Sara vista da Marco
by OlafdineveVisto: 55 veces Comentarios 1 Date: 05-03-2024 Idioma:
Una sera di primavera, rientrando a casa con mia moglie, trovai nostro figlio Matteo in compagnia di amici in veranda. Passammo per salutare e trovai una decina di ragazzi, poco meno che trentenni che conversavano amabilmente seduti al fresco, alcuni li conoscevo altri no. Subito la mia attenzione fu catturata da una ragazza mora con un vestito smeraldo, molto scollato, dal quale occhieggiavano un paio di magnifiche tette. Indugiai con lo sguardo, qualche secondo di troppo perché risalendo incrociai il suo sguardo, che non sembrava per nulla turbato, anzi sorrise e, alzandosi in piedi, si presentò, “piacere Sara”.
Non era altissima, forse arrivava ad un metro e settanta, mora con capelli lunghi e mossi, occhi verdi come il vestito, lineamenti gentili, sopracciglia folte, piuttosto carina di viso, di corpo era una spettacolo. Oltre alle tette da capogiro, che lumai ancora, accorgendomi che al 90% non portava il reggi perché mi parve di intravedere il capezzolo appuntito attraverso la trama del vestito che, alzandosi, le aderì al corpo e ,dallo spacco laterale apparvero delle belle gambe affusolate.
Rimasi leggermente interdetto, poi riacquistai il controllo della situazione e risposi, “Piacere mio, Marco”.
Ripiegai velocemente in casa salutando tutta l'allegra combriccola ma avevo stampato nella retina quel bocconcino appena incontrato.
L'indomani a colazione chiesi a Matteo chi fossero quei due o tre amici nuovi che avevo incontrato la sera prima. Mi rispose che c'erano Carlo e Luca con le rispettive amiche Federica e Sara. Ragazzi conosciuti da qualche tempo ma che non erano mai venuti a casa nostra.
Feci un apprezzamento generico a tutti e quattro dicendo che erano proprio dei bei ragazzi e Matteo mi rispose che anch'io avevo lasciato una buona impressione, Sara gli aveva chiesto quanti anni avessi e di cosa mi occupassi.....
La cosa mi lusingò molto anche se pensavo si trattasse di pura mera cortesia, invece, scoprii in seguito, la magnifica troietta mi aveva puntato, era attirata da porci maturi e la mia scansione visiva della sera prima non era passata inosservata, mi aveva catalogato quale ero, un vero maiale. Aveva capito che ero pronto a scoparmela alla prima occasione e fece di tutto perché quest' occasione non tardasse a venire.
La settimana successiva infatti Matteo ci chiese se poteva invitare degli amici il sabato sera, se saremmo usciti o meno, non avevamo impegni e la cosa non ci infastidiva assolutamente, demmo l'ok a Matteo per invitare i suoi amici. Ci disse che erano tanti, più di una ventina ma sarebbero rimasti nel giardino, alla piscina senza passare da casa.
Così verso le h.22 cominciarono ad arrivare, io ero nel mio studio al pc e mia moglie aveva deciso di andare a letto a leggere, era stanca. Sbirciavo dalle telecamere di sorveglianza se c'era anche Sara e infatti apparve verso le 22,30 con un abitino bianco, molto fasciante e scarpa tacco molto pronunciato che adesso la faceva svettare rispetto alle altre ragazze. Sentivo già il mio cazzo diventare turgido solo a vederla, pensai altresì, che le mie fantasie sessuali dovevano essere placate perché una figa trentenne così, un maturo quasi sessantenne come me manco lo guarda. Decisi di andare a dormire perché era meglio, ma mi attardai al pc ancora qualche minuto quando sentii un rumore provenire dalla sala. Lasciai lo studio e andai in sala dove trovai Sara che in penombra avanzava.
“Buonasera Marco, che piacere rivederla, mi scusi l'intrusione ma cercavo il bagno, quello della piscina è occupato e ho urgenza, me lo può indicare?”
“Certo Sara, mi segua”, calcolai rapidamente tutte le possibili opzioni: se la richiesta era autentica un bagno valeva l'altro, se invece si poteva cogliere l'occasione e l'avessi condotta al bagno del piano sarebbe stato troppo pericoloso, optai per il bagno della taverna e la portai nel seminterrato.
Intanto la spogliavo con lo sguardo, il vestito questa volta fasciava il corpo ma non lasciava intravedere nulla. Scese le scale dietro di me, aprii la porta del bagno e accesi la luce invitandola ad entrare, nell'accostare la porta alle sue spalle, si girò verso di me e a 2 cm dalla mio orecchio sussurrò “mi aspetta vero ? Non vorrei perdermi in questa grande casa quando esco.” Non ebbi il tempo di replicare che la porta si chiuse. Passarono non più di 2 minuti quando aprì la porta del bagno e , contemporaneamente spense la luce. Nella penombra, le luci della piscina filtravano dalle finestre, Sara mi apparve nuda con un dito sulla bocca quasi a suggerirmi di stare zitto e sussurrò: “Ho visto come mi guardavi le tette l'atra sera, così, per ringraziarti per la gentilezza di avermi accompagnata, ho pensato che questo sarebbe stato un modo carino ...”
Avevo preparato una serie di tentativi di approccio alla sua uscita ma lei mi aveva preceduto alla grande, lasciandomi spiazzato. Balbettai “veramente apprezzato, ma sproporzionato all'impegno profuso”. Ero all'angolo e dovevo recuperare terreno, continuai “dopo questa bellissima visione come prosegue la serata? “ la risposta secca ed inequivocabile fu “Dipende da quanto sei porco”. Una così da un uomo che ha il doppio dei suoi anni o vuole divertirsi a metterlo in imbarazzo oppure cerca sensazioni forti. Optai per la seconda e decisi che dovevo dominarla, era una cavalla imbizzarrita che aveva bisogno di essere domata. Lascia perdere la modalità romantica per attuare subito quella vecchio porco, con la mano sinistra l'afferrai per la nuca incollando la sua bocca alla mia e la mano destra, infilandosi sotto il vestito, andò dritta al pube passando dentro un paio di mutandine che poi avrei valutato essere di raso bianco. Nell' infilare la mano sentii che era depilata alla francese, con una sola striscia centrale di peli sul pube e patata depilata Con la mano aperta le afferrai il sesso, il dito medio in pressione tra le piccole labbra e anulare e indice a stringere le grandi, che sentii carnose e sode. Adoro la passera carnosa, a mio avviso, è indice di femmina che sa godere.
Le nostre lingue vogliose entrarono immediatamente in contatto, e al tempo stesso mi ritrovai la mano destra madida di umori. Piegai il medio e trovai un varco umido alla base del clitoride, feci pressione sul clitoride e avvertii un primo fremito che partendo dal ventre le saliva al cervello.
Staccai la bocca dalla sue e dissi, “Mi sa che sei una gran bella troietta affamata di sensazioni forti, per provocare così uno che ha il doppio della tue età, adesso meriti una lezione”, con sguardo malizioso e occhi scintillanti sussurrò “non aspetto altro, fammi divertire …”.
Avevo già il cazzo in mezzo tiro, il tempo che lei si inginocchiasse, mi slacciasse i pantaloni e abbassasse le mutande ed era già duro, lo inghiotti senza nemmeno guardarlo quasi fino a fondo asta, ma non tutto. Per farle capire che il gioco dovevo condurlo io, non indugiai, la mano che tenevo da sempre dietro la nuca la usai per spingerle la testa verso il mio sesso e contemporaneamente diedi un colpo di bacino in avanti. Ne sortì un verso strozzato con un mezzo conato, la cappella era arrivata a fondo faringe oltrepassando l'ugola. La liberai solo per fissarla negli occhi e dirle “se non ubbidisci, renderò la cosa sgradevole, se sarai docile sarai ricompensata”. Parve annuire con lo sguardo mentre deglutiva . Le misi una mano sulla gola e le sussurrai, “tieni il mento alto e la testa indietro sarà più facile”, “sei un bastardo!!!” rispose con voce strozzata, ma sta troia tenne la bocca semiaperta. Le mollai un ceffone non forte, spostai il mio peso in avanti in modo che il mio cazzo entrasse bene dall'alto per non farle male e glielo rimandai giù fino alla faringe. Altro conato, stavolta meno violento. La immobilizzai così per lunghi secondi. Una mano sulla nuca l'altra alla gola, lei in ginocchio sotto di me, mi sembrava di sentire la mia cappella gonfia dentro la sua gola. Rimasi immobile, lei aveva il naso incollato al mio ventre e ci guardavamo negli occhi, le piaceva.... Allentai la presa solo quando i suoi occhi diventarono lucidi, cominciava a mancarle il fiato, ma dovevo sottometterla subito; quindi quando sentii la sua gola gonfiarsi tirai fuori il cazzo che apparve turgido, gonfio e colante di saliva, glielo sbattei sulla faccia come se fosse un manganello insultandola. “Brutta troia succhia cazzi, mi hai provocato, adesso stai zitta e ubbidisci”. Lei rise con gli occhi lucidi e rispose “cosa vuoi farmi?” “lo scoprirai presto” risposi. La spinsi in bagno, chiusi la porta accendendo la luce del bagno turco in modo che rimanessimo in penombra, e la misi carponi con la mani sull' asse del water, lei si chinò e alzo il bacino pronta per essere penetrata, le sputai sul buco del culo e mentre appoggiavo la cappella sullo sfintere, mi resi conto che era semi verginella. Aveva un buchino del culo ancora pressoché intatto, temevo sarebbe stato troppo doloroso così a crudo. Va bene la sottomissione ma li rischiavo di rovinarla. Infatti subito sentii che si era irrigidita e mi pregò “ no il culo no! Me lo sfondi, non sono pronta” Non potevo perdere la posizione dominante nell'assecondarla immediatamente, doveva passare come una concessione …. Allora chiesi “ma i tuoi amichetti non te lo hanno già rotto un culo così bello tondo e sodo ?” “Solo qualche volta e con grande dolore, non mi è piaciuto affatto” rispose. Allora li ebbi un' idea e Le proposi: “d'accordo oggi il culo no, ma ti allenerò per poter prendere grossi calibri, sarò il tuo mentore di inculate, ci vedremo regolarmente e te lo romperò senza farti troppo male, adesso ti prendo in fica senza complimenti perché la cappella mi sta scoppiando”. Detto questo, senza attendere risposta, diedi un colpo di bacino e le piantai l'asta tutta in fica. Era colante di umori ed entrai senza fatica, retrocedetti, gli umori bagnarono l'asta e cominciai a pomparla con vigore con il cazzo ben lubrificato. Cominciò ad ansimare quasi subito, per non esploderle subito addosso cominciai a pensare ad altro, se mi fossi concentrato sul quel pezzo di figa che avevo davanti mi sarei sborrato addosso immediatamente. Così improvvisai un dialogo...“Non ti bastano i cazzi dei tuoi amici di 20 anni?” Le chiesi.... assecondò il respiro che si faceva corto, e disse “con loro la mia passera non fa a tempo a prendere la forma del loro cazzo che sborranno, saltano fuori dal letto e vanno a giocare a calcetto....” Mi venne da ridere, proprio vero che chi ha il pane non ha i denti e viceversa. “Quindi provi con i veccihetti?” “Sei il primo, mi sei sembrato un porco fina da subito da come mi hai guardato le tette la prima volta che ci siamo visti, voglio gente che mi scopi come merito”. Brava la ragazzina ha le idee chiare. La pompai in silenzio, poi Le feci appoggiare la testa sull'asse del water, le presi i polsi dietro la schiena con una mano e con l'altra le afferrai forte una natica che tirai verso l'esterno, volevo farla sentire troia. Alternai pompate lunghe e profonde con veloci colpi ritmati. Il suo respiro si fece via via più affannoso e la fica colava in abbondanza. Comincia a sentire delle contrazioni salire dalle sue gambe, accelerai il ritmo e le contrazioni si fecero più frequenti. Schiaffone sul culo e cambio di ritmo, profondo e lento, le contrazioni aumentarono ancora, e, all'improvviso il suo bacino divenne incontrollabile squassato dall'orgasmo, faticava a tenere la posizione senza l'appoggio delle mani. La liberai per afferrare saldamente i suoi fianchi con entrambe le mani e pomparla con ritmata decisione. Ai nostri piedi si era formata una pozza di umori. Le sue gambe cedettero, si accascio per terra, in preda agli spasi dell'orgasmo, la presi per i capelli facendola girare verso di me e Le ordinai “apri la bocca e fuori la lingua!” ubbidì e le infilai il mio cazzo, prossimo all'esplosione, ancora giù in faringe dove sborrai copiosamente. Mentre con una mano aprivo la tazza del water. Il conato di vomito arrivò immediato, così sempre tenendola per i capelli diressi la sua testa dentro nella tazza dove vomitò tutto e io tirai lo sciacquone affondandole la testa nell'acqua. Lascia la presa immediatamente ma Lei usci con la testa fradicia, il trucco sfatto e la bocca colante. “Sei un fottuto figlio di troia pazzo bastardo!!!!” mi urlò. La guardai ridendo ”cercavi sensazioni forti ed essere scopata come meriti, direi che hai trovato tutto, no ?. Adesso ti porto un asciugamano così ti dai una ripulita, poi lo usi anche per asciugare per terra. In settimana prima lezione per aprirti il culo, ti chiamo io quando ho tempo mi faccio dare il numero da mio figlio, sei una gran puttana”... Mi aspettavo una reazione differente e invece replicò “Sì, e mi piace.”