HISTOIRE TITRE: al catasto 2 
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al catasto 2


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al catasto 2

by carloanna
Vu: 745 fois Commentaires 4 Date: 09-10-2023 Langue : Language

Ecco qui a raccontare l’epilogo dell’incontro con l’impiegato del catasto. Come sempre STORIA REALMENTE ACCADUTA
Martedì scorso Anna aveva fissato l’appuntamento con l’impiegato del catasto che aveva risolto il problema che avevamo. L’appuntamento era alle 14 a Napoli fuori gli uffici del Catasto. Verso le 11 Anna stava già preparandosi, entro in camera da letto e la trovo nuda che sceglieva cosa indossare. Sul letto un paio di completini intimi ed un po' di calze. Mi chiede cosa indossare se reggicalze o autoreggenti. Le suggerisco le autoreggenti in quanto con il reggicalze avrebbe potuto avere il problema che camminando ma piedi se ne potevano scendere poi mi chiede cosa mettere per intimo. Le suggerii un sottoseno nero, di quelli che reggono solo sotto lasciando tutti i capezzoli fuori, ed una brasiliana nera con un po' di pizzo ma tutta trasparente. Le piace la scelta e li indossa. Solo a guardarla mi si fece il cazzo duro. Ricordo che Anna ha una 5 di seno e dalla trasparenza della brasiliana si vedeva il nero del pelo. Nel frattempo mi sono svestito per prepararmi anche il. Avevo il cazzo duro, mi avvicinò ma lei mi spostò dicendo che non voleva fare niente, poi se andava bene lo avremmo fatto dopo che mi raccontava come era andato l’incontro. Dopo l’intimo scelse una maglietta con scollo a V ed una gonna sotto al ginocchio bella larga dicendomi che voleva vestirsi in modo sobrio e non da troia anche perchè non sapeva come si sarebbe svolto l’incontro.
Era circa mezzogiorno che ci siamo messi in macchina per andare a Napoli. Durante il tragitto ho provato a stuzzicarla ma lei sempre con un sorriso non ha voluto parlarne. In effetti molto raramente Anna si è fatta chiavare senza di me, sebbene è una cosa che ci eccita tantissimo. Alle mie tante domande lei era sempre molto ironica e giocava a stuzzicarmi tantissimo. Ogni tanto mi diceva che avrebbe voluto vedermi mentre l’aspettavo sapendo che stava chiavando. Mi diceva come starai pensando a ciò che mi starà facendo, come mi prenderà. Intanto l’eccitazione mi saliva sempre di più ad un certo punto le chiedo di toccarmi perché me lo sentivo scoppiare. Lei lo tocca, lo stringe nella mano e mi dice dai che dopo di dirò tutto e rifaremo tutto quello che farò con lui. Un attimo di esitazione e mi fa: E se poi non farà nulla? Con decisione le dico NOOOO assolutamente non ci credo anzi sono convito che si riempirà di viagra pur di scoparti in tutti i modi; e poi se non succede nulla troveremo il modo di divertirci tra noi a limite andiamo in un parcheggio e coinvolgiamo qualche guardone, sapendo che questo la eccita tantissimo. Arriviamo verso il posto dell’appuntamento che erano circa le 13 e 45. Trovo un parcheggio e ci incamminiamo verso via Diaz. Vediamo il palazzo del catasto e lei mi chiede di lasciarla lì. Le raccomando di stare attenta, di chiamarmi per ogni eventualità e di mandarmi qualche messaggio per sapere come andava. Lei si incammina ed io mi metto a distanza dove potevo vederla e non essere visto. Ecco che erano le 2 e 10 che lo vedo uscire dal palazzo andare vicino ad Anna e la saluta con due baci sulle guancia. Stanno un po' fermi a parlare e poi si incamminano. Sentivo dentro me un fuoco. Erano tanti anni che non lasciavo Anna da sola con un uomo,
Ripresi la macchina e me ne andai sul lungomare per far passare il tempo. Mi sedetti davanti al mare, con il telefono in mano aspettando un suo messaggio. Verso le 3 e mezza mi chiama: Carlo tutto a posto? Io sono qui al catasto, ora sono salita perché quella persona stava in pausa. Stiamo parlando un poco ma ha detto che ci risolverà il problema Ora sta preparando tutta la pratica e vedremo assieme come possiamo risolverla al meglio, ma mi dice di stare tranquilla perché ci accontenterà. Dai speriamo. Poi ti chiamo per farti sapere, ma stai sereno. Ciao un bacio.
Ecco avevo capito che stavano da soli in qualche posto. Il tempo passava ed i miei pensieri erano tanti su quello che stava facendo ma non nascondo che spesso pensavo anche a cose brutte, che poteva farle del male. Alle 18 e 10 un messaggio. Amore tutto a posto ci vediamo dove abbiamo parcheggiato tra mezz’ora. Riprendo la macchina e vado alle spalle della questura dove prima avevamo parcheggiato. Eccola che la vedo arrivare, scendo dalla macchina per farmi vedere, Si vedeva che era contenta, si avvicina con un sorriso smagliante e mi da un bacio. Tutto a posto, Le chiedo? E lei Si si è stato bello ed abbiamo l’attestato che volevamo, sorride e saliamo in macchina. Appena partiti Le chiedo cosa era successo e lei, dai dopo non essere impaziente. Ok Non la contraddico e continuo a pensare a quello che aveva fatto senza parlare. Prendiamo il raccordo per imboccare l’autostrada e le richiedo come era andata e lei: Bene, Vuoi sapere cosa è successo? Ed io certo, lo sai, voglio sapere tutto. Lei sorride e dice va bene però non ora. Ora devi guidare. Era un tormento, volevo sapere, ma aveva ragione perché guidavo e di sicuro non avrei trattenuto l’eccitazione. Lei vedeva il mio stato, sapeva che non resistevo ad aspettare e dopo circa un’ora che stavamo in macchina, ormai non ci mancava molto per arrivare a casa, vedendo il mio silenzio, si avvicina, mi accarezza, poggia la mano sul cazzo e mi dice, vuoi sapere? Ed io certo che voglio sapere tutto sei stata tre ore con lui, ci vuole per raccontarmi tutto. Lei sorride e dice va bene. Ma ora prendo il posto di Anna e racconto quello che lei mia ha detto.
Quando ci siamo incontrati mi ha salutato con un bacio dicendo come sei bella non ho fatto altro che pensarti a questo momento da quando ci siamo incontrati. Gli ho fatto un sorriso e gli ho detto che mi faceva piacere ed anche io avevo pensato molto a questo momento. Mi ha chiesto di te e gli ho detto che ne avevi approfittato per andare a salutare dei parenti. Siamo andati alla Galleria Umberto, ci siamo seduti ai tavolini fuori ad un bar, abbiamo preso due dolci e due succhi di frutta. Mi ha parlato della pratica, di quello che aveva dovuto fare per risolvere il problema e che normalmente ci avrebbero dovuto almeno tre mesi e la relazione di un tecnico, ma lui per me aveva fatto tutto da solo ed in due giorni. Gli ho detto grazie sono convinta che non era facile e ti ringrazio. Poi ha iniziato a chiedermi tante cose di me e di te, del nostro rapporto e gli ho detto che siamo una coppia che ci amiamo tantissimo, che c’è molta fiducia tra noi e qualunque cosa poteva esserci nulla avrebbe influito sul nostro amore e mentre parlavo mi ha poggiato prima la mano sulla mia mano e poi sulla coscia, ma da sopra alla gonna. Mi ha detto che quando siamo stai sopra casualmente ha visto il mio seno e le mie gambe con le autoreggenti e lo hanno fatto impazzire. E gli dico che le autoreggenti le uso quasi normalmente; e lui: anche oggi? Ed io gli ho detto di si. Mi sono guardata intorno, ma c’era troppa gente, e gli dico ridendo beh non posso farti vedere c’è troppa gente. Si mette a ridere e dopo pochi minuti mi ha chiesto se avevo problemi ad andare in qualche posto più appartato dove potevamo parlare un po' più liberamente. Cosa avresti fatto tu? Gli ho detto di si. Siamo usciti dalla galleria, e su via Roma siamo entrati in un palazzo. Mi ha chiesto di aspettare un attimo. Dopo 5 minuti è uscito dicendo andiamo. Siamo saliti al primo piano ha aperto una porta e siamo entrati in un miniappartamento. C’era un angolo cottura con un tavolo, più avanti una stanza con una poltrona ed un letto. Ha chiuso la porta mi ha abbracciato e mi ha baciato. Mentre mi baciava mi ha messo la mano sotto la gonna e mi accarezzava le cosce all’altezza delle autoreggenti. Poi mi ha infilato la mano sotto la maglietta ed ha toccato il seno, ma lì ha trovato che le zizze erano sorrette dal sottoseno e le zizze con i capezzoli erano a portata di mano. Sentivo il suo cazzo duro che mi premeva sotto la pancia. Mi sono spostata ed ho chiesto di andare in bagno. Mi sono fatta il bidet e sono rientrata. Mi ha detto che ne voleva approfittare pure lui. Mentre stava in bagno mi sono sdraiata sul letto ma di traverso con le gambe fuori dal letto ed i piedi che poggiavano a terra. E’ uscito dal bagno solo con il boxer, ma si vedeva un bel cazzo duro che allargava il boxer. E’ venuto vicino ha iniziato ad accarezzarmi le cosce, poi mi ha tolto al gonna e la maglietta. Mi guardava stava eccitato al massimo, mi ha baciato mentre con le mani mi accarezzava la pucchiacca. Poi si è abbassato con la testa fra le gambe, mi ha tolto le mutande, mi ha allargato le gambe ed ha iniziato a leccarmi. Con le dita mi allargava la fessa ed entrava con la lingua dentro a leccarmi. Tenendomi le gambe aperte con le mani ogni tanto puntava un dito nel culo, sicuramente per capire se lo tenevo o lo spostavo. E’ arrivato fino a mettermi tutto il dito in culo. Mi è piaciuto come mi leccava. Si è spostato e baciandomi in bocca mi ha chiesto se mi piacevo. Gli ho preso il cazzo in mano ed abbassandomi per prenderglielo in bocca gli ho detto di si. Ho iniziato a fargli un bocchino. Sai prima glielo ho leccato e poi me lo sono messo in bocca. Mentre andavo su e giù con la testa glielo succhiavo e gli passavo la lingua intorno e pensavo a te a quanto te lo avrei detto. Mi ha detto Maronn, comme o ffai bell. Che bucchin. Ed io gli ho chiesto se gli piaceva e lui: si maronn che troia. Tu lo sai che mi piace quando mi parlano così e quindi gli ho detto si ti piace che sono troia, ti piace che te lo succhio e lui si dai bucchina succhiati il pesce. Ed io si dammelo mi piace il cazzo in bocca. Glielo succhiavo era duro non molto grosso, ma un bel cazzo. Lo volevo in bocca ma lui si è spostato mi ha alzato le gambe e me lo ha messo nella fessa. Mi dava belle botte. Si è poggiato le gambe sulle sue spalle mi ha messo le mani sotto al culo e mi chiavava. Mentre mi chiavava mi ha messo un dito in culo e lo muoveva come se mi stesse chiavando. Mi dice ti piace in culo ed io subito gli ho detto siiiiii mi piace dappertutto. Mi piace il cazzo, ma in verità ne avrei voluto due, e tu lo sai.
Mi ha girato a pecora e me lo ha messo in culo. Carlo mi è piaciuto. Sempre a pecora me lo ha tolto e me lo ha messo nella fessa poi un’altra volta in culo. Sono convinta che ha preso qualcosa perché non è possibile. Mi ha chiavato per più di un’ora. Non me lo sentivo più in culo tanto che mi lo ha allargato. Poi si è disteso per farselo prendere in bocca e mi ripeteva nemmeno una puttana è brava come te. Se proprio una zoccola, e tu sai che quando parlano così mi fanno impazzire. Lui diceva questo ed io gli face il bocchino. Poi ho sentito la vena del cazzo che si gonfiava, voleva godere. Mi ma messo la mano dietro la testa ed ha sfacciato. Ne era tantissima. Mi ha sfacciato in bocca era tanta, ma sono riuscita ad ingoiarlo tutto. Mi ha stretto a se e mi ha detto, mamma mia sei fantastica. Io voglio rivederti. Non voglio perderti. L’ho guardato, gli ho fatto un sorriso mi sono poggiata con la testa sul suo petto e ho pensato a te, ad ora che ti raccontavo tutto a come ti sarebbe piaciuto e come ci saremmo divertiti. Ti amo amore mio, sono la tua troia e voglio che tu sei felice e fiero di me.

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