La nascita di ogni cosa (Parte 1)
by cornutoestivoVisto: 1474 veces Comentarios 8 Date: 09-02-2024 Idioma:
Avrei voluto rispondere ad un topic inserito nel forum dal titolo “L'episodio che vi ha fatto diventare cuck”, ma facendo un rapido excursus nella mia mente e rendendomi conto del fatto che sarebbe stato troppo lungo doverlo spiegare in poche righe ho deciso di farne un racconto. Se al termine della stesura si renderà necessario dover richiedere di pubblicarlo magari in due parti lo farò, non voglio pensare di doverla rendere una lettura noiosa. In ogni caso concordo con chi asserisce che tale condizione non viene dal nulla, c’è sempre dentro di noi il seme pronto a germogliare se c’è il giusto presupposto, anche se spesso tale presenza viene ignorata non per qualcosa di imponderabile, ma semplicemente per “ignoranza culturale”, perché non si ha modo di realizzare con se stessi l’esistenza di tale percorso da intraprendere, percorso che può persino restare sopito per sempre. Ho una età importante, la mia gioventù non era avvezza alla conoscenza di tematiche particolari come quella in tema, non c’era internet, pornub sarebbe nato almeno una 30anni di anni dopo, tutt’al più c’era qualche sporadica rivista pornografica, ma con pochissimo tema “corna” ed il termine “cuckold” praticamente sconosciuto. Conobbi da giovanissimo quella che poi sarebbe diventata mia moglie, anche lei molto giovane, dopo un buon periodo di fidanzamento ci sposammo agli inizi degli anni ‘80, nei primi anni del matrimonio scegliemmo di non avere figli, per meglio concertare un’adeguata sistemazione, lavoravamo entrambi, io presso un’azienda di ricerca spaziale e lei impiegata della pubblica amministrazione, due ambienti di lavoro separati, per cui quando la sera ci si rivedeva era sempre una festa.. Passato il primo periodo decidemmo di metter su famiglia, arrivarono in un paio di anni due figli, le gravidanze fecero molto bene a mia moglie appariva ai miei occhi (e non solo) molto ma molto desiderabile, in piena forma anche se a suo dire con qualche chilo di troppo, insomma la classica mammina 30enne con le forme giuste che tutti avrebbero voluto scoparsi, soprattutto da parte di un considerevole numero di suoi colleghi, come spesso mi
raccontava era diventata in un certo senso l’attrazione del suo dipartimento, il suo ufficio sempre preda delle più disparate motivazioni, come se la sua assunzione fosse diventata fulcro di tutte le operazioni da derimere, era per me però divertentissimo ascoltare i suoi racconti della giornata trascorsa, era fantastico essere messo a conoscenza delle molteplici opportunità che un maschio sa creare per sperare di ben figurare e così sperare di conquistare la femmina ambita, tali dialoghi non mi creavano nessun fastidio, anzi, al contrario, mi davano consapevolezza della bellezza di mia moglie, rendendomene orgoglioso, alla fine di ogni ragionamento arrivava sempre e costantemente il pensiero che, tutto sommato ero felice del fatto che mia moglie piacesse, se non altro perché.. ero poi io il fortunato ad avere l’opportunità di scoparmi una donna così desiderata. Tra i tanti suoi colleghi che palesemente la corteggiavano ce ne fu uno che ebbe anche l’ardire di proporsi in qualità di suo vero amico disinteressato, abitava non molto lontano da noi, sposato, essendo un autista della stessa P.A. spesso capitava che accompagnasse in auto mia moglie fin sotto il portone di casa usando l’auto di servizio, ovviamente facendola salire in auto discretamente lontani dalla sede di lavoro, evitando così di incorrere in sanzioni penali dalla parte dell P.A. stessa, il pensiero che in quei frangenti potesse rendere più pressante il corteggiamento nei confronti di mia moglie non mi sfiorò mai, la mia ingenuità di allora era davvero un dato di fatto, non riuscivo per natura ad essere maligno nei pensieri, lui accompagnava mia moglie in auto? Ero contento per lei che poteva (così facendo) evitare lo strazio dei mezzi pubblici, ma fu altrettanto vero che i comportamenti dell’uomo furono corretti, conoscendo mia moglie avrebbe troncato qualsiasi velleità. Il particolare hobby di questo suo collega era quello inerente la coltivazione di un orto, aveva buone produzioni di verdure, il suo desiderio era quello di renderle omaggio di parte di questa sua produzione, per cui spesso veniva a trovarci a casa per le sue regalie, in quel periodo non ci trovavo nulla di strano, era per me soltanto un uomo generoso, ma col senno del poi capii (grazie anche al futuro e preciso racconto da parte di mia moglie) che era per lui strategico doversi palesare in quel modo, era per lui importante accattivarsi anche la mia amicizia, ma improvvisamente non ci fece più visita con i suoi prodotti, mia moglie mi raccontò che lui avrebbe voluto qualcosa in cambio delle verdure, io stupidamente ed ingenuamente.. mai ebbi a pensare a questa forma di baratto. Adesso però , ad anni di distanza dai fatti e con la mentalità che ho acquisito sono del parere che, se la mia moglie di allora non ebbe mai con costui nessun approccio credo fu soltanto perché non le piacque, lo ricordo bassino tarchiato e calvo, non certamente un prototipo di uomo avvezzo alla desiderabilità. Il tempo continuava imperterrito nel suo avanzare, a volte potevo notare io stesso come veniva guardata da altri uomini, notavo sempre più spesso anomale presenze di “papà” fuori della scuola che tentavano di istaurare con lei una qualche forma di dialogo, magari ritenendola possibilmente propedeutica alla coltivazione della legittima speranza di potersela scopare, io molto divertito mi tenevo a debita distanza per gustarmi gli scenari che poi insieme a mia moglie commentavamo ridendoci su, lei non dava eccessiva confidenza a nessuno ma si divertiva a raccontarmi dei vari approcci messi in atto in quei frangenti, arrivando anche a chiedermi come mai non mi desse fastidio tutto ciò, io (del tutto sinceramente) rispondevo che se tutto restava nei canoni della decenza e dell’eleganza tutto poteva essere permesso, aggiungendo che era del tutto normale per un uomo porre in atto un tentativo di dialogo finalizzato persino ad un corteggiamento (in realtà avrei voluto dire altro, che lo trovavo persino eccitante ,ma non riuscivo nemmeno a capire la natura di quella sensazione) e che è nella natura del maschio il desiderio innato della conquista, ovviamente ci ridevamo su, ma una battuta di mia moglie mi colse di sorpresa.. “..quindi mi stai dicendo che non sei geloso..?” Io le risposi di esserlo decisamente in forma feroce, ma dentro me sentivo di non esserlo, anzi, al contrario, ero addirittura affascinato dal modo in cui mia moglie veniva guardata, desiderata se non addirittura bramata, ogni occasione era buona per poterlo notare, fuori della scuola, al supermercato, durante le passeggiate domenicali e persino in chiesa, ero davvero dentro di me orgoglioso di tutto questo, senza mai però confessarglielo, lo tenevo per me, spesso cercavo di creare le occasioni per poterla ammirare a distanza, mi divertivo ad esempio a tenerla a qualche metro da me nel supermercato, potendo prendere atto dei vari tentativi di abbordaggio da parte di altri uomini, ma lei niente.. imperterrita ed inattaccabile, quando succedeva questo si guardava intorno ricercando la mia presenza, tornavo accanto a lei che puntualmente mi diceva sorridendo “..non lasciarmi sola, sono circondata da lupi..” ed io, altrettanto ridendo rispondevo “..sono parte del branco, il più forte ti avrà..” Lei, non perdendosi d’animo aggiungeva “..e come fanno? Sono tutti lupetti braccati dalle mogli..” Indubitabilmente io trovavo in tutti questi accadimenti anche il modo di divertirmi, ma anche lei (forse) non era da meno, la femmina si sa, solitamente è civettuola. Il tempo trascorreva e mi scoprivo sempre più innamorato, le cose tra noi andavano più che bene, certo, se io dovessi confessarvi di essere allora un animale da letto direi una bugia, le mie prestazioni erano assolutamente normali, non eccelse ma non mancavano mai, tutto (secondo me) andava bene, ma in realtà non era proprio così. Una sera, dopo cena e dopo aver messo i bambini a letto, ci apprestammo a metterci normalmente a letto, mentre stavamo facendo l’amore squillò il telefono che era sul mio comodino (i cellulari ancora non esistevano) mi affrettai a rispondere perché a quell’ora poteva esserci anche una motivazione familiare importante, ricordo tutto perfettamente come fosse ora (tutto coincise col preciso momento in cui nacque dentro di me il germe che mi pervade ancora oggi..) risposi mantenendo il cazzo dentro mia moglie, dall’altra parte una voce maschile mi chiese di poter parlare con mia moglie “..sono un suo collega, Pasquale..”. Mi affrettai a passarle il telefono dicendole chi era, avevamo l’abitudine di fare l’amore con una delle due abatjour accesa, quella dov’era il telefono, quella più vicina a noi, questo mi diede modo di notare un certo rossore sul viso di mia moglie, lei rispose, non potevo fare a meno di notare delle sue evidenti difficoltà del momento, rispondeva a monosillabi, quasi balbettando, non capivo il motivo di quella telefonata tra colleghi in così tarda ora, io poi (improvvisamente) adottai una strategia che tese a crearle ancora più difficoltà, non sapevo il perché di una tale scelta, ma sentire mia moglie parlare con un altro uomo proprio mentre la stavo scopando mi creava una sensazione nuova, irrefrenabile, lei cercava di non lasciarsi andare del tutto, era sopra di me, non smise di lasciarsi scopare ma strinse le sue gambe cercando di bloccare i miei movimenti voluti e decisi, parlarono ancora qualche attimo, il tema sembrava essere un fascicolo che avevano entrambe in esame, ma dentro di me non ci credevo molto, perché non aspettare il giorno successivo e parlarne in ufficio? Di lì a breve si salutarono dandosi appuntamento per il giorno dopo in ufficio, sinceramente non seppi mai se lui ebbe sensazione o no di parlare con una donna che in quel preciso momento veniva scopata, e neanche mi importava, amai però il dialogo che tra me e mia moglie scaturì dalla chiusura della telefonata in poi, lei immediatamente mi disse “..sei uno stronzo, potevi fermarti, potevi smettere di scoparmi, chissà cosa avrà pensato..” la mia risposta fu immediata “”..e chissene frega cosa avrà pensato, sei mia moglie no? L’ora scelta per chiamarti avrebbe potuto contemplare l’esistenza di tale possibilità, ma poi, in sostanza, perché non hai smesso tu di lasciarti scopare?” Non mi rispose, e contrariamente a ciò che potevo pensare intensificò lo smorza candela in atto, anche io però non la scopai come di solito, ma con più intensità. Finimmo di scopare senza più tornare alla telefonata, era però chiaro che tale dialogo fosse soltanto in pausa. Il giorno seguente il pensiero che mia moglie potesse avere una tresca in ufficio non mi mollò un solo istante, dovevo saperne di più, anche se in fondo in fondo il pensiero non mi disturbava, mi chiedevo però perché, e qui mi riallaccio alla motivazione di tale racconto, ovvero cercare di far capire quale potenzialmente potrebbe essere stato il motivo ed il preciso momento in cui ho realizzato l’insorgenza della mia natura di piacevole cornuto, in seguito (tramite letture in rete) definita personalità cuck. Mia maglie tornò dal lavoro, non sfiorammo mai di rivangare l’accaduto della notte precedente, la presenza dei bambini lo impediva, ma io non vedevo l’ora che si facesse nuovamente notte, ed in cuor suo (di mia moglie) penso proprio che lei non lo auspicasse affatto, forse perché sapeva molto bene che avrebbe subito un interrogatorio piuttosto chiarificatore. A tarda sera, dopo aver sistemato la prole a letto me ne andai in camera in attesa che lei mi potesse raggiungere, tardò più del solito a raggiungermi ma arrivò, nella penombra della camera mi disse “..dormi?” Potevo dormire? Dissi “..no che non dormo, ti stavo aspettando” per lei non fu una sorpresa “..lo immaginavo”. Si preparò, mi raggiunse e si accoccolò accanto a me, a rompere il ghiaccio fui io dicendo in modo sarcastico e provocante “..dovremo aspettarci una nuova telefonata? Lei sorrise ma rimase in silenzio, allora io ne approfittai dicendole “..ti ascolto, non ti interromperò..” Rimase ancora qualche attimo in silenzio e poi prese a raccontarmi. “..lui questa mattina si è scusato, mi ha detto che non avrebbe dovuto fare quella telefonata, mi ha confessato che non ha saputo resistere..” Una mia domanda però era d’obbligo “..perché non ha saputo resistere? C’è per caso qualcosa di cui non sono al corrente? C’è tra voi una tresca? Se ne parliamo adesso in modo civile ti prometto che non avrai da me nessuna reazione dannosa, reazione che potrei avere se un giorno scoprissi che mi hai mentito” Chissà, forse la mia serenità nell’affrontare il discorso la convinse che, tutto sommato, era meglio parlarne. “Si, ti racconterò ogni cosa, nella speranza che tu possa capire la situazione in cui una donna possa a volte trovarsi, ti racconterò tutto sperando che questo non coincida con la fine del matrimonio, ma ho capito che non posso mentirti. Come hai sentito dalla sua voce si chiama Pasquale, è un mio collega napoletano, poco più grande di noi, è da diversi mesi in trasferta nel mio ufficio, anche lui ha due figli ed una moglie a Napoli, mi ha sempre dimostrato la sua simpatia nei miei confronti, però, come spesso accade non si è limitato alla sola simpatia, mi ha subito corteggiata sin dai primi giorni della nostra conoscenza, ovviamente aiutato dal fatto che il suo punto di appoggio in ufficio gli venne assegnato (anche se provvisoriamente) nella mia stessa stanza, è stato sempre molto galante ed apprensivo nei miei riguardi, da quando è stato assegnato al mio ufficio si è quasi interrotto del tutto l’andirivieni di altri colleghi, palesemente in avanscoperta con i loro più disparati tentativi di approccio nei miei riguardi, adesso è lui che mi adula con il caffè, col cioccolatino di rito e persino facendomi trovare di tanto in tanto un fiore sulla scrivania..” Per qualche attimo rimase in silenzio, ma io la esortai nel proseguire con la sua confessione, intuivo che il bello doveva ancora arrivare, eravamo abbracciati nel letto, lei mi parlava restando accoccolata sul mio petto, le parti superiori dei nostri corpi erano illuminati dal chiarore della abatjour, ma le parti inferiori erano quasi al buio, per cui mia moglie non ebbe modo di accorgersi di quello che mi stava accadendo, ovvero che fossi in erezione, una potente erezione mai avuta fino a quel momento, non capivo cosa mi stesse succedendo in quei cazzo di momenti, mia moglie mi stava raccontando di un uomo con cui interloquiva tutto il giorno (e non solo per motivazioni professionali) ed io avevo il cazzo duro come non mai. Il suo racconto proseguì, ovviamente col mio rinnovo di sostegno purché non mi mentisse su nulla “..ma ti pare che io debba mentirti? Perché? Mi stai ascoltando e supportando, perché dovrei farlo? Non ti nasconderò nulla, nemmeno della sua personalità abbastanza perversa..” (il suo resoconto si stava facendo sempre più interessante..) aggiunsi “..cosa intendi dire ?” Lei riprese a raccontare “..erano già diversi mesi che si interloquiva tra noi a mezzo delle più diverse tematiche, si, se stai pensando ad eventuali discorsi scabrosi si, te lo confesso, tra noi si parla di tutto, anche di sesso, tra due persone che dialogano amabilmente è quasi naturale farlo su tutto, spesso mi chiede di te, come sei come non sei, se mi rendessi sempre soddisfatta, se avevamo o no dei taboo a letto, forse perché in cuor suo stava cercando qualcosa che lo differenziasse da te, sai come siete voi uomini, no? Non amate la concorrenza e cercate di offrire il meglio di voi stessi per primeggiare, lui mi ha raccontato dell’intimità tra lui e la moglie, io ho trovato più che naturale parlagli della mia con te, io, tra le cose dette gli ho raccontato dei tuoi tentativi di avere con me rapporti anali (sempre andati a vuoto per via della mia eiaculazione precoce di allora) e lui mi ha raccontato di esserci riuscito con sua moglie dopo vari tentativi andati a vuoto, non per la tua stessa motivazione ma per via della ritrosia di sua moglie, insomma diciamo che con la conoscenza approfondita ci siamo trovati bene nelle vesti di reciproci confessori..” A quel punto mi corse l’obbligo di una domanda ben precisa “..te lo sei scopato? La verità..” Lei rispose “..no, non me lo sono scopato, o meglio, lui avrebbe voluto ma io non mi sono lasciata scopare, vuoi sapere quando e dove? Nella mattinata che ha preceduto la telefonata di ieri notte, per questo mi ha chiamata, non ha resistito, mi ha detto che si stava masturbando al ricordo della mattinata..” Le chiesi di questo, di raccontarmi della mattinata. “..appena siamo arrivati in ufficio mi chiese se avevo piacere di uscire per fare colazione in un noto bar della zona del nostro luogo di lavoro, io ho acconsentito, sono uscita prima io e per non dare all’occhio lui mi ha raggiunta, abbiamo fatto piacevolmente colazione insieme, abbiamo parlato altrettanto piacevolmente e che tu lo creda o no fino a quel momento non c’era mai stato tra noi nemmeno un bacio, cogliendomi alla sprovvista ed essendo seduti ad un tavolo molto vicini tra noi in modo appartato mi ha dato un bacio, al quale io ho risposto..” Ancora dei lunghi attimi (ossimoro) di silenzio regnarono tra di noi, dunque poche ore prima mia moglie aveva baciato un altro uomo e me lo stava raccontando, per via di ciò sentivo il mio cazzo sempre più in tiro, il suo racconto mi stava entusiasmando non poco, la pregai di proseguire. “..un bacio in cui mi ha cacciato tutta la lingua in bocca pregandomi di succhiargliela e, presa dal momento l’ho fatto, è stato un bacio del tutto diverso da quelli che solitamente ci diamo tra di noi, è stato un bacio perverso, da porco, ma a me è piaciuto, mi sono sentita avvampare da uno strano fuoco, mi sono sentita desiderata provando un piacere nuovo (questo la dice lunga sul piacere coniugale, sicuramente più tenue..) ci siamo succhiati le lingue a vicenda, poi lui mi ha chiesto di avere fiducia in lui, non sapevo cosa intendesse dire ma mi fidai, chiamò un taxi e fece in modo da condurci in un hotel dall’altra parte della città, eravamo tutti e due decisamente carichi di erotismo, te lo ripeto, la condizione mentale di quei momenti mi era del tutto nuova, mi sentivo l’anima letteralmente trascinata, nel taxi mi chiese di consegnargli un mio documento, glielo consegnai vivendo una sorta di trance, arrivammo, pagò una stanza, gli consegnarono le chiavi e salimmo, una volta posta difronte alla stanza ho avuto un momento di ripensamento, ma lui con un nuovo bacio mi ha infuso la sicurezza cui avevo bisogno, ti sembrerà incredibile, ma soltanto davanti a quella porta ebbi il barlume di pensare a te, mi chiesi nella mente cosa stessi per fare e che non meritavi ciò che stava per accadere, sta di fatto che, dopo un attimo di esitazione, entrai nella stanza guidata dalla sua mano..” Aspettavo di ascoltare la continuazione del suo racconto, ma lei fece in modo da essere da me baciata, la baciai e come! Bel felice di farlo, mentre ciò avveniva lei ebbe modo di percepire la mia erezione, si meravigliò non poco dicendomi “..ed io che avevo tutti i timori del mondo nel metterti al corrente di quello che mi è accaduto mentre tu ci trovi il modo per eccitarti, come mai amore mio..” Non sapevo cosa dire, era del tutto naturale che una moglie trovasse strano questo fatto, lei si sarebbe aspettata più un deciso rimprovero che altro, la rassicurai e la esortai a proseguire nel racconto inerente il giorno precedente, mi diede ancora un bacio ed accennò ad un inizio di masturbazione nei miei confronti, io la fermai dicendole “..no ti prego, sono quasi all’apice, se continui me ne vengo, ed io non voglio, voglio però continuare ad ascoltarti” Lei smise di masturbarmi dicendomi sottovoce ed in modo suadente “..ti piace quello che ti sto raccontando?” Fui decisamente convincente “..mi piace moltissimo, continua..” E lei continuò, assumendo un diverso modo di raccontare, forse consapevole del fatto che io le stavo confessando del piacere che stavo provando nell’ascoltarla “..entrammo nella stanza, ci chiudemmo la porta alle spalle e subito mi cinse in vita baciandomi a fondo, mi sentii letteralmente sbattuta addosso al muro prima ancora di essere sbattuta sul letto, le sue mani mi cercavano in ogni punto del corpo, mi tolse via via la giacca, la camicia, mi tirò fuori le tette dal reggiseno ed iniziò a succhiarmi i capezzoli, ti giuro che non ci stavo capendo più niente.. era tutto diverso da quello che ho sempre provato con te, me le ha strette quasi fino al punto di sentirmele scoppiare, la bocca che mi succhiava voracemente era un tutt’uno con la sua mano dentro la mie mutande con due dita dentro la fica a scavarmi..” Mia moglie la sentivo particolarmente eccitata impegnata nel racconto, colsi l’occasione per mostrarle che se io ero eccitato ed a cazzo gonfio anche lei non era da meno, le misi anch’io due dita in fica tirandole poi fuori mostrandole quanto fossero bagnate, praticamente come non mai. Lei ammise lo stato di fatto e continuò a raccontare “..anch’io usando le mie mani sbottonai i suoi pantaloni, per la prima volta dopo molti mesi di ammiccamenti e battutine gliel’ho preso in mano, mi è sembrato da subito notevolmente più grosso del tuo (io sono normodotato tendente al ribasso) non ce la facevo a chiudere la mano nell’afferrarlo, decisamente lungo, quasi quasi mi faceva paura, smisi di averlo in mano iniziando anch’io a spogliarlo, il suo cazzo lo sentivo molto caldo e poggiato sul mio inguine, avevo davanti dei bei pettorali, chiaramente curati con attività di palestra, mi è piaciuto baciarglieli e massaggiarglieli (stavo impazzendo nel sentirle raccontare così dettagliatamente gli eventi) mi ha sfilato la gonna e tutto il resto, facendomi restare in mutande, lui invece si è denudato completamente dandomi modo di vedere la consistenza dell’attrezzo tra le gambe, decisamente grosso e lungo, quasi sproporzionato al suo fisico non estremamente grosso, nel vederlo la mia paura è cresciuta di livello, l’idea di doverlo ricevere dentro di me senza troppi problemi quasi mi angosciava, come sai io sono conformata alla tua dotazione, i miei pensieri erano più che giustificati. Mi ha fatto sdraiare sul letto, mi ha tolto le mutande ed ha iniziato a leccarmi la fica, anche in questo voi uomini vi differenziate tra voi, tu di solito me la lecchi in modo parsimonioso, ponderato, quasi fin troppo compassato, mentre lui me l’ha quasi divorata, me l’ha leccata da basso verso l’alto in modo irresistibile, con la lingua mi partiva dal culo per finire ad inserirmela in fica quasi dandomi la sensazione di essere chiavata, ho percepito in pieno la ruvidezza della sua lingua, con te non mi è mai accaduta una cosa del genere, mi ha messa per traverso sul letto, ha sistemato la mia testa al bordo, quasi penzolante, lui è rimasto in piedi, mi ha messo il cazzo in bocca ed ha iniziato a chiavarmi come se mi stesse scopando in fica, i suoi coglioni mi sbattevano sul naso, il tutto
con notevole irruenza, una cosa che tu non mi hai mai fatto, che a me stava piacendo, ero in un certo senso in suo possesso, poi mi spiegherai perché tu non hai mai avuto questi particolari riguardi per me, magari li avrai avuti per altre donne..” Mi indignai per questa sua affermazione e risposi che io non l’ebbi mai a tradire, sorridemmo entrambi e poi continuò “..il trattamento che stavo subendo mi piaceva moltissimo, avevo sempre te nella mente e facendolo non potevo non mettere a confronto i due modi differenti tra loro in cui due uomini mi possedevano, tu dolce e rispettoso mentre lui deciso e rude, tu dalla dotazione normale mentre lui quasi il doppio, tu quasi sempre silenzioso mentre lui non smetteva mai di dirmi quanto fossi bbòna e gran cavalla da monta, dovresti conoscerlo e farti dare qualche lezione..” Ecco (pensai) potrebbe essere una buona idea, idea che le confermai sorridendo e lanciando la possibilità magari di poterlo avere ospite a cena, certo, non per farla scopare in mia presenza, non ero ancora pervaso dall’idea, ma conoscere l’uomo che era riuscito a portarsi a letto la mia ermetica moglie perché no? Continuò nel racconto “..sentivo il cazzo forzarmi la gola, qualche problema sinceramente me lo stava dando, riuscii a dirgli che non ero molto abituata a quella forma di irruenza nel potermi avere, iniziò ad avere un comportamento più consono, ci impegnammo in un bel 69, sembrava non avere mai nessuno spunto per venirsene, non so dirti quanto andammo avanti, molta sua opera si concentrava sul mio buchino, me lo leccava, me lo penetrava con la lingua e me lo succhiava come tu non hai mai fatto, forse accarezzando la segreta speranza di potermelo conquistare, ma non glielo avrei mai concesso per via della sua mostruosa dotazione, se lo avessi fatto avrei avuto sicuri problemi di deambulazione e ti avrei dovuto spiegare troppe cose..” Le mie orecchie era pervase dal suo celestiale racconto, anche se non le davo particolare motivo verbale per farle percepire il mio gradimento, lei però oramai era a conoscenza del metro di misura per potersene accertare, di tanto in tanto tornava ad impugnare il mio cazzo e trovandolo duro trovava lo spunto per dirmi “..il mio maritino eccitato dalle gesta della sua mogliettina..” poi sorrideva (facendo in modo da farmi sentire umiliato) parlando del confronto tra le due dotazioni. Riprese a raccontare delle sue gesta che videro la nascita delle mie prime corna mentre io non mi toccavo più essendo sull’orlo della mia eiaculazione, pregai anche lei di non farlo, temevo che con la mia venuta quel momento magico avesse fine. “..sinceramente ero molto rilassata, mi piaceva moltissimo quel suo particolare impegno durante il 69, ci alternavamo nelle due posizioni, a volte io sotto di lui con la conseguenza di non poter controllare in pieno il cazzo che mi spingeva in bocca quasi soffocandomi, a volte mi trovavo sopra riuscendo invece a succhiarglielo come piaceva a me, leccarlo lungo tutta l’asta, lappandogli l’importante cappella e succhiandogli i grandi coglioni ben rasati e puliti, a questo proposito mi disse che si rasava quasi tutti i giorni per farsi trovare pulito nel caso di una mia resa, tu non ti sei mai rasato per me..” Ancora uno spunto per sottolineare le differenze tra noi, ed a me la cosa piaceva molto, d’altronde cosa farsene di due uomini identici? Molto meglio due dagli antipodi lontani e diversi, questo sentivo dentro di me fosse più che giusto. “..ha persino tentato la scalata per la conquista del mio pertugio più stretto, durante il 69 mi ha spesso inserito un dito dentro, l’ho lasciato fare perché la cosa mi piaceva molto, tu non lo hai mai fatto, perché?” Le mie mancate risposte erano molto esaustive, i miei mutismi urlavano, cosa potevo risponderle? Che ero un marito imbranato? Ci eravamo conosciuti nella nostra adolescenza, ci eravamo frequentati fino a sposarci continuando a vivere quasi in purezza persino nella vita coniugale, senza parentesi di particolare erotismo, in assenza di spunti erotici particolarmente sporchi e porci come quelli che ben conosceva il suo collega, un mio coetaneo decisamente molto più scaltro e preparato di me, al suo confronto mi sentivo di essere proprio un bamboccione, un pivello, un marito bambacione che sarebbe stato giusto rendere prima o poi cornuto, e così è stato, ha cessato di esistere un marito troppo rispettoso e debole lasciando spazio alla nascita di un marito cornuto, l’unica differenza consisteva nel fatto che io stavo adoperandomi (riuscendoci) a pilotare le mie corna e non ad essere uno dei tanti esistenti inconsapevoli cornuti, era quello che inconsciamente sognavo di vivere da sempre, stavo riuscendo a far germogliare il mio sogno nascosto, mi sentivo persino fortunato al pensiero della complicità che mia moglie mi stava donando. Riprese a raccontarmi gli accadimenti del giorno precedente, a distanza di anni rammento perfettamente tutto, le sue parole, le sue pause, i suoi sospiri. “..sinceramente mi sentivo soddisfatta nei momenti delle nostre gesta erotiche che vivevamo, sentivo però con angoscia crescente l’avvicinarsi del momento in cui avrebbe giustamente voluto scoparmi, mi faceva paura la sola idea di ricevere dentro un attrezzo del genere, era pur vero che avevo accettato con entusiasmo la possibilità di scoparmi il mio collega, che mi piaceva e mi intrigava, ma allo stesso tempo mi sentivo terrorizzata a tale possibilità, come ben sai ho avuto due gravidanze e due rispettivi cesarei, per cui la mia fica è ancora intatta, non dilatata, se poi aggiungi che tu non sei nemmeno dotatissimo potrai capire i miei timori, mi feci coraggio e glielo dissi, gli confessai quello che ho appena detto a te, sia relativamente alle due gravidanze sia relativamente alla tua dotazione decisamente diversa dalla sua, lui certamente ci rimase non bene, dicendomi però che mi capiva benissimo e che d’altronde anche sua moglie ebbe a suo tempo le mie stesse ritrosie, superate con il tempo e molta dedizione, in pratica rinunciò a scoparmi per mio desiderio, tra l’altro (pur volendo) la cosa non sarebbe stata possibile anche per via della mancanza del necessario preservativo, ammise candidamente che gli eventi di quel giorno ebbero sviluppi inattesi e senza prevedere il fatto di doversene procurare per tempo, io in cuor mio ne fui felice, senza però rinunciare all’idea che prima o poi mi sarebbe piaciuto provare quel palo..” Sentire mia moglie descrivere in tutta libertà gli eventi della mattinata precedente mi inebriava e mi rendeva muto, la pregai di continuare.. “..ti confesso che io fino a quel momento nel giro di un’oretta avevo avuto già due tre orgasmi, cosa che tu non sei mai riuscito a farmi avere, ero però consapevole del fatto di non poterlo lasciare a bocca asciutta, sarei stata proprio una stronza, per cui lo convinsi ad accontentarsi di un bocchino, con la promessa che avrebbe scelto lui come e dove sborrare, in bocca, sulle tette, sul culo, dove meglio avrebbe gradito, gli promisi che glielo avrei permesso anche in faccia, come non ho mai permesso neanche a te (a dire il vero le mie sborrate avute oltre la ricerca delle due gravidanze sono state quasi sempre depositate sulla sua pancia a mezzo della classica e veloce retromarcia o dentro ad un preservativo) per cui si convinse, mi fece mettere seduta sul letto ed iniziò ad infilarmelo in bocca dapprima dolcemente ed in seguito sempre più violentemente, mi teneva per i capelli come tu non hai mai osato fare, io lo tenevo a me aggrappandomi alle sue chiappe e di tanto in tanto lo sfilava dalla mia bocca per tenerselo in mano usandolo per bastonarmi in faccia, come tu non hai mai fatto con me, il trattamento che mi stava riservando mi piaceva molto sai? Forse se tu lo avessi provato qualche volta mi sarebbe piaciuto molto, però la sua sviluppata dotazione gli ha permesso questa cosa, mi sono davvero sentita bastonata in faccia, ho dovuto dirgli di non esagerare per non lasciarmi segni che non avrei saputo e potuto giustificare, a te non potrei dirti di non lasciarmi segni, non ci riusciresti, le tue sarebbero carezze, le sue invece vere e proprie bastonate, quasi dei pugni, percepivo di essere in sua completa balìa, sentivo che la sua sborrata stesse per arrivare, diventava via via sempre più pervaso e dominato dalla sua irruenza nelle sue gestualità, la mia mano che impugnava il palo percepiva le sue crescenti pulsazioni, nella mia bocca si era gonfiato ancor più, me la riempiva in modo totale, per non essere soffocata respiravo con il naso, il mio viso era praticamente una maschera di lacrime e rimmel colante, la mia paura era dover subire la rottura di qualche capillare per gli sforzi di contenimento che facevo, ma che tutto sommato avrei potuto nascondere a mezzo del trucco, il fard mi sarebbe salvato, giuro che in quei momenti ti ho pensato intensamente, sei libero di non credermi, ma non te lo avrei detto, perché dirti una bugia? Per qualche attimo ho persino avuto dei barlumi di pentimento, subito prontamente ricacciati indietro, tutto sommato se ero in quella stanza d’albergo con un altro uomo era perché lo avevo voluto. Il primo fiotto di sperma l’ho ricevuto direttamente in gola scendendo direttamente nello stomaco, cosa che tu non hai mai fatto, quelli successivi un pochino in tutte le parti del viso, lui teneva il cazzo abilmente ben saldo in mano indirizzandomi in faccia la sua incredibile produzione, per fortuna che ho tenuto gli occhi chiusi altrimenti avrei avuto qualche problema, lo sperma mi colava un pochino dappertutto, dalle guance mi scese fino alle tette, quello sulla fronte mi colava sul naso per poi depositarsi sulle labbra e successivamente finirmi in bocca, ovviamente prontamente ingoiato, il suo sapore dolciastro mi rendeva piacevole la cosa, il sapore del tuo mi è quasi sconosciuto, siamo rimasti qualche minuto in quella posizione, lui stentava a riprendersi, ebbe modo di dirmi che da tanto tempo non provava un orgasmo così animalesco, questo suo modo di descrivere ciò che aveva provato mi piacque, ero orgogliosa di esserne stata l’artefice, avevo il suo sperma da tutte le parti e lui si divertiva a spalmarmelo dappertutto dicendomi che doveva marcare il territorio con il suo odore, che altri maschi avrebbero dovuto sentire il suo odore, maritino compreso..” Non ebbi la percezione del suo odore, evidentemente si lavò per bene, però, a mente sgombra da ogni pensiero, rammentai che il giorno precedente, al nostro rientro ebbe necessità di una doccia, contrariamente agli orari che usualmente la vedevano servirsene, che erano quelli poco prima di essere presente a letto, vuoi per avere fisicamente a che fare con me e vuoi per affrontare la notte, le feci notare questo mio ricordo e lei rispose “.. non hai idea di quanto sperma avevo raggrumato tra i capelli, sono riuscita a nascondertelo, ma ero terrorizzata al pensiero che tu potessi accarezzarmi, sai come si dice, no? Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, tu non sei stato mai prodigo di carezze, ma se ieri lo avessi fatto ti saresti chiesto cos’erano quei grumi ed io non avrei saputo giustificare, ecco giustificata la motivazione della mia doccia fuori orario..” Eravamo sempre abbracciati a letto, mi crogiolavo nella mia remissiva personalità nell’ascoltarla, a scrivere di tutto ciò mi ci è voluta una tempistica ragguardevole, ma il tempo in cui ascoltai tutto questo fu notevolmente più breve, ero sempre in tiro e li li per esplodere, mia moglie capì tutto questo e senza profferire parola riprese a segarmi, il misero breve tempo di sentire le sue mani e subito me ne venni, ero talmente carico di pressione che il primo schizzo mi colpì sul mento, mentre i successivi via via sempre più in basso, fino agli ultimi che si impiastricciarono tra i peli del pube. Non sapevo in quel momento se il mio sperma fu quantitativamente equivalente a quello di Pasquale, mia moglie però anche in quel caso colse l’occasione per deridermi.. “..ullallà.. il piccolo leone ha avuto il suo ruggito, se tutto questo mio renderti partecipe ti ha fatto star bene continuerò a raccontarti ciò che avverrà..” Era più che chiaro il suo dire, senza attendere un mio parere mi mise di fatto al corrente che avrebbe continuato a vederlo, liberamente ma sempre di concerto con me “..penso potrai capire che ho con lui una partita ancora aperta, anche se la paura delle misure che ha tra le gambe continua a generarmi timori, per la persona che è e per quello che merita non rinuncerò a creare le occasioni per potermelo scopare..” Mi appariva più che mai decisa, quella sera non volle avere la sua parte, mi disse che le era ancora sufficiente quello che ebbe la mattina precedente nella stanza d’albergo, continuammo però molto amabilmente nei nostri dialoghi, io mi sentivo davvero euforico della nascita della nostra nuova intimità coniugale e della nostra oramai acclarata complicità. Forse, da marito un pochino apprensivo le suggerii una sorta di decalogo che avrebbe dovuto tenere a mente per evitare una serie di problemi che avrebbero potuto avere il sopravvento, il primo suggerimento fu quello di comportarsi con avvedutezza, la nostra era una piccola città, sarebbe stato molto facile rovinarsi la reputazione, le confermai che ero più che estasiato dal fatto di vivere a partire da quella sera la mia nuova condizione di cornuto consapevole, ma avrei amato che tale novità restasse tra le nostre mura, non avrebbe mai dovuto sapere neanche lui di questa nostra complicità, le dissi chiaramente che “..è una cosa che appartiene soltanto a me e te, nostra..” Lei approvò ed io continuai a mettere i puntini sulle i.. “..ogni volta che deciderai di vederlo fuori del contesto lavorativo vorrò saperlo in anticipo, alzerai il telefono del tuo ufficio, chiamerai nel mio e mi dirai semplicemente che il tuo rientro a casa sarà posticipato, senza entrare nei dettagli, chiamami quando sarai sola, non voglio che lui sappia, capirò ed avrò cura io stesso di prendere i bambini a scuola, poi aspetterò il tuo ritorno. Mi raccomando, quando deciderai di scopartelo lo dovrai fare in modo protetto, non desidero una tua gravidanza non mia, deve essere una storia di sesso, non di vita, avrò cura io stesso di recarmi in farmacia per acquistare preservativi XXL che metterai in borsa (lei sorridendo mi disse di trovarli anche con una X in più..) li potrai tranquillamente detenere, i bambini sono ancora piccoli e non ti rovisteranno in borsa, non detenerli in primo piano, usa una delle tasche laterali e chiudi tale tasca..” Mia moglie mi stava ascoltando avendo gli occhi quasi brillanti “..cazzo.. non credo avrei potuto avere mai un marito migliore di te, ti amo..” Il suo ti amo mi riempì d’orgoglio e continuai.. “..attenta a non far parlare di voi in ufficio, anzi, attenti tutti e due, non tollererei chiacchiericci a riguardo, nel mondo del lavoro si fa presto ad appiccicare etichette dannose, ricordati che sei una moglie e madre rispettabile, continua ad esserlo! Non so in quale soluzione abitativa lui si trovi, ma non vorrei mai saperti a casa sua, meglio continuare ad usare l’hotel (lei mi disse che divideva l’appartamento con altri impiegati come lui in trasferta, per cui non ci sarebbe mai andata) nessuna forma di approccio in macchina, ricordatevi che siete adulti entrambi con famiglie, per cui segnalazioni di atti osceni in luogo pubblico non sarebbero state sopportate, né da me e tantomeno dal resto dei nostri conoscenti, inoltre, ultimo ma non ultimo, il suggerimento di valutare di volta in volta la possibilità di qualche loro incontro a casa nostra, rigorosamente in mia assenza, riconosco che il frequente uso di una camera d’albergo ha un costo, per cui potremo valutare di volta in volta una sorta di tua ospitalità, me ne metterai al corrente ed io mi organizzerò, magari porterò i bambini in visita dai nonni oppure al parco divertimenti, concorderemo le tempistiche, lui dovrà avere cura di entrare nel palazzo in modo più riservato ed anonimo possibile (abitavamo al 4^ piano di un palazzo costituito da 7 piani) dopo che ti avrà citofonato lo aspetterai con la porta socchiusa per evitare che suoni, tu sai che la curiosità dei vicini non smette mai di esistere, non rifare il letto dopo che lo avrete usato, voglio sentire i vostri odori prodotti, quando sarà giunto il momento di andarsene uscirai sul pianerottolo per annaffiare la pianta fuori della porta, ma a te servirà per sincerarti che non ci sono terze presenze dopodiché lui si dovrà defilare con fretta, se tutto questo ti può star bene avrai la mia totale benedizione, altrimenti finiamo tutto qui ed assumiti l’onere di portare avanti clandestinamente la tua storia, in quel caso non ti farò più nessuna domanda ma non mi avrai più dalla tua parte con la mia complicità..” La sua risposta? “..cazzo.. come potrei dirti di no, questa è una complicità massima, è praticamente una pacchia, mio marito che agevola il mio percorso parallelo..! Non credo si possa pretendere di più, ti adoro..” Aggiunsi ancora una postilla “..prima o poi vorrò conoscere questo tuo uomo, ma senza che lui sappia che io sono al corrente della vostra tresca, i tuoi sarcasmi sul fatto che io sia un cornuto li accetto e mi rendono persino felice, che lui abbia la sua idea che io lo sia ci sta, ma non voglio che lui abbia nei miei riguardi atteggiamenti riconducibili a tale realtà, se mai avrai intenzione di farmelo conoscere dovrà avere di me il massimo rispetto, soprattutto se da tuo collega un giorno dovesse ricevere da te un invito a cena a casa nostra, magari fingendo tenerezza per un collega lontano da casa e dagli affetti della sua famiglia, tutto qui, te la senti di sottoscrivere mentalmente?” Lei “..come non potrei” Ci baciammo a lungo in modo quasi feroce, mia moglie si accorse che ero nuovamente in erezione e disse “..vedo che la cosa ti entusiasma, amore mio sarai felice più che mai, te lo prometto, non ti nasconderò mai nulla..” Avrei voluto scoparmela seduta stante, ma lei non volle, mi masturbò di nuovo, non me lo prese neanche in bocca, si limitò a dirmi una moltitudine di volte il suo “ti amo”, le sue mani su di me ebbero una valenza decisamente afrodisiaca, in pochi colpi me ne venni di nuovo e lei sorrise ancor più divertita dicendomi “..et voilà, più veloce della luce..”
Ci addormentammo teneramente abbracciati, al mattino seguente non tornammo sull’argomento, ma per la prima volta notai l’estrema cura che ebbe nello scegliere l’abbigliamento da usare per recarsi al lavoro, eravamo in estate, le gambe meravigliosamente depilate, abbronzate e nude, una gonna leggermente sopra il ginocchio ma con generoso stacco laterale, una camicetta attillata che metteva in gran risalto la sua bella balconata, si, affidavo mentalmente a Pasquale uno schianto di mogliettina..! In quel periodo avevamo cura nella frequentazione delle nostre spiagge, il Conero era nelle nostre preferenze, anche in quel caso non potevo non notare come veniva guardata la mia mogliettina, io la trovavo arrapante e credo che altri uomini presenti in spiaggia non potessero fare a meno di pensarlo, molti poi erano i mariti con indosso irrinunciabili occhiali da sole o che facevano finta di leggere il giornale (al tempo ancora se ne faceva uso) stranamente senza mai (o quasi) girar pagina, a mia moglie spesso le facevo notare questa cosa, e lei, molto amabilmente, raccogliendo i giocattoli dei bimbi assumeva posizioni decisamente erotiche nei confronti di chi la stava guardando, molto spesso un tuffo in mare risolveva un evidente imbarazzo crescente di lì in itinere da parte di coloro che la guardavano. Comunque, la mattina dopo aver trascorso la notte confessando le nostre intimità, dopo averla salutata, mi diressi in direzione del mio ufficio, nel tragitto c’era una farmacia, mi fermai e con non poco imbarazzo acquistai una scatola composta da 10 pezzi di preservativi taglia XXXL, ebbe ragione mia moglie con il suo suggerimento, esistevano! Giunto in ufficio la chiamai, non era sola, ma trovai il modo da metterla al corrente dell’acquisto di tre maglie intime della taglia suggerita, lei, capendo, rispose in modo davvero entusiasta con un semplice “..perfetto, a questa sera..”
Continua