“UNA SERATA INASPETTATA“Prima ParteUna mail dopo un po di tempo, come spesso accade nei nostri momenti di silenzio. Lavoro, impegni di famiglia e personali, accompagnati dalla solita discrezione, che ci fa leggere la nostra lontananza nei rapporti come momenti in cui evitare ogni forma di intromissione, fanno si che ci si perda per diversi mesi.Il più delle volte il silenzio è rotto da una mail del mio amico, nonché marito della stupenda donna protagonista dei mie sogni e desideri. Avverati.Il contenuto, oltre ai saluti di rito, conteneva domande circa i motivi del mio silenzio e, quasi a modo di rimprovero, delle osservazioni che denotavano un mio probabile disinteressamento nei confronti di R.La mia risposta, immediata e come sempre dettagliata, è stata celere. Con la mia solita sincerità ho fugato ogni dubbio circa il fatto che R. non potesse più piacermi, ma che era l’esatto contrario e che, glielo avrei dimostrato. “Vorrà dire che la corteggerò direttamente e ti bypasserò” è stata la mia ‘minaccia’.Dopo qualche giorno ho così deciso di inviare un messaggio a R., salutandola. Abbiamo avuto un piccolo scambio di messaggi con i quali non ho perso occasione di ricordarle quanto fosse bella e sensuale e quanto mi sarebbe piaciuta poterla rivedere.Motivato dalla voglia di incontrarla e godere della sua piacevole compagnia ho così chiesto se avrebbe avuto piacere di prendere un caffè insieme a me, senza A., una sera dei giorni a seguire. Dopo qualche giorno, mi è arrivata la piacevole conferma e, con mio grande entusiasmo, abbiamo fissato l’impensabile appuntamento.Sono arrivato nel posto prestabilito, ero emozionatissimo, non ci eravamo mai incontrati da soli e nutrivo anche un forte senso di imbarazzo, perché R., oltre ad essere una donna bellissima e affascinante come poche, ha anche una grande personalità, una di quelle donne che solo a guardarle possono metterti in soggezione. Le faccio uno squillo per chiederle dove fosse parcheggiata e con quale macchina era venuta. Lei mi indica la posizione e quasi subito la intravedo. M i fermo accanto e lei scende per salire sulla mia macchina. Già vederla scendere mi ha caricato di una marea di emozioni. Aveva una gonna corta, che lasciava scoperte le sue bellissime gambe velate da calze nere e scarpe con i tacchi. Splendida, elegante e sensuale allo stesso tempo.Salita in macchina, sorridendomi dolcemente, mi ha salutato e baciato sulle guance. Sinceramente mi sentivo molto condizionato dalla situazione e abbastanza impacciato. Ero un po a disagio per diverse cose. Quasi un senso di colpa di essere solo con lei, era la prima volta e sapere che A. fosse a casa, all’inizio mi ha fatto sentire un po strano. Lei è stata meravigliosamente dolce e, per quanto immagino fosse un po imbarazzata, mi ha messo a mio agio e piano piano quella sensazione è cominciata a svanire, lasciando il posto al piacere di assaporare la sua bellissima presenza.Ci siamo fermati nei pressi della sua macchina, il posto era abbastanza tranquillo, anche se era il parcheggio di un complesso di palazzi in città, perché la voglia di parlare e raccontarci un po era tanta e guidare per spostarsi, rappresentava un ostacolo a questa voglia. Il programma era di andare a bere un aperitivo o mangiare qualcosina in un posticino tranquillo, non prevedeva in alcun modo un qualsiasi approccio fisico o altre situazioni del genere. Il programma era di passare un po di tempo in compagnia, magari con qualche sfumatura maliziosa. Ma nient’altro. Abbiamo cominciato a parlare un po dei nostri impegni quotidiani e di come essi ti assorbono completamente, lasciando poco spazio agli svaghi e, nel nostro caso, a qualche occasione per incontrarsi.Eravamo al buio, ma la luce dei lampioni, anche se un po distanti da noi, non poteva precludere la vista delle sue stupende gambe, leggermente girate verso di me. Nonostante i discorsi non fossero maliziosi, inizialmente, non riuscivo, di tanto in tanto, a posarlo su di esse. La gonna abbastanza corta complicava le cose, perché le scopriva tantissimo e spostare lo sguardo era davvero difficile.(continua)