suplizio erotico
by arcornutoVu: 752 fois Commentaires 5 Date: 21-11-2023 Langue :
appena rientrata a casa, da uno degli insospettabili incontri, condivisi di sicuro con quel suo grasso amico d’infanzia, non vedo l’ora che mi venga a liberare dal giogo della gabbietta contenitiva dove ha rinchiuso la mia virilità per impedirmi di potermi masturbare durante la spasmodica attesa che il trasgressivo convego, con quell’essere che trovo oscenamente disgustoso, avesse epilogo.
chiamandomi a se, ed ordinandomi di togliermi l’accappatorio, sotto al quale sono, come da prassi, dovuto rimanere completamente nudo, con lentezza esaperante estrae la chiave del lucchetto che mi tiene ancora dolorosamente segregato, dando inizio alle operazioni che mi permetteranno di tornare alla normalità.
nel contempo inizia a descrivermi minuziosamente tutto quello che è avvenuto ammirando la mia subitanea erezione che nonostante l’ineludibile senso di gelosia, per quanto ha appena condiviso, non limita certo le mie pulsioni emotive.
ora pretende che la veneri come so di doverle, iniziando a masturbarmi ai suoi piedi mentre, seduta di fronte a me come se nulla fosse accaduto, prosegue nell’esaperante racconto, divaricando oscenamente le gambe e, scostandosi l’orlo dell’impalpabile slip, mi mostra l’intimità che ha voluto elargire in maniera del tutto compartecipe all’amico, facedomelo disprezzare sempre di più.
ad un suo cenno posso avvicinarmi muovendomi sulle ginocchia e quando sono a brevissima distanza da lei mi prende il mano il pene per saggiarne la rigidissima consistenza già pronta ad esplodere, ammonendomi che in caso di intrattenuta eiaculazione, sarò punito molto severamente.
ancora più da perversa mi scappuccia il prepuzio, strofinandomi il polpastrello sul glande sempre più turgido, ed affondando in esso le unghie curatissime, ribadisce la propria dominante volontà di rendermi sempre più succube della propria sofisticata essenza.
dopo avermi attratto ancora di più a se, sino a farmi sfiorare quelle intime labbra, ed aggiungendo che, se solo lo volesse, potrebbe avere ai suoi piedi, ed in quella medesima posizione, qualunque altro cazzo avesse desiderato, mi incita a proseguire l’attività manuale accelerandola in modo da esaurire in maniera repentina la mungitura, che dovrò direzionare in un apposito contenitore di vetro.
finalmente libero di potermi appagare eseguo quanto mi viene imposto, osservando il frutto del mi sfogo spermatico divenire oggetto della sua più attenta osservazione, quasi come farebbe un sommelier analizzando un pregiatissimo vino.
introducendo un dito nel recipiente, saggiandone la consistenza gelatinosa, poi se lo porta alle labbra, quasi ne volesse degustare il sapore, e mimando un rapporto orale tra i contorni di quella bocca perfetta, mi lascia con perfidia ancora presagire di aver gratificato in maniera ben più reale quel suo amico, abbandonandomi ad elucubranti fantasie cerebrali, suggellando con ciò il mio ruolo di schiavo devoto.
