare, del sesso. Spesso ci troviamo a condividere le stesse idee, i desideri, a volte anche le stesse fantasie. Lo scorso anno, per la prima volta, abbiamo messo in pratica una di queste fantasie. Era un weekend di fine Giugno, con Valeria ci eravamo recati fuori città, per fare un fine settimana diverso dal solito. Per l’occasione ci siamo trovati a fare un sentiero di montagna, che portava da un rifugio a mezza costa, fino alla vetta della montagna dove avremmo pernottato, in una baita del Servizio Alpino. In quell’occasione, non eravamo soli, ma in compagnia di una guida alpina, in quanto l’ultimo tratto del sentiero, diventava una vera propria scalata, di una bella parete non molto impegnativa. Luca, il nome della guida, ci è rimasto subito molto simpatico, con Valeria ha subito legato. Li osservavo, e mi stavo domandando, se questa situazione poteva portare a realizzare un nostro desiderio, a lungo fantasticato durante le nostre scopate, farlo in tre. Siamo partiti la mattina appena giorno. La prima parte del sentiero, si è rivelata subito molto agevole, questo ci ha permesso di conversare con lui. Poi ci siamo diretti lungo il sentiero, che si inerpicava ci offriva un bellissimo panorama. Solo la natura ci faceva da contorno a quella splendida giornata azzurra. A metà del percorso, ci siamo fermati per una sosta ristoratrice, vicino ad una cascata. Durante quella sosta, li ho lasciati un attimo da soli, andando dietro un masso per fare pipì, li ho guardati, che ridevano e scherzavano. Mi è sembrato che oramai, le cose sembravano volgere nei migliori dei modi, con un pizzico di fortuna Luca avrebbe trombato Valeria davanti a me. Abbiamo ripreso il cammino, ho notato che loro scherzavano molto, le battute erano spesso a doppio senso. Mi sono avvicinato a Valeria, gli ho chiesto a bassa voce, se era disposta a un gioco con lui. Lei mi ha sorriso, mi ha fatto l’occhietto in segno di compiacimento. Abbiamo camminato a lungo, alla fine siamo arrivati al base della parete che bisognava scalare. Prima di iniziare la scalata, lui ci ha fatto indossare una imbracatura, che ci avrebbe aiutato nella salita. Per indossarla, bisognava far passare delle cinghie, in mezzo alla gambe, vicino all’attaccatura della coscia. Ho fatto in modo che lui aiutasse Valeria. Ho visto con quanta perizia, ha passato le mano in mezzo alle sue gambe, vedevo lei, che in silenzio gemeva, mentre lui passava la mano sopra la sua fica. Ho avuto una forte erezione che lei ha notato, si è messa a ridere, compiaciuta. Poi Luca ha attrezzato il percorso precedendoci, e istallando i chiodi, dove noi mettevamo i moschettoni con la corda. Dopo appena un’oretta, eravamo in vetta, in tempo per goderci uno di più bei tramonti che avessimo mai visto. Appoggiati ad una roccia, mi sono stretto a Valeria che si era già liberata delle imbracatura. Ero appoggiato in piedi, dietro di lei, che spingeva il suo fondoschiena conto il mio cazzo, già duro, stretto nel solco delle natiche. Luca stava incominciando ad organizzare una cena frugale, e il pernottamento nel rifugio per la notte. Il piccolo capanno, era costituito da una unica stanza con un caminetto dove abbiamo subito acceso un fuoco, poi dei letti fatti di tavole dove noi abbiamo appoggiato dei sacchi a pelo che ci eravamo partati. Seduti davanti al fuoco, che era l’unica fonte di luce nella stanza, abbiamo incominciato a consumare il pasto costituito da del formaggio, del pane, salame con una bottiglia di vino e dell’acqua. Valeria stava seduta fra me e Luca. Valeria ha iniziato a sentire caldo quindi, si è alleggerita rimanendo solo con un maglioncino, e i pantaloncini di stoffa leggera. Lui dopo aver versato del vino, ha proposto un brindisi.
«Alla donna che ha scalato la parete senza nessun problema, che è fra quelle più belle che hanno dormito in questo rifugio.»
L’ho guardato, lui ha ricambiato il mio sguardo.
«Quanto ti piace mia moglie?»
Lui, le ha dato l’ennesima occhiata, poi ha risposto sempre guardando lei in faccia.
«Mi piace moltissimo. Ti reputo fortunato ad averla tutte le notti nel tuo letto.»
Ho guardato Valeria, che mi ha sorriso ammiccando, con il capo verso di lui.
«Troveresti sconveniente se questa sera, lei fosse più presente, nel tuo sacco a pelo che nel mio?»
Luca mi ha guardato incredulo.
«Ma sei sicuro, che a te andrebbe bene?»
«Forse sarebbe meglio, che tu, lo chiedessi a lei.»
Lui si è girato verso di lei, che già si stava spogliando seduta vicino a me. Senza dire una parola mi ha baciato. Appena tolti i pantaloni, subito abbiamo visto che aveva un intimo sexy, con delle mutandine nere in pizzo, davvero molto piccole che addirittura, sembravano non contenere la sua figa bollente. Per avviare il gioco, ho messo una mano fra le sue cosce, ho iniziato a strofinare un dito sullo slip, contro il suo clitoride, pressando poi, il dito verso il suo buco. Già aveva gli umori che colavano dallo slip, così ho guardato Luca, che si stava spogliando nudo.
«È pronta!»
A quel punto, ho sfilato le mutandine a Valeria, le ho annusate, erano già pregne dei suoi umori. Luca non si è fatto attendere, l’ha fatta mettere a cavalcioni su di lui, ha puntato il cazzo già duro fra le pieghe della fica di Valeria. Anche io, ho impugnato il cazzo, ed ho iniziato a masturbarmi lentamente. Avevo già cazzo il in tiro. Valeria si è girata verso di me, mi ha invitato ad avvicinarmi. Sono rimasto per un momento immobile. Volevo gustarmi questo momento, vedere certe cose. Dal mio punto di vista, ho ammirato il pisello di Luca, che era abbastanza grosso, decisamente molto più del mio. Valeria cavalcava abilmente Luca, che si lasciava scopare, senza nessun sforzo apparente, mentre gli aveva messo a nudo il seno, che sobbalzava davanti alla sua faccia. La cavalcata si faceva sempre di più serrata, Luca di tanto in tanto, dava qualche sberla ai seni, facendola gemere di piacere. Poi di colpo Luca, decise di cambiare posizione, di piazzare a pecorina Valeria. Inginocchiata su di un letto di legno, iniziò a sbattergli il cazzo, con maggiore vigore nel buco della vagina. Lei saltava ad ogni sbattimento, ansimava sempre di più. Io a quel punto, non potevo far altro che incitare Luca, a spingere ancora di più, a darci dentro. Luca iniziò a dare dei colpi più forti, cercando di far giungere, il suo grosso cazzo infondo alla figa di Valeria. Era una vera scena di goduria, che andò avanti ancora per qualche minuto. Valeria godeva senza ritegno. Lo incitava sfondarle il ventre, sempre più forte, lui non si risparmiava. Iniziò ad estrarre, ed introdurre, più volte il suo pene dalla figa di Valeria. Ad ogni affondo, lo spingeva sempre più in fretta, sempre più in fondo, con colpi fortissimi, che la scuotevano tutta. Era splendido vederla godere. Poi iniziò di nuovo una cavalcata assurda. Sembrava quasi che volessero esplodere le sue palle, per la foga che ci stava mettendo. Dopo altre due sbattute estrasse il suo cazzo, e sborrò sul culo di lei, che venne insieme a lui. Mi avvicinai e gli misi il mio cazzo in bocca, lei scossa dal piacere, prese a succhiarlo con vigore, mentre Luca, lo aveva di nuovo infilato dentro di lei, ricominciando a fotterla. La scena mi ha così eccitato, che quando ho sentito un brivido lungo la schiena mi sono lasciato andare, le ho sborrato in bocca. Lui ha continuato a scoparla ancora, poi le ha dato il cazzo in bocca, fin quando lei non ha ricevuto anche la sua crema. Ho guardato mia moglie fiero di quanto avevamo fatto, soddisfatto di averla messa nelle sue mani. Da allora lo faccio spesso, quando ne abbiamo voglia, lei trova un bel maschio, e io gli offro mia moglie.

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