HISTOIRE TITRE: Parte 20 - Tutto iniziò così (racconto vero) 
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Parte 20 - Tutto iniziò così (racconto vero)


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Parte 20 - Tutto iniziò così (racconto vero)

by Andreacp32
Vu: 459 fois Commentaires 8 Date: 19-10-2021 Langue : Language

Quella frase mi frullava in testa. L’ultima porcata. Mi sarei sdebitato alla grandissima con Marco, sarebbe stata una cosa super eccitante. Non sarei passato da cornuto con Marco perché a lui avrei detto che Silvia non sapeva nulla. Nel frattempo, dormimmo e non ne parlammo più. Ci svegliammo tardi e per fortuna Marco non si era fatto vedere. Pranzammo e Silvia aveva voglia di scopare ma decisi che avrei trattenuto le mie voglie, e ovviamente le sue, per la serata. Volevo fosse eccitata e non ci fossero intoppi. Mentre era a farsi una doccia chiamami Marco e gli feci capire che era una conversazione molto personale e privata e gli dissi solo che avevo trovato il modo di contraccambiare il nostro gioco. Mi disse che mi avrebbe scritto una volta che era solo. Con Silvia la buttai sul fatto che avremmo fatto questo gioco insieme per poi divertirci alle spalle di Marco. Le dissi che doveva fare come se in stanza fosse da sola con me e che doveva essere eccitante ma che non doveva né dire frasi tipo cornuto né che voleva tanti cazzi o che ne aveva presi tanti. Doveva solo essere troia come sapeva fare e doveva invitarmi a sborrarle sulle tette. Silvia sembrava starci, forse più per la questione della nostra complicità che per l’eccitazione della cosa. Poi ovviamente venne fuori il suo lato troia e quindi mi propose di sborrarla insieme e che lei avrebbe detto una frase del tipo “quanta ne fai, mi hai innaffiato”. L’idea era fattibile ed accettai. Poi mi chiamò Marco e risposi con Silvia di fianco. Dovevo solo stare attento a che lui non dicesse nulla sul nostro giochino di qualche giorno prima e dovevo essere bravo a fargli credere che Silvia non sapesse nulla di quello che gli stavo per proporre. Iniziai parlando a bassa voce dicendogli che ero corso in bagno per non farmi sentire e che quindi doveva solo ascoltarmi e dirmi si o no. Gli spiegai la situazione, Silvia nuda, bendata e legata e magari un po’ ubriaca. Per le 21 lui si fa trovare davanti alla porta di casa. Io esco con una scusa e apro senza far rumore la porta. Rientriamo insieme e lui schizza Silvia fingendosi me. Anzi la schizziamo insieme e poi fingendo di andarmi a lavare lo faccio uscire dalla stanza. Marco disse solo “tu sei un pazzo”. Io tagliai ogni discorso e gli dissi che non potevo dilungarmi troppo e quindi o mi diceva di si o mi diceva di no. Fu un si secco. Gli dissi che una mezz’ora prima gli avrei mandato un sms di conferma scrivendo una frase sul fantacalcio. Ovviamente se c’erano dei problemi o altro mi avrebbe dovuto chiamare e inventarsi qualcosa ma avrei capito. Chiusi il telefono e Silvia mi baciò appassionatamente e iniziamo a strusciarci ma per fortuna il fatto di essere vestiti mi permise di bloccare la nostra voglia di scopare. Lei invece cercò in tutti i modi di invogliarmi con frasi come “stasera sarò nuda davanti a te e Marco e mi schizzerete”. Io annuivo e le dicevo che doveva farlo schizzare in un attimo e che io volevo tenere tutta la sborra per la serata. Verso le 7 decidemmo di mangiare e Silvia mi propose di aprire una bottiglia di vino per sentirsi più libera dopo. Non volevo fosse ubriaca per non rischiare che qualcosa andasse storto ma capii che se fosse stata brilla la situazione poteva essere ancor più eccitante. Il tempo non passava mai ma finalmente arrivarono le 8e30 e mandai un sms a Marco del tipo “mi sa che il prossimo anno il fantacalcio lo lascio perdere” e lui mi rispose subito dicendomi che facevo bene e che anche lui lo avrebbe fatto. Era il segnale dell’ok. Feci spogliare Silvia, le legai i piedi e le leccai un po’ la figa per scaldarla anche se non ce ne era troppo bisogno. Poi le misi le manette e attesi per la benda. Verso le 8e50 la bendai e mi spogliai e non resistetti ad infilarle il cazzo prima in figa e poi in bocca con lei che diceva solo “che voglia che ho, non resisto” a quel punto attendemmo le 9 e poi chiusi la porta della camera e andai verso quella dell’entrata. Aprii cercando di fare meno rumore possibile e mi ritrovai Marco che mi sorrideva e mi guardava visto che ero tutto nudo. Gli dissi di stare zitto e gli feci segno di spogliarsi tutto. Gli feci anche il segno che avevo fatto bere Silvia ma di non fare cazzate. Entrammo e guardai lo sguardo di Marco che si tramutò in eccitazione pura. Silvia appena sentii richiudersi la porta non si fece attendere.
Lei: amore voglio che mi schizzi subito come solo tu sai fare
Io: oh si amore che ti schizzo
Il problema era che il cazzo di Marco non sembrava indurirsi, probabilmente la situazione lo aveva inibito e quindi dovevo prendere tempo e comunque far capire a Silvia che doveva stare tranquilla. Quindi optai per prendere il vibratore e le dissi
Io: prima voglio vederti godere
Non disse nulla e si fece infilare il vibratore e una volta acceso si fece prendere dal piacere
Marco gradiva ma il suo cazzo non saliva e intanto Silvia era vicino all’orgasmo.
Lei: amore godo pensando ai tuoi schizzi dopo
Solo che poco prima che stesse venendo il vibratore uscì dalla sua figa fradicia e mi giocai un jolly, indicai a Marco di infilarglielo.
Lui non disse nulla e lo fece mentre continuava a masturbarsi per farselo diventare duro. Rimase lì davanti alle sue gambe mentre Silvia vibrava ed arrivò al piacere. Solo dopo Silvia mi confermò che non aveva capito che fosse Marco. Spinse il vibratore fuori dalla figa e disse
Lei: leccami un po’
Marco mi guardò e mi fece il segno come a dire che non avrebbe messo le labbra ma solo la lingua. Il mio cazzo al contrario del suo era durissimo e lo lasciai fare. Vedevo la sua lingua sulla figa bagnata di Silvia ed ero eccitatissimo. Capii che si era accorta di tutto (cosa che poi mi confermò) perché iniziò a recitare la parte di quella ubriaca e iniziò a dire frasi del tipo “bravo leccami così che non lo vuoi mai fare”.
E poi, probabilmente un po’ per eccitazione e un po’ per ripicca per il fatto che quello che stava facendo Marco non era nei nostri piani disse.
Lei: mi sento tutta la testa girare e non capisco nulla. Mi sa che ho bevuto troppo. Toccami lette mentre lecchi.
Marco iniziò a stringerle le tette con una mano, passando da una all’altra e intanto vedevo il cazzo che aiutato dall’altra mano iniziava ad indurirsi. La scena mi piaceva e mi piaceva come Silvia esagerava il godimento. Io lo capivo, lui no. Poi lei mi spiazzò.
Lei: Sali e scopami
Marco mi guardò come a chiedermi che fare, il suo cazzo, purtroppo o per fortuna, era duro e io stavo pensando al modo di farlo scendere per scoparla ma capii che Silvia aveva deciso di farmela pagare
Lei: scopami oppure toglimi subito tutta sta roba
Silvia iniziò a muoversi come a cercare di liberarsi. Guardai Marco e gli feci cenno di farlo. Le salì sopra ed infilò il suo cazzo dentro ed iniziò a muoversi. Silvia intanto fingeva di non essersi accorta di nulla e continuava con frasi come “non sono in me scopami scopami”
Non avevo previsto quella scena, vedevo Marco muoversi su di lei e lei accompagnarlo, per quanto poteva essendo legata, con movimenti in sincrono.
Mi resi conto che il mio cazzo era durissimo e che la cosa mi stava piacendo come non avrei pensato. E da quel momento Silvia, un po’ per il vino, un po’ per l’eccitazione, un po’ perché era stronza e un po’ perché era troia, prese in mano il gioco e lo portò a livelli che mai avevo previsto.
Lei: dai veniamo insieme, io sto per venire. Vieni con me, vieni con me
Marco mi guardava come a dire “che ci posso fare?!” e venne dentro di lei mentre lei venne (davvero) esagerando (me lo confessò dopo) il suo orgasmo.
Una volta venuto si tolse da lei che però continuò nel suo gioco personale
Lei: eh no amore adesso mi devi leccare ma stavolta al solito modo, quello che mi fa impazzire
Io capii dove voleva arrivare, mi voleva umiliare davanti al mio amico.
Io: no tesoro ti ho sborrata troppo e non mi va
Lei: allora basta, liberami
Iniziò con il movimento di prima come a cercare di liberarsi da sola. Non c’era via di scampo. Mi misi tra le sue gambe e le leccai la figa con la sborra di Marco. Lei iniziò con frasi assurde su quanto le piacesse la mia lingua e mi incitava a leccare sempre di più poi disse
Lei: lo so che ti è diventato già duro, scopami
Le entrai dentro e la scopai fortissimo e dopo poco ero pronto a venire. Guardai Marco e il suo cazzo, che prima aveva fatto storie, ora era di nuovo pronto e duro. Lo guardavo masturbarsi mentre scopavo Silvia.
Io: non resisto più
Lei: sborrami in faccia
Guardai Marco e ci capimmo al volo. Scesi dal letto e mi misi di fianco al suo viso e la schizzai su guancia labbra e capelli, con l’ultimo schizzo che andò per terra per lasciare spazio Marco che le schizzò sulla bocca aperta. Silvia aveva capito, ma fingeva benissimo il suo stato di ubriaca
Lei: lo voglio in bocca
Marco si girò verso di me che annuì e glielo mise in bocca con lei che lo ripulì per bene. Poi mi avvicinai io che le dissi che andavo in bagno a pulirmi e che poi l’avrei liberata. Silvia che non poteva mai accettare di soccombere mi ordinò di baciarla e lo feci. Mi slinguò nel vero senso della parola e poi mi disse
Lei: vai a pulirti mangia sborra
Uscimmo e Marco fece segno con le mani come a chiedermi scusa. Gli dissi di vestirsi e di uscire da casa e che ci saremmo sentiti.
Tornai da Silvia e la liberai da tutto e le dissi che era stata una stronza. Inizio un piccolo diverbio dove lei mi rinfacciava di avermi lasciata a Marco e dove io le spiegavo che era dipeso tutto dal suo cazzo che non si induriva. Poi lei iniziò a baciarmi e sapeva di sborra e mi guardò con il suo sguardo metà dolce e metà da troia e mi disse
Lei: ti è piaciuto vedermi scopare, di là verità.
Io: non era nei piani
Mi iniziò a baciare
Lei: senti il gusto di sborra? Secondo me l’hai sentito meglio mentre mi leccavi cornuto. È inutile che non rispondi, so che ti è piaciuto perché sei durato venti secondi e poi sei venuto. Ho sentito esattamente la tua e la sua sborra.
Il mio cazzo era duro e lei con la mano se ne rese conto e mi disse
Lei: ecco che il cornuto mi sta dicendo che gli è piaciuto, peccato non avergli dato il culo.
Si girò da sola e si mise in attesa del mio cazzo. le entrai in culo insultandola e lei che ripeteva le mie frase
Io: sei proprio una troia
Lei: sono proprio una troia
Le imposi di urlarlo e lo fece ma poi passò al contrattacco e disse
Lei: dillo che sei proprio un cornuto
Io: sono proprio un cornuto
Lei: vieni dicendolo
Io lo dicevo e lei che mi incalzava
Lei: dillo più forte
Io: sono un cornuto
Lei: più forte
Io: sono un cornuto
Lei: urlalo ancora più forte mentre sborri
Io: sonooo un cornutooo
E venni nel suo culo con cattiveria e piacere. Mi tolsi da lei e mi distesi. Lei in un attimo mise il suo culo sulla mia faccia e mi riempii di seme
Lei: la nostra ultima porcata finisce così, con te che lecchi sborra dal mio culo
Rimanemmo nel letto e ci addormentammo dopo esserci lungamente baciati. Non so cosa sarebbe successo ma non volevo pensarci. In testa iniziavo a credere al fatto di cancellare tutto e di tornare ad una situazione normale. Certamente da un lato non volevo Silvia la troia ma dall’altro ne avevo bisogno e quindi il compromesso più fattibile mi sembrava quello di averla e di limitare il sesso alle fantasie.

Continuo?

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