HISTORIA TìTULO: pasquetta (VI parte) 
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pasquetta (VI parte)


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pasquetta (VI parte)

by angelclaud
Visto: 26 veces Comentarios 4 Date: 11-05-2017 Idioma: Language

Claud: Angel sta per uscire dalla sala con Maria, e Andrea e Paolo ci salutano uno ad uno, con me sono pieni di elogi per il mio amore: “Gran bella donna, calda sensuale e TROIA! Vi ringraziamo di averci fatto divertire con voi, non pensavamo di trovare una compagnia così affiatata , e con una donna SUPER. Sarete contenti di scoparvela tutti i giorni.” “ Veramente, oggi è il primo giorno che siamo assieme, potremmo quasi dire che fino a ieri non ci conoscevamo nemmeno!” Ho loro risposto. La loro espressione è stata di meraviglia, non ci credevano che fossimo al primo incontro tanta era la complicità tra noi. “ Comunque, grazie, e tutto il merito va a te e alla dolcissima troia di Angel!” Mi risponde Paolo. “ E’ vero, lei è una donna caldissima e molto socievole, specialmente quando ha a che fare con uomini che sanno il fatto loro e che hanno esperienza. Se fossero stati più giovani non si sarebbe scatenata così! Ormai la conosco, lei si eccita solo al pensiero che chi ha davanti ha minimo una decina di anni più di lei. Comunque, ragazzi, grazie anche a voi, siete stati di compagnia e spero che vi siate divertiti (inutile chiederlo, ovviamente, ma il galateo lo impone)” “ Divertiti? Cos’è un eufemismo? Allora il nostro numero di cellulare lo avete e chiamate quando volete, e noi corriamo subito, anzi voliamo! Ciao a tutti!)”Loro se ne vanno e rimaniamo noi a scambiarci le nostre impressioni, e ovviamente gli elogi per Angel si si sprecano. “ Tra poco ce ne andiamo, facciamo una passeggiata sulla spiaggia , o torniamo indietro? Direi di camminare un po’, dato che è ancora presto, così almeno smaltiamo un po’ di quello che abbiamo mangiato e poi ritorniamo a casa; che ne dite?” “ Ok, siamo d’accordo, andiamo a fare la prima passeggiata “estiva” sul lungo mare.” E intanto chiamiamo Amilcare e paghiamo il conto, ovviamente con lo sconto visto il divertimento suo e della moglie, in aggiunta a quello del cameriere.Angel: seguo Maria e passiamo attraverso la sala che prima era gremita di commensali, ora ci sono una quindicina di persone che ovviamente, memori della mia “esibizione” di prima di ritorno dal bagno, mi hanno seguito con lo sguardo. Mi sono avvicinata il più possibile a Maria, sospingendola in modo da affrettare il passo. Intanto avevo la sborra dei tre maiali, compreso il marito della signora qui davanti, che mi colava giù dalla fica lungo le gambe. Immagina se quei quindici commensali avessero potuto vedere le mie gambe ora, chissà cosa avrebbero fatto. Sicuramente dipende dal loro modo di pensare e di aver fatto sesso fino ad ora nella loro vita. Io devo ringraziare di aver conosciuto il mio amore e il fatto che sotto questo punto di vista siamo tutti e due dei maiali. Ricordo bene il suo sguardo quando stava scopando Maria e io ero inforcata da Amilcare, siamo venuti assieme, non per la bravura dei due coniugi, ma perché ci siamo guardati negli occhi e ci siamo eccitati tra di noi. Era come se stessimo facendo l’amore tra di noi senza nessuno attorno! E’ questo che i bull non capiscono, loro pensano di essere gli attori principali quando scopano con noi, ma invece, sono solo degli oggetti per il nostro piacere, sono gli strumenti che noi utilizziamo per dimostrarci ancor di più il nostro AMORE! Passiamo attraverso la cucina e il mio caro cameriere, mi guarda e mi saluta, non senza rossore sulle guance, io gli mando un bacio e gli strizzo l’occhio. La cosa non passa inosservata dalla cuoca, una donna sui 24/28 anni, carina, i capelli raccolti nella cuffia, occhi verdi, un bel sorriso e una quarta di seno, sicuramente. Guarda me, poi il cameriere, poi ancora me, e vedo che dà un piccolo colpetto con il gomito al cameriere e lui fa cenno di sì con il capo. Sicuramente le ha accennato qualcosa, e lei allora cambia espressione e mi guarda più intensamente, non capisco se con sguardo di sfida o di compiacimento e ammirazione, per andare verso i bagni privati devo passare accanto a lei e ci sfioriamo, mi sento strusciare leggermente la tetta, ma molto probabilmente è stato per il fatto che lo spazio era abbastanza angusto per passare, non ci ho badato più di tanto e ho seguito Maria che nel frattempo era già entrata in bagno e l’ho trovata seduta sul bidè che si stava lavando. “ Mi passi l’asciugamano, per favore” mi chiede, glielo allungo e : “ Siete ben organizzati qui, avete anche i bagni privati solo per voi” “E sì cara, trascorriamo qui la maggior parte del nostro tempo e a me piace di essere pulita sotto, mi sento più a mio agio…. e poi, se capita qualcosa come oggi….” “ Perché vi accade spesso di fare bisboccia?” “ Con il maiale di mio marito e i suoi amici, capita. Normalmente di sera e allora, a ristorante chiuso, mi diverto io, spesso con i suoi amici, ma di solito organizziamo durante il turno di riposo, quando non c’è personale e possiamo servire noi. ““Deve essere un problema con il personale, però”, le chiedo. “ Quando capita cerchiamo di avere quello più fidato, come la cuoca che hai visto prima….”Intanto si alza e mi fa posto sul bidè, mi siedo, apro l’acqua più fredda che calda, finalmente! Dirigo il getto direttamente sulla fica, l’acqua scorre e sento un sollievo, me ne sto un attimo a godere di questa freschezza, faccio per prendere il sapone intimo, quando sento Maria dietro di me che mi passa un braccio davanti e la mano insaponata, scende sulla mia fica e inizia a lavarmela. Rimango un attimo interdetta e sorpresa, non mi aspettavo certamente questo suo gesto, però…però…però… un sospiro esce spontaneo, è risalito direttamente da basso, la mia fica usata fino a poco prima, ora accetta di buon grado questo massaggio, e poi non è solo il massaggio, ma la mano, con il sapone da fare come lubrificante, entra dentro alla mia vagina, sfiora il clitoride, la prende tutta in un’unica manata, è dolcissimo, è rilassante , è ECCITANTE, mi lascio andare e mi abbandono nelle braccia di Maria, che subito ne approfitta per baciarmi. La sua lingua nella mia bocca, la sua mano nella mia fica che la sta esplorando come fosse una foresta vergine, è troppo!!! Vengo subito, non posso gridare, lei mi sta baciando, il mio urlo esce dalla mia gola e finisce e nella sua… E’ VERAMENTE TROPPO! NON CE LA FACCIO PIU’! GODO PAZZESCAMENTE!!! Il mio corpo sussulta, la sua mano continua e la sua lingua affonda sempre più nella mi gola. Devo fermarla, non ce la faccio più! Per fortuna lei , forse intuendo che sono arrivata al massimo del piacere, si ferma e mi risciacqua. E no cara mia, non finisce così! Finito il risciacquo mi alzo, lei mi porge l’asciugamano, e io le prendo la mano, la spingo verso la parete , le immobilizzo le mani e mi chino fino ad arrivare alla sua fica, profumata, le divarico leggermente le gambe, e la mia lingua scatta sul suo clitoride, affonda tra le grandi labbra, i suoi umori iniziano a scendere, mi deliziano la lingua, lei sporge il bacino ancor di più in modo che la possa leccare bene, le apro le grandi labbra, introduco più che posso la lingua nella fica e un dito scivola verso il buchino nel retro, lo trova umido, ci entra dapprima delicatamente, e poi con rabbia glielo infilo tutto dentro, ha un sussulto e grida a voce alta “GODO, MIO DIO VENGOOOOO”. Allora lascio la presa, lei si china in avanti, mi prende la testa, mi rialza e mi dà un bacio: “Grazie amore”. Siamo ferme abbracciate, quando si apre la porta e appare la cuoca di poco prima, rimane sulla soglia, interdetta, poi entra, ci guarda. Maria la invita ad entrare con voce suadente. “ Ciao” fa la cuoca “ io sono Patrizia”. “ Ciao” le rispondo“ piacere Angel” Lei mi prende la mano, la stringe e la tiene stretta, la mia mano nella sua e i suoi occhi su di me. “ Congratulazioni, il cameriere mi ha raccontato, devi essere una donna molto calda!” “ Grazie, ma sono solo una donna a cui piace il sesso e non ha limiti, oltre al fatto che ho trovato un uomo che in queste cose, è uguale a me, e quindi sono avvantaggiata!” “ Ti invidio, per tutto questo” Intanto ne approfitto per osservarla meglio: ha una figura esile, piccolina ma ben proporzionata, occhi verdi, che mi avevano colpito poco prima, un visino carino, due labbra carnose quasi le mie, un bel culetto che si intravedeva da sotto al camice. Proprio il tipo che piace a Claud ( idea!!!) “ E tu come te la cavi?”, intanto Maria l’aveva abbracciata e ha risposto al posto suo: “Eh lei se la cava molto bene, anche se manca di un po’ di esperienza. Ma è sempre la nostra coccolina” “ Mi potresti dare il numero di cellulare?”. La sua domanda mi ha colto di sorpresa, però …. perfetto, vuoi vedere che il destino asseconda la mia idea: “Certamente 33…….” “ Posso chiamarti quando voglio?” “ Prima però mandami un messaggio via WhatsApp” “ Ok, allora, ciao” E finalmente la mia mano è ritornata in mio possesso. “ Allora ritorniamo dai maiali, che staranno in pensiero nel non vederci ancora arrivare” Entriamo nella sala che ormai è in “smobilitazione”, Amilcare e i camerieri stanno togliendo le tovaglie dalle tavole, e si apprestano a ripulire il pavimento, specie dove ho lasciato il lago di squirtatura , che per fortuna si è già asciugato. “Oh finalmente eccovi qui, ce ne avete messo di tempo! Dai che andiamo a farci una passeggiata in spiaggia!” Prendo la borsa e salutiamo i nostri ristoratori. “ Ciao Maria!” Ciao cara, è stato un piacere conoscerti” ( e quel piacere quanti significati ha?) “ Ciao Amilcare, vecchio porco! “ “ Ciao Angel, sei stupenda!” e mi dà un bacio sulle guance, c’è troppa gente estranea attorno. “Ritornate quando volete, magari quest’estate che così andiamo in spiaggia” “ Ok, contateci, anzi per non scordarlo, ti lascio le mie mutandine, così abbiamo la scusa di venire a riprenderle!” Nell’uscire intravedo il mio cameriere e gli corro incontro, lo abbraccio e lo bacio, lui imbarazzato mi guarda e: “ Ancora grazie!” “ Figurati, magari alla prossima meglio ancora” e gli faccio l’occhiolino maliziosa. E la mano lo sfiora sulla patta dei pantaloni, qualcosa di duro sta crescendo, ma lo lascio subito. Poi c’è Patrizia, la saluto e le dico “ Ti chiamo io!” lei mi sorride e mi fa un cenno d’assenso. “ Dove andiamo?” “ Sali in auto , che ci spostiamo un po’ più in là dove si può andare direttamente in spiaggia senza attraversare la pineta.” Partiamo e intanto mi cambio le scarpe, così almeno posso camminare meglio. Arriviamo su uno spiazzo dove c’è un parcheggio, che d’estate è a pagamento, dietro a questo c’è una costruzione che mi dicono sia per curare gli animali. Posteggiamo e ci incamminiamo verso la spiaggia che dista un centinaio di metri, sulla sinistra vi è un casolare, poi troviamo una piccola rotatoria con l’entrata di un bar o qualcosa del genere che ovviamente ora è chiuso, sorpassiamo una sbarra che limita il passaggio per i veicoli, e dopo un po’ arriviamo sulla spiaggia dove c’è la costruzione di un bar e dietro delle docce per tutti. La spiaggia è libera, ma ci sono delle persone con i cani che passeggiano. Anche perché la giornata è calda e invita a prendere il sole. Noi ci dirigiamo verso sinistra dove si trovano delle dune con vegetazione, chissà quante porcate faranno d’estate qui! Camminiamo e io non mi ricordo di essere ancora senza mutandine e faccio un salto su una specie di parapetto in cemento che delimita l’acqua dalla spiaggia e dove tutti camminano; ovviamente il salto ha fatto sì che la mia gonna si sia alzata, per la gioia di un paio di uomini prontamente richiamati all’ordine dalle rispettive consorti! Mentre i miei maialoni si sono messi a ridere e subito Mario mi ha raggiunto correndo e , dato che si può camminare solamente in fila indiana, mi sospingeva mettendo la mano sotto alla gonna e cercando di infilarmi un dito in culo. E il porco ci riusciva quasi quando dovevo fermarmi incrociando altre persone in senso contrario. “ Dai smettila, non vedi che ci sono anche dei bambini?” Al che lui ha desistito, ma per poco perché la spiaggia lascai il posto a dei gradoni di cemento che scendono verso il mare ed erano poco frequentati, ed è ritornato alla carica. Mentre gli altri si erano fermati a confabulare. Mario era sempre alle mie costole, o meglio aveva sempre la mano alla ricerca del mio buchino, finché stanca del suo insistere, mi sono fermata, ho guardato in giro e mi sono messa a 90°, ho alzato la gonna e gli ho detto: “ Muoviti, mettimi le dita dentro e così la finisci” Mario, subito mi ha fatto abbassare ulteriormente, mi sono trovata con le braccia alte appoggiate sul cancello che delimita un’entrata alla spiaggia di una colonia, la testa china al di sotto delle braccia, il culo in aria rivolto verso il mare. Subito due dita sono entrate di prepotenza nel mio sfintere procurandomi un po’ di male, in quanto ero asciutta e allo stesso tempo un lieve piacere. “ Cazzo, almeno potevi lubrificarmi con un po’ di saliva”. “ Taci troia e godi” . Le dita mi sono entrate ancor di più con forza e ha cominciato a girarle all’interno, mi stavo bagnando sia nella fica, che nel culo che nel frattempo si era “lubrificato” da solo e le dita giravano ora meglio. Mi ha dato dei colpi tanto forti che ho goduto all’istante.Claud: Abbiamo assistito divertiti alle manovre di Mario che tentava di mettere di “violentare” Angel lungo il piccolo passaggio di cemento che delimitava la spiaggia e il mare, e ancor più esilerante è stata la scena delle donne che rimproveravano i mariti perché avevano osservato il salto di Angel che ha scoperto le sue parti intime; gli epiteti nei suoi confronti non si sprecavano specialmente quando hanno visto Angel fatta oggetto delle manovre di Mario. Noi si continuava a seguirli, finché Angel si è fermata , è salita su una specie di entrata di una colonia abbandonata, in modo da non farsi vedere da eventuali persone che potevano arrivare, e mettersi piegata a ricevere le dita di Mario in culo. Mario ci dava dentro forte e Angel ci stava prendendo gusto essendo una delle cose che le piace più di tutte. Ma la nostra attenzione si è spostata su quelle specie di dighe frangionde che sono una penisola fatta di grossi massi con un camminamento al centro. Ebbene lì in fondo c’erano due che si stavano alzando e si scambiavano un cannocchiale per ammirare il culo di Angel violentato dalle dita di Mario. Si stavano strappando il cannocchiale l’un l’altro per poter vedere il più possibile. Era una scena comica ed eccitante allo stesso tempo. Questa è una zona dove d’estate si trova qualcuno che fa nudismo, anche se molto discreto, ma il vedere certe scene, penso che mai questi ci avrebbero non solo sperato, ma più che altro pensato. Angel si rialza e Mario la abbraccia e rimangono fermi ad attenderci. Noi tre ci guardiamo e …”se…” “Appunto”. La stessa idea tutti e tre. Marco prende Angel sottobraccio e senza farsi notare dai due in fondo, anzi rivolgendo loro le spalle, parla a Angel: “ Vedi dietro alle mie spalle, in fondo a questa specie di diga? Ci sono due che vi hanno osservati fino adesso tutto quello che voi avete fatto. “ “ Sì li vedo” “ Bene, allora noi abbiamo deciso, visto che oggi devi solo ubbidire, che tu vada lì da loro e, perlomeno, faccia loro una sega!” “ Ma, e se poi…” “ Abbiamo detto che tu devi solo ubbidire, quindi… “ “ Ok va bene” “ Dai muoviti e comportati da quella troia che sei!” “ Ok, padroni, ubbidisco!”. E intanto inizia ad incamminarsi verso i due in lontananza.Angel: Oggi, proprio, non posso avere un attimo libero, devo sempre e solo fare sesso, per fortuna, capitasse sempre così tutti i giorni… Ora devo ubbidire a quei porci e chissà come sono quei due. E mentre pensavo questo mi sono diretta verso i due che sembravano alquanto giovani, almeno da distante. Lentamente ho camminato verso di loro che nel frattempo si erano seduti, molto probabilmente hanno visto la combriccola di maiali e hanno cercato di dissimulare il loro comportamento di prima temendo una reazione da parte nostra. Giunta vicino ho guardato il mare fino all’orizzonte, e rivolgendomi a quello più vicino che dovrebbe aver avuto sui 23 anni, magro e con capelli corti, nemmeno tanto bello, anzi, mentre l’altro doveva avere la stessa età, ma era abbastanza rotondetto, simpatico: “ Ciao, lì in fondo si dovrebbe esserci la Jugoslavia, se non sbaglio.” “ Sì, ma non si vede e lì in fondo c’è Trieste ( Ah che ricordi Trieste, io e il mio amore all’inizio della nostra relazione)” Il magro si era girato per indicarmi la posizione, e io mi sono ancor più avvicinata e ho alzato la gamba in modo che , lui seduto potesse vedere per intero la mia fica nella sua totale bellezza, e ho fatto in modo che la gonna mi salisse ancor di più lasciandomi scoperta interamente la mia intimità. Quando si è girato per guardarmi, a momenti gli veniva una sincope, mentre il grassoccio che mi ha sempre guardato era imbambolato ad ammirarmi, ed è rimasto fermo a bocca aperta. “ Ehi che vi capita?” Loro erano diventati delle mummie, solo la bocca si apriva e chiudeva come fossero un pesce fuor d’acqua che sta boccheggiando. “ Ah è per questo?” ho chiesto a loro con aria innocente, “ Non avete mai visto una fica depilata?” E mi sono alzata completamente la gonna facendomi vedere per intero. La loro risposta è stata eloquente: silenzio assoluto! “dai ragazzi non vi morde mica, potete toccare se volete. Il più magro subito s è spostato verso di me ruzzolando a terra, l’altro si è alzato in piedi come un fulmine nonostante la sua mole, il magro da sotto ha iniziato a toccarmi leggermente, il grosso invece mi è venuto accanto e ha preso possesso di una mia tetta. “ Ehi ragazzi non siate così timidi, sono vera, in carne e ossa e questo è il vostro momento fortunato!” Mi sono abbassata il reggiseno e ho fatto uscire le tette, e poi mi sono seduta accanto al magro: “ Così non ci vedono dalla spiaggia”. Ho preso la testa del magro e l’ho spinta tra le mie cosce, non trovando resistenza, invece il grassone, che sembrava il meno impacciato ha preso una tetta in bocca e se la stava gustando. Mi sono distesa meglio e ho lasciato che armeggiassero con il mio corpo, ma l’inesperienza era tanta e mentre il magro stava quasi facendo il solletico alla mia fica, l’altro mi stava facendo male alle tette. “ Fermi ragazzi, non c’è tanto tempo ( so essere diplomatica quando voglio), lasciate fare a me che vi farò felici, ora sdraiatevi qui tutti e due”. Si sono sdraiati uno accanto all’altro, mi sono fatta spazio tra di loro e ho cercato di aprire i pantaloni in contemporanea, e ci sono riuscita, ho abbassato loro gli slip, e ho impugnato la loro asticella, che era diventata un virgulto. Ho iniziato la masturbazione, e loro erano in silenzio, poi più abbassavo la pelle del cazzo per poi riportarla sopra al glande, e più il loro respiro si faceva affannoso, per dare loro un contentino, ho preso i cazzi in bocca, prima al magro e poi al grassoccio, e ho fatto loro uno dei miei pompini assassini, di quelli che non puoi resistere un secondo di più, ed infatti hanno sborrato quasi all’unisono, uno gridando, l’altro inarcandosi in avanti. Mi hanno inondato la mano e , volendoli iniziare al sesso come non mai, me le sono fatte pulire con la loro lingua, ovviamente uno la sborra dell’altro, certo avevano una faccia disgustata e schifata, ma hanno ubbidito senza protestare. Mi sono alzata, ho dato un bacio sulla guancia a tutti e due e sono ritornata dai miei maiali.“Soddisfatti? E ora andiamo a casa che si sta facendo tardi”“Sì , ragazzi, domani dobbiamo andare al lavoro, e dobbiamo farne ancora di strada per arrivare a casa”. Lentamente ci siamo diretti verso la macchina. Siamo saliti e abbiamo imboccato la via del ritorno. Uno strano silenzio è sceso in auto, nessuno parlava, anzi guardavamo il paesaggio. Abbiamo costeggiato il Piave e la strada era abbastanza trafficata. “ Andiamo per la statale o prendiamo l’autostrada a San Donà?” Ha chiesto Marco che era alla guida.“Prendi l’autostrada” ho suggerito io, mi eccita, e mi è venuta un’idea per far passare in modo più piacevole il tempo. Entriamo al casello, prendiamo la corsia di sinistra e ci dirigiamo verso Venezia.“Ragazzi, ora fate voi quello che voglio io. Vi voglio ringraziare per questa splendida giornata, ma lo voglio fare uno ad uno, Quindi tu Mario, vieni qua e tu Fabio passa dietro. Marco hai per caso un asciugamano o qualcosa per non sporcare i sedili?” “Sotto al sedile ci deve essere una specie di lenzuolo” “ Ok”Prendo il lenzuolo, lo distendo sul sedile , mi levo la gonna, mi apro la maglietta, anzi me la tolgo e rimango nuda completamente, mi distendo e mi apro oscenamente agli occhi di tutti. Marco a momenti sbanda e va ad impattare contro l’auto che ci sta sorpassando. “ Mario, vieni” Mario non se lo fa ripetere due volte, si slaccia i pantaloni e inizia a leccarmi le tette, poi passa lentamente alla fica,” siii, che belloooo, dai lecca porco” e lui inizia a leccare ancor più forte, ma non voglio godere così. “ Vienimi sopra, voglio il tuo cazzo!”Mario arriva, mi infila il cazzo in fica e inizia a darmi dei colpi fortissimi, cerca la mia bocca, mi bacia, e lo sento venire mentre mi sta baciando, sento il suo liquido seminale caldo che mi inzuppa la fica a getti , poi si abbandona su di me, mi sta pesando, lo faccio rialzare, lo aiuta Fabio. “ Scusami sono venuto quasi subito, sei troppo brava e la tua fica è il paradiso degli uccelli, non si resiste dentro a quella!” “ Sono solo contenta che ti abbia soddisfatto, è il meno che posso fare per voi! Fabio tocca a te!” Fabio intanto mi porge dei fazzoletti di carta per pulirmi della sborra di Mario. “ Se lo sapevo portavo un rotolo di carta cucina, cazzo ma quanto sborrate? ““Dai Fabio sono tutta tua!” E Fabio appoggia il suo cazzo sulla mia fica e lo introduce piano piano, leggermente e lentamente, mentre la sua cappella si fa largo all’interno della mia fica, mi dà sensazioni bellissime, sento il piacere montare, è delizioso, piano piano, sembra non abbia premura , arriva fino in fondo e continua a spingere lentamente, ma con forza, vuole sfondarmi la fica con dolcezza, sentire la sua cappella che spinge sulla cervice, è un’esplosione dei sensi, non vi è forza, solo dolcezza, poi però passa alla forma violenta, e inizia a scoparmi da urlo. “Sorpassa quel camion” dice Claud” Amore c’è un camion” Al che cerco di sollevarmi un po’ per vedere dal finestrino e farmi vedere. “Rallenta”, dice Claud a Marco, “ avvicinati lentamente alla cabina e quando siamo alla loro altezza corri alla stessa velocità!” Il nostro giochino preferito, ci avviciniamo e vedo il camionista che sta guardando dentro all’auto. “ Dai Fabio scopami!!” E Fabio inizia a scoparmi violentemente, il camionista guarda all’interno e vede la scena, incrociamo lo sguardo e gli mando un bacio! Non resisto vengo, godo fortemente e Fabio con me, sento la sua sborra che mi cola dalla fica man mano che mi dà gli ultimi colpi finali. Si alza da sopra di me, il camion l’abbiamo superato, mi pulisco la fica e dico a Marco che ora è il suo turno, anche perché non manca molto per arrivare a casa. Marco accosta e passa la guida a Mario. Sale dietro con me , ripartiamo intanto che lui si leva i pantaloni superiamo di nuovo il camion, l’autista ci guarda e io nuda, lo saluto mandandogli baci con la mano e facendomi osservare tutta, salgo in piedi e gli mostro la fica, poi mi giro e può vedere anche il mio lato B. Marco mi prende e mi abbassa di forza: ! Vieni qua troia puttana che ora ti inforco io” Mi sdraia, mi afferra le caviglie e alza le gambe. “ Cosa vuoi fare, non intenderai mica..” “Certo che intendo, anzi voglio!” “ No sono io che non voglio!, Cerco di chiudere le gambe ma è troppo forte e sento il suo cazzo che preme sul mio buchetto roseo, spinge e d entra, appena appena. “ Sì allora porco, inculami, fammi sentire il tuo cazzone dentro al mio culo, sfondami!” Il cazzo entra di prepotenza, fino alle palle, si ferma un momento, si adatta all’ambiente e poi inizia il suo percorso in su e giù. “ Dai muoviti, inculami, non sei capace?, scopami, così piano ? Non ce la fai?” Lo incito e lo sfido e lui ci mette tutto il suo impegno, finché anche lui esplode la sua sborra dentro al mio culo. Sono riempita di sborra, davanti e dietro come questa mattina, abbiamo chiuso il cerchio. Finalmente a casa, l’ultima parte del viaggio è stata solo di chiacchere, di commenti della giornata e delle impressioni, e ovviamente sulle mie capacità amatorie. Scendiamo e li salutiamo. Casa dolce casa. Sono stanca, ho goduto da questa mattina e di cazzi ne ho avuto a iosa. Mi dirigo in bagno e vado sotto la doccia, Claud mi segue e la facciamo assieme, toccandoci e baciandoci. Ci asciughiamo e via a letto a riposare. Mi distendo affianco a lui, appoggio la mia testa sul suo petto, grazie amore….poi mi alzo, lo scopro, gli abbassa i boxer, e gli prendo il cazzo in bocca, gli faccio un pompino, il SUO POMPINO, quello a lui riservato, poi salgo sopra e mi infilo il cazzo in fica, lo cavalco, vengo tre volte di seguito, mi sposta, mi mette alla pecorina e mi chiede “ Non mi merito qualcosa?” “Certo amore( ma il regalo non te lo do questa sera, penso tra me e me)” Lui allora mi infila il cazzo in culo, mi afferra per i capelli e me li tira, sono una cavalla alla quale tirano la criniera, ma è bloccata dal cazzo in culo. Ecco sto per venire, e lui lo sa che questa è la posizione che prediligo, vengooooo e lui con me. ABBIAMO FATTO ALL’AMORECi distendiamo affianco, ci abbracciamo, lui mi bacia in fronte e poi un lungo bacio appassionato in bocca, che io contraccambio. “ Grazie amore della bella giornata, ti amo”” E comunque il mio regalo non era quello che ti sei preso, il mio regalo lo avrai quando meno te lo aspetti. Buonanotte AMORE!

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