STORY TITLE: Notti di Sale e Segreti 
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STORY

Notti di Sale e Segreti

by MisterFive
Viewed: 51 times Comments 0 Date: 01-08-2025 Language: Language

Finalmente, la sera era calata, portando con sé l'odore salmastro di un'estate incipiente e la promessa di qualcosa di grande. Era giunto il momento in cui Lucia, in perfetto accordo con Giacomo, avrebbe varcato la soglia di un'esperienza che fino a pochi mesi prima era solo una proibita scintilla nella mente di lui. Il patto trasgressivo della coppia era stato siglato, le parole sospese nell'aria si erano solidificate in una realtà imminente, e l'attesa vibrava come un'eco assordante nelle loro anime.
Lucia si preparò per uscire con una consapevolezza nuova, un'aura di audacia che le avvolgeva ogni gesto. Scelse un vestito leggero, un tessuto che le scivolava sulla pelle con un fruscio appena percettibile, di un colore che esaltava la sua carnagione estiva. L'aria era già calda, e il suo abbigliamento, sexy ma non sfacciato, accarezzava le forme che Giacomo adorava e che ora sarebbero state ammirate da un altro. Ogni movimento nello specchio era un'affermazione: si sentiva bellissima, desiderabile, nel fiore della sua giovane vita. Una nuova calda estate stava per cominciare per lei, un'estate di scoperte e di confini che si dissolvevano.

Sto davvero per farlo,

pensava Lucia, un brivido di nervosismo e puro eccitazione che le correva lungo la schiena.

Giacomo è d'accordo, lo vuole... ma è davvero così facile accettare una cosa del genere? O mi sto spingendo troppo oltre?

Giacomo la osservava dal divano, gli occhi ardenti, il sorriso stampato in faccia, un misto di desiderio, orgoglio e la solita, quasi impercettibile, apprensione. La tensione era palpabile tra loro, un'eccitazione che li univa ancora di più, complici in un gioco che stavano per innalzare a un livello superiore.
Un messaggio discreto sul cellulare interruppe il silenzio della sera. Lorenzo era puntuale. Lucia prese la sua piccola borsa, diede un bacio lungo e intenso a Giacomo – un bacio che conteneva una miriade di promesse non dette – e uscì. Lorenzo, elegante e sorridente, le aprì la portiera di un'auto sportiva. Il viaggio verso il borgo marinaro non lontano fu breve, scandito da chiacchiere leggere e sguardi complici. Era un luogo pittoresco, illuminato solo dalle fioche luci dei lampioni e dal riverbero della luna sul mare. L'aria fresca del mare entrava dal finestrino, mescolandosi al leggero profumo di colonia di Lorenzo e al suo. Lorenzo aveva prenotato in un bel ristorante con vista sul porto, e, con un'occhiata significativa che non sfuggì a Lucia, accennò che

per comodità

aveva preso una camera disponibile per il dopocena.
Mentre Lucia si allontanava, Giacomo sentì un'ondata di eccitazione mescolarsi a una strana inquietudine, un mix che gli attorcigliava le viscere. Il pensiero di Lucia con Lorenzo, in quel momento, lo tormentava, lo accendeva fino al midollo. Non era gelosia, non era rabbia. Era una curiosità divorante, una fame di dettagli che ancora non possedeva, una fantasia che prendeva corpo davanti ai suoi occhi, ma anche un senso di perdita di controllo che gli stringeva lo stomaco, un piccolo dubbio che si insinuava.

Cosa starà provando adesso?

si chiese, l'immagine di Lorenzo che le baciava le labbra proiettata nella sua mente.

E se le piacesse troppo, più di quanto mi piacerebbe a me? E se non volesse più tornare indietro da me?

La casa sembrava troppo silenziosa, troppo vuota, amplificando il ronzio di pensieri che gli martellavano la testa. Non riusciva a stare fermo. Decise di uscire per una passeggiata sul mare, l'unico luogo dove la vastità dell'orizzonte sembrava placare, o almeno contenere, la tempesta che aveva dentro.
Intanto, la passione tra Lucia e Lorenzo saliva in un crescendo inebriante. Seduti al tavolo del ristorante, con le finestre che si affacciavano sul porto e il rumore sommesso delle onde in sottofondo, degustando un'ottima cena a base di pesce fresco, le loro mani si sfioravano spesso sopra il tavolo, i loro sguardi si incontravano in un'intesa crescente. Parlarono del più e del meno, ma ogni parola era carica di un sottotesto sensuale, una promessa latente. Il profumo del mare si mescolava all'aroma del limone e dell'origano nei piatti, creando un'atmosfera quasi magica. Lorenzo, con un sorriso magnetico, raccontò qualche aneddoto divertente, ma i suoi occhi non la lasciavano mai, facendola sentire al centro del suo mondo.

È diverso da Giacomo,

pensò Lucia, mentre lo ascoltava.

Meno familiare, più... pericoloso. Ma la sua attenzione è così inebriante.


Dopo cena, si avviarono per le strade strette e acciottolate del borgo, illuminate solo dalle lanterne antiche che proiettavano lunghe ombre danzanti. Camminavano mano nella mano, una naturalezza che sorprese Lucia, quasi come se fossero stati amanti da sempre. Si fermavano spesso in luoghi caratteristici: un arco che incorniciava un pezzo di cielo stellato, un vicolo appartato con la vista sul mare dove solo il fruscio delle onde rompeva il silenzio, un piccolo spiazzo fiorito dove l'odore dolce del gelsomino era intenso. Qui amoreggiavano, baciandosi con una foga crescente. Le labbra di Lorenzo erano morbide, insistenti, e le sue mani si avventuravano con audacia sotto il vestito leggero di Lucia, accarezzandole le cosce, facendola ansimare. La voglia saliva alle stelle, un fuoco che li consumava lentamente, promettendo un'esplosione imminente. Lucia sentiva la pelle bruciare sotto il suo tocco, un brivido di pura trasgressione.
Sullo sfondo di quella notte che si faceva sempre più densa di promesse, Giacomo passeggiava lungo la riva del mare, la sabbia fredda sotto i piedi nudi, le onde che si infrangevano con un suono ritmico. I suoi sentimenti erano altalenanti, un'altalena impazzita tra il piacere e il dubbio.

Cosa starà succedendo adesso? L'avrà baciata? L'avrà toccata? Saranno già...?

I pensieri gli martellavano in testa, frammenti di immagini che la sua mente creava, vividi e inebrianti, ma che al tempo stesso gli stringevano il cuore.

È questo che voglio davvero? Questo fuoco che mi brucia dentro, è solo desiderio o c'è anche... un pizzico di dolore? No, no, è eccitazione,

si rassicurava, mentre la sua erezione premeva contro i jeans. I dubbi lo tormentavano, una sottile voce che gli sussurrava

E se le piacesse troppo? E se non volesse più tornare indietro?

Ma l'eccitazione era alle stelle, una scarica di adrenalina che gli faceva tremare le mani. Ogni onda che si infrangeva sulla riva sembrava un rintocco, un conto alla rovescia verso il culmine di quella serata, la sua e quella di Lucia.

La tensione era ormai insostenibile. Con un'occhiata eloquente, Lorenzo e Lucia decisero di salire in camera. Il ristorante aveva delle stanze al piano superiore, discrete e accoglienti, pensate proprio per serate come quella. Lorenzo aveva prenotato una stanza ben prima della cena, con l'intento chiaro di godersi la prima volta con Lucia in un'atmosfera lontana da occhi indiscreti e da qualsiasi legame con la sua vita quotidiana.
Contemporaneamente, Giacomo, la mente ancora in preda a un delirio di eccitazione mista a trepidazione, si imbatté in un piccolo mercatino serale lungo il porto. Le luci fioche delle bancarelle illuminavano oggetti e souvenir. Tra artigianato locale e chincaglierie, notò un venditore ambulante che esponeva diversi poster più o meno goliardici. I suoi occhi caddero immediatamente su un cartello stile lavori in corso americano, giallo su sfondo nero, dove un uomo e una donna stilizzati erano intenti in un amplesso alla

pecorina

. La figura femminile era piegata in avanti, quella maschile sopra di lei, con un'espressione stilizzata di puro piacere. La scritta sotto, in inglese, era chiara e forte, quasi una provocazione, una risata nel buio: “PLEASE DON’T DISTURB – WORK IN PROGRESS”. Un sorriso folle gli si disegnò sul viso. Era perfetto. Quel cartello, così diretto, così sfacciato, simboleggiava esattamente ciò che stava accadendo, il

lavoro in corso

della sua fantasia e della loro relazione. Lo comprò subito, sentendo che era un trofeo, una conferma.
Nella camera d'albergo, la porta si chiuse dietro di loro con un click sommesso, un suono che sigillava il loro segreto. L'aria era tiepida, profumata di mare che entrava dalla finestra aperta e di un'attesa quasi palpabile. Senza un'altra parola, i loro corpi si cercarono con una fame incontrollabile. Le mani di Lorenzo si avventarono sul vestito di Lucia, sfilandolo via con una foga inaspettata. Il tessuto leggero scivolò a terra con un sibilo. La pelle di lei, calda e sensibile, incontrò le sue dita che le accarezzavano ogni curva. Le labbra si unirono in un bacio avido, che sapeva di scoperta, di trasgressione pura. Lucia rispose con la stessa intensità, lasciandosi andare completamente, la mente annebbiata dal desiderio. Il suono dei loro respiri affannosi riempiva la stanza. Si sdraiarono sul letto, le lenzuola fresche che accoglievano i loro corpi nudi. Lorenzo le accarezzò la pelle con lentezza, poi la penetrò con una lentezza voluta, un'esplorazione attenta, studiandone ogni reazione, poi con una foga crescente. Lucia si inarcava sotto di lui, le unghie che affondavano leggermente nella sua schiena, gemendo il suo nome, un nome nuovo, in un amplesso che era al tempo stesso proibito e liberatorio. Ogni sensazione era amplificata: il calore dei loro corpi, il fruscio delle lenzuola, i gemiti soffocati. Fu un culmine intenso, un'esplosione di sensazioni che Lucia non aveva mai provato prima, un mix di curiosità soddisfatta e di pura, viscerale passione. Il sapore del proibito era dolce sulle sue labbra, e lei si lasciò travolgere senza riserve.
Giacomo tornò a casa che la notte era ormai avanzata, il cartello “PLEASE DON’T DISTURB – WORK IN PROGRESS” stretto in mano. L'adrenalina della passeggiata, la tensione per l'attesa, lo avevano lasciato allo stremo, ma il corpo era ancora in fibrillazione. Lucia era ancora fuori. La casa era buia, silenziosa, e il pensiero di lei, in quel momento con Lorenzo, gli riempiva la mente con immagini sempre più vivide e dettagliate. Si spogliò in fretta, il corpo che bruciava di un desiderio irrefrenabile. Si buttò sul letto, la sua mente un turbine di fantasie. Immaginava Lorenzo che la baciava, che la toccava, ogni gemito di Lucia che echeggiava nella sua testa. Con un'eccitazione quasi febbrile, si masturbò furiosamente, le mani che lavoravano con una velocità crescente, le sue fantasie proiettate come un film privato. Raggiunse l'orgasmo con un grido soffocato, un rilascio violento di tutta la tensione accumulata, il corpo tremante e spossato. Poi, stremato, si addormentò sul letto, il corpo nudo e teso, le ultime immagini che gli danzavano nella mente.
A notte fonda, Lorenzo aveva riportato Lucia a casa.
Lucia entrò in camera con passo felpato, il cuore che batteva forte per l'eccitazione ancora vivida e la stanchezza fisica. Si attardò un istante sulla soglia, sfiorandosi le labbra con un dito, un sorriso enigmatico. Sentiva ancora l'odore di Lorenzo sulla pelle, una mescolanza inebriante che si aggiungeva al suo profumo. Trovò Giacomo addormentato, il corpo nudo disteso sul letto, il respiro leggero. Con un leggero bacio, così delicato da essere quasi un tocco d'aria, lo svegliò. Lui aprì gli occhi lentamente, ancora intontito dal sonno. Sentì il profumo di lei, un misto del suo solito profumo e di qualcosa di nuovo, un odore di pelle e di sesso diverso, eccitante. La guardò, la trovò bellissima, più raggiante che mai, i capelli leggermente spettinati e un sorriso appena accennato sulle labbra.

Ti sei divertita?

le chiese, la voce roca e piena di un desiderio insaziabile. E lei, senza esitazione, gli si buttò accanto, accoccolandosi a lui, un sussurro felice:

Moltissimo... vuoi sapere?


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