HISTORIA TìTULO: pasquetta (III parte) 
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pasquetta (III parte)


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pasquetta (III parte)

by angelclaud
Visto: 36 veces Comentarios 4 Date: 02-05-2017 Idioma: Language

Claud: Mentre la maiala di Angel si faceva seguire dal vecchietto che avrà avuto sui 70 anni, noi abbiamo consumato il ns caffè. Ovviamente i discorsi erano incentrati su quello che stava facendo Angel e la curiosità di andare a vedere il comportamento del vecchietto era grande, ma sicuramente lo avremmo messo in imbarazzo e non avrebbe goduto, almeno pensavamo. Siamo rimasti lì a guardare le due vecchiette, che stavano bevendo il cappuccino e mangiandosi la brioche e sembravano spazientite da quanto impiegava il loro accompagnatore. Era una scena sul ridicolo: loro impazientite e lui con il cazzo in bocca ad Angel, che sperava che il tempo non passasse mai! All’improvviso esce dai bagni Angel con un sorriso soddisfatto, tutti ci siamo rivolti a lei con fare interrogativo e lei, agitando il pollice in su si è espressa in modo eloquente. Marco le è andato incontro, l’ha stretta attorno alla vita attirandola a sé e l’ha leccata sulle labbra per sentire il sapore dello sperma del vecchietto.“ ha un buon sapore” ha affermato guardando Angel, che con lo sguardo rivolto al vecchietto che nel frattempo era uscito dai bagni e che le stava passando affianco , gli ha dato ragione, mentre il vecchietto la ringraziava una volta di più con voce bassa. Arrivato vicino alle due maliarde, il vecchietto è stato riempito di rimproveri e, a testa bassa, ma sicuramento contento, ha bevuto il suo caffè. Noi ci siamo indirizzati verso l’uscita, quando, con la coda dell’occhio ho visto che i tre anziani stavano uscendo anche loro. Angel era un po’ più avanti di noi e stava osservando dei prodotti esposti, in quel momento si è girata verso di me e con un cenno le ho fatto capire quello che desideravo facesse. Con gli occhi sorridenti, i suoi occhi stupendi, mi ha confermato di avere capito. Intanto io ho fermato i tre compari in modo da farci superare dai vecchietti. Angel si è chinata come per raccogliere qualcosa da terra, non senza, prima alzarsi un po’ la minigonna, rivolgeva la schiena al nostro senso di marcia, e chinandosi ha messo a nudo la sua bella fichetta e il suo culo. E’ stato un trauma per le vecchiette che hanno gridato : “scostumata” e si sono nascoste gli occhi con la borsetta. Il vecchietto è rimasto fremo impalato, già mezzo rintronato dal pompino di prima, e ora con quella visione idilliaca davanti era diventato una statua, la mano che l’ha tironato via di una delle vecchiette, a momenti lo faceva cadere a terra. Intanto che Angel si rialzava noi siamo scoppiati in una fragorosa risata, e presa sottobraccio Angel ci siamo diretti verso l’auto. Angel , prima di salire in auto li ha salutati a gran voce.Angel: Me ne stavo tranquillamente osservando dei prodotti esposti su un espositore, quando girandomi per vedere dove erano gli altri ho incrociato lo sguardo di Claud e ho notato i vecchietti dietro di loro, Claud mi ha fatto un cenno e ho intuito quello che intendeva facessi : Orami abbiamo la stessa sintonia di pensiero, non per niente siamo due maiali conclamati. Ho alzato un po’ la minigonna in modo che scivolasse il più alto possibile e mi sono chinata in modo che si notasse in tutta la sua bellezza la mia fica e il mio culetto, che per molti è un bel vedere. Come mi sono chinata ho sentito un urlo e uno “scostumata”, mentre due figure tremolanti mi superavano facendomi quasi cadere a terra, poi ho sentito un colpo che mi ha fatto andare di lato, era il vecchietto “spompato” che veniva tirato da una delle due donne. E subito una grassa risata fragorosa! Due mani mi hanno preso sotto braccio e saltellando ci siamo diretti verso l’auto. Lì vicino c’erano le due vecchiette che stavano cercando di salire il prima possibile in auto e io le ho salutate a gran voce. Questa volta a farmi compagnia dietro sono venuti Claud e Marco, e io, ovviamente mi sono dovuta sedere in mezzo. Non ho fatto a tempo di accomodarmi che Marco mi ha preso la testa e me l’ha abbassata in mezzo alle sue gambe. E’ veramente un gran porco! Come ha saputo che adoro quando mi costringono con la forza a farmi fare la troia? Il suo cazzo è spuntato dai pantaloni. Li aveva slacciati ancor prima di salire in auto, con la forza mi ha costretto ad ingoiare il suo cazzone duro , cosa che non mi dispiace affatto, e mi è entrato fino in gola, tanto a fondo che mi stavo soffocando, ma io mi sono abbassata ancor di più fino ad avere le palle contro le mie labbra, e così mi sono messa col culo alto e subito Claud ne ha approfittato per slinguarmi il buchino e passare poi alla fichetta…. Non ce la facevo più e ho goduto alla grande, tanto che a momenti stacco con un morso il cazzo a Marco, che poverino si è subito ritirato e penso sia diventato in un baleno così micro da poterlo vedere con la lente di ingrandimento.“ Cazzo me lo vuoi mangiare? Hai così tanta fame? Aspetta che tra poco saremmo a pranzo..!”“Ragazzi, ora per favore, lasciatemi in pace per un po’! Ho il cuore in gola che batte fortissimo, ho goduto alla grande, lasciatemi riprendere, per favore.”Non preoccuparti riposa che poi ne avrai da divertirti.” Mi dice Marco. “ Perché ? che intenzioni avete? Io ho solo fame, quindi per favore lasciatemi mangiare!” E invece il mio pensiero era già che volava alla ricerca di quello che potevano avere organizzati sti quattro maiali. Mi sono distesa sul sedile e ho appoggiato la mia gamba su quella di Marco, lasciando intravedere la mia fica che usciva quasi dalla gonna, e quel porco di marco, mi ha messo la mano in mezzo alle gambe e mi accarezzava dolcemente le grandi labbra, senza penetrarmi con le dita. Sarà stato quel massaggio, la stanchezza degli orgasmi avuti fino a quel momento, la strada che era abbastanza tranquilla non essendoci tanto traffico, mi sono addormentata appoggiando la testa sulla spalla del mio amore.Non so quanto ho dormito, so soltanto che mi sono svegliata quando stavamo entrando in un viale lungo, e alla destra vi era un paese di mare. “Dove siamo?” “ A Eraclea mare” mi ha risposto Fabio, “Sinceramente non so nemmeno dove sia , comunque basta che si mangi bene” “ Non preoccuparti, vedrai quanto mangerai!” Ma il tono di Fabio non era molto convincente, anzi sembrava più ambiguo…L’auto ha preso una stradina e ci siamo fermati davanti a un ristorante che sembrava più una capanna di quelle dei villaggi turistici o dei camping. Vabbè, l’importante è mangiare. Claud è sceso e io l’ho seguito non senza prima sistemarmi un po’ la gonna e infilarmi le mutandine che avevo trovato sul fondo dell’auto. Una bella sistemata anche alle tette, facendo rientrare i capezzoli all’interno del reggiseno. Marco è al telefono e lo sento dire “ Siamo arrivati”…. Ci dirigiamo verso l’entrata del ristorante, quando la porta si apre e appare un omaccione, grosso, non molto alto, con una camicia bianca mezza fuori dalla cintura e un canovaccio sulla spalla, ha un aspetto un po’ viscido, di quelli che emanano un qualcosa di maiale, di “sporco” di “unto”, in pratica quelli che ti allontanano e ti attraggono allo stesso tempo, perché li senti , a pelle , che sono degli inguaribili porci. “ Ciao Amilcare, hai visto che siamo arrivati come promesso!” Marco ha gridato a voce alta verso il tipo sull’uscio, e nel contempo, dato che era alle mie spalle, si incammina a passo veloce e mi spinge con forza fino a quando mi trovo davanti a questo Amilcare. “ Allora che ne dici? Non è una bella manza?” Dice ad Amilcare mostrandomi tutta. Mi sono sentita per un attimo come una schiava al mercato pronta ad essere venduta, era una situazione di disagio, ma allo stesso tempo ho sentito come un brivido percorrermi la schiena, e tutto perché quell’Amilcare mi aveva guardata come se mi vedesse completamente nuda. “ Bella davvero” e si è sporto verso di me, allungandomi la mano, che io ho, gentilmente accettato, per contraccambiare il suo saluto. La sua mano si è impossessata della mia, me l’ha stretta fortemente, era una mano sudaticcia, “unta”, (l’impressione che ho avuto sin dall’inizio) però anche piacevole, mi sono sentita attrarre verso di lui e le sue labbra hanno sfiorato le mie e mi hanno stampato un bacio sulla guancia, e poi un altro sull’altra guancia non trascurando di passare un momento sulle mie labbra. Ho avuto un momento di “mancamento”, la sua mano mi dava quelle sensazioni erotiche, le sue labbra unite al suo respiro mi hanno “toccato” il clitoride, la mia fichetta si stava bagnando, ho socchiuso le labbra e aspettavo la sua lingua che mi penetrasse, stavo scendendo nel baratro dell’erotismo e del porno , è stato un attimo di abbandono totale. Mi sono ripresa quasi subito, non mi sono nemmeno accorta che mi stava dolcemente, spingendo per la schiena, verso l’interno del locale. Vi erano parecchi tavoli e tutti “prenotati”, “Venite con me, seguitemi”, e così dicendo ha tolto la mano dalla mia schiena e io mi sono sentita “perduta”, l’abbiamo seguito fino ad una piccola sala dove c’erano due tavoli , uno per noi e uno per due. “ Prego accomodatevi, qui starete tranquilli, vi sono solo due uomini che , purtroppo non ho potuto far accomodare altrove, ma non vi disturberanno, e tu, bellezza, accomodati qui a capo tavola in modo che tutti vedano quanto bella sei!” E così dicendo mi ha spostato la sedia, mi ha fatto accomodare e mi ha spinto la sedia sotto al sedere. “ Bene cosa vi porto da bere?” “ Per me prosecco, grazie,” dico io. “prosecco per tutti”, E se ne va, noi iniziamo una conversazione tranquilla, parlando del ristorante e del menù che ci aspetta, finalmente un po’ di pace, nessuno che s azzarda a toccarmi, almeno mangerò in pace, anche se…. sono un po’ dispiaciuta….Arriva Amilcare con il vino e si avvicina a me, ben addosso al mio braccio, alza il mio bicchiere, lo riempie, e sempre più si avvicina, sento il suo cazzo premere sul mio braccio, versa il vino e .. toh … un paio di gocce cadono sul mio seno, lui se ne accorge e : “Scusami, non volevo bagnare questo bel davanzale”, e si china, penso per asciugare con il canovaccio, e invece la sua mano sinistra mi afferra la tetta sinistra e la sua faccia affonda tra le mie tette, e la sua bocca inizia a succhiarmi il capezzolo! Sono stupita e sorpresa dal suo gesto, allo stesso tempo eccitata, reclino la testa all’indietro , mi abbandono a quel risucchio del capezzolo, la mia mano dx lo afferra per i capelli e lo schiaccia contro le mie tette, un momento di abbandono… ci sa fare il porco, lo immaginavo quando l’ho visto . e poi è amico di Marco! Lui si rialza e si lecca le labbra… “ hai un buon sapore! Chissà com’è sotto!” “ Provare per sapere” Gli ho risposto. “ Non provocarmi che poi non so come contenermi!” “ Fai quello che vuoi, vuoi sapere che gusto ha? Assaggia, se no rimarrai sempre con la curiosità!” In quello una voce dal salone lo chiama e se ne va. “Brava, così si fa” Fabio si è alzato e si è posizionato dietro di me, allunga le mani, mi stringe i seni come piacciono a me, forte forte, si china, il suo fiato è sulla mia nuca, mi manda in visibilio, mi giro e incontro la sua bocca, la sua lingua penetra dentro alla mia bocca, si avviluppa alla mia, un bacio appassionato e voglioso ci coinvolge, ansimo, mi sto eccitando da morire, mi è ritornata la voglia di cazzo! Ma siamo in ristorante… Fabio, come mi ha preso mi lascia di colpo, guardo attorno e vedo che anche l’altro tavolo è occupato: sono due sulla cinquantina/ sessantina, con il bicchiere in mano che mi fanno i complimenti. Chissà quando sono entrati e cosa hanno visto ! “ Brava, sei veramente meravigliosa!” “ Vi piace, così tanto? “ fa Marco. “ Certo, ma abbiamo una curiosità, possiamo chiedere?” “Certo “ dice Marco. “ Ma quelle tette sono vere o sono rifatte?” “ Voi cosa dite?” Chiede Marco. “ Non sapremmo, non ne abbiamo mai viste di così” “ Sono vere, sono vere, ma se non ci credete venite a tastarle. Marco che cazzo dici? Penso tra me. E Marco, come avesse capito il mio pensiero: “ Tu oggi fai quello che ti diciamo e basta! OK?” Lo guardo e me ne sto zitta, intanto i due che non pensavano a così tanta grazie, si erano alzati dal loro posto e uno da una parte e uno dall’altra, si stavano dirigendo verso di me. Io li osservavo, e sinceramente non erano maluccio, uno un po’ stempiato, l’altro con i capelli, corporatura normale, il primo, il secondo un po’ di pancetta, che non fa mai male. Sono accanto a me e li vedo titubanti. “ Ciao” dico io, “ allora?” , ma quelli non si muovevano, evidentemente avevano timore di qualche mia reazione. “ Non volevate vedere se erano vere o rifatte? Eccole qua!” E prendo le due tette e le faccio uscire direttamente dal reggiseno, loro rimangono stupiti a guardarle, ma le mani non si muovono. “Ehi ragazzi, datevi una mossa”, e quelli allungano le mani, mi accarezzano le tette come fosse una cosa nuova, mai vista, le palpano, quasi quasi mi fanno il solletico! “ Non volete assaggiare?” Come al solito Marco mi anticipa, e quelli stupiti si fiondano con le loro bocche fameliche sui miei capezzoli, e iniziano a leccare e succhiare. Entra Amilcare con gli antipasti e rimane un attimo stupito e fermo, poi grida a voce alta: “Ecco l’antipasto, anche se lo state già assaggiando!” I due si rialzano lasciandomi con le tette al vento, Amilcare allora si avvicina e ne approfitta per dare una slinguata anche all’altra tetta, altrimenti si potrebbe offendere. E poi mette il piatto sulla tavola, sempre strusciando il cazzo addosso al mio braccio, ma questa volta non lo lascio andare via così facilmente, Lo afferro per la cintura, lo faccio avvicinare e gli apro la cerniera dei pantaloni, ci infilo la mano e prendo possesso del suo bastone enorme e duro e inizio a massaggiarlo, sempre dentro ai pantaloni, e quando vedo che ci sta prendendo gusto lo lascio andare.Mario, intanto si è rivolto ai due e li invita a sedersi con noi, tanto ormai sono anche loro della combriccola, hanno qualcosa in comune con tutti: le mie tette, per il momento, poi chissà!...... (continua)

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