HISTOIRE TITRE: 72 - DANY E IL CAMIONISTA 
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72 - DANY E IL CAMIONISTA


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72 - DANY E IL CAMIONISTA

by SlutDany
Vu: 1055 fois Commentaires 9 Date: 17-02-2023 Langue : Language

Cioa amici, sono Dany, vi voglio raccontare una avventura che mi è capitata circa quindici anni fa.
Ero da poco sposata con Max e la mia vita era cambiata dal giorno alla notte, passavo le mie giornate a fare spese e a rendermi più bella per mio marito.
Avevo già avuto le mie prime esperienze di sesso, Max con abilità mi aveva portato in un mondo a me sconosciuto, ma che poi si è rilevato quello più adatto al mio carattere e alla mia vita trasgressiva.
Stavo a Roma, ero andata dalla mia manicure per farmi sistemare le unghie, dopo dovevo recarmi a trovare una mia amica.
Presa la mia Mercedes stavo in mezzo al traffico del Raccordo Anulare, all’improvviso mi accorsi che la macchina sbandava da un lato, cercai una piazzola per fermarmi e vedere cosa era successo.
Se non mi ricordo male, tra l’uscita Settebagni e quella della via Nomentana trovai una grande area di sosta, che in seguito Max mi disse era un punto di ritrovo per coppie scambiste e guardoni, e scesa dall’auto mi accorsi di aver bucato una gomma.
Ora il problema è stato che io non ci capisco niente di come si cambia una ruota e sul posto non c’era nessuno per aiutarmi, anzi poco più avanti un camion era in sosta, ma mi sembrava che il camionista non ci fosse.
Telefonai a Max e gli spiegai la situazione, ma lui era impossibilitato a venire da me e mi disse di fermare qualcuno per aiutarmi.
Un altro problema mi si creava, con il mio abbigliamento succinto, come sempre minigonna e camicetta semitrasparente, non potevo certo mettermi sul ciglio del Raccordo a chiedere aiuto, mi avrebbero scambiato per una prostituta.
Rimasi in auto fumando nervosamente una sigaretta con la speranza che qualche automobilista si fermasse nella piazzola dove ero io.
Il tempo passava, era diventato buio, vedevo le vetture sfrecciare e nessuno aveva bisogno di una sosta anche perché in quella piazzola non c’era niente, ne benzinaio ne bar.
Mi accorsi che dal finestrino del camion parcheggiato usciva del fumo, scesi dall’auto e andai a vedere, c’era un camionista che tranquillamente stava fumando.
Bussai alla portiera del camion e lui si girò, come mi vide sbarrò gli occhi, i primi bottoni della mia camicetta erano usciti dalle asole e i miei capezzoli facevano capolino.
Scese dal camion e mi squadrò tutta dalla testa ai piedi, la prima cosa che mi disse che ero bellissima, a quelle parole mi scappò un sorriso nonostante il nervoso che avevo in corpo, poi mi chiese cosa mi serviva e gli raccontai che avevo bucato e non sapevo cambiare la gomma.
Mi rispose che non c’erano problemi, avrebbe pensato lui alla sostituzione, si avvicinò alla mia macchina e controllò la gomma da cambiare, poi mi disse che non era possibile farlo perché era troppo buio, non so se era vero o una scusa, ma ora ero proprio nei guai.
Gli chiesi come potevo fare, se per caso lui mi poteva accompagnare in qualche posto per poter tornare a casa, ma mi rispose che doveva rimanere fermo in quella piazzola fino a che non gli davano ordini per caricare nuove merci.
Ero disperata, mi veniva da piangere, il camionista mi abbracciò e mi rincuorò dandomi una soluzione, dovevo rimanere con lui nel camion fino al mattino.
Ci pensai un attimo, poi telefonai a Max per aggiornarlo sulla situazione e sapere cosa ne pensava, lui stette in silenzio, poi mi chiese di parlare con il camionista, non so cosa si siano detti, avevo solo sentito che gli stava descrivendo il posto dove eravamo in sosta e che avrebbe pensato lui a tutto, ma notai che da quel momento il camionista si fece più audace.
Confermandomi che mio marito aveva dato il benestare mi mise una mano sulle spalle e mi aiutò a salire sul camion mettendomi una mano sul culo, ma io ero in minigonna e mentre salivo si alzò mettendo in mostra la mia figa depilata dato che ero senza slip.
Il camionista ebbe un attimo di smarrimento, non immaginava di vedermi nuda.
Seduti sui comodi sedili mi propose di dividere con lui la sua cena, panini al prosciutto e vino rosso, mentre mangiavo delle briciole cadevano sulle mie gambe e lui allungava una mano per levarle, ma era più una insistente carezza e ogni volta che lo faceva saliva sempre più su verso la mia figa.
Il vino ci teneva allegri, scherzavamo e nel farlo lui si avvicinava a me toccandomi le cosce, sfiorandomi i seni.
Era arrivata l’ora di andare a dormire, gentilmente mi offrì il suo lettino posto dietro i sedili e io stanca mi sdraiai subito per cercare di dormire.
Ad occhi chiusi sentivo una mano carezzarmi delicatamente le gambe, era piacevole, non dissi niente, ma quella mano con il passare del tempo saliva sempre più in alto, arrivò alla figa, mi ero talmente rilassata che lo lasciai fare.
Mi masturbava insistentemente il clitoride, mi stavo eccitando, allargai leggermente le gambe, due dita mi penetrarono muovendosi freneticamente nella figa, mi piaceva, cominciavo a godere.
Aprii gli occhi e vidi che il camionista aveva il cazzo in mano e si stava masturbando, non resistetti, lo presi e me lo misi in bocca spompinandolo con ingordigia.
Tutti e due eccitati ci spogliammo e lui si mise coricato vicino a me, mi baciava in bocca, mi tastava sul seno, sul culo, ovunque, ero partita, spalancai completamente le gambe e sentii la sua mano rovistarci dentro, feci un mugolio di piacere e sbrodolai i miei umori.
Il cazzo era diventato di marmo, lui me lo mise in figa scopandomi con forti spinte che facevano dondolare il camion, quel movimento attirò l’attenzione di alcuni guardoni che nel frattempo erano arrivati sul posto.
Godevo in continuazione e lui me lo spingeva sempre più a fondo.
Istintivamente guardai verso i finestrini e vidi tre uomini che si erano arrampicati per osservarci, ma non mi interessò più di tanto, continuai a farmi scopare e a godere, era troppo bello.
Il camionista era molto resistente, non si fermava mai, ma nel momento che gli dissi di spaccarmela tutta ricevetti un gettito notevole di sborra che mi provocò un urlo di piacere e venni.
Stanchi e soddisfatti ci accendemmo una sigaretta rimanendo abbracciati tutti nudi sul lettino.
Dopo pochi minuti anche il camionista si accorse dei guardoni che erano ancora attaccati ai finestrini cercando di sbirciare, mi fece alzare e mi portò davanti a loro allargandomi la figa che ancora colava di sborra.
Non so in che maniera, ma quei uomini riuscirono a salire più in alto mostrandomi i loro cazzi mentre si masturbavano.
Era eccitante, ero in mostra davanti a uomini sconosciuti, mi piaceva, anche il camionista si stava arrapando.
Cominciai a toccarmi la figa, i guardoni me la guardavano con gli occhi di fuori, all’improvviso sentii allargarmi le chiappe, era il camionista che mi stava infilando il cazzo in culo, lo aiutai allargando al massimo le gambe, lo sentii entrarmi dentro dilatando le pareti del culo, era bellissimo, mi faceva impazzire.
Cercavo di muovermi con il bacino per farlo penetrare più a fondo e lo sentii arrivarmi fino all’intestino.
Spingeva forte mentre i guardoni vedendo quella scena aumentavano il ritmo dello smanettamento.
Nel momento in cui il camionista stava per venire aprì i finestrini del camion e mi sborrò in culo, il getto fu così forte che lo sentii salirmi su per la gola, nel frattempo anche i guardoni sborrarono inondandomi il seno di sperma, stavo morendo di piacere, la mia figa schizzava umori da tutte le parti.
Ero distrutta, la mia figa slargata era zuppa, il mio culo era sfondato e pieno di sborra, i miei seni erano bagnati di sperma dei guardoni, mi misi sul lettino e mi addormentai abbracciata al camionista.
Al mattino mi cambiò la gomma, mi diede un bacio in bocca e ripartii verso casa.
Quando incontrai Max gli raccontai tutto e lui fece un sorriso, avevo capito, era stato lui al telefono a dire al camionista di scoparmi, lo abbracciai e lo baciai, era il miglior marito che una donna possa avere.
Mi sarebbe piaciuto tornare in quella piazzola di sosta per vedere se succedeva qualcosa di trasgressivo, ma non è più possibile, passando con l’auto ho visto che è stata tutta recintata, peccato, ma ho qualche speranza, mi hanno detto che c’è ne una simile tra Ladispoli e Santa Severa dove si incontrano le coppie scambiste, se ci vado vi farò sapere.
Un caldo bacio a tutti, la vostra Dany.

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