HISTOIRE TITRE: Quando scopai chi non avrei mai dovuto scopare, parte II 
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Quando scopai chi non avrei mai dovuto scopare, parte II


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Quando scopai chi non avrei mai dovuto scopare, parte II

by antoniobull80
Vu: 1544 fois Commentaires 5 Date: 09-04-2021 Langue : Language

.. finchè un bel giorno di fine settembre non mi trovai a casa loro, come spessissimo accadeva, in un’atmosfera che era tornata ad essere quasi normale. Io non capivo se questa normalità era reale o una forzatura, ritenevo fosse una finzione per tentare di cancellare quello che era successo, per non far trapelare niente di niente con nessuno. Mi ero quasi convinto anch’io, riflettendo nelle settimane passate, che effettivamente quell’incidente sarebbe stato meglio se non fosse mai accaduto.
Quel giorno, comunque, pareva tutto normale. Così tanto normale che, ad un certo punto, Daniela non mi chiede la cortesia di aiutarla, non appena ne avessi avuto la possibilità, a fare un certo lavoro con il computer che richiedeva un minimo di abilità che a casa loro aveva soltanto il figlio grande, il quale però, come sempre, se ne fregava di tutto e tutti. Io accettai, le dissi però di farmi sapere lei quando avrebbe preferito farlo onde evitare di darle dei giorni e degli orari nei quali magari ci si sarebbe potuti trovare da soli, circostanza che a mio avviso avrebbe creato parecchio imbarazzo.
Andammo avanti oltre un mese a forza di “allora quando lo facciamo?” “dimmi tu, basta che mi fai sapere prima e mi organizzo”. Ma mai arrivò una sua risposta chiara.
Finchè un giorno, parlando a telefono con Stefania, la mia ragazza, non mi sento dire “sai, mia mamma sta rimanendo male del fatto che non le stai sistemando il programma al computer.. non me l’ha detto ma me lo ha fatto capire, cerca di farlo appena puoi!”. Sinceramente m’incazzai abbastanza, e le dissi “scusami, ma se da un mese le chiedo quando vuole farlo e non ottengo risposta che devo fare? Chiedile quando caspita vorrebbe lo facessimo e mi organizzo”. E dopo un po' arrivò un messaggio, sempre di Stefania, che mi chiedeva se l’indomani pomeriggio avrei potuto. Accettai.
Andai a casa loro con le intenzioni più normali del mondo, ritenendo di trovare quanto meno il figlio grande presente, se non anche il marito. Stefania sapevo già avere lezione all’università. Invece arrivai e lei era sola. Io fui impassibile, e sinceramente la situazione pareva normale. La trovai vestita con una camicetta bianca, maglioncino abbottonato, una gonna nera normalissima sopra il ginocchio, calze nere e scarpe di casa.
Ci mettemmo davanti al PC, lei mi chiese di spiegarle cosa stavo facendo, prese una sedia e si mise accanto a me.
Mentre parlavamo ed io lavoravo al PC, lei accavallò una gamba ed iniziò ad accarezzarsi una coscia, in maniera abbastanza distratta. Io ero impassibile, il mio occhio non doveva cadere su quella coscia. E lei, imperturbabile continuava. Per me la situazione si stava facendo sempre più ingestibile, mi pareva peraltro di aver intravisto uno scorcio di elastico di autoreggente, cosa che mi ha sempre fatto andare in tilt, e veramente sudavo freddo. Le sarei saltato addosso dandole il cazzo pure nelle orecchie, ma se un uomo promette che una cosa è no è no, e cosi doveva essere. Mai più si era detto, e mai più mi sarei fatto avanti.
Lei invece continuava, tanto che ad un certo punto non pensò bene di mettere i piedi su quella specie di asta che si trova in mezzo alle gambe della sedia, allargando le cosce e praticamente offrendomi una visuale mozzafiato. Io a quel punto le dissi “guarda, però è meglio che adesso sospendiamo perché non sono fatto di ferro. Tu mi provochi da mezz’ora, non so dove voglia arrivare, io so che quest’estate mi hai dato la colpa di quello che è successo e mi hai fatto giurare che non sarebbe più successo. Pertanto è meglio che vado”. Lei cessò di avere lo sguardo furbetto e mi disse “sai, talvolta si fanno degli errori di valutazione. Quella volta mi prese lo sconforto ed il rimorso, ma in realtà penso a quello che è successo da mesi.. ho voglia che mi scopi, vado per i 50 anni ed ho voglia di farmi tutte le scopate che avrei dovuto farmi in questi anni” ed allargò bene le cosce, facendomi vedere la sua fica fradicia, gonfia, in tutto il suo splendore. Non aveva infatti nulla sotto la gonna. Io non resistetti, la baciai, iniziai a palparle il culo, le tette, le cosce.. quando arrivai alla fica la trovai bollente e fradicia, ed il mio cazzo era ormai alle stelle. Lei si appoggiò alla scrivania, io lo tirai fuori dai pantaloni e glielo infilai con prepotenza nella fica, scopandola a ritmo serrato finchè non venne piuttosto forte. Io lo tirai fuori e le sborrai sulle cosce, temendo che potesse arrivare qualcuno da un momento all’altro. Alla fine le dissi “attenta a non sbagliare a dirmi qualcosa adesso, perché..” Lei non mi fece neanche finire la frase, mi fece uno sguardo dolce ed appagato e capii che stavolta era diverso.
E difatti fu l’inizio di una storia che durò quasi due anni, una storia tremendamente coinvolgente e che racconterò nella terza parte del racconto.

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