Un'esperienza da brividi
by tuono42Visto: 1879 veces Comentarios 9 Date: 29-08-2024 Idioma:
UN’ESPERIENZA DA BRIVIDI
PREMESSA
Questo non è un racconto di fantasia ma il resoconto puntuale di un’avventura che ancora produce i suoi effetti. Vissuta da protagonisti tutti frequentanti attivamente il sito. Ovviamente non figurano i nick per la tutela della sacrosanta privacy. Ma, se qualcuno di loro mi autorizzerà a rivelare il proprio nick, lo farò senza indugio.
La coppia protagonista è mia cara amica ed ho avuto dal marito, benny l’incarico di riportare l’esperienza il cui ricordo recentissimo ancora rende eccitante i loro rapporti sessuali.
Buona lettura.
Ho sposato una donna che mi ha attirato per le sue forme che qualcuno definisce abbondanti, ma che a me piacciono, tanto che il mio desiderio per lei è sempre vivo e mi procura ancora erezioni violente nonostante la maternità e gli anni trascorsi insieme.
C’era però qualcosa che mi lasciava sconcertato ma non riuscivo a definire; che mi turbava ma mi eccitava violentemente: quando mi capitava di vederla a cosce aperte mentre chiacchieravamo l’una difronte all’altro, al pensiero che un amico o un estraneo potesse guardarla tra le cosce ed eccitarsi violentemente, mi provocava erezioni impetuose. Quando poi la vedevo sotto la doccia e pensavo a mani estranee che percorrevano il suo corpo sino ad abbracciarla da dietro mentre il cazzo si poggiava tra i suoi glutei, la mia erezione diventava talmente violenta da sentire dolore all’asta ed una voglia pazzesca di lei mi assaliva!
Tenevo il tutto per me anche se, mentre facevamo l’amore, di tanto in tanto mi lasciavo sfuggire frasi come: “Immagino che violento desiderio di te proverebbe ora se ti vedesse qualcuno toccandoti fugacemente”; oppure: “Penso al forte piacere che potrebbe darti la mano di uno sconosciuto se ora potesse palpare le tue tette o sfiorarti la fica”. Lei le prime volte non rispondeva ma si bagnava tanto da farmi pensare che si fosse urinata addosso. Poi, dopo qualche volta di quelle fantasie, lei si lasciò andare e non nascondeva più la sua eccitazione e tutte le volte che succedeva, gemeva di piacere e desiderio.
Questo mi incoraggiò e mi spinse ad osare di più e, mentre le succhiavo i capezzoli, cominciai a parlarle di un altro cazzo che si insinuava tra le sue cosce. Mi accorsi che cominciava a sollevare il bacino come se lo volesse sino in fondo. Rincarai la dose dicendole che ora la sua cappella era tra le sue grandi labbra, e i movimenti del bacino divennero violenti. Segno inequivocabile che avrebbe desiderato che accadesse! La sua manifestazione mi diede la certezza che, se fosse accaduto, le sarebbe piaciuto tanto.
Mi sono sentito un depravato; ma il pensiero correva sempre a quelle situazioni e per questo sembravo un assatanato alla ricerca del sesso continuo; ma sempre e solo con lei. Non mi capacitavo: come poteva un marito desiderare che altri gli scopassero la moglie?
Un giorno uscendo dal lavoro incontrai un vecchio amico con il quale reciprocamente ci confidavamo anche fatti estremamente intimi. Per farla breve, dopo i convenevoli, e con la premessa e la promessa di non giudicarmi, gli esposi quello che mi stava accadendo.
Al termine del mio racconto lui mi guardò in un modo strano come se stesse decidendo qualcosa; poi sbottò: “Ma ci sei o ci fai? Tutto qui? Ma è normale! L’abitudine uccide il desiderio e la mente corre in soccorso creando situazioni intriganti che coinvolgano la propria moglie”. “Credi che tua moglie non abbia quel desiderio?”, “Credi che non le piacerebbe rivivere forti emozioni mentre il cazzo di un amico o di un estraneo entra pian piano nella sua fica sentendosi bella tra le belle ed ancora femmina appetibile?”
Ebbi un sussulto ricordando mia moglie che si bagna a quel pensiero e della volta in cui aveva sollevato il bacino quando le sussurrai di immaginare che il cazzo di un estraneo si incuneasse tra le sue cosce
Rimasi di sasso: quello che a me sembrava una cosa riprovevole era normale? Lui comprese le mie perplessità ed aggiunse che per convincermi avrei dovuto iscrivermi a LMO o a siti analoghi per prendere contezza di quanto gli altri mariti o compagni di vita vivessero gli stessi desideri e le stesse emozioni.
Lo feci! Mi si aprì uno scenario che credevo non esistesse ed il risultato fu che mi sentii più leggero e trassi la forza di fare un passo in avanti con mia moglie.
Quella sera volli fare l’ultimo test con lei e, mentre la stavo scopando, le infilai due dita nel buchino dicendole: “lo senti il cazzo dell’amico che comincia ad incularti mentre ti scopo? Questa sera avrai due cazzi in pancia e…” Non ebbi modo di finire la frase che Anna (nome di fantasia) si irrigidì per quattro o cinque secondi, poi, spingendo il bacino sul mio cazzo quasi a voler fare entrare anche i testicoli, ruppe in un urlo che avranno sentito anche dall’isolato adiacente. Poi si accasciò e cadde in un mondo tutto suo con gli occhi assenti ma, di tanto in tanto, continuava ad avere fremiti.
Era chiaro che la cosa la intrigava, che lo avrebbe fatto se non fosse andata in chiesa tutte le domeniche e se avesse messo da parte ogni scrupolo morale che derivava da un’educazione tradizionale che ha sempre concepito il piacere sessuale come una depravazione. Ma questo, come sappiamo bene, era ed è il modello: “Vizi privati e pubbliche virtù”!
Quindi, tornai sul sito e ben presto strinsi molte amicizie virtuali. Inutile dire che tutti i frequentatori avevano molte cose da dire ma per alcuni si notava lontano un miglio che erano false costruzioni mentali o sogni ad occhi aperti. Ma con tre amici del sito cominciai a chattare scambiandoci pareri, sensazioni, consigli, commentando a campione, come se spigolassimo in un campo di grano arso.
Ci imbattemmo in un commento entusiasta di una coppia che asseriva di aver trovato finalmente un vero maschio, indicando il nick del maschio. Non potevo perdere l’occasione: andai sul suo profilo e vidi le foto delle donne che le si erano concesse rimanendone entusiaste tanto da autorizzarlo ad usare le loro foto anonime da pubblicare proprio sul profilo! Di lui non c’erano foto: non era un narcisista.
Gli mandai in forma anonima un messaggio e lui fu cortese da rispondermi. Era ed è un uomo impegnato ma fu gentile chiedendomi cosa potesse fare per me. Mi vergognavo e non sapevo come parlargli del mio desiderio. Lui comprese e mi disse soltanto. “Mandami una foto e ti contatterò”. Lo feci e gli inviai una foto di Anna tutta scosciata che parlava con me. Passò l’intero pomeriggio e finalmente a sera mi rispose: “Davvero interessante ed eccitante, sei fortunato ad averla con te. Prima esperienza?” – “Ne hai parlato con lei?”. Rimasi interdetto e gli risposi di sì; e lui: “Davvero le hai detto che ti piacerebbe vederla mentre un grosso cazzo la sfonda?” Ho dei dubbi!
Presi il coraggio a due mani e gli dissi: “Parli di sfondare, come tutti i bull del sito ed alcuni poi finiscono per essere un bluff”. Ebbe solo una risposta: “chiudi che ti mando una foto ma non adesso: sto lavorando”!
Finalmente a sera inoltrata arrivò la foto tanto attesa: non potevo crederci! Un palo davvero grosso e si vedeva che era duro perché stava inculando un’amica del sito ed era dritto e teso! “Mamma mia”, pensai, e la mia mente lo vide entrare nella fica di Anna con lei che lo implorava di far piano.
Ormai volevo davvero che succedesse!!!
Non riuscivo a non pensarci ed alla fine, a letto, dissi ad Anna quasi bruscamente: “Ti prego, facciamolo: per me è diventata un’ossessione; desidero vederti godere senza limiti ed ho visto una sberla di cazzo che ti manderebbe nel paradiso dei sensi! Ha la cappella spropositata ed un cazzo dritto come una trave: voglio che ti faccia sentire femmina per davvero”!
Anna trasalì e, interrompendomi, disse: “Ma sei scemo o fai lo scemo? Sai che non mi piacciono queste cose sono solo tua e solo con te voglio fare sesso!”
“Che ipocrita”!!!
Pensai alla tremenda eccitazione che l’aveva assalita ed al violento orgasmo vissuto quando le avevo chiesto di pensare ad un altro cazzo che la inculasse mentre il mio era nella sua fica, e mi dissi che, se avessi insistito, avrei avuto qualche probabilità.
Mandai due righe al potenziale maschio per Anna e lui semplicemente mi suggerì di tenere aperta quell’immagine sul computer quando fossi stato sicuro che Anna sarebbe passata di lì per rassettare l’ambiente e di uscire dalla camera per fingere di fare altro ma potendo vedere cosa succedeva.
Anna entrò e parve non accorgersi dell’immagine; poi la vidi tornare indietro e soffermarsi davanti allo schermo. Stetti ancora ad osservarla e mi accorsi che si stava toccando da sopra la camiciola che le copriva a malapena l’inguine. Per non sbagliare aspettai ancora qualche istante e mi accorsi che la mano si muoveva: si stava masturbando!!!
Entrai, la baciai, lei si ritrasse, ma poi spinse il pube in avanti cercando la durezza del mio cazzo. Fu un rapporto bestiale: prima in piedi e poi la presi da dietro mentre le sue mani si poggiavano sulla sedia che era difronte.
“Voglio che succeda” – dissi a mezza voce, ed Anna questa volta non aggiunse nulla ma non protestò per quello che aveva sentito. Se avessi giocato bene le mie carte fui sicuro che avrei raggiunto l’obiettivo
Mandai un messaggio a lui che mi rispose di essere impegnato ma che quanto prima avrebbe dato sue notizie. Passarono tre giorni e solo silenzio. Pensai che fosse il solito sbruffone come tanti del sito e ne restai deluso: proprio ora che Anna non si era ribellata all’ipotesi. Prima di andare a letto sbirciai sul mio telefono per vedere se ci fossero stati messaggi di lavoro e trovai un suo messaggio secco: “Ci vediamo allo Smile Tree Cocktail Bar a Torino alle 13.30 di martedì; ma da soli, la Signora lasciala a casa: è opportuno che ci si conosca noi due prima. Mandami una tua foto affinché io possa riconoscerti”.
Non dissi nulla ad Anna ma ero agitato e le ore non passavano mai, e mancavano ancora tre giorni all’appuntamento. A letto la osservavo mentre dormiva e mi ponevo la domanda se non stessi facendo cazzate; ma poi, al pensiero di quella bestia che scavava le viscere di mia moglie, ogni dubbio si volatilizzava.
E giunsero le 13.30 di quel fatidico martedì: ero ansioso come uno studente al primo esame universitario. All’improvviso mi vidi avvicinare da un uomo alto, intorno agli 1.85 distinto, di circa 35/40 al massimo, vestito elegantemente, viso maschio ma dai tratti gentili. “Quando lo vedrà Anna ne resterà colpita” pensai, e, contemporaneamente, un “Buongiorno, è lei…..?”
Dopo le presentazioni di rito lui prese l’argomento. Era un uomo diretto, senza fronzoli e senza giri di parole inutili; mi sentivo in imbarazzo. Mi chiese se fossi sicuro di quello che stavo facendo avvertendomi che avrei potuto avere rimorsi e divenire instabile nei confronti di mia moglie; che le donne, quando arrivavano a farlo, di certo non erano assalite a posteriori da dubbi e rimorsi ma che gli uomini rimuginavano sempre dopo, addossando sistematicamente la colpa alla partner.
Gli risposi subito sì e gli chiesi il permesso di scattargli una foto per presentarlo a mia moglie che avrebbe potuto valutare se farlo o no. Lui mi rispose che non eravamo alla fiera del bestiame e che quando ci saremmo incontrati di nuovo, nulla sarebbe stato scontato, tutt’altro: sia per Anna che per lui stesso a vederla di persona. Mi disse che si sarebbe fermato anche l’indomani e che, se non avessimo avuto impegni, ci avrebbe ricevuti presso il ristorante Opera alle 18.30 e che saremmo stati suoi ospiti.
Azzz, pensai, addirittura! E mi venne da pensare che forse si stava prendendo gioco di me.
Comunque raccontai tutto ad Anna che sembrava una bimba alla quale era stato promesso tutto quello che avrebbe voluto. La notte fu frenetica: sia io che Anna maltrattammo il nostro letto girandoci e rigirandoci senza poterci addormentare. Verso le due udii Anna chiedersi e chiedermi: “Ma che stiamo facendo?
“La vita è una sola, viviamola: sarà la prima ed ultima volta” –risposi.
Il lavoro mi assorbì per l’intera mattinata ma quel pensiero tornava ad intervalli. Più si avvicinava l’ora, più le mie gambe diventavano molli e la paura cominciò a serpeggiare dentro di me.
Quasi quasi speravo che Anna mi dicesse che non voleva farlo: le avrei messo un finto broncio ma poi tutto sarebbe tornato come prima. Ma quando fui a casa la trovai freneticamente attiva; era andata dal parrucchiere con tanto di estetista al seguito per un trattamento completo ed il viso aveva una luminosità entusiasmante: che abisso dall’Anna stanca e quasi annoiata!
Solo allora ebbi la certezza che non potevo tirarmi indietro con la segreta speranza che lui non le piacesse. Stavo prendendo in giro me stesso: era l’uomo ed il maschio che aveva sempre sognato.
C’era un’alternativa: e se non fosse piaciuta a lui?
Quando giungemmo in quel locale raffinatissimo ed elegante con il personale con divise impeccabili, lo vidi che ci aspettava. Si alzò, ci venne incontro, porse la mano ad Anna che non lasciò finché mia moglie non si fosse seduta e poi si complimentò con lei per la sua bellezza e per il suo fascino.
Le galanterie nei confronti di mia moglie si moltiplicarono e mi accorsi che Anna era in estasi per lui. La gelosia mi lacerava il ventre ma il pensiero di ciò che sarebbe successo dopo, mi procurò un’erezione che non potrò più scordare! La timida e timorata Anna quella notte sarebbe stata la sua puttana!!!
A tratti li vedevo confabulare, come amici complici: era chiaro che mia moglie era cotta di lui; e quando in un sussurrio di lui avvicinatosi all’orecchio di mia moglie vidi Anna poggiargli il seno sul braccio, fui certo che quella sberla di cazzo le avrebbe sborrato nelle viscere senza preservativo!
Terminata la cena fece chiamare un taxi ed all’autista diede il nome dell’albergo “…..di Piemonte”: ancora un Azzzz, sgorgò spontaneo ma subito dopo mi ricomposi.
Alla reception, appena lo videro si affrettarono a dire che la suite era pronta e che attendevano istruzioni. Ovviamente non ci chiesero i documenti e tirai un sospiro di sollievo. Dopo che uno del personale aveva aperto la porta richiudendola alle sue spalle, lui, impassibile, lentamente e con parole scandite ci disse: “è l’ultima occasione per decidere se farlo oppure no. Nell’anticamera potrete discutere come e quanto vorrete; ma sappiate che se decidete di restare, da quel momento si farà come dico io e non accetterò obiezioni”
Anna ed io ci guardammo intensamente e mi accorsi che lei teneva davvero tanto a quell’esperienza e, come al solito mi disse che se non avessi voluto, lei mi avrebbe compreso e seguito; ma leggevo una sorta di rassegnazione. E, difatti, non appena le ebbi detto: ”Ormai siamo qui, non ci conosce nessuno, a te piace davvero” (e vidi i suoi occhi brillare), noi ci amiamo e resterà un’avventura vissuta insieme …. Perché no?”
Mi abbracciò stretto e, presomi per mano, mi guidò da lui e, senza perifrasi, gli disse: “Siamo qui per te, ora tocca a te dimostrarci se sei il vero maschio che appari!”.
Un sorrisino si stampò sul suo volto e, presa la mano di Anna, la attrasse a se.
Seguì un bacio lungo a bocche aperte che interruppe soltanto per dirmi: “Spoglia tua moglie per me”, e riprese a baciarla mentre le mani sfioravano impercettibilmente i seni della mia Anna che cominciò ad ansimare!
Sbottonare il vestito fu facile, sfilarle le autoreggenti un po’ meno; ancor meno sfilarle il reggi mettendo a nudo le sue poppe imperiali; ma quando arrivai all’elastico degli slip ebbi l’ultimo sussulto del marito latino ed indugiai.
Lui mi guardò e tacque per un momento; poi, rivolgendosi ad Anna le disse: “Ora digli cosa deve fare, se sfilartele o no”! Anna provò a sfilarseli da sola ma lui la fermò: “Deve farlo lui”! Anna mi guardò così intensamente che capii che non avrebbe rinunciato a lui per nulla al mondo: la fica aveva allontanato il cervello, ed allora mi disse “Che aspetti?”
Mi bastò e le sfilai gli slip non senza una strizza allo stomaco: la stavo cedendo a lui che sapeva come farsi obbedire!
La fece inginocchiare sul letto e riprese a baciarla; poi, all’improvviso mi guardò e mi chiese di baciarle tutta la schiena a partire dal collo sino al sacro; poi, con molta calma, ordinò ad Anna di calargli gli slip! L’operazione si rese difficile perché il suo cazzo era teso allo spasimo e mi ordinò di aiutare mia moglie. Quando Anna vide quello scettro duro da schiacciare le noci, non capì più nulla e lo abboccò sembrando impazzita!
L’ordine mi giunse secco: “Leccale il culo e poi infilaci un dito; non muoverlo e lascia che sia lei a muoversi”. Fu allora che la sua testa raggiunse le tette di mia moglie e cominciò a leccarle; giungeva ai capezzoli e si ritraeva; Anna sembrava impazzita. Finalmente lui cominciò a succhiarle i capezzoli e la scarica di piacere che mia moglie provò fu talmente forte che il suo culetto si stringeva ad intermittenza sul mio dito! Era totalmente sua e poteva farne quello che voleva: sarebbe andata anche a battere per lui.
La fece distendere e, ordinandomi di tenerle il dito nel culetto, mi disse di muoverlo leggermente non appena la sua lingua avrebbe assaporato gli umori di mia moglie; ma era sempre dannatamente lento ed Anna smaniava.
Non potendone più la sentii dire: mettimelo dentro, non ce la faccio più! Lui le avvicinò quel cazzo infinito agli occhi e le disse: Ora sarò dentro di te e non mi fermerò finché non avrai goduto anche facendoti male!”
Le poggiò la cappella all’imbocco della fica senza spingere: ci pensava mia moglie a spingersi verso di lui.
“Accarezzale il viso e sussurrale all’orecchio quanto la ami, che la tua felicità sarà completa solo quando il mio cazzo le avrà regalato l’orgasmo più intenso che lei abbia provato.”
Lo feci e lui cominciò a spingere. Un urlo di Anna e lui si fermò. Aspettò che fosse lei a riprendere i movimenti e spinse ancora; smorfia di Anna. Poi, improvvisamente, mia moglie si scatenò e, abbracciandosi a lui, spinse forte. Un urlo prolungato, tanti fremiti e poi l’abbandono. Dopo circa 10 minuti la sua voce flebile disse: “dolcissimo morire di piacere come ora.”
Ma non era finita, lui non aveva ancora sborrato! Non appena si accorse di un minimo di lucidità da parte di Anna, la rigirò bocconi, e mi ordinò: “Leccale il buchino e poi premi il contenuto di questo tubo di lubrificante, poi massaggia l’interno con un dito poi premi i residui sull’esterno e spandi per bene il gel. Ora tieni aperte le chiappe perché voglio incularla. “Vero amore che finalmente vuoi godere anche dal culetto?” La risposta di Anna fu “Sì, ma non farmi troppo male, ti prego!”
Vedere quel palo forzare il buchino di mia moglie fu uno spettacolo tra l’incubo e la realizzazione dei miei sogni da quando le avevo sbirciato le cosce immaginando che fosse un altro a farlo e fu così che mi sentii contento di eseguire i suoi ordini. Ora era il mio padrone!!!
Cominciò ad entrare a piccoli scatti e ad ogni scatto un lamento di dolore che andava trasformandosi; poi un urlo ed un dai, dai, dai, da parte di mia moglie. Il suo affondo nel culo; il secondo urlo di Anna; poi il delirio: stava provando il suo primo vero orgasmo anale. E fu lì ed allora che lui sborrò: fiotti interminabili di sborra che fecero da clistere.
Ci rilassammo ed addormentammo; poi verso le tre del mattino si svegliò e mi propose di prenderla insieme: fu un’altra esaltazione dei sensi. Mi lasciò scegliere se fica o culo: scelsi il secondo; ma era ormai talmente largo che solo la presenza dell’altro cazzo in fica riusciva a restringerlo.
Al mattino, dopo una lauta colazione in hotel ci separammo ed Anna aveva le lacrime agli occhi: evidentemente le era entrato nel cuore e non solo nella fica e nel culo.
Mi ha scritto di tenerci pronti perché vuol ripetere il round; ha solo lasciato intendere che potrebbe essere nella sua villa al mare che già ospita un suo amico cazzuto, meno di lui, ma cazzuto, da quello che ho compreso.
Non passa giorno che Anna non mi spinga a sollecitarlo e so bene perché!!!!