HISTOIRE TITRE: Iniziazione di Odette 
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Iniziazione di Odette


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Iniziazione di Odette

by primo
Vu: 1410 fois Commentaires 7 Date: 28-06-2019 Langue : Language

Conosco Odette da molti anni. Abitava con sua mamma e la sorellina nello stesso nostro complesso residenziale. per cui posso a ragione affermare che l’ho vista crescere. Aveva da poco raggiunto la maggiore età quando ebbi modo di cominciare a parlarle di BDSM soft che pratico da moltissimi anni. In breve riuscii a suscitare la sua curiosità. Ed il suo interesse per me crebbe in modo esponenziale, percepii chiaramente questa sua predisposizione mentale. Si sentiva attratta, sia dagli argomenti che affrontavamo sia dal fascino dell'uomo maturo! preciso qui che non mi sento affatto un adone! comunque sia, cominciammo a frequentarci assiduamente , tutte le occasioni erano buone per trascorrere insieme del tempo. Con la complicità di mia moglie claudia cominciammo ad invitarla spessissimo a casa nostra. Non impiegò molto tempo per capire che l’inquilino a cui avevamo dato in affitto l’appartamento sopra il nostro di sopra, (Brio), fosse intimità con mia moglie. Qui apro una parentesi, era il periodo subito dopo in cui Brio era diventato di fatto il nostro partner fisso nel gioco trasgressivo. Lui si era separato da poco dalla moglie ed io avevo pensato di dargli in affitto , (fittizio ), l’appartamentino sopra il nostro per giustificare la sua presenza ormai costante.
Tornando al discorso principale, odette, capì che formavamo un trio molto intimo e ben assortito, questa situazione la intrigò moltissimo, specialmente quando riuscii a farle capire che Claudia era mia slave e che io l'avevo potuta cedere a Brio proprio perchè mi apparteneva, (si può disporre totalmente solo di un qualcosa che ti appartiene realmente e totalmente ), lei cominciò ad apprezzare il mondo trasgressivo che ci eravamo costruiti . Da li cominciammo con dei piccoli giochi trasgressivi, ad esempio le ordinavo di mettere due tappi di bottiglia di birra sotto il reggiseno, proprio sui capezzoli ed andare in giro cosi, mentre io ero in costante contatto telefonico con lei che mi rendicontava sullo stato fisico e mentale in cui si veniva a trovare durante tale sessione.
Cosi come la preparavo, riempiendole la vagina di biglie di vetro per poi mandarla in giro per la città a volte anche senza lo slip e quindi con la concreta possibilità che qualcuna le potesse scivolarle fuori mentre camminava, cosa che accadde in più di una occasione. La sessione delle biglie la eseguiva in tutte le opzioni possibili ed era una di quelle che più gradiva poiché in dipendenza del numero delle biglie che le inserivo ed il fatto di indossare o meno lo slip determinavano , di fatto, diversi gradi di difficoltà , dipendenti anche dalla conformazione della vagina, se è naturalmente più o meno stretta, dal fatto che la slave sappia o meno controllarne i muscoli, infatti, poiché le biglie una volta inserite dentro, si muovono causando un contatto molto piacevole con le pareti vaginali e questo provoca nella slave la secrezione di umori determinando cosi una situazione di crescente difficoltà nel trattenere dentro le biglie che, anche a causa della forza di gravità, tendono a scivolare fuori, per cui la slave è costretta , (piacevolmente), a contrarre costantemente i muscoli della vagina. comincia cosi un piacere ridondante : piu si bagna e piu è costretta a contrarre i muscoli, più contrae i muscoli della vagina e piu si bagna...
IL passaggio a sessioni di esibizionismo fu rapido , cominciammo con servizi fotografici hot indoor per approdare velocemente all’esibizionismo piu spinto, quello outdoor.
Mi dedicai a lei senza soluzione di continuità e finalmente accettò di firmare il suo primo contratto con il quale sottomettendosi accettava di divenire mia slave.
Segui un periodo nel quale il nostro rapporto master/slave si consolidò a tal punto che quando, dopo qualche anno, lei si fidanzò ufficialmente per darmi una prova concreta che si sentiva mia mi chiese di preparare per lei un nuovo contratto nel quale gli obiettivi e le regole da seguire fossero ancora più estreme , accettando di fatto che la mia dominazione potesse avere e effetti diretti sul rapporto sessuale con il fidanzato.
Giusto per precisare fu lei a chiedermi di inserire nel contratto l’obiettivo più delicato e importante che possa caratterizzare un rapporto e che va al di la del gioco trasgressivo. talmente delicato da impedirmi , ancora oggi, di parlarne apertamente. Brevemente dico che si trattava di un obiettivo destinato a segnare per tutta la vita coloro che, nei diversi ruoli, ne sono stati compartecipi.

Comunque sia, riuscii facilmente a farle accettare che lei seguisse alla lettera le mie indicazioni circa la tipologia e la frequenza dei rapporti sessuali che da li in poi avrebbe intrattenuto con il fidanzato. Fu un inebriante crescendo, i rapporti sessuali con il fidanzato, nel giro di un anno, si ridussero cosi notevolmente che io divenni per cosi dire il suo vero riferimento sessuale, dato che l’attività sessuale con il fidanzato nella sostanza era ridotta a qualche sporadica sveltina, molte masturbazioni, qualche pompino ed il divieto assoluto di rapporti anali.
A dire il vero, in questo ebbe notevole importanza la scarsa potenzialità sessuale del fidanzato , cosa questa di cui io ero fin dall’inizio a conoscenza per dirette confidenze di odette. Tutto ciò fu preludio e precondizione per la sottomissione del fidanzato che avvenne in pochi mesi.
Ma questa è un’altra storia.
By Primo

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