RACCONTO TITOLO: La schiava 
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La schiava


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La schiava

by YariLola
Visto: 921 volte Commenti 1 Date: 15-01-2020 Lingua: Language


Da molto tempo ormai ero alla ricerca di nuove forme di erotismo, navigando sui diversi siti avevo ricevuto contatti ma, non era ciò che realmente cercavo, i miei istinti con il passare del tempo si erano fatti sempre più animaleschi, mi ero accorto che non aveva più senso per me avere una Femmina da scopare .... ne avevo avute una quantità indefinita dall'età di 16 anni, ormai non soddisfacevano più la mia mente.
Un giorno, leggendo gli annunci di ragazze che si proponevano come schiave perché ormai era diventata questa la mia perversione dominante ne lessi uno che mi colpì ed accese i miei sensi.
Si chiamava Margot, una ragazza trentenne di Roma, nel suo annuncio scriveva

Vivo col pensiero costante di soddisfare gli uomini

, queste poche parole mi fecero immaginare una serie di immagini che ormai da tempo conoscevo bene.
La contattai, mi rispose, cordiale , aperta, mi scrisse di avere un fidanzato, questo particolare aumentò ancora di più il desiderio di poterla incontrare.
Dopo un po' di giorni volti alla conoscenza mi diede un appuntamento.
Era una calda giornata romana, l'incontro stabilito era in un bar, arrivai in anticipo, mi sedetti ed attesi il suo arrivo.
All'ora stabilita vidi una figura femminile che si avvicinava, la sua camminata era sicura ed ondeggiante, la sua gonna a pieghe si muoveva con le sue anche ed esaltava la sua femminilità spiccata, le sue gambe sopra altissimi tacchi esaltavano la mia mente, la sua cavigliera posta inequivocabilmente a destra lasciava intendere momenti difficili da dimenticare.
Arrivò finalmente al tavolo, ci guardammo e l'intesa fu immediata, non fu necessario chiederci i nomi, i nostri occhi erano gli uni dentro agli altri e la cordialità fu immediata.
Parlammo del più e del meno, non toccammo assolutamente il discorso sesso, in quel momento era più importante

sentire

sensazioni.
Rimanemmo a parlare per circa un'ora, quando dato il caldo insopportabile Margot mi chiese esplicitamente :

Vorresti venire a casa mia, è solo qui dietro ed ho l'aria condizionata

la mia risposta fu immediata ... :

Con piacere


L'incontro si era svolto nei canoni dell'educazione, ma, entrambi sapevamo avere istinti animali pronti ad esplodere quando se ne sarebbe presentato il momento.
Salimmo in ascensore, guardandola, vidi che nella sua scollatura le gocce di sudore si insinuavano e colavano abbondanti,
le cinsi la vita , lei si lasciò andare a me, sentivo il suo fianco spingermi contro ed il suo seno spingere con prepotenza sul mio petto, con una mano le presi i capelli da dietro e li tirai verso il basso, il suo viso si alzò, le cinsi la gola con l'altra mano e la baciai, il suo respiro ed anche il mio si fecero affannosi, la mia lingua gustò inizialmente la sua, cominciai a morderle le labbra per poi affondare la mia lingua ancora più profonda nella sua bocca quasi a volerla soffocare.
Arrivati al piano scendemmo, lei aprì la porta, entrammo, le diedi solo il tempo di appoggiare le chiavi sul tavolino d'ingresso e subito la spinsi contro il muro, mi tolsi la cintura e le legai le mani dietro poi la ripresi per i capelli ..... la obbligai a mettersi in ginocchio, il mio cazzo pulsava già da troppo tempo e la bella Margot rispondeva come solo una vera e consapevole schiava sapeva fare, un po' timida, con lo sguardo basso, pronta a dare piacere a quanto richiesto.
Mi sbottonai i pantaloni, sapeva bene ciò che doveva fare, vederla in ginocchio sui suoi alti tacchi e la cavigliera esposta mi dava un senso di potere e di eccitazione ineguagliabili, cominciò ad accarezzare voluttuosa il mio cazzo dritto sul suo viso, lo prese in bocca e cominciò a pomparlo, il suo sguardo basso non mi soddisfaceva più, le ordinai di guardarmi negli occhi mentre come una cagna in calore succhiava e succhiava ancora.... ma ciò non mi bastava, e nemmeno a lei, le presi la testa ed incominciai con forza a ficcarlo in quella bocca rossa assetata, il mio desiderio era sentire la sua gola sulla mia cappella, godevo nel sentire i suoi mugugni e nel vederla così sottomessa ai miei porci piaceri, più la offendevo e più si eccitava restituendomi un paradiso di emozioni.
Scoparla in bocca fu la prima volta .... avrei davvero voluto metterle una mano tra le cosce per sentire la sua fica bagnata di piacere e di sudore, avrei voluto sculacciarla e frustarla con decisione perché lei potesse il giorno dopo godere dei pensieri della sua mente ravvivati dal dolore ancora presente...... ma non lo feci, cercai di contenere il mio desiderio quasi irrefrenabile per non bruciare tutto e subito .....il piacere va gustato un po' per volta mi disse una volta una amica di letto , decisi di lasciarla sola ordinandole di masturbarsi non appena uscito da casa sua e le chiesi di fotografarsi per darmi prova di quanto fatto.
Ritornando a casa ripensai continuamente a quella situazione, il guardarsi, il desiderarsi, il prendersi fondendosi in un'unica cosa.
Poco più tardi ricevetti le foto della schiava, aveva eseguito i miei voleri alla lettera, la mia mente ritornava a quei momenti, la bella Margot poteva ritornare dal suo amato fidanzato....per il momento.

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