LA TRAPPOLA
by coppiaxx1Vu: 507 fois Commentaires 10 Date: 22-03-2016 Langue :
“buongiorno signorina diventi ogni giorno piu’ bella”
era una scena che oramai si ripeteva da giorni.
ogni mattina, puntuale quell’uomo si presentava nel solito angolo della strada che lei percorreva per andare al
lavoro, e pronunciava la stessa identica frase .
aveva una voce rocca tipica di chi fuma ma molto calda e con un tono deciso quasi arrogante.
“haa bella signorina non sai cosa ti perdi……..”, continuava seguendola per un attimo il tanto necessario per
affiancarsi a lei e farle sentire il suo alito lungo il collo, …: “ sai noi uomini maturi abbiamo tanto da insegnarvi,
io so cosa desideri sai?…….. e saprei come dartelo”.
finita la frase regolarmente si fermava a guardarla nell’incedere e senza staccarle gli occhi un momento si
accendeva un grosso sigaro per godersi a pieno il momento.
a volte lei lo sentiva ridere e borbottare oscenita’ bassa voce.
lei sentendo quelle frasi diventava rossa in viso, non rispondeva, abbassava lo sguardo e accelerava il passo
quell’uomo doveva essere un perverso , pensava lei, doveva aver vissuto molte esperienze aveva uno
sguardo intenso, sicuro di se ed un’aria di chi la vita l’ha consumata fra donne e avventure di ogni genere .
aveva i capelli bianchi volutamente mossi quasi trasandati, dei baffi bianchi molto curati che gli davano un
aspetto imponente, la pelle segnata dal tempo, poteva avere tra i 60 e i 65 anni ma malgrado fosse su di peso
mostrava un fisico ancora integro e forte. usava camice bianchissime sempre aperte sul petto che mostravano
tutta la sua virilita’.
silvia questo era il suo nome aveva solo 28 anni era una bella ragazza bionda, giunonica con due seni grossi e
duri, due gambe lunghe e un bel sedere sodo e degli occhi sempre accesi da un sorriso malizioso che
esprimemeva una forte carica di sensualita’.
ma malgrado l’apparenza era una donna di sani principi morali, religiosa sin da piccola e mai, continuava a
ripetersi avrebbe accettato le torbide proposte di quello che lei definiva “ il vecchio porco”.
quella situazione pero’, malgrado tentasse di mostrarsi indifferente l’aveva turbata.
l’attrazione che provava per quell’uomo, doveva ammettere era qualcosa di diverso che le scaturiva dei
pensieri morbosi, malati che mai avrebbe pensato di poter avere.
tutto cio’ la faceva sentire sporca, ma malgrado lei continuasse a ripetersi che non era giusto i suoi sensi
sembrava stessero prendendo il sopravvento sulla ragione.
per qualche giorno decise di cambiare strada “ basta disse, non voglio piu’ vedere quell’uomo devo
dimenticare questa storia”.
i giorni passavano ma silvia sembrava sempre piu’ turbata ed anche il suo fidanzato ormai se ne era accorto,
la conosceva molto bene per non capire che aveva un problema e ormai la incalzava con continue domande.
non poteva piu’ tacere, voleva dirglelo voleva togliersi definitivamente questo peso e poi non era giusto che lei
gli nascondesse questa cosa, d’altronde con piero si erano sempre detti tutto non esistevano segreti fra di loro
.
piero era uno di larghe vedute anzi spesso nell’intimita’ le aveva addiritura confidato che amava vederla
desiderata e che gli sarebbe piaciuto vederla tra le braccia di un altro uomo .
decise quindi di parlare.
“sai piero c’e un uomo che mi aspetta ogni mattina quando esco di casa e mi riempie di complimenti”.
“e’ allora? disse lui non lo trovo strano lo sai che sei una bella ragazza”,
“si lo so ma lui a volte mi dice anche delle frasi sconce……..”
“ma per esempio cosa ti dice?”
“mi si avvicina sfiorandomi il collo con la bocca e mi dice che ho un bel culo che si vede che ne ho molta voglia e che ho proprio bisogno di un vero uomo che mi soddisfi per bene ecc..
“piero cambio’ l’espressione del volto sembrava improvvisamente piu’ interessato al racconto, “ e poi?
continua dimmi ti dice altro?”
“ l’ultima volta mentre camminavo venendogli incontro si toccava sui pantaloni e quando io gli sono arrivata
vicino lo ha stretto tra le mani per farmelo vedere e mi ha detto : guarda che bel bastone che ho lo vedi come
e‘ fatto il cazzo di un vero maschio non come quel piccolo coso del tuo fidanzato”
e tu? che hai fatto? hai risposto?
“no ho continuato a camminare sono venuta al lavoro e dal giorno non sono piu’ passata da quella strada.”
piero sembrava scosso dal racconto di silvia ma non lo diede troppo a vedere.
“sai… continuo’ lui gli uomini sono tutti uguali quando vedono una bella ragazza si concedono qualche
apprezzamento di troppo, dai ora vieni qui non ti preoccupare vedrai che si stanchera’.”
in realta’ silvia non aveva detto la verita’ per intero, cioe’ che lei in realta’ quell’uomo lo desiderava . le
provocazioni subite e tutti quegli osceni apprezzamenti le tornavano alla mente e provava un sottile piacere ad
immaginare di essere l’oggetto del desiderio di quel porco. da lui si sarebbe fatta fare di tutto anzi le piaceva
pensare che quell’uomo con lei si potesse togliere ogni sfizio proprio come si fa con le puttane.
era felice di sentirsi cosi’ affamata di sesso era felice di sentirsi una lurida troia, per lui sarebbe voluta essere
solo una figa, pronta a essere usata per ricevere cazzo ogni qualvolta lui glielo avesse ordinato.
la notte non riusci’ a prendere sonno, aveva una gran fame di cazzo e pensava a quel grosso cazzo che aveva
potuto intravedere da sopra i pantaloni.
si sveglio’ e presa da un impulso improvviso decise di togliersi la camicia da notte e inizio’ lentamente ad
accarezzarsi il seno e man mano aumentando il ritmo sino a palparlo con decisione ed a strattonarlo.
improvvisamente si rese conto che amava essere maltrattata, le piaceva stringersi i capezzoli pensando a
quelle grosse mani ruvide del porco, quanto le sarebbe piaciuto sentirsele addosso, le avrebbe volute in
mezzo alle cosce, al solo pensiero le si era gonfiata la figa quasi da farle male aveva le labbra completamente
aperte e il clitoride dritto da sembrare un piccolo cazzo.
il dito comincio’ a pompare forte nella vagina, gemeva ad alta voce e inizio’ ad incitarsi ripetendo le frasi
oscene che il porco le aveva detto : ” si sei una troia, una cagna fai tanto la santerellina ma vorresti essere
trattata come una cagna, vuoi solo cazzo si vede da come cammini quando mi vedi”
“, ahh siii siii hai ragione tu porco voglio il tuo cazzo voglio il cazzo di un vero uomo che mi sbatta per bene”.
aveva la figa talmente aperta che per soddisfarsi arrivo a infilarsi tutte le dita dentro, mentre con l’altra mano
prese a tormentarsi il seno e mentre stava per essere sconvolta dal massimo piacere dimenandosi in questo
amore solitario pensava a quell’uomo e decise che lo avrebbe incontrato, ormai ogni barriera era caduta.
la mattina seguente si vesti con abiti provocanti, voleva invogliare l’uomo ad essere piu’ intraprendente ed era
certa che vestendosi in quel modo lui non si sarebbe certo fatto scappare l’occasione.
si mise un vestitino azzurro cortissimo di seta smanicato e con una ampia scollatura che le metteva bene in
vista quelle due grosse tette che madre natura le aveva donato(era un vestito che piero il suo fidanzato il quale
amava mostrarla le aveva comprato l’estate prima e con il quale l’aveva portata alla città mercato senza
mutande, il giorno si era vergognata di usarlo ma questa volta no e anche da ciò che si rese conto di essere
cambiata), non indosso’ nulla sotto e neanche calze, voleva che il porco vedendola apprezzasse bene la sua
carne, mise infine un paio di scarpe con i tacchi alti che la slanciavano semmai ce ne fosse bisogno
considerato che era alta 1,75cm. si guardo’ allo specchio e si stupi’ lei stessa di quanto fosse figa, era
terribilmente eccitata ma anche spaventata non sapeva cosa la aspettava, inoltre si accorse che il vestitino era
molto piu’ corto di come ricordasse forse era cresciuta ancora dall’anno scorso. si giro’ di spalle e si accorse
che aveva i glutei leggermente scoperti. questo la eccito’ ancora di piu’ “brava sembri proprio una mignotta si
disse” e cosi dicendo usci di casa.
mentre camminava vedeva gli sguardi dei passanti che la spogliavano con gli occhi e anche le macchine al
passaggio rallentavano. si vergognava molto ma volle proseguire oramai era ad un passo da incontrarlo e la
sua eccitazione non le consentiva di ragionare, aveva il cuore che sembrava le scoppiasse e aveva anche
paura di sentirsi male.
eccolo era li al solito posto, spalle contro il muro, il solito grosso sigaro in bocca e non smetteva neanche un
secondo di fissarla
mostrava un’atteggiamento vincente si capiva chiaramente cosa stesse pensando. aveva vinto lui, le aveva
dimostrato quanto era troia e che poteva scoparsela quando e come voleva .
lei gli passo’ al fianco intimidita, non disse nulla neanche il solito saluto, e neanche lui.
attese che si allontanasse senza neanche una parola.
per un attimo lei si senti’ delusa, ma la sua delusione ben presto si tramuto’ in stupore. mentre camminava
senti’ infatti una sensazione di fresco alle natiche come se il vestito di colpo le fosse salito lasciandola
scoperta. rimase impietrita anche perche’ si ricordo’ che quel giorno non aveva indossato le mutandine. fece
per coprirsi ma senti due mani forti stringerle le braccia che le impedivano di farlo. contemporaneamente
senti’ un oggetto toccarla e infilarsi lentamente ma con decisione tra i glutei. si trattava di qualcosa di simile ad
un bastone ma piu’ morbido e bagnato nella punta.
a questo punto’ giro’ la testa per capire e vide che il porco la stava massaggiando con quel grosso sigaro che
aveva precedentemente in bocca e sicuramente aveva insalivato per bene sapendo l’uso che ne doveva fare.
rimase per qualche secondo a godersi quel massaggio. sentiva la punta del sigaro insinuarsi tra le cosce e
premere sulle grandi labbra con un movimento circolare. senti un brivido caldo percorrerla lungo tutta la
schiena, si inarco’ in preda all’ eccitazione lasciandosi scappare un gemito di piacere. era al massimo
dell’eccitazione. il porco esperto accortosi del momento, non perse l’occasione e le spinse decisamente il
sigaro sino all’interno della vulva facendolo muovere su e giu’ per un po. le appoggio’ inoltre la bocca e la
bacio’ con ardore sull’orecchio e inizio a lavorarla per bene con la lingua e quando si rese conto che lei era
ormai in suo possesso la spinse con decisione all’interno di un portone di una casa abbandonata.
era un luogo lercio pieno di preservativi in terra, sicuramente utilizzato dalle puttane che rimorchiavano i clienti
per la strada. questo eccito’ silvia ancora di piu’ si sentiva proprio come una mignotta da strada pronta ad
essere iniziata dal suo protettore.
il porco la fece camminare sempre senza girarsi tenendola con decisione per i lunghi capelli biondi sino ad
arrivare all’interno di una stanza semi buia e sempre tenendola girata le fece appoggiare testa e mani verso il
muro e le disse di inarcare la schiena.
le infilo’ da dietro due dita’ nella figa e si accorse che era completamente fradicia “ne hai proprio voglia eh?
hai voglia di sfogarti scommetto, vedrai che bel lavoretto che ti faccio, ti faro’ conoscere come e’ fatto un
vero maschio ” le disse con voce compiaciuta.
cosi’ dicendo estrasse le dita dalla figa e gliele infilo’ con forza nella bocca ordinandole di leccarle :
“ brava lubrificale per bene che poi vedrai che quando te le infilero’ in questo bel culetto che hai. si perche’
oggi ho deciso di allargartelo per bene cosi’ quando tornerai a casa il tuo fidanzato fara’ meno sforzo a
entrarci dentro” “ lei inizio’ a leccare le due grosse dita devotamenta come una schiava , le accarezzava e le
succhiava con foga , fino a che il porco non le estrasse per iniziarle a dilatarle il buco del culo. lei ebbe un
sussulto seguito da un gemito di dolore che il porco non pote’ non percepire “ti fa male eh? si sente che
ancora stretto deve essere abituato a dei cazzetti ridicoli ora a questa bella signorina glielo sverginiamo per
bene cosi’ le prossime volte sara’ pronto e bello largo per ricevere un bel cazzo adeguato alle sue voglie, sei
contenta?” vedrai bella come te lo allargo per benino,
vedrai come e’ un vero cazzo. ti piace farti rompere il culo? eh? vuoi che ti inculi per bene di la verita’ ? parla
troia rispondi!!
sii!! siiii!!! ahh voglio che mi inculi, siii inculami dai spaccami il culo sono la tua troia, silvia inarco la schiena
socchiuse gli occhi e si lascio andare in balia dei suoi sensi e della sua ormai irrefrenabile porcaggine.
sentiva quelle mani forti invaderla fra le cosce e quelle grosse dita nodose rovistarla dappertutto, erano
talmente grosse da sembrare anch’esse 2 cazzi.
“ti piace porca lo senti dove arrivo con le mie dita? lo senti come te lo sto aprendo bene il culo ?” il suono
della sua voce era imperativo e sarcastico ma anche caldo e passionale.
silvia inarco’ ulteriormente la schiena portando dietro le sue mani per tenersi a quelle braccia forti del porco le piaceva sentire i suoi muscoli si muoveva come una gatta in calore.
si rendeva conto che era solo un gioco, un perfido gioco ma a silvia piaceva molto, la eccitava sentirsi il
giocattolo di quell’uomo voleva essere la sua serva, la sua puttana, voleva essere usata come a lui meglio
piaceva.
era sudata fradicia aveva la fica che le colava e continuava a sgrillettarsela in maniera ossessiva.
ormai era pronta ad essere inculata.
“ sei un porco, un maiale guarda come mi stai riducendo sei contento ora che sei riuscito nel tuo intento?”
il porco per tutta risposta la prese con decisione per i capelli e le giro la testa per vederla bene in faccia, la
guardo negli occhi e le disse :
“guarda che io lo sapevo gia’ che eri una gran zoccola eri tu che credevi di non esserlo quindi non fare la
parte della santerellina con me io ti ho capito sin dall’inizio”, silvia rimase in silenzio a guardarlo ,
l’uomo se ne accorse, abbasso velocemente i pantaloni ed estrasse con fatica dai boxer cazzo veramente
grosso, con una grossa capella scura e un’asta nerboruta che sembrava una frusta e con alla base due grossi
coglioni sodi che parevano due limoni.
silvia rimase a guardarlo e penso’ che in effetti non aveva mai visto un cazzo cosi’ grosso era almeno il
doppio di quello di piero.
“cosa vuoi fare” chiese silvia un spaventata. il porco sbotto’ in una risata sarcastica e le disse “ cosa pensavi
te lo avevo detto che ho un cazzo grosso dai vieni qua non fare la schizzinosa leccalo bene troia questo sara’
il tuo padrone fagli sentire come lo adori il tuo padrone”
silvia apri la bocca e comincio’ a inghiottirlo lentamente, lo tenne tutto dentro la bocca per un po per sentirne
il sapore, poi lo lascio’ pian pianino per leccare accuratamente la grossa cappella.
inizio a baciarla e leccarla, se la passo sulle labbra, in faccia e poi riprese a succhiare avidamente rinfilandosi
nuovamente dentro in bocca tutto il cazzo.
quel cazzo era cosi’ grosso che le stava dentro a malapena.
aveva la bocca oscenamente spalancata e se lo sentiva in gola.
“credo che dovro sverginarti anche la bocca disse il porco ridendo” e cosi dicendo le spinse la testa sul cazzo
spingendoglielo tutto dentro fino ai coglioni.
silvia inizio a pompare con gusto come non aveva mai fatto succhiava avidamente quel cazzo con la bocca
oscenamente aperta e cercando con gli occhi lo sguardo del porco per avere una sua approvazione, teneva
l’asta stretta con la mano e contemporaneamente andava su e giu facendogli una sega alternando movimenti
lenti con ritmi piu
veloci desiderando che quel grosso cazzo venisse subito per sentire il sapore del suo liquido.
ogni tanto con la lingua scendeva giu sin tutta l’asta fino a quei grossi coglioni, “prendili in bocca e succhiali
bene” gli ordinava il porco, silvia si riempiva’ la bocca di quei coglioni succhiava forte per ricevere i
complimenti del porco “brava pompinara ti piace il cazzo eh? lo senti come e’ buono scommetto che e’ piu’
buono di quello del tuo fidanzato eh?” “rispondi troia dillo che ti piace di piu di quello del cornuto”
la sua voce tornava ad essere autoritaria e questo a lei la eccitava ancora di piu’.
“si mmhh siiii hai ragione questo grosso cazzo mi piace di piu’ di quel cosettino del mio fidanzato …..daiii
….daiiiii…. mettimelo nel culo come mi hai promesso daiiii …..allargamelo per bene, fammi quello che mi
avevi promesso”
“brava cosi’ mi piace quando mi implori ora girati e inginocchiati e allargati bene le chiappe, fammi vedere
bene il buco ”
lei esegui l’ordine alla perfezione si mise carponi in attesa,
il porco le accarezzo con delicatezza le chiappe ed i fianchi seguendone i contorni , e risalendo sino alle
mammelle ormai turgide gliele palpo’ per bene mungendoglele come si farebbe ad una vacca
“sei pronta vacca? sei pronta a farti aprire il culo?”
silvia mugolava e ripeteva frasi senza senso
il porco riscese con le mani per iniziare a dedicarsi al suo buco del culo che per l’occasione la sua amica del
cuore rosy le aveva rasato.
il porco lo accarezzava lentamente e sapientemente con quelle dita forti e contemporaneamente lo sputava
sino a che non lo senti’ allentarsi e ammorbidirsi pronto per ricevere il grosso cazzo.
le appunto’ il grosso cazzo eretto iniziando lentamente a farsi spazio, lei tremava non sapendo quanto avrebbe
potuto soffrire o…. godere ma si fece forza trattenendo il respiro. senti’ i muscoli dello sfintere che cedevano
gradatamente per assecondare l’introduzione e , come uno schianto il grosso cazzo le fu dentro!! il porco
senti’ il cazzo che si attestava oltre il buchetto che si richiuse immediatamente intorno come volesse avvolgerlo
in un delicato guanto vellutato. “brava brava cosi tienitelo dentro resisti un po’, ti brucia il culetto eh?” le disse
ridacchiando con aria visibilmente soddisfatta.
si fermo un’istante attendendo una risposta di lei che disse :
“sii mi fa male, mhh siii pero’ continua dai spaccamelo daiii mmhhh ancora”
il porco a questo punto riprese tuffandosi nel profondo delle viscere ed iniziando un lento ma deciso
andirivieni.
silvia senti una forte fitta e contemporaneamente il buco del culo dilatarsi enormemente, in quel momento
penso’ si sarebbe spaccato. ma non volle smettere e lentamente quel forte dolore si attenuo’ lasciando spazio
ad un certo piacere, il bruciore si attenuava e iniziava a godere intensamente. sentiva la fica inondata di umori.
il porco se ne accorse e comincio’ ad accentuare lentamente ma incessatamente il ritmo e come se non
bastasse le infilo’ anche due dita nella fica. “ guarda come c’e l’hai aperta troia” chissa cosa penserebbe il tuo
fidanzato vedendoti in questo stato. silvia penso’ del perche l’uomo facesse continui accenni al suo fidanzato,
comunque non rispose e e continuo’ a godersi quel grosso cazzo che ormai la stava martellando con colpi
sempre piu’ forti e decisi. ormai aveva il buco del culo completamente dilatato, e il liquido che secerneva dalla
fica le colava in parte nel culo e questo glielo rendeva ben lubrificato.
sentiva sbattere i coglioni sulla fica ad un ritmo incessante, si accorgeva che anche il porco stava godendo e
che presto sarebbe venuto.
silvia era in estasi godeva con gli occhi chiusi agitando il capo da destra a sinistra, la voce era rocca e rendeva
il porco partecipe del suo piacere, si sentiva violentata profanata e invocava l’uomo perche’ le godesse nel
ventre, voleva sentirsi riempita completamente:
“si dai mmmh dimmi che ti piace il mio culo mmmhhh ahhhh dai vienimi dentro daii porcone “ e cosi dicendo
inizio’ a muoversi avanti e indietro con il bacino accelerando con colpi sempre piu’ veloci”
“sii daii troia dai muoviti bravaa ahhh” il porco non resistette e si lascio andare ad una sborrata colossale ,
convulsa, piena riempendole il culo di sperma.
silvia non riusci a resistere si infilo due dita nella figa e si lascio andare ad un ditalino frenetico, venne quasi
subito tra gemiti e gridolini di ogni tipo mentre il porco continuava a montarla senza accennare a smettere.
il liquido scaricatole dal porco servi a lubrificarle ulteriormente il culo e ormai il grosso cazzo si muoveva con
facilita’ all’interno,
il porco la sbatteva con forti colpi decisi e silvia sentiva quel grosso cazzo arrivarle sino alla pancia.
continuarono cosi’ per diversi minuti durante i quali silvia continuo’ a lasciarsi andare a frasi oscene e
irripetibili di ogni genere “sono una vacca, sono una troia daii montami daii porco dimmi che sono una troia
ahhh siii ancora !!!”
alla fine si ritrovarono distesi per terra esausti e ansimanti silvia aveva il buco del culo oscenamente dilatato e
sentiva ancora il liquido defluire all’esterno inondandole le cosce e la fica.
socchiuse gli occhi e rimase cosi in terra nella posizione dove porco l’ aveva lasciata a riordinare le ideee e
pensare all’accaduto.
si sentiva realmente una vacca ma la cosa strana e’ che non se ne vergognava anzi aveva capito che il porco
aveva ragione era proprio una gran troia e questo le piaceva molto e di questo doveva ringraziarlo per essere
riuscito a far venire fuori un lato del suo carattere a lei ancora sconosciuto.
ma forse non era l’unica persona che doveva ringraziare …………………
in quello stesso istante infatti da un angolo di quella vecchia casa si udii uno scricchiolio di una porta.
silvia apri gli occhi, ancora non riusciva a credere a quello che stava vedendo …………….. da quella porta
stava comparendo una figura a lei molto familiare. era piero il suo fidanzato ……… ma questo e’ l’inizio del
prossimo capitolo