RACCONTO TITOLO: IL TRENO 
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IL TRENO


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IL TRENO

by Aureliano
Visto: 1004 volte Commenti 0 Date: 15-06-2020 Lingua: Language


Da quasi giovane studente (dico quasi perché alla fine qualche fuoricorso l’ho sprecato), mi stavo recando all’Università di Milano per sostenere una noiosa lezione di Diritto del lavoro (quando ancora c’era il lavoro).
Quel giorno era voluta venire con me F.
Avevamo avuto una storia ma era ormai finita solo che continuava a cercami e vediamo se ne indovinate il motivo…..
Avevamo preso il diretto da Brescia quello delle 7.40, bypassando quello delle 7.30 sempre troppo pieno di pendolari e studenti.
In coda al treno eravamo riusciti a trovare una carrozza con dentro un solo sig.re abbastanza attempato che leggeva il giornale.
Era una giornata primaverile c’era il sole ma l’aria era ancora fredda, tanto che indossavo un cappottino leggero mentre F. un giubbotto semi piumino d’oca.
F. poi portava un paio di calzoni non troppo pesanti ed un maglioncino con sotto unicamente il reggiseno…sotto i calzoni uno splendido tanga (mia grande passione), che si intravedeva ogni volta che si piegava troppo, dandomi degli spasmi diretti al cazzo.
Era splendida, aveva (ed ha ancora come ho avuto modo di constatare) una terza piena, una pelle molto morbida…due labbra sottili ed invitanti…si era raccolta i capelli e lasciava scoperto il collo lungo e bianco…
Il primo tratto fino a Treviglio mi divertivo a stuzzicarla…a baciarla ed a passarle le mani sul collo e la bocca…
Le sfioravo piano le cosce ed incrociavo il suo piede col mio in modo da darle i brividi e far aumentare in lei l’eccitazione.
I miei tillamenti avevano colto nel segno..le guance di F. erano piene di rossore ed il petto le si era leggermente gonfiato…i capezzoli erano diventati turgidi e le gambe dapprima ben incrociate si erano lasciate andare aprendosi leggermente.
Tutto ciò non era rimasto inosservato al nostro accompagnatore il quale aveva un discreto bozzo sulla patta dei pantaloni ma continuava imperterrito a fare finta di leggere il giornale.
Ad un tratto io e l’attempato sig.re ci scambiamo un gesto d’intesa…lui continua a far finta di leggere ma alza sempre più gli occhi dal “Giornale di Brescia”…io allora mi avvicino ad F. che ormai emetteva dei piccoli ansiti,segno che i miei baci e le mie attenzioni ai suoi piedi ed al suo collo avevano avuto effetto…
La bacio all'orecchio e le dico di chiudere gli occhi e riposare…
Quindi le infilo una mano sotto la maglietta a livello della pancia ed inizio ad massaggiare il suo ventre..
Il dirimpettaio osserva sempre più interessato mentre la mia mano inizia a scivolare all’interno dei pantaloni di F.
Grazie a Dio non c’era la moda attillata dei superstretti, e la mia mano scivolava con facilità sul tanga di F. che apriva piano piano le sue gambe…
Il bozzo del nostro osservatore era tirato allo spasimo quasi credevo esplodesse…
La mia mano continuava a muoversi sul clitoride della magnifica F. e lei col bacino seguiva il movimento del mio polso…sentivo aumentare l’umidità della vulva ormai un lago e pensavo esplodesse in un orgasmo… quando il treno arrivò alla stazione di Treviglio.
Il nostro “compagno di viaggio” doveva scendere…F. si rialzò ed a fatica si sistemò il cazzo duro nei pantaloni….mentre F. continuava a fare finta di dormire…
Lo salutai con una strizzata d’occhio e lui rispose ammiccando e facendomi un pollice alto degno di Fonzie…e poi si avviò all’uscita del vagone..
Il treno ripartì..e dopo alcuni Km chiamai F. che terminò la commedia e apri gli occhi…
Ormai eravamo soli ed allora le alzai il maglioncino ed iniziai a succhiarle i seni…
Era partita totalmente infoiata ed allora le slacciai il bottone di pantaloni…
F. mi fermò e disse “Ma che fai e se arriva qualcuno e se passa di fuori”…
“Tranquilla ci penso io…”
Pesi il mio cappottino e lo stesi sulle nostre gambe…mi sfilai il cazzo dalla lampo e lo diedi in mano a F. che inizio a fare avanti ed indietro col polso..
Ogni tanto si abbassava per assaggiarlo prendendomi l’asta fino in fondo e risucchiandola con la gola…
Il paesaggio scorreva veloce ed eravamo quasi a Pioltello..allora le dissi…
“Sali su di me”…F. aveva paura che arrivasse qualcuno…e poi mi disse “Ma dai non hai neppure i preservativi ed io sono nel pieno dei giorni fertili”
“Non c’è problema ci penso io” …l’avevo da poco introdotta ai piaceri anali ed il culetto era ancora strettino ma già capiente.
F. aveva scoperto quel godimento dirompente e non si rifiutava mai di sperimentare…
Ancora seduta in parte a me ..le feci sporgere i culetto verso la mia mano
Mi succhiai le dita e le inumidii bene il culetto…
“Ora siediti col culo sul mio cazzo”…
F. ormai aveva voglia di godere…mi guardava e mi baciava a fondo…
La bocca era bagnata fradicia e la figa anche…
Si sedette sul mio cazzo e con le mani tenevo ferma l’asta per farla affondare mentre lei si dilatava le natiche per favorire la penetrazione…
Piano piano le entrai completamente col cazzo e lei iniziò a muoversi mentre io con una mano le solletticavo il clitoride…
Dopo i primi movimenti lenti cominciai a spingere con più forza baciandole la schiena e dandole 2 dita della mano sinistra in bocca…mente con l’altra le masturbavo la figa alternando il movimento sul clitoride all’introduzione di 3 dita in vagina…
F. venne con violenza..tanto che dovetti metterle la mano sulla bocca per impedire che si sentisse in tutto il treno…
All’apice dell’orgasmo mi morse completamente la mano procurandosi quel dolore che mi diede l’adrenalina ulteriore per spingerle il mio cazzo fino all’estremità del culo…
F. venne in modo animalesco mentre il treno imboccava l’ingresso della stazione centrale…
Ci ricomponemmo velocemente e prendemmo la metropolitana verso L’università Cattolica…
Mai soldi del biglietto furono ben spesi

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